des gleichnamigen deutsch-italienischen Kulturvereins ...Kobe, La lunga vita di Marianna Ucria,...

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DD C ONTRAST O C ONTRAST O N. 37 (07.2005) www.contrasto.de 0,00 deutsch-italienische Zeitung giornale italotedesco ª 2 ª 14 ª 2 " Donatella Brioschi Deutsch von Dirk Boks (Übersetzung auf Seite 16) ............................................................. Maraini Dacia Interview mit der bedeutendsten lebenden Schriftstellerin Italiens des gleichnamigen deutsch-italienischen Kulturvereins Dacia Maraini in Hamburg DACIA MARAINI, FIGLIA DELL’ANTROPOLOGO Fosco Maraini e compagna per molti anni di Alberto Moravia, è una giornalista- scrittrice impegnata da sem- pre sul piano politico e socia- le. Appartiene a quella schie- ra di persone che ha avuto il privilegio di vivere in un’epo- ca di grandi fermenti intellet- tuali e a contatto con scrittori che hanno contribuito a de- lineare la letteratura italia- na del dopoguerra. Ha esor- dito nel 1962 con La vacanza e da allora ha pubblicato tan- tissimi libri tra i quali Isolina , Ba- gheria, Una nave per Kobe, La lunga vita di Marianna Ucria, Voci, Buio e pezzi teatrali di cui ricor- diamo Maria Stuar- da, Dialogo di una prostituta con un suo cliente, Camille. Nata a Fiesole nel 1936 porta i suoi quasi settan- t’anni in modo an- cora sbarazzino e con la freschezza di una persona che, I n Germania la decisione del cancelliere Schröder di far in- dire elezioni politiche antici- pate, al più presto possibile, sti- mola la previsione di scenari futuri. Innanzitutto viene spontaneo un apprezzamento per la sua se- rietà e correttezza. “Qualcun al- tro”, dopo la débâcle di aver per- so quasi tutte le regioni, ne avrebbe senza dubbio assai bi- sogno! Serietà, perché non è am- missibile mantenere una carica ad ogni costo credendo di esse- re onnipotenti. Correttezza, perché spetta agli elettori – le cui opinioni, per fortuna, cam- biano in base agli eventi – deci- dere chi debba assumere le re- sponsabilità del proprio paese. L’opposizione, pur essendo stata presa in contropiede, ha in- dicato rapidissimamente il pro- prio candidato cancelliere e pres- soché tutti gli osservatori sono convinti che CDU/CSU otterran- no la maggioranza relativa. Per SPD e Verdi le cose si stanno met- tendo molto male, l’unica speran- za che gli resta è un risultato for- temente deludente dei Liberali. A ciò si aggiunge un imprevisto, benché ve ne fosse da tempo il sentore, che potrebbe persino ri- velarsi determinante: dopo aver restituito la tessera di partito, l’ex segretario SPD ed ex ministro DACIA MARAINI, TOCHTER DES ANTHROPOLOGEN Fosco Maraini und viele Jahre Gefährtin von Alberto Mora- via, ist als Journalistin-Autorin seit jeher im politischen und sozialen Bereich engagiert. Sie gehört zu jener Gruppe, die das Privileg hatte, in einer Epo- che der großen intellektuellen Wandlungen zu leben und im Kontakt mit Schriftstellern, welche dazu beitrugen, die ita- lienische Nachkriegsliteratur zu gestalten. Sie hatte ihr Debut 1962 mit La vacanza (Tage im August) und hat seit- dem zahlreiche Bücher veröf- fentlicht, darunter Isolina (Die zerstückelte Frau), Bagheria ( Eine Kindheit auf Sizilien) , Una nave per Kobe (Ein Schiff nach Kobe), La lunga vita di Marianna Ucria (Die stumme Herzogin ), Voci ( Stimmen), Buio (Kinder der Dunkelheit) und Theaterstücke, von denen wir Maria Stuarda, Dialogo di una prostituta con un suo cliente und Camille erwähnen. Geboren 1936 in Fiesole, trägt sie ihre beinahe 70 Jahre immer noch locker und mit der Frische von jemandem, der es nach allen Erfahrungen schafft, die Einfachheit einer Intellek- tuellen ohne Überheblichkeit beizubehalten. Am 13. April 2005 war sie Gast des Literaturhauses in Hamburg, um ihr neues Buch Colomba vorzustellen, das im Oktober in Deutschland er- scheinen wird (Piper Verlag). Und bei eben dieser Gelegen- heit hat sie CONTRASTO ein Interview gegeben. Signora Maraini, welche Be- ziehung haben Sie zu Deutsch- land? In Deutschland habe ich vie- le Leser, weil die Deutschen lesen und offen für Ausländer sind, wie man es nicht so leicht in den anderen europäischen Ländern findet. Zum Beispiel England ist sehr abgeschottet,

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CONTRASTOCONTRASTO N. 37 (07.2005) www.contrasto.de 0,00

deutsch-italienische Zeitung

giornale italotedesco

2 142

Donatella Brioschi

Deutsch von Dirk Boks

(Übersetzung auf Seite 16)

.............................................................

