Basilica di san simpliciano Amsterdam Baroque Orchestra ... · Natale in musica Quello...

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BASILICA DI SAN SIMPLICIANO Amsterdam Baroque Orchestra & Choir Ton Koopman direttore Martha Bosch soprano Maarten Engeltjes alto Tilman Lichdi tenore Klaus Mertens basso Bach per il Natale: dall’Oratorio e altre Cantate - Cantata “Jauchzet, frohlocket, auf preiset die Tage” dall’Oratorio di Natale BWV 248/I - Cantata “Darzu ist erschienen der Sohn Gottes” BWV 40 - Cantata “Sie werden aus Saba alle kommen” BWV 65 - Cantata “Herrscher des Himmels, erhöre das Lallen” dall’Oratorio di Natale BWV 248/III 7 Martedì 20 dicembre 2016, ore 20.30

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Basilica di san simpliciano

Amsterdam Baroque Orchestra & ChoirTon Koopman direttoreMartha Bosch sopranoMaarten Engeltjes altoTilman Lichdi tenoreKlaus Mertens basso

Bach per il Natale: dall’Oratorio e altre Cantate- Cantata “Jauchzet, frohlocket, auf preiset die Tage”dall’Oratorio di Natale BWV 248/I- Cantata “Darzu ist erschienen der Sohn Gottes” BWV 40

- Cantata “Sie werden aus Saba alle kommen” BWV 65- Cantata “Herrscher des Himmels, erhöre das Lallen”dall’Oratorio di Natale BWV 248/III

7Martedì 20 dicembre 2016, ore 20.30

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Di turnosalvatore carrubbaantonio magnocavallo

Consulente artisticopaolo arcà

Con il contributo e il patrocinio di

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Johann Sebastian Bach(Eisenach 1685 - lipsia 1750)

cantata “Jauchzet, frohlocknet, auf preiset die Tage”dall’Oratorio di Natale BWV 248/i (ca. 26’)

l anno di composizione: 1734

l anno di pubblicazione: 1855-1856

cantata “darzu ist erschienen der sohn Gottes” BWV 40 (ca. 17’)

l anno di composizione: 1723

l anno di pubblicazione: 1857

cantata “sie werden aus saba alle kommen” BWV 65 (ca. 16’)

l anno di composizione: 1724

l anno di pubblicazione: 1868

cantata “Herrscher des Himmels, erhöre das lallen” dall’Oratorio di Natale BWV 248/iii (ca. 22’)

l anno di composizione: 1734

l anno di pubblicazione: 1855-1856

Vico Chamla ci ha regalato, con la sua presenza assidua e fedele, una preziosa testimonianza fotografica, che ha arricchito il libro, “La Musica borghese”, dedicato ai nostri 150 anni.Vico è stato un grande amico di molti di noi e di tanti musicisti nostri ospiti, fra i quali eccelle Ton Koopman, che con noi ha voluto dedicarGli il concerto di questa sera.

Il concerto è registrato da RAI Radio3

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Il periodo di Natale era marcato nel primo Settecento da una fastosa vita musi-cale. Tra la Vigilia di Natale e l’Epifania, gli abitanti di Lipsia erano abituati a cerimonie liturgiche di notevole rilievo musicale nelle due chiese maggiori della città, San Tommaso e San Nicola. Le nuove Cantate in genere erano eseguite a turno in entrambe le chiese. Le feriae nativitatis rappresentavano il punto d’arrivo di un percorso artistico e spirituale iniziato con l’Avvento, nel corso del quale il responsabile dell’ufficio musicale aveva il compito di produrre lavori conformi alle varie tappe del cammino liturgico.L’Oratorium tempore Nativitatis Christi è formato da sei cantate distinte, cia-scuna delle quali era destinata a essere eseguita in maniera autonoma nel corso delle funzioni religiose comprese tra il giorno di Natale e l’Epifania. Il termine oratorio qui non significa un lavoro di genere drammatico su un soggetto religio-so, sull’esempio dei musicisti italiani come Carissimi, Stradella e Scarlatti, bensì un generico carattere narrativo conferito a un gruppo di composizioni di natura liturgica. Bach ha usato il termine oratorio almeno tre volte nel 1734/1735, per la Pasqua, il Natale e l’Ascensione. Mentre l’Oratorio di Pasqua ha un carattere più drammatico, con la presenza di veri e propri personaggi che si esprimo-no in prima persona, gli altri due lavori sviluppano l’idea narrativa in forma diversa, con il riassunto degli eventi affidato all’Evangelista e la meditazione sui temi suggeriti dal racconto concentrata nei cori e nelle arie solistiche. Nel caso dell’Oratorio di Natale, le sei Cantate sviluppano un percorso narrativo che si snoda dal racconto del Vangelo di Luca (2, 1 – 21) a quello del Vangelo di Matteo (2, 1 – 12). Bach e il suo anonimo librettista, che ha aggiunto ai versetti della Bibbia le arie su versi liberi, raffigurano in un grande affresco musicale le storie della Natività, aggiungendo alla voce degli Evangelisti i personaggi corali della tradizione come i pastori, gli angeli e i Re Magi. Grazie ai libretti stampati a uso dei fedeli, è possibile ricostruire la cronologia esatta dell’Oratorio. La prima Cantata, “Jauchzet, frohlocknet, auf preiset die Tage”, venne eseguita la mattina del giorno di Natale nel servizio eucaristico della chiesa di San Nicola e ripetuta durante i Vespri serali a San Tommaso. La Feria III invece era una normale festività e la rispettiva Cantata, “Herrscher des Himmels, erhöre das Lallen”, venne eseguita solo nella chiesa maggiore di San Nicola.Come era accaduto per l’Oratorio di Pasqua, il progetto di Bach consisteva nel-la trasformazione di una serie di cantate profane nella monumentale celebrazio-ne della Natività di Cristo. La tecnica della parodia viene spinta in questo lavoro fino al punto di travestire di sacro in maniera quasi completa i contenuti secolari delle cantate d’origine. Le fonti principali della musica dell’Oratorio erano in-fatti alcuni lavori degli anni precedenti dedicati alla famiglia reale sassone. La Cantata “Laßt uns sorgen, laßt uns wachen” BWV 213, per esempio, era stata scritta nel 1733 per festeggiare l’undicesimo compleanno del principe Friedrich Christian di Sassonia. Si trattava di un classico Dramma per Musica di gusto barocco, che rendeva omaggio al nobile adolescente attraverso i dialoghi di due personaggi della mitologia classica come Ercole e Mercurio. Una seconda Can-