MarainiDaciaInterview mit der bedeutendstenlebenden Schriftstellerin Italiens

des gleichnamigen deutsch-italienischen Kulturvereins

Dacia Maraini in Hamburg

DACIA MARAINI, FIGLIADELL’ANTROPOLOGOFosco Maraini e compagnaper molti anni di AlbertoMoravia, è una giornalista-scrittrice impegnata da sem-pre sul piano politico e socia-le. Appartiene a quella schie-ra di persone che ha avuto ilprivilegio di vivere in un’epo-ca di grandi fermenti intellet-tuali e a contatto con scrittoriche hanno contribuito a de-lineare la letteratura italia-na del dopoguerra. Ha esor-dito nel 1962 con Lavacanza e da alloraha pubblicato tan-tissimi libri tra iquali Isolina, Ba-gheria, Una nave perKobe, La lunga vitadi Marianna Ucria,Voci, Buio e pezziteatrali di cui ricor-diamo Maria Stuar-da, Dialogo di unaprostituta con un suocliente, Camille.

Nata a Fiesolenel 1936 porta isuoi quasi settan-t’anni in modo an-cora sbarazzino econ la freschezzadi una persona che,

In Germania la decisione delcancelliere Schröder di far in-dire elezioni politiche antici-

pate, al più presto possibile, sti-mola la previsione di scenarifuturi.

Innanzitutto viene spontaneoun apprezzamento per la sua se-rietà e correttezza. “Qualcun al-tro”, dopo la débâcle di aver per-so quasi tutte le regioni, neavrebbe senza dubbio assai bi-sogno! Serietà, perché non è am-missibile mantenere una caricaad ogni costo credendo di esse-re onnipotenti. Correttezza,perché spetta agli elettori – lecui opinioni, per fortuna, cam-biano in base agli eventi – deci-dere chi debba assumere le re-sponsabilità del proprio paese.

L’opposizione, pur essendostata presa in contropiede, ha in-dicato rapidissimamente il pro-prio candidato cancelliere e pres-soché tutti gli osservatori sonoconvinti che CDU/CSU otterran-no la maggioranza relativa. PerSPD e Verdi le cose si stanno met-tendo molto male, l’unica speran-za che gli resta è un risultato for-temente deludente dei Liberali.A ciò si aggiunge un imprevisto,benché ve ne fosse da tempo ilsentore, che potrebbe persino ri-velarsi determinante: dopo averrestituito la tessera di partito, l’exsegretario SPD ed ex ministro

DACIA MARAINI, TOCHTERDES ANTHROPOLOGENFosco Maraini und viele JahreGefährtin von Alberto Mora-via, ist als Journalistin-Autorinseit jeher im politischen undsozialen Bereich engagiert. Siegehört zu jener Gruppe, diedas Privileg hatte, in einer Epo-che der großen intellektuellenWandlungen zu leben und imKontakt mit Schriftstellern,welche dazu beitrugen, die ita-lienische Nachkriegsliteraturzu gestalten. Sie hatte ihrDebut 1962 mit La vacanza(Tage im August) und hat seit-

dem zahlreiche Bücher veröf-fentlicht, darunter Isolina (Diezerstückelte Frau), Bagheria(Eine Kindheit auf Sizilien),Una nave per Kobe (Ein Schiffnach Kobe), La lunga vita diMarianna Ucria (Die stummeHerzogin), Voci (Stimmen),Buio (Kinder der Dunkelheit)und Theaterstücke, von denenwir Maria Stuarda, Dialogo diuna prostituta con un suocliente und Camille erwähnen.

Geboren 1936 in Fiesole,trägt sie ihre beinahe 70 Jahreimmer noch locker und mit derFrische von jemandem, der esnach allen Erfahrungen schafft,die Einfachheit einer Intellek-tuellen ohne Überheblichkeitbeizubehalten.

Am 13. April 2005 war sieGast des Literaturhauses inHamburg, um ihr neues BuchColomba vorzustellen, das imOktober in Deutschland er-scheinen wird (Piper Verlag).Und bei eben dieser Gelegen-heit hat sie CONTRASTO einInterview gegeben.

Signora Maraini, welche Be-ziehung haben Sie zu Deutsch-land?

In Deutschland habe ich vie-le Leser, weil die Deutschenlesen und offen für Ausländersind, wie man es nicht so leichtin den anderen europäischenLändern findet. Zum BeispielEngland ist sehr abgeschottet,

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2 CONTRASTO

...................................................................................Dacia Maraini - continuazione -

Liebe CONTRASTO-Leser,

Editorial

Wir wünschen viel Spaß beim Lesen!Die Redaktion

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L'affondo - continuazione -.............................................................