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tata del 1733, “Tönet, ihr Pauken! Erschallet, Trompeten!” BWV 214, fornì un altro buon numero di arie e di cori dell’Oratorio, compreso lo spettacolare assolo iniziale dei timpani, evento assai raro nell’ambito della musica sacra. L’oc-casione questa volta era stata il genetliaco della madre del principe Friedrich Christian, Maria Josepha, Elettrice di Sassonia e Regina di Polonia. L’Orato-rio contiene infine la musica di un’altra cantata celebrativa della casa regnante, scritta nel 1734, questa volta per ricordare il primo anniversario della salita al trono di Sassonia di August II. Altre parti dell’Oratorio provengono da Cantate dello stesso genere giunte ai giorni nostri in forma frammentaria e da altre pro-babilmente perdute. Il quadro complessivo rivela in sostanza il disegno preciso di conferire alla festività di Natale, perlomeno in quell’inverno tra il 1734 e il 1735, un significato politico, stabilendo una sorta di sovrapposizione tra la rega-lità del Cristo e la consacrazione divina della casa regnante di Sassonia. Bisogna tener presente che in quegli anni i rapporti con le autorità cittadine di Lipsia si erano notevolmente deteriorati e Bach aveva cercato in numerose occasioni di mettersi sotto la protezione della corte di Dresda.Le due Cantate sottolineano l’origine regale di Gesù, discendente della casa di Davide. La I inizia e termina con un coro accompagnato da un’orchestra arric-chita dall’insolita e poco ecclesiastica combinazione di trombe a tre e timpani. Nella III infine torna lo scenario musicale della prima, con il coro pomposo e solenne iniziale Herrscher des Himmels replicato anche in chiusura.

Appena preso servizio a Lipsia, Bach scrive per le feste di Natale del 1723 la Cantata “Darzu ist erschienen der Sohn Gottes” BWV 40, eseguita il giorno di Santo Stefano prima a San Tommaso e poi a San Nicola. Il tema del lavoro, di cui ignoriamo l’autore del testo, è la redenzione dal peccato, grazie all’Incarnazione di Cristo. Il serrato dialogo tra le coppie di corni e di oboi conferiscono sin dall’i-nizio alla Cantata un tono pastorale. Bach tuttavia intendeva dimostrare anche la sua abilità di scrittura, con una pagina corale e strumentale di ampio respiro e di complessa fattura. Il moderno gusto concertante si fonde con lo stile polifonico tradizionale, fondato sulla scrittura contrappuntistica. Una dozzina d’anni dopo Bach riprese questa pagina, che venne rielaborata all’interno della Messa lute-rana BWV 233, nella stessa tonalità di fa maggiore. Il succo della forma consiste in due arie, una del basso e l’altra del tenore, ciascuna introdotta da un recitati-vo, incastonate in un anello corale-aria-corale. La prima dipinge a colori vivaci il serpente infernale, in procinto di essere schiacciato dalla nascita del Redentore, mentre la seconda, un’aria di grande virtuosismo, esprime il giubilo dei credenti finalmente liberi dalla furia di Satana. Come sempre, nulla è lasciato al caso. L’aria del basso infatti raffigura il Male attraverso la figura “spezzata” dal punto del rit-mo dispari di 3/8, mentre il Bene si contrappone nel ritmo pari di 12/8. La voce del tenore si abbandona, ebbra di gioia, a melismi inarrestabili, incitata dalle fioriture dell’orchestra a ingaggiare una gara di bravura con gli strumenti.

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Il successivo giorno dell’Epifania, 6 gennaio 1724, Bach terminava le fatiche compositive del suo primo Natale a Lipsia con la Cantata “Sie werden aus Saba alle kommen” BWV 65, eseguita anch’essa nelle due chiese maggiori. Lo spunto del lavoro è racchiuso nel versetto biblico intonato dal coro in apertura di questa splendida Cantata, rivestita di un manto sonoro sontuoso con coppie di corni, di flauti e di oboi da caccia. Il profeta Isaia descrive la futura Gerusalemme come luce e centro del mondo. Tra la moltitudine di popoli che verranno a inchinarsi dinanzi alla città su cui splende la gloria del Signore spicca quello del favoloso regno di Saba, portando in dono oro e incenso. Da questa immagine profetica, ripresa poi nel Vangelo secondo Matteo, si sviluppa la metafora religiosa incar-nata nella forma di una coppia di arie con recitativo intonate da basso e tenore, racchiuse come in una valva da due corali su antiche melodie. Le due arie sono infatti collegate da un punto di vista spirituale, perché nella prima si disprezza il valore materiale dei doni e nella seconda si chiarisce che oro, incenso e mirra sono metafore delle ricchezze di cui il buon cristiano godrà nella Gerusalemme celeste. Tutto questo viene tradotto in musica da Bach con raffinata maestria. L’opulento corteo dei dignitari di Saba, con il loro carico di oro e incenso, viene raffigurato con la tecnica dell’imitazione, con cui le varie voci e i colori stru-mentali s’inseguono a breve distanza, conferendo un grande dinamismo al coro iniziale. La scrittura imitativa viene ripresa nell’aria del basso, che si collega in questo modo all’immagine profetica. Il suono asciutto dell’orchestra, con la sola coppia di oboi da caccia, riflette lo stile scabro del testo, intonato con una certa durezza predicatoria dalla voce del basso. L’aria del tenore, viceversa, riprende la pienezza e la sonorità del coro iniziale, ma con una nobile e maestosa elegan-za, scevra di tentazioni illustrative e compiacimenti decorativi. La voce è inca-stonata in una scrittura strumentale preziosa, che ricorda lo stile dei Concerti brandeburghesi, celebrando la gioiosa festività dell’Epifania con una pagina di policroma bellezza musicale.

Oreste Bossini

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Natale in musica

Quello dell’Avvento è senza dubbio un periodo di grande importanza per la tra-dizione cristiana, per la quale l’anno liturgico inizia proprio con il Tempo d’Av-vento; è il periodo di preparazione al Natale, quando si celebra la nascita del Figlio di Dio che si è fatto uomo. Da un punto di vista più laico, inevitabilmen-te legato però alla sfera religiosa, il momento in cui cade il Natale, il mese di dicembre quindi, racchiude in sé una ricca e persistente tradizione popolare, composta da rituali che spaziano in tutti i settori, dell’artigianato (si pensi alle decorazioni) e dell’arte, sino ad arrivare alla musica. Il percorso cronologico legato al repertorio di tema natalizio ha le sue radici già nel canto gregoriano: all’interno del Graduale, ovvero la raccolta dei canti della messa, sono inseriti i canti del Proprio del Tempo, che contengono la narrazione del percorso terreno di Cristo dalla nascita alla morte. Ecco dunque un primo esempio musicale specificatamente destinato al periodo del Natale che, caratterizzato da forte spiritualità e profondo senso del mistero, ha suscitato grande suggestione ed ispirato molti tra i maggiori compositori. Ricco il repertorio barocco vocale, di cantate, mottetti ed oratori. Particolarmente significativa è la Storia di Natale di Heinrich Schütz, più precisamente nota come Storia della Nascita, gioiosa e piena di grazia, di Dio e figlio di Maria, Gesù Cristo, composizione per soli, coro e orchestra, basata sul racconto evangelico della nascita di Cristo, nella quale si riconoscono evidenti imitazioni delle tipiche melodie pastorali. Altret-tanto importante è la Cantata pastorale per il Natale di Alessandro Scarlatti, per soprano, archi e basso continuo, composta da un’introduzione strumentale e arie e recitativi che si alternano, nei quali si narra la storia della Natività, con accenni, anche in questo caso, alle gioiose pive dei pastori. Impossibile non cita-re la Sinfonia pastorale e il duetto per soprano e mezzosoprano He shall feed His flock like a shepherd del Messiah di Händel, composto nel 1741, pervasi di cullanti melodie in 12/8 e di strumenti a fiato che richiamano zampogne e corna-muse. Tra le più celebri composizioni strumentali natalizie vi sono il Concerto in forma di Pastorale per il S. Natale di Giuseppe Torelli, pubblicato nel 1709, ed il Concerto grosso fatto per la notte di Natale op. VI n. 8 di Arcangelo Corelli, inserito nella raccolta dei Concerti grossi op. 6, pubblicata nel 1714. Questi due brani sono caratterizzati dal sovente utilizzo di ritmi ternari e di melodie lente, riflessive, alternate a passaggi più vivaci ed allegri, sostenute da un assetto ar-monico largo e disteso, in generale poco elaborato; Torelli e Corelli ricreano con grande maestria le sonorità tipiche delle pive e delle nenie che sono un motivo ricorrente nelle pagine natalizie, un poco dei “presepi” musicali. Sempre all’in-terno del repertorio vocale, nel 1858, Camille Saint-Saëns compone Oratorio de

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Noël, per soli, coro a voci miste, quintetto d’archi, arpa e organo. La particolari-tà di questo brano è determinata dalla grande abilità compositiva di Saint-Saëns di far convergere insieme melodie dai tratti prettamente romantici e di grande tensione drammatica e lo stile del corale bachiano, da lui espressamente citato, ritrovabile all’interno degli interventi del coro. Il testo di Saint-Saëns è basato sul Vangelo di Luca (dall’annunciazione degli angeli ai pastori fino alla nascita di Gesù), ma vi sono riferimenti anche ai Vangeli di Matteo e di Giovanni, quindi più legati alla sfera della spiritualità teologica. Infine, arrivando a tempi più recenti, come non prendere in considerazione il magico e fiabesco balletto Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ic Cajkovskij? Composto tra il 1891 e il 1892, riesce dalla prima battuta a trasportare l’ascoltatore in un mondo fatato, misterioso e gioio-so, in cui il tema del Natale è l’ispirazione per una fiaba. La musica del balletto è ricca di citazioni della musica tradizionale russa riletta in chiave romantica; troviamo anche melodie di tipico stampo settecentesco, rese però molto partico-lari e moderne attraverso continui esperimenti di timbri orchestrali differenti e passaggi armonici complessi.Si potrebbe continuare a lungo. La celebrazione dello “spirito del Natale” ha co-stituito per i compositori fonte di grande interesse, in quanto culla dei sentimen-ti più profondi e antichi dell’uomo: stupore, gioia, sacralità, magia del mistero, senso di pace, carità e fratellanza.

Stefania MontonatiAllieva del Triennio di Musicologia del Conservatorio “G. Verdi” di Milano

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canTaTa BWV 248/iJauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage

1. CORO Jauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage,Rühmet, was heute der Höchste getan!Lasset das Zagen, verbannet die Klage,Stimmet voll Jauchzen und Fröhlichkeit an!Dienet dem Höchsten mit herrlichen Chören,Laßt uns den Namen des Herrschers verehren!

2. EVANGELISTA (T)“Es begab sich aber zu der Zeit, Daß ein Gebot von dem Kaiser Augusto ausging, Daß alle Welt geschätzet würde.Und jedermann ging, das er sich schätzen ließe, Ein jeglicher in seine Stadt. Da machte sich auch auf Joseph aus Galiläa, Aus der Stadt Nazareth, in das jüdische Land Zur Stadt David, die da heißet Bethlehem;Darum, daß er von dem Hause Und Geschlechte David war, Auf daß er sich schätzen ließe mit Maria,Seinem vertrauten Weibe, die war schwanger. Und als sie daselbst waren, kam die Zeit, Daß sie gebären sollte.”

Esultate, giubilate, su celebrate i giorni*

Esultate, giubilate, su, celebrate i giorni,glorificate ciò che oggi l’Altissimo ha compiuto!Deponete il timore, scacciate via il lamento,canti intonate, pieni di giubilo e letizia!L’Altissimo servite con mirabili cori,

e noi tutti onoriamo il nome del sovrano.

“Ma avvenne in quel tempoche Augusto imperatore emanò un edittoper il censimento di tutto l’impero.E tutti andarono per farsi censire,

ciascuno nella propria città d’origine.Così fece anche Giuseppe, che uscì di Galilea,dalla città di Nazareth, e andò in terra di Giudea,nella città di David chiamata Betlemme;e poiché egli della casae della stirpe di David era,per questo egli si fece censire con Maria,la sua promessa sposa, ch’era incinta.

Mentre erano in quel luogo, venne il tempoin cui ella doveva partorire”.

*Traduzioni di Quirino Principe

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Ora il mio sposo amatissimo,ora l’eroe della stirpe di Davidper consolare e salvare la terrafinalmente sarà dato alla luce.Ora apparirà la stella sorta dal sangue di Giacobbe,già il suo raggio erompe.In piedi, Sion, e abbandona il pianto,l’astro tuo fausto sale alto all’orizzonte!

Preparati, Sion, dolcemente bramosa,

a vedere il più bello, il più amatotra poco accanto a te!Le tue guancemolto più belle devono oggi splendere.Presto! Con desiderio ama lo sposo!

Come Ti devo accogliere?Come T’incontrerò?O Tu, di tutto il mondo desiderio,o Tu, ornamento dell’anima mia!O Gesù, Gesù, poniaccanto a me la fiaccola, sì, a me,sì che adorarti io sappiae ne conosca il modo!