Claudio Paroli

L'affondoDacia MarainiBergamo Film MeetingPaolo Flores d'ArcaisMobbingAntologia: Berlin BabylonLuciano De Crescenzo

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INDICE / INHALT

in dieser 37. Ausgabe unserer Zeitung geht es wiederum Literatur, Politik, Kino, Philosophie aber auch umProbleme in der Arbeitswelt: Wir beginnen mit derVorstellung der bedeutendsten lebenden Schriftstel-lerin Italiens, Dacia Maraini, wir hatten die Freude,sie hier in Hamburg interviewen zu können.

Im Affondo kommentieren wir die kritischepolitische Lage in Deutschland und überlegen, welcheSzenerien aus den Bundestagswahlen im Septemberentstehen könnten.

Weiterhin berichten wir über das Filmfestival inBergamo und präsentieren den Chefredakteur derZeitschrift MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, einwahrer Vordenker der demokratischen Linken Italiens.Außerdem kümmern wir uns um ein großes Problemam Arbeitsplatz, das Mobbing, und nennen Institute,die in Hamburg Hilfe anbieten.Zum Schluß eine Rezension über eine gelungeneAnthologie von jungen deutschen Schriftstellern, die vorkurzem in Italien erschienen ist, und als „Dessert“ einwenig „neapolitanische“ Philosophie, ein Portrait vonLuciano de Crescenzo: Wer könnte sein Buch und denFilm Also sprach Bellavista vergessen?

pur avendo dietro di sé una vita intensa, èriuscita a mantenere la semplicità di un’in-tellettuale senza sovrastrutture.

Il 13 aprile 2005 è stata ospite del Litera-turhaus di Amburgo per presentare il suonuovo libro, Colomba, che uscirà in Germa-nia in ottobre (Piper Verlag). E proprio inquell’occasione ha rilasciato un’intervista aCONTRASTO.

Signora Maraini, che rapporto ha con laGermania?

In Germania ho molti lettori perché i tede-schi leggono e sono aperti agli stranieri, cosanon tanto facile da trovare negli altri paesieuropei. Per esempio l’Inghilterra è moltochiusa, lì ho pubblicato parecchi libri peròl’atteggiamento verso tutto ciò che non è in-glese è sospettoso, mentre la Germania hapubblicato tantissimi libri di scrittori italia-ni, è un vero mercato aperto non solo di og-getti ma anche di idee, di pensieri. Per mequesto è un aspetto positivo. Tanto per fareun esempio: conosco molte persone in Ger-mania che hanno rappresentato il mio tea-tro. Quindi c’è già un rapporto di conoscen-za reciproca. Mi spiace solo di non cono-scere il tedesco, non sono mai riuscita adimpararlo. Sapendo il francese, l’inglese eun po’ di spagnolo… non mi ci sono maiapplicata tanto.

La donna italiana e la donna tedesca a confron-to. Viste dall’Italia quali sono le differenze chesaltano all’occhio?

Direi che le donne tedesche, in generale,sono molto emancipate.Nel modo di vestire, ditrattare, si sente che sonopiuttosto paritarie. Mentreinvece quello che io trovodetestabile da noi è cheogni donna debba propor-si come oggetto di sedu-zione, le strizzate d’oc-chio attraverso le gambeche si mostrano, i seni ches’intravedono, cioè tuttoquel vestirsi per sedurre,non solo tipico delle bal-lerine – e lì posso capirlo– ma anche delle intellet-tuali perché è diventataquasi una regola. Alla te-levisione si vedono delle donne che parlanodi medicina, di legge con le gambe mezze difuori, scollate come se andassero a ballare. Èuna cosa un po’ ridicola, è un modo moltoitaliano per cui si è assunta l’idea che le don-ne parlino prima di tutto attraverso il corpo.A me sembra che in Germania non sia così.

Lo stesso vale per le riviste. Fino a quando al-

l’Espresso non è arrivata una donna direttore incopertina c’erano sempre donne nude.

Sì, è vero. Anni fa durante una mostra sul-le copertine dell’Espresso contai che, su 52numeri, 48 avevano donne nude, indipen-dentemente dall’argomento. Trovo che que-sto sia diseducativo, toglie fiducia alle ra-

gazze che hanno dei falsimodelli di riferimento ecioè che la donna debbaparlare con le gambe, conil seno ma non con la te-sta. Questo non rappresen-ta la realtà, è offensivo per-ché ci sono donne ormaimolto preparate in ognicampo. Purtroppo la tele-visione fa modello e agiscesulle giovani che vannodal chirurgo estetico per ri-farsi il corpo per assomi-gliare alle attrici.