“Ed ella partorì il suo primogenitoe lui avvolse in fascee lo depose in una mangiatoia,poiché non c’era postoper loro nell’albergo”.

Egli è venuto sulla terra povero;chi può davvero schernire l’amoreche per noi nutre il nostro Salvatore?Ch’egli abbia di noi misericordia,

3. RECITATIVO (A)Nun wird mein liebster Bräutigam,Nun wird der Held aus Davids StammZum Trost, zum Heil der ErdenEinmal geboren werden.Nun wird der Stern aus Jakob scheinen,Sein Strahl bricht schon hervor.Auf, Zion, und verlasse nun das Weinen,Dein Wohl steigt hoch empor!

4. ARIA (A)Bereite dich, Zion, mit zärtlichen Trieben,Den Schönsten, den Liebsten Bald bei dir zu sehn!Deine WangenMüssen heut viel schöner prangen,Eile, den Bräutigam sehnlichst zu lieben!

5. CORALE Wie soll ich dich empfangen?Und wie begegn’ ich dir?O aller Welt verlangen!O meiner Seelen Zier!O Jesu, Jesu, setzeMir selbst die Fackel bei,Damit, was dich ergötze,Mir kund und wissend sei!

6. EVANGELISTA (T)“Und sie gebar ihren ersten Sohn Und wickelte ihn in Windeln Und legte ihn in eine Krippe, Denn sie hatten sonst Keinen Raum in der Herberge.”

7. CORALE + RECITATIVO (SB)Er ist auf Erden kommen arm,Wer will die Liebe recht erhöhn,Die unser Heiland vor uns hegt?Daß er unser sich erbarm

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Ja, wer vermag es einzusehen,Wie ihn der Menschen Leid bewegt?

Und in dem Himmel mache reichDes Höchsten Sohn kömmt in die Welt,Weil ihm ihr Heil so wohl gefällt,Und seinen lieben Engeln gleich.So will er selbst als Mensch geboren werden.Kyrieleis!

8. ARIA (B)Großer Herr, o starker König,Liebster Heiland, o wie wenigAchtest du der Erden Pracht!Der die ganze Welt erhält,Ihre Pracht und Zier erschaffen,Muß in harten Krippen schlafen.

9. CORALE Ach mein herzliebes Jesulein,

Mach dir ein rein sanft Bettelein,Zu ruhn in meines Herzens Schrein,

Daß ich nimmer vergesse dein!

canTaTa BWV 40darzu ist erschienen der sohn Gottes

1. CORO “Darzu ist erschienen der Sohns Gottes,Daß er die Werke des Teufels zerstöre”.

sì, chi potrebbe comprenderlo mai,o come lo commuova degli uomini la pena?E per dargli ricchezza su nel cieloviene nel mondo il figlio dell’Altissimo,poich’Egli vuol del mondo la salvezza,e gli angeli Suoi cari anche la vogliono.Così egli stesso vuol nascere uomo.

Kyrie eleison!

Grande Signore, forte re,caro Salvatore, quanto pocoTi toccan gli splendori della terra!Chi tutto il mondo mantiene e governa,Egli, il creatore della sua bellezza,deve dormire in rozza mangiatoia.

Ah, gioia del mio cuore, mio Gesù bambino,preparati un candido e morbido lettino,e vieni a riposar nello scrigno del mio cuore,sì che io mai di Te smarrisca la memoria!

per questo è venuto al mondo il Figlio di dio

“Per questo è venuto al mondo il Figlio di Dio,per distruggere le opere del diavolo”.

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2. RECITATIVO (T)Das Wort ward Fleisch und wohnet in der Welt,Das Licht der Welt bestrahlt den Kreis der Erden,Der große GottessohnVerläßt des Himmels Thron,Und seiner Majestät gefällt,Ein kleines Menschenkind zu werden.Bedenkt doch diesen Tausch,Wer nur gedenken kann;Der König wird ein Untertan,Der Herr erscheinet als ein KnechtUnd wird dem menschlichen Geschlecht- O süßes Wort in aller Ohren! -Zu Trost und Heil geboren.

3. CORALE Die Sünd macht Leid;Christus bringt Freud,Weil er zu Trost in diese Welt ist kommen.Mit uns ist GottNun in der Not:Wer ist, der uns als Christen kann verdammen?

4. ARIA (B)Höllische Schlange,Wird dir nicht bange?Der dir den Kopf als ein Sieger zerknickt,Ist nun geboren,Und die verloren,Werden mit ewigem Frieden beglückt.

Il Verbo si fece carne e abita nel mondo,la luce del mondo irradia l’orbe terrestre,il grande Figlio di Diolascia il trono celesteabdicando alla Sua maestàper diventare un bambino nato da seme umano.Rifletta, chi sa intendere,su questo scambio di natura:il re diviene suddito,il Signore ha le sembianze di un servo,e vien, da umana stirpe

(dolce parola ad ogni orecchia!),generato, a conforto e salute.

Il peccato fa soffrire:Cristo arreca gioia,poiché per consolarci è venuto in questo mondo.Dio è con noinella pena presente:chi mai può noi, Cristiani, condannare?

Serpente d’inferno,non ti afferra la paura?Colui che, vincitore, ti frantuma la testaora è nato,e quelli che si erano perdutisono resi felici grazie all’eterna pace.

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5. RECITATIVO (A)Die Schlange, so im ParadiesAuf alle AdamskinderDas Gift der Seelen fallen ließ,Bringt uns nicht mehr Gefahr;Des Weibes Samen stellt sich dar,Der Heiland ist ins Fleisch gekommenUnd hat ihr allen Gift benommen.Drum sei getrost! betrübter Sünder.

6. CORALESchüttle deinen Kopf und sprich:Fleuch, du alte Schlange!Was erneurst du deinen Stich,Machst mir angst und bange?Ist dir doch der Kopf zerknickt,Und ich bin durchs LeidenMeines Heilands dir entrücktIn den Saal der Freuden.

7. ARIA (T)Christenkinder, freuet euch!

Wütet schon das Höllenreich,Will euch Satans Grimm erschrecken:Jesus, der erretten kann,Nimmt sich seiner Küchlein anUnd will sie mit Flügeln decken.

8. CORALEJesu, nimm dich deiner GliederFerner in Genaden an;Schencke, was man bitten kann,

Zu erquicken deine Brüder;Gib der ganzen ChristenscharFrieden und ein selges Jahr!Freude, Freude über Freude!Christus wehret allem Leide.Wonne, Wonne über Wonne!Er ist die Genadensonne.

Il serpente, benché in paradiso*su tutti i figli di Adamolasciò cadere il veleno delle anime,non ci tende più insidia;il seme di donna fa la Sua comparsa,il Salvatore si è vestito di carnee a tutti loro ha sottratto il veleno.Perciò consolati, afflitto peccatore!

Scuoti la testa e dì:Fuggi via, antico serpente!Perché rinnovi il tuo morso,a qual fine mi turbi e mi spaventi?Eppure ti fu schiacciata la testa,e grazie alla passione del mio Salvatoreti ho voltato le spalle, per entrarenella sala della gioia.

Figli di Cristo, rallegratevi!Già infuria il reame d’inferno,vuole atterrirvi la ferocia di Satana;

Gesù, che sa dare salvezza,prende con sé i suoi pulcinie li protegge sotto le ali.

Gesù, assumi le tue membraper un futuro di grazia;dona ciò che si può chiedere supplicando,per offrire ristoro ai tuoi fratelli;dà a tutta la schiera dei Cristianipace, e un anno santamente beato!Gioia, gioia che cresca su gioia!Cristo è l’ostacolo ad ogni soffrire.Delizia, delizia che cresce su delizia!Egli è il sole di grazia.

* Il paradiso terrestre, l’Eden [N.d.T.]

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canTaTa BWV 65sie werden aus saba alle kommen

1. CORO Sie werden aus Saba alle kommen,Gold und Weihrauch bringenund des Herren Lob verkündigen.

2. CORALE Die Kön’ge aus Saba kamen dar,Gold, Weihrauch, Myrrhen brachten sie dar,Alleluja, alleluja!

3. RECITATIVO (B)Was dort Jesaias vorhergesehn,Das ist zu Bethlehem geschehn.Hier stellen sich die WeisenBei Jesu Krippen einUnd wollen ihn als ihren König preisen.Gold, Weihrauch, Myrrhen sindDie köstlichen Geschenke,Womit sie dieses JesuskindZu Bethlehem im Stall beehren.Mein Jesu, wenn ich itztAn meine Pflicht gedenke,Muß ich mich auch zu deiner Krippen kehrenUnd gleichfalls dankbar sein:Denn dieser Tag ist mir ein Tag der Freuden,Da du, o Lebensfürst,Das Licht der HeidenUnd ihr Erlöser wirst.Was aber bring ich wohl, du Himmelskönig?Ist dir mein Herze nicht zuwenig,So nimm es gnädig an,Weil ich nichts Edlers bringen kann.

Verranno tutti quelli di saba

Verranno tutti quelli di Saba,recando oro e incensoe annunciando le lodi del Signore.

Vennero i re da Saba,oro, incenso, mirra portarono in dono.

Alleluia, alleluia!

Ciò che a suo tempo Isaia profetizzòè accaduto a Betlemme.Qui i re Magi sostarono in piedipresso la greppia di GesùadorandoLo come loro re.

Oro, incenso, mirra sonoi doni preziosicon i quali essi resero onorea Gesù nella stalla di Betlemme.Mio Gesù, se rifletto, ora,sul mio dovere,anch’io devo dirigermi verso la Tua greppiae del pari esser grato:sì, questo giorno è un giorno di gioia,

poiché Tu, sovrano della vita,oggi divieni la luce dei paganie il loro redentore.Ma io, che cosa porto in dono, re del cielo?Se il mio cuore non è troppo poco,accettalo benigno,poiché non ho da offrirTi nulla di più nobile.

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4. ARIA (B)Gold aus Ophir ist zu schlecht,Weg, nur weg mit eitlen Gaben,Die ihr aus der Erde brecht!Jesus will das Herze haben.Schenke dies, o Christenschar,Jesu zu dem neuen Jahr!

5. RECITATIVO (T)Verschmähe nicht,Du meiner Seele Licht,Mein Herz, das ich in Demut zu dir bringe.Es schließt ja solche DingeIn sich zugleich mit ein,Die deines Geistes Früchte sein.Des Glaubens Gold, der Weihrauch des Gebets,Die Myrrhen der Geduld sind meine Gaben,Die sollst du, Jesu, für und fürZum Eigentum und zum Geschenke haben.Gib aber dich auch selber mir,So machst du michZum Reichsten auf der Erden;Denn, hab ich dich, so mußDes größten Reichtums ÜberflußMir dermaleinst im Himmel werden.

6. ARIA. (T)Nimm mich dir zu eigen hin,Nimm mein Herze zum Geschenke.Alles, alles, was ich bin,Was ich rede, tu und denke,Soll, mein Heiland, nur alleinDir zum Dienst gewidmet sein.

7. CORALE Ei nun, mein Gott, so fall ich dirGetrost in deine Hände.Nimm mich, und mach es so mit mir

L’oro di Ofir è troppo indegno:via, sì, via questi vani doniestratti da frantumi di terra!Gesù vuol possedere i cuori.Questo devi donare, popolo cristiano,a Gesù per l’anno nuovo!

Non disdegnare,luce della mia anima,il mio cuore, che umilmente Ti reco.

Esso racchiude in sé,tutte insieme,cose che sono frutto del Tuo spirito.L’oro della fede, l’incenso della preghiera,la mirra della pazienza, ecco i miei doniche tu, Gesù, ora e sempre,avrai in proprietà: son questi i miei regali.Ma anche Tu, offriTi in dono a me:farai di meil più ricco sulla terra;poiché, se io ho Te, la più grande ricchezzami diverrà superflua un giorno, in cielo.

Prendimi con Te come tua proprietà,prendi il mio cuore come mio regalo.Tutto, tutto ciò che sono,ciò che dico, faccio, penso,deve, mio Salvatore, a Te soltantoessere dedicato, e al Tuo servizio.

Dunque, mio Dio, io cadoconsolato nelle Tue mani.Prendimi, e fa’ di me,

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Bis an mein letztes Ende,Wie du wohl weißt, daß meinem GeistDadurch sein Nutz entstehe,Und deine Ehr je mehr und mehrSich in mir selbst erhöhe.

canTaTa BWV 248/iiiHerrscher des Himmels, erhöre das lallen

1. CORO Herrscher des Himmels, erhöre das Lallen,Laß dir die matten Gesänge gefallen,Wenn dich dein Zion mit Psalmen erhöht!Höre der Herzen frohlockendes Preisen,Wenn wir dir itzo die Ehrfurcht erweisen,Weil unsre Wohlfahrt befestiget steht.