Qual è il suo pensiero sul-la Germania di ieri e di oggie soprattutto come vede la

Germania dopo il crollo del muro?Il muro doveva crollare, era un artificio un

po’ mostruoso. Naturalmente ha delle radicistoriche, era anche una spartizione che halasciato anche ferite. Certo, so che ci sonoproblemi ancora fra est ed ovest, ma era ne-cessario che quel muro crollasse.

delle finanze Lafontaine intendecandidarsi insieme ai post comu-nisti della PDS in un nuovo parti-to. Sinistra democratica, una fede-razione di WASG (Alternativa perlavoro e giustizia sociale) e PDS,una “Überpartei” che mette insie-me due anime come Bündnis 90/die Grünen dopo la riunificazione,potrebbe ottenere risultati sor-prendenti soprattutto sapendomobilitare al voto gli strati piùdeboli e gli astensionisti croniciche non vedono grandissime dif-ferenze fra le promesse mai man-tenute di SPD e CDU/CSU, non-ché i Verdi di sinistra delusi dasette anni di servilismo.

I tempi per dare forma e pro-gramma al nuovo partito sonomolto stretti, ma sembra ci si stiariuscendo: quale rara dimostra-zione di intelligenza politica nel-la sinistra europea! Dunque, qual-che risultato ipotetico, totoele-zioni: CDU/CSU 43%, Liberali6%, SPD 35%, Verdi 7%, Sinistrademocratica 9%. Che governomettere in piedi con questi nu-meri? Con il 49% alla destra e il51% alla sinistra, che decidereb-be Schröder? Darebbe la prefe-renza alla “grande coalizione”con CDU/CSU per evitare l’ostru-zionismo del Bundesrat (in manoalla destra almeno fino al 2007),ma decretando così la fine dellapolitica... e della SPD?

Forse il machiavellismo diSchröder prevede anche questoscenario, ma una cosa è certa: nel-la sinistra tedesca si sente da tem-po il bisogno di qualcosa di nuo-vo, i Verdi sono stati una speran-za e una delusione, quale altrasperanza potrebbe fare andare avotare chi ormai non si sente piùrappresentato da nessuno? Ma-croeconomia e globalizzazioneconsentono ancora scelte diversedal “pensiero unico”? La nostrasperanza è dura a morire.

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CONTRASTO 3

Dacia Maraini - continuazione -........................................................................................................................................................................................................................................

Quali sono i suoi autori preferiti nell’areagermanica?

Mi piacciono molto Thomas Bern-hard, Ingeborg Bachmann, PeterHandke o Christa Wolf che è molto ama-ta in Italia; del monologo Cassandra nehanno fatto molteversioni teatrali.

E tra i giovaniscrittori italiani,quali consiglierebbeai tedeschi?

Intanto Io non hopaura di Amma-niti da cui è statotratto un film mol-to ben riuscito.Anche dal mio li-bro MariannaUcria è nato unfilm e il registaFaenza è statomolto bravo a rea-lizzarlo. SimonaVinci è una scrit-trice bravissima.Ora sto leggendoIl volo degli orsi (Einaudi) della Santan-gelo che mi sembra scritto bene, poi c’èMaria Pace Ottieri che forse non è poitanto giovane, è la figlia dello scrittoreOttiero Ottieri che appartiene alla gene-razione di Pasolini. Ha scritto un ro-manzo molto bello sull’Africa [Quandosei nato non puoi più nasconderti, da cui ètratto l’ultimo film di M. T. Giordana inconcorso a Cannes, n.d.r.], e anche il suoultimo libro merita.

Ho l’impressione che nella letteratura ita-liana moderna ci sia un calo di tono, che sicerchino gli effetti.

Sì, l’impegno è crollato, almeno fino apoco tempo fa. L’impegno era un con-cetto degli anni ’70. Gli scrittori si sonoun po’ chiusi in sé stessi e c’è moltonarcisismo, molto parlare di sé, del pro-prio ombelico. Prendiamo ad esempioDomenico Starnone che è un bravo scrit-tore. Nei suoi primi libri ha fatto unadenuncia dei rapporti con la scuola, dicome l’Italia la tratta. Sono libri belli,esilaranti, c’è ironia. Ultimamente si èmesso a scrivere delle sue angosce, èpassato da una denuncia della societàitaliana a qualcosa di delirante, un mon-do così chiuso. L’ultimo suo libro s’in-titola La vita ed è disperato. Via gemitoinvece è bello, parla di un padre un po’pazzo, frustrato.

Quando lei comincia un libro e non le pia-

ce, cosa fa? Lo chiude?Sì, io sono d’accordo con Pennac e

con uno dei punti citati nel suo “dirittodei lettori”: prima cosa, se un libro nonti piace, lascialo. Non è un dovere finir-lo. Non vuol dire che sia la condanna

di quel libro. Io socosa mi piace, seproprio non m’inte-ressa non vadoavanti.

Lei ha tenuto tanteconferenze in Europae nel mondo. C’è unpubblico più calorosoche ricorda?