2. EVANGELISTA (T)“Und da die Engel von ihnen gen Himmel fuhren,Sprachen die Hirten untereinander:”

3. CORO “Lasset uns nun gehen gen BethlehemUnd die Geschichte sehen, Die da geschehen ist, Die uns der Herr kundgetan hat.”

4. RECITATIVO (B)Er hat sein Volk getröst’,Er hat sein Israel erlöst,Die Hülf aus Zion hergesendetUnd unser Leid geendet.Seht, Hirten, dies hat er getan;Geht, dieses trefft ihr an!

sino all’ultimo mio istante,ciò che ben sai, e che gioviproprio per questo al mio spirito,e la Tua gloria sempre più accresci in me.

ascolta, sovrano del cielo, l’infantile balbettìo

Ascolta, sovrano del cielo, l’infantile balbettìo,gradisci il suono dei maldestri canti:pur sempre è la Tua Sion che con salmi Ti esalta!Odi dei cuori la lode esultante

di noi che Te potente veneriamo,

poiché in te il nostro bene è dentro una fortezza.

“E quando gli angeli, lasciandoli, risalirono in cielo,presero a dire i pastori tra loro:”

“Andiamo sino a Betlemmea veder tutto quelloche là è accaduto,e che il Signore ci ha fatto sapere”.

Egli ha consolato il Suo popolo,ha redento Israele,a Sion dall’alto ha inviato soccorsoe ha posto fine alla nostra pena,vedete, pastori, questo Egli ha fatto:andate ed ammirate con i vostri occhi!

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5. CORALEDies hat er alles uns getan,

Sein groß Lieb zu zeigen an;Des freu sich alle ChristenheitUnd dank ihm des in Ewigkeit.Kyrieleis!

6. ARIA DUETTO (SB)Herr, dein Mitleid, dein Erbarmen

Tröstet uns und macht uns frei.Deine holde Gunst und Liebe,Deine wundersamen TriebeMachen deine VatertreuWieder neu.

7. EVANGELISTA (T)“Und sie kamen eilend und funden beide, Mariam und Joseph, dazu das Kind

In der Krippe liegen. Da sie es aber gesehen hatten,Breiteten sie das Wort aus,Welches zu ihnen von diesem Kind gesaget war. Und alle, für die es kam, Wunderten sich der Rede, Die ihnen die Hirten gesaget hatten. Maria aber behielt alle diese Worte Und bewegte sie in ihrem Herzen.”

8. ARIA (A)Schließe, mein Herze, dies selige WunderFest in deinem Glauben ein!Lasse dies Wunder, die göttlichen Werke,Immer zur StärkeDeines schwachen Glaubens sein!

Per noi tutto questo ha fatto il Signoreper dimostrarci il Suo grande amore;di questo tutta gode la cristianitàe a Lui ne rende grazie per l’eternità.Kyrie eleison!

Signore, la Tua compassione, la Tua misericordiaci consola e ci rende liberi.Il Tuo favor propizio, il Tuo amore,i Tuoi sforzi mirabiliil Tuo agire da padre ognor fedelesempre rinnovano.

“E andarono in fretta e trovarono entrambi,Maria e Giuseppe, e con loro il bambinoadagiato nella mangiatoia.Ma poi che l’ebbero vedutosi persuasero ch’era tutto verociò che di quel bambino loro era stato detto.E tutti quelli che l’annuncio udivanoaccolsero stupiti le parolead essi riferite dai pastori.Maria, però, tutte queste paroleconservava in cuor suo, le meditava.”

Chiudi, cuor mio, questo santo prodigionello scrigno sicuro di Tua fede!Fa’ che il prodigio di divine gesta

sia forza che rinsaldi ancora e semprela tua debole fede!

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9. RECITATIVO (A)Ja, ja, mein Herz soll es bewahren,Was es an dieser holden ZeitZu seiner SeligkeitFür sicheren Beweis erfahren.

10. CORALE Ich will dich mit Fleiß bewahren,Ich will dirLeben hier,Dir will ich abfahren,Mit dir will ich endlich schwebenVoller FreudOhne ZeitDort im andern Leben.

11. EVANGELISTA (T)“Und die Hirten kehrten wieder um, Preiseten und lobten Gott um alles, Das sie gesehen und gehöret hatten, Wie denn zu ihnen gesaget war”.

12. CORALE Seid froh dieweil,Daß euer HeilIst hie ein Gott und auch ein Mensch geboren,Der, welcher istDer Herr und ChristIn Davids Stadt, von vielen auserkoren.

1. CORO(wird wiederholt)

Sì, sì, custodirà certo il mio cuorequel ch’esso, in questo tempo di delizie,per sua beatitudinecome un annuncio di certezza ha appreso.

Bene attento Ti voglio custodire,voglio per Tevivere qui,per Te voglio partir da questo mondo,voglio con Te finalmente librarmipieno di gioiasenza tempolà nell’altra vita.

“E i pastori se ne ritornaronocantando lode e gloria a Dio per tuttoquello che avevano veduto e uditosecondo ciò ch’era stato lor detto”.

Intanto, rallegrateviche per vostra salvezzasia nato qui un Dio ch’è anche un uomo,Lui, che èil Signore e Cristonella città di David, fra molti prescelto.

(viene ripetuto)