Devo dire chequasi sempre mitrovo davanti a unpubblico attento,interessato. Persinonelle scuole. L’altrogiorno sono stata inuna scuola, c’eraun rumore inferna-le e invece poi sonostati tutti zitti e han-

no fatto domande intelligenti. I ragazziintervengono di più degli adulti e nonsono così amorfi come li si descrive. Misembra che al riguardo ci siano moltiluoghi comuni.

Quindi c’è gente che legge...Legge poco. Nella statistica europea

in Italia si legge meno che in altri paesi.Quando termina un libro si sentirà sol-

levata. Ha bisogno di molto tempo perscriverlo?

Certo ci lavoro moltissimo a un libro,ci sono tante correzioni, lo si rivedemolto. Per un romanzo normale mi civogliono tre anni, per il mio ultimo Co-lomba, che è più lungo, ce ne ho messiquattro, perché è storicamente più am-pio. Io sono molto esigen-te.

Quindi anche in fase diediting c’è molto lavoro?

In genere faccio trebozze, ma ci possono es-sere ancora degli errori.L’incubo dello scrittoresono le ripetizioni, leg-gendo sfuggono. Persinoa Flaubert, che era unmaniaco, hanno segnala-to delle ripetizioni.

C’è un libro che non scri-verebbe più?

Ogni mio libro appar-

tiene a un’epoca diversa, direi che sonotutti libri che hanno avuto una loro ne-cessità.

Che rapporto ha con i traduttori e la tra-duzione dei suoi libri?

Per l’inglese spesso lavoro con il tra-duttore. Per il tedesco mi devo affidare,così come per le altre lingue. Il tradutto-re lo sceglie l’editore. Mi piace quandoil traduttore mi fa delle domande o chie-de consigli. Il buon traduttore lo fa. Men-tre altri non chiedono nulla e non è unbuon segno. A volte ci sono dei passag-gi non chiari e li sollecito a scrivermi.

Preferisco avere lo stesso traduttore,ma non è sempre cosi. Purtroppo la tra-duzione non è controllabile.

Lei ritiene che per conoscere a fondo unoscrittore sia necessario leggere tutte le sueopere una dietro l’altra oppure si può disor-dinatamente leggere ciò che si ha piacere inquel momento?

L’ho fatto con i classici. Quando misono innamorata di Balzac ho letto tut-ti i suoi 32 romanzi, così come conHenri James. Quando mi piace unoscrittore leggo tutto di lui. Certo nonposso farlo con i giovani scrittori per-ché bisogna aspettare la pubblicazio-ne del nuovo libro.

Un’ultima domanda: dopo aver viaggia-to in tutto il mondo forse avrà individuatouna città o un paese dove vorrebbe vivere?

Non ho una città in particolare eRoma, dove abito quando rientro daimiei viaggi, mi piace molto. Però il miorifugio è una piccola casa in Abruzzodove riesco a ritrovare la serenità e laconcentrazione per riflettere ai miei nuo-vi progetti e dove posso leggere quelloche veramente mi piace.

Ringraziamo Dacia Maraini del colloquiomolto simpatico e interessante, con i nostrimigliori auguri per i suoi prossimi libri.

Donatella Brioschi - Dacia Maraini

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4 CONTRASTO

G

Impressioni sul Bergamo Film Meeting

La rosa camunaDer Bergamo Film Meeting gehört zu den

bedeutendsten Filmfestspielen Italiens

D Lorenzo Termite

Deutsch von Gabriele Pommerenke......................................................................................

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Le pagine di cinema

GRAZIE AI VOLI A BASSO COSTO CONDESTINAZIONE BERGAMO, OGGI Èpossibile saltare su un aereo, atterrare qua-si direttamente in una sala cinematograficadella città e godersi il Bergamo Film Meet-ing, uno dei più noti festival italiani che haluogo ogni anno in primavera e che nel2005 si è svolto dal 5 al 13 marzo. Quest’an-no, però, si è rischiato di fare un viaggio avuoto dato che la diminuzione di fondi pub-blici dedicati alla promozione delle attivitàculturali, nonché le difficoltà nel reperiresponsorizzazioni alternative, hanno mes-so in dubbio fino all’ultimo la manifesta-zione. Per fortuna, alla fine, come già altrevolte nel passato, il festival ha superato tut-ti gli ostacoli grazie alla tenacia, l’impegnoe la motivazione degli organizzatori, uncocktail che riesce sempre a creare manife-stazioni vive e intense.

Quest’anno a Bergamo è stato propostoe riproposto molto. Una retro-spettiva molto importante èstata dedicata ai demoni diAugustì Villaronga e al suomodo di rappresentare il maleoscuro dell’uomo, primitivo eferoce. I film del regista spa-gnolo appaiono molto rara-mente anche ai festival cinema-tografici perché fin dalle sueprime opere è stato eretto in-torno a lui un muro di ostraci-smo e rifiuto. Il suo messaggioè troppo dirompente e diretto.