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Ton Koopman direttore

Ton Koopman è nato a Zwolle in Olanda. Si è formato alla scuola organistica di Simon Jansen e a quella clavicembalistica di Gustav Leonhardt. Dopo aver ricevuto il “Prix d’Excellence” per l’organo e per il clavicembalo e il primo premio al Concorso Internazionale di Clavicembalo di Bruges, ha intrapreso la carriera solistica.Musicologo, noto per il suo costante lavoro di ricerca sulle fonti storiche, ha lavorato all’edizione completa dei Concerti per organo di Händel, ha curato l’edizione del Messiah di Händel e del Giudizio Universale di Buxtehude. È docente di clavicembalo al Conservatorio Reale dell’Aia, professore all’Università di Leiden e membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Nel 2000 è stato insignito della laurea honoris causa dall’Università di Utrecht. È inoltre presidente dell’“International Dietrich Buxtehude Society” e direttore artistico del festival francese “Itinéraire Baroque”. Nel 2012 ha ricevuto il “Premio Buxtehude” della città di Lubecca e il “Premio Bach” della città di Lipsia. Nel 2014 ha ricevuto il “Bach Prize” dalla Royal Academy of Music di Londra, nel 2016 è stato nominato professore onorario alla Musikhochschule di Lubecca e consulente artistico onorario dell’Opera di Guangzhou.Ha fondato il complesso “Musica Antiqua” e, nel 1979, The Amsterdam Baroque Orchestra. Dal 1994 al 2004 ha eseguito e registrato l’integrale delle Cantate sacre e profane di Bach con Amsterdam Baroque Orchestra & Choir, progetto al quale si è affiancata la pubblicazione, in collaborazione con il musicologo Christoph Wolff, dell’opera editoriale Il mondo delle Cantate di Bach, pubblicata in italiano a cura de I Concerti del Quartetto in collaborazione con EDT. Nel 2014 ha completato la registrazione dell’integrale dell’opera di Dietrich Buxtehude. Le sue incisioni hanno raggiunto record di vendita. Ha meritato il premio Silver Phonograph delle case discografiche olandesi. Nel 2003 ha fondato una propria etichetta discografica “Antoine Marchand”.Ton Koopman svolge un’intensa attività come direttore ospite con le principali orchestre in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Il progetto teatrale per bambini “Oorwurm”, intrapreso con la figlia Marieke Koopman, ha reso la musica barocca accessibile ai giovani in tutta l’Olanda, realizzando un grande sogno di Ton Koopman.Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir sono stati ospiti delle Settimane Bach nel maggio e nel novembre 1994 (1º e 2º ciclo), nel maggio e dicembre 1995 (3º e 4º ciclo), 1997 (7º ciclo), 1998 (10º ciclo), 1999 (12º ciclo, per le Cantate e l’Oratorio di Natale), 2000 (13º ciclo - Passione secondo Marco e 14º ciclo), 2001 (16º ciclo), 2002 (18º ciclo), 2004 (22° ciclo), e nel 2007, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013 e, in trio, nel 2015.

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Amsterdam Baroque Orchestra & Choir

L’Amsterdam Baroque Orchestra comprende alcuni fra i migliori specialisti del barocco in ambito internazionale che si riuniscono con regolarità sotto la direzione di Ton Koopman per provare nuovo repertorio, dare concerti e completare le loro registrazioni. Sin dalla sua fondazione, l’Amsterdam Baroque Orchestra si è dedicata allo stile antico, con strumenti autentici (o copie fedeli), e si è esibita nelle maggiori sale concertistiche delle capitali musicali in tutto il mondo.Koopman e Simon Schoutens hanno fondato, per completare l’attività dell’Amsterdam Baroque Orchestra, l’Amsterdam Baroque Choir. Il coro ha debuttato nel 1992 al Festival di Musica Antica di Utrecht ottenendo grande successo con il Requiem per 15 voci e i Vespri per 32 voci di Biber entrambi eseguiti in prima moderna e registrati per Erato meritando il Cannes Classical Award.Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir sono regolarmente ospiti delle principali sale da concerto in Europa, Stati Uniti e Asia. Dal 1994 al 2004 Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir hanno realizzato il più importante progetto discografico degli anni ’90: l’esecuzione e la registrazione integrale di tutte le Cantate bachiane sacre e profane che ha meritato il Deutscher Schallplattenpreis Echo Klassik 1997 e il Prix de l’Académie du Disque Lyrique. Nel 2008 hanno ricevuto il BBC Award e nel 2009, di nuovo l’Echo Klassik per il VII volume dell’Opera-Omnia Edition di Buxtehude. Nel 2014 hanno portato a termine un altro grande progetto: l’esecuzione e la registrazione dell’opera omnia di Dietrich Buxtehude. L’ultimo volume è stato pubblicato nel 2014 in concomitanza del 35° anniversario dell’orchestra, celebrato con una grande tournée europea.Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir sono stati ospiti delle Settimane Bach nel maggio e nel novembre 1994 (1º e 2º ciclo), nel maggio e dicembre 1995 (3º e 4º ciclo), 1997 (7º ciclo), 1998 (10º ciclo), 1999 (12º ciclo, per le Cantate e l’Oratorio di Natale), 2000 (13º ciclo - Passione secondo Marco e 14º ciclo), 2001 (16º ciclo), 2002 (18º ciclo), 2004 (22° ciclo), e nel 2007, 2008, 2010, 2011, 2012 e 2013.

Catherine Manson, Joseph Tan, John Wilson Meyer, Anna Eunjung Ryu, Rie Kimura primi violiniDavid Rabinovich, Marc Cooper, Liesbeth Nijs, Chiara Zanisi secondi violiniDeirdre Dowling, John Ma violeWerner Matzke, Esmé de Vries violoncelliMichele Zeoli contrabbasso

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Reine-Marie Verhagen, Inês d’Avena flauti a beccoWilbert Hazelzet, Marion Moonen flauti traversiAntoine Torunczyk, Nienke van der Meulen oboiWouter Verschuren fagottoDavid Hendry, Stephen Keavy, Jonathan Impett trombeThomas Müller, Olivier Picon corniLuuk Nagtegaal timpaniTini Mathot organo

Martha Bosch, Susan Jonkers, Sandra Collet, Louise Moisonnié, Christina Andersson sopraniClotilde Cantau, Annemieke Cantor, Peter de Groot, Jonathan de Ceuster altiLoïc Paulin, Teo Aroni, Ciro Aroni, Tilman Kögel, Tigran Matinyan tenoriHans Wijers, Donald Bentvelsen, Christian Wagner, Jonathon Adams bassi

Martha Bosch soprano

Martha Bosch ha studiato al Conservatorio di Amsterdam con Hein Meens e Sasja Hunnego. Ha partecipato a master class con tra gli altri Johannette Zomer, Emma Kirkby e Christiane Oelze. Attualmente si perfeziona con Wout Oosterkamp.A diciassette anni ha vinto la Princess Christina Competition cui è seguito ben presto il debutto operistico nel ruolo di Bastienne in Bastien und Bastienne di Mozart (Residentie Orchestra, 2003). Ha poi interpretato diversi ruoli ne Le Nozze di Figaro (The Netherlands Opera Academy, 2007), Le avventure di Re Pausole di Honegger (Opera Trionfo, 2008), Il Flauto Magico di Mozart (In-ternational Belcanto Academy, 2012) e l’Orfeo di Monteverdi (Holland Opera, 2014). In concerto ha eseguito le Passioni secondo Matteo e secondo Giovanni di Bach, Le Stagioni di Haydn, Gloria di Vivaldi, Te Deum di Purcell, Stabat Mater di Pergolesi, Magnificat di Rutter, Requiem di Fauré, Petit Messe Solennelle di Rossini, oltre a diverse Cantate di Bach e Telemann.Ha lavorato con importanti direttori d’orchestra tra cui Jos van Veldhoven, Jos Vermunt, Bas Ramselaar, Wolfgang Lange, Nico van der Meel e Alfredo Bernardini.Molto richiesta come corista ha collaborato con ensemble quali Cappella Am-sterdam sotto la direzione di Daniel Reuss, Laurens Collegium Rotterdam e Wiecher Mandemaker, PA’dam e Maria van Nieukerken e Netherlands Cham-ber Choir e Peter Dijkstra.È per la prima volta ospite della nostra Società.