Nei suoi film Augustì Villa-ronga non raggiunge una defi-nizione del male assoluto, delresto difficile come trovare unaspiegazione all’esistenza, matrasmette delle inquietudiniprofonde attraverso i suoibambini, a volte angeli a voltedemoni, e attraverso gli adultiche nei suoi film hanno giàsubìto la loro metamorfosi ir-revocabile.

Non c’è comunque compia-cimento nel descrivere l’orro-re, che egli trasmette in una for-ma e con una forza nuova, as-soluta e pura dandogli per que-

DIE PREISWERTEN FLÜGE NACHBERGAMO ERMÖGLICHEN ES HEUT-ZUTAGE, IN NORDDEUTSCHLANDein Flugzeug zu besteigen und nahezudirekt in einem norditalienischen Kinozu landen, um am Bergamo Film Meet-ing teilzunehmen. Dieses Festival gehörtzu den bedeutendsten FilmfestspielenItaliens und findet alljährlich im Früh-jahr statt, in diesem Jahr vom 5. bis zum13. März. Die diesjährige Reise wäre al-lerdings beinahe ins Wasser gefallen,denn die Kürzung der öffentlichen Mit-tel zur Förderung kultureller Aktivitä-ten und die Schwierigkeiten auf der Su-che nach entsprechenden anderen Spon-soren haben die Durchführung der Film-festspiele bis zum letzten Augenblick inFrage gestellt. Die Mischung aus Beharr-lichkeit, Engagement und Motivation,die allen lebhaften und intensiven Ver-anstaltungen zugrunde liegt, zeichneteglücklicherweise auch die Organisato-ren des Festivals von Bergamo aus undermöglichte schließlich die Überwin-dung aller Schwierigkeiten.

Die Edition 2005 des Festivals bot demPublikum viel Neues, aber auch etlicheWiederaufnahmen. Eine wichtige Retro-spektive widmete sich den Dämonen desAugustì Villaronga, seiner Darstellungdes im Menschen verborgenen ur-sprünglichen und unkontrollierten Bö-sen. Die Filme dieses spanischen Regis-seurs sind selten auf Filmfestivals zusehen, da von Anfang an eine Mauer ausÄchtung und Ablehnung um ihn aufge-baut wurde. Seine Botschaft ist wohl zubrisant und zu direkt. In seinen Filmenversucht Augustì Villaronga keine Defi-nition des Bösen schlechthin, die übrigensebenso schwierig erscheint wie eine Er-klärung der menschlichen Existenz über-haupt. Die Kinder, die in seinen Werkenteils als Engel und teils als Dämonen dar-gestellt sind, und die Erwachsenen, dieimmer einer unumkehrbaren Metamor-phose unterliegen, rufen tiefe Verunsi-cherung hervor. Jedoch nicht aus reinerSelbstgefälligkeit beschreibt Villarongadas Grauen, dem er paradoxerweise

sto forse una forma paradossalmente “no-bile”. Non ci sono più innocenti, ad ecce-zione forse della donna protetta dalla suaaurea creatrice.

Se alla miscela vi si aggiunge un po’ diLubitsch, a cui era dedicato un omaggio conalcuni dei suoi film più noti, ecco che l’at-mosfera diventa surreale, il pubblico è im-mediatamente coinvolto, i crampi si allen-tano e si risale velocemente in superficie,dove c’è il sole e ci si dimentica presto degliabissi spaventosi di Villaronga. Una magiaineguagliata quella di Lubitsch che ha datovita alla grande macchina della commediaamericana. I suoi eredi non furono quasimai capaci però di ricreare quelle atmosfe-re cariche della preziosa ironia, raffinate edeleganti che il grande maestro aveva por-tato con sé dall’Europa di inizio Novecentosempre più divisa e già tentata dagliestremismi.

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CONTRASTO 5Bergamo - Fortsetzung -Film Meeting - continuazione -..........................................................................................................................

Per restituirci una dimensione ricono-scibile e interrompere il processo di disso-ciazione dalla realtà, invece, Peckinpah fafuoco su di noi con tutte le sue Colt. Icolpi non sono a salve ed è una strage:muore il buono, muore il cattivo e crepa-no tutti quelli che devono, a ribadire chela morte ci unisce tutti, con l’evidentemonito che giustizia c’è o ci sarà, e che lavita è lì solo per metterci alla prova.L’ideale romantico, che è alla base del filmwestern, rinasce però sempre e qualchevolta proprio attraverso quei bambiniinvece tanto sospettati da Augustì Villa-ronga, come in Pat Garret e Billy the Kid.Per inciso, Peckinpah è considerato conmerito il più grande regista western per-ché in un duello con Sergio Leone ha inpiù dalla sua parte la crudeltà e la spieta-tezza del vero pistolero.