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Maarten Engeltjes controtenore

Nato nel 1984 in Olanda, Maarten Engeltjes ha iniziato a cantare a 4 anni in un coro di voci bianche. Nel 2007 si è laureato con lode al Conservatorio dell’Aja, dove ha studiato con Maria Acda, Manon Heijne e Michael Chance. Attualmente studia con Andreas Scholl e Richard Levitt. Dopo il debutto a 16 anni nella Passione secondo Matteo, si è affermato a livello internazionale quale interprete dei capolavori sacri di Bach e gli Oratori di Händel.Il suo repertorio affianca alla musica barocca quella contemporanea. Tra gli impegni recenti i capolavori di Händel (Giulio Cesare con la Capella Cracoviensis, Rinaldo all’Opéra de Lausanne, Ariodante con Federico Sardelli a Beaune, Dixit Dominus con il Nederlands Kamerkoor e Peter Dijkstra, L’Upupa di Hans Werner Henze al Concertgebouw di Amsterdam, Dresdner Requiem di Lera Auerbach con la Staatskapelle Dresden e Vladimir Jurowski e la Passione secondo Matteo con la Nederlandse Bachvereniging diretta da Jos van Veldhoven. Ha inoltre eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi con Concerto Köln, l’Artemisia di Cavalli con La Venexiana, il Magnificat di Bach con la Bergen Philharmonic e Juanjo Mena, Adamo in esilio di Rob Zuidam ad Amsterdam ed è stato protagonista di lunghe tournée europee con l’Akademie für Alte Musik Berlin e Daniel Reuss (Messa in si minore di Bach) e con Ton Kopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir (Passione secondo Giovanni di Bach).È stato ospite della nostra Società nel 2011 e 2013.

Tilman Lichdi tenore

Tilman Lichdi ha preso la sua prima lezione di canto a 18 anni con Alois Treml dell’Opera di Stoccarda e ha poi proseguito gli studi con Charlotte Lehmann a Würzburg. Si è presto imposto tra i migliori interpreti degli Oratori di Bach e del repertorio liederistico.Si è esibito in tutta Europa, negli Stati Unti e in Sud America con direttori quali Kent Nagano, Christoph Prick, Bernhard Labadie, Ton Koopman, Mar-tin Haselböck, Christoph Poppen, Wolfgang Gönnenwein, Jörg Straube, Frie-drich Haider, Jean-Christophe Spinosi, Klaus Peter Flor e Michail Pletnev. Dal 2005 al 2013 ha fatto parte dello Staatstheater di Norimberga.Nel 2010 ha debuttato negli Stati Uniti con la Chicago Symphony nella Passio-ne secondo Giovanni e con La New York Philharmonic nel Messiah di Händel, e ha inciso Boulevard Solitude di Henze nell’ambito del Ruhr Festival. Tra gli impegni della stagione in corso ricordiamo i concerti a Lisbona con la Gulbenkian Orchestra e a Lipsia sotto la direzione di Gotthold Schwarz, una

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lunga tournée europea con Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir con la Passione secondo Matteo di Bach. Inoltre parteciperà a Berlino alla prima mondiale della Deutsche Messe di Stefan Heucke su testi di Norbert Lampert con la DSO e Steve Solane. Lo scorso anno ha inciso il suo primo CD, il ciclo di Lieder di Schubert “Die schöne Müllerin”, con la pianista Anette Fischer-Lichdi. In occasione della tour-née con Winterreise di Schubert, nell’aprile 2017, uscirà un nuovo CD in colla-borazione con Klaus Jäckle alla chitarra e Anette Fischer-Lichdi al pianoforte.È stato ospite della nostra Società nel 2011.

Klaus Mertens basso

Nato a Kleve, in Germania, Klaus Mertens ha ricevuto la prima formazio-ne musicale come sopranista. Successivamente ha studiato con Else Bischof-Bornes, Jakob Stämpfli e Peter Massmann. Ha tenuto concerti nelle più pre-stigiose sale europee, americane, giapponesi, e in Israele in collaborazione con i maggiori direttori nel repertorio barocco e romantico quali Koopman, Brüggen, McGegan, Herreweghe, Leonhardt, Harnoncourt, Blomstedt, Nor-rington, Nagano, Vonk, Kenneth Montgomery, Ivan Fischer e Andris Nelsons e orchestre di primo piano quali Berliner Philharmoniker, Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Tonhalle di Zurigo, Chicago Symphony Orchestra e numerosi ensemble da camera. Con Ton Koopman ha collaborato alla registrazione ed esecuzione integrale delle Cantate bachiane. Nel 2000 ha partecipato a Lipsia, nel 250º anniversario della morte di Bach, all’esecuzione della Messa in si minore trasmessa in mondovisione. È inoltre ospite dei più ri-nomati festival europei: Bach-Wochen di Ansbach e Bach Tage a Berlino, Festi-val Händel di Oxford, Festival delle Fiandre, Aix-en-Provence, Primavera di Praga, Schleswig-Holstein, Utrecht, Salisburgo, Beaune, Lucerna, Ambronay.Si dedica poi con particolare passione al repertorio liederistico che include lavori da Monteverdi ai compositori contemporanei.Ospite regolare delle Settimane Bach dal 1994 al 2004, è stato ospite della no-stra Società nel 2006, 2008, 2011, 2013 e 2015.

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Prossimo concerto:martedì 10 gennaio 2017, ore 20.30sala Verdi del conservatorioSir András Schiff pianoforte l’anno nuovo si apre con l’inizio di un ciclo musicale che spiega chiaramente per-ché andrás schiff è uno degli artisti più amati dal pubblico del Quartetto. il pianista ungherese infatti ha progettato un doppio dialogo, estremamente affascinante, tra l’antico e il moderno. due coppie di autori si confrontano nell’arco di tre concerti, mettendo in luce le infinite possibilità di modellare lo spazio sonoro del pianoforte. la prima è formata da Bach e Bartók, che rappresentano in un certo senso le due facce della personalità dello stesso schiff. nell’altra invece, troviamo un’idea poe-tica del pianoforte che schumann e Janácek, con linguaggi totalmente diversi, hanno incarnato nella forma più pura.

Società del Quartetto di Milano - via Durini 2420122 Milano - tel. 02.795.393www.quartettomilano.it - [email protected]