Si potrebbe anche parlare a lungo di al-tre rassegne, come quelle dedicate aMichael Powell, per il centenario della suanascita, e al film di animazione degli anniSessanta, ma non possiamo dimenticare ibei film in concorso e in particolare quelloche ha conquistato la “Rosa camuna”:L’estate di mio fratello, opera prima di PietroReggiani che racconta l’infanzia di sogni adocchi aperti di un figlio unico e di come ilsuo mondo di certezze si deve improvvisa-mente confrontare con l’arrivo di un fratel-lino. La sensibilità e la semplicità con cuiviene raccontata la storia sono straordina-rie soprattutto perché finalmente si trattadi un bambino normale e non del consuetomostro con coscienza e capacità di giudizioipertrofica, quello per intendersi che finisceper mettere alla gogna i soliti genitori de-boli e incapaci.

È stato un dispiacere ripartire e sarà unagioia ritornare l’anno prossimo a Bergamo.Il seme della rosa è stato piantato, vederlasbocciare di nuovo sarà il trionfo contro lacementificazione imposta dai risanamentidei bilanci. State in guardia, di questo fiorenon si può fare assolutamente a meno!

einen „edlen“ Anstrichverleiht, indem er es miteiner neuen, reinen, jaabsoluten Ausdrucks-kraft darstellt. Abgese-hen vielleicht von denFrauenfiguren, diedurch ihre lebens-schenkende Kraft ge-schützt werden, gibt eskeine Unschuldigenmehr.

Wenn auch noch einRegisseur wie Lubitschauf dem Programmsteht, der hier mit derWiederaufführung eini-ger seiner bekanntestenFilme geehrt wurde,entsteht tatsächlich einesurreale Atmosphäre,das Publikum wird so-fort mitgerissen, jegli-ches Bauchweh lässtnach, der Zuschauertaucht schnell wieder ander Oberfläche auf, wodie Sonne scheint unddie erschreckenden Ab-gründe eines Villarongain Vergessenheit geraten. Von Lubitschgeht ein einzigartiger Zauber aus. Er riefdie große amerikanische Komödie insLeben, deren Erben es jedoch nie gelun-gen ist, die exquisite und elegante At-mosphäre preziöser Ironie wieder zu er-schaffen, die der große Meister aus Eu-ropa mitgebracht hatte, dem Europa, dassich zu Beginn des Zwanzigsten Jahrhun-derts immer gespaltener und bereits vonExtremismus bedroht zeigte.

Mit dem Ziel, uns in eine bekanntereWelt zurückzuführen und die Trennungvon der Wirklichkeit zu unterbrechen,schießt hingegen plötzlich Peckinpahaus allen seinen Colts auf uns. DieSchüsse gehen nicht ins Leere, also ent-steht ein wahres Blutbad: der Gute beißtins Gras, auch der Böse segnet das Zeit-liche, es krepieren alle, die krepierensollen. So wird deutlich, dass der Toduns alle vereint und wir werden daranerinnert, dass es Gerechtigkeit gibt odergeben wird, und dass der Sinn des Le-bens darin besteht, uns alle auf die Pro-be zu stellen. Das romantische Ideal, aufdem alle Western beruhen, lebt jedochimmer wieder auf, manchmal genaudurch die Kinder, denen AugustìVillaronga so sehr misstraut. Als Bei-spiel sei hier Pat Garret and Billy theKid genannt. Peckinpah wird zu Rechtals bedeutendster Westernregisseur be-trachtet, denn in einem Duell mit SergioLeone sprächen die Grausamkeit und Er-barmungslosigkeit des wahren Revol-verhelden für ihn.

Es gab durchaus noch andere Film-

reihen, von denen zu berichten lohnens-wert wäre. Sie widmeten sich beispiels-weise Michael Powell, anlässlich seines100. Geburtstages, und dem Zeichentrick-film der Sechziger Jahre. Aber auch dieinteressanten Filme des Wettbewerbsund insbesondere der Film, dem dieRosa camuna [Publikumspreis des Fe-stivals, benannt nach einer Blume, dieim Camonica-Tal nicht weit von Berga-mo wächst und auch im Wappen derLombardei erscheint, A.d.Ü.] verliehenwurde, verdienen Beachtung. L’estate dimio fratello, das Erstlingswerk vonPietro Reggiani, erzählt von der realenund imaginären Welt eines Einzelkindesund davon, wie die Geburt eines klei-nen Bruders sein bisheriges Universum,das ihm so sicher erschien, plötzlich ver-ändert. Die Feinfühligkeit und die Ein-fachheit, mit der diese Handlung erzähltwird, sind einzigartig, vor allem weil essich hier endlich einmal um ein norma-les Kind handelt und nicht um das übli-che Monster mit übermäßig stark aus-geprägtem Gewissen und ebensolcherUrteilskraft, das seine selbstverständlichschwachen und unfähigen Eltern an denPranger stellt.

Es schmerzte, abzureisen und es wirdeine große Freude sein, im nächsten Jahrnach Bergamo zurückzukehren. Der Sameder Rose wurde gesetzt und sie erneutaufblühen zu sehen, wird ein Triumphüber den Stillstand sein, den die Sanie-rung der Finanzen überall nach sich zieht.Seid auf der Hut! Diese Blume wird euchimmer wieder magisch anziehen!

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6 CONTRASTO

D Gabriele Pommerenke

Italiano di Claudio Paroli......................................................................................................

7 7

P

Paolo Flores d'Arcais

Appello dalla "clandestinità": ildirettore della rivista MicroMega

Appell aus dem Untergrund

Der politisch-theoretische Vordenker der demokratischen Linken Italiens

DIE EINZIGE ALLTÄGLICHE INFOR-MATIONSQUELLE STELLT FÜR ÜBER90 PROZENT DER ITALIENER das Fernse-hen dar, ein Fernsehen, das sich nahezuvollständig in der Hand ihres Premiers be-findet. Zudem ist die Zahl der in Italien proKopf verkauften Tageszeitungen die nied-rigste im Vergleich zu allen anderen euro-päischen Ländern.Diese Fakten lassen erschaudern, insbeson-dere im Vergleich mit den Überlegungendes 1944 in Cervignano del Friuli gebore-nen politischen Theore-tikers und PhilosophenPaolo Flores d’Arcais inseinem zuletzt erschie-nenen Buch Die Demo-kratie beim Wort nehmen.Der Souverän und derDissident, Berlin (K.Wagenbach Verlag)2004. In seinen Ausfüh-rungen über die Grund-bedingungen für dasFunktionieren von De-mokratie unterstreichtF. d’Arcais, dass Bürger,denen aufgrund einesderartigen Meinungs-monopols die Informa-tion entzogen werde,keine Möglichkeit ha-ben, eine Wahl zu tref-fen. Demokratie, zu deren elementaren Be-dingungen neben »Nahrung, einem Dach,Gesundheit, Ausbildung auch Information«gehöre, werde hohl, wenn sie sich nicht aufinformierte Bürger stützen könne. Die De-mokratie ernst nehmen heißt, das Indivi-duum mit seiner Fähigkeit selbstständig zudenken, ernst zu nehmen, auch den Dissi-denten, der für die Demokratie das Funda-ment bedeute; während der Totalitarismusim Individuum eine Bedrohung und im Dis-sidenten einen Verräter sehe.Neben dem autoritären Populismus derOligarchie Berlusconis attackiert F.d’Arcais die derzeitige italienische Partei-enherrschaft insgesamt, das nur sich selbststützende Parteiensystem und die Real-politiker der parlamentarischen Oppositi-on. Fausto Bertinotti und Antonio di Pietro,die bei unterschiedlichen Anlässen daraufbestanden, sich in Konkurrenz zum Mitte-

Links-Bündnis Ulivo zur Wahl zu stellen,trügen beispielsweise schwerwiegendeMitverantwortung am Sieg Berlusconis.Seine Vorwürfe gelten insbesondere auchMassimo D’Alema, den er geradezu alsPrototypen der »dialogbesessenen Soft-Opposition« betrachtet. Nach dem Wahl-sieg des Ulivo von 1996 verschaffte D’Ale-ma dem gescheiterten Berlusconi neue Le-gitimation. Unter D’Alemas Federführungfürchtete die Linke eine „Dämonisierung“Berlusconis, die es ihm ermöglicht hätte,

sich zum Opfer zu sti-lisieren, was ihm wie-derum zusätzlicheWählerstimmen hättebringen können. Inden Neunziger Jahrenbetrieb das Links-bündnis phasenweisedie gleiche Justizpolitikwie heute Berlusconi.Da sich auch etliche Po-litiker des Links-bündnisses im Faden-kreuz staatsanwalt-licher Ermittlungenbefanden, trug die Lin-ke ähnlich wie späterauch die Rechts-koalition mit gezieltenAngriffen auf dieStaatsanwälte dazu

bei, den Verantwortlichen der Aktion ge-gen Korruption und VetternwirtschaftGlaubwürdigkeit zu entziehen. In seinerFundamentalkritik an der „Real-Demokra-tie“ polemisiert F. d’Arcais also gegen denVerfall der klassischen demokratischenIdeale insgesamt. Der Appell an den homodemocraticus, zum gedanklichen Dissiden-ten zu werden, ist nahezu allen Schriftenund vielen der zahlreichen weiteren Akti-vitäten von Paolo Flores d’Arcais imma-nent. So auch der 1986 von ihm gegründe-ten und herausgegebenen ZeitschriftMicroMega, die zur VerlagsgruppeL’Espresso gehört, fünf bis sechsmal jähr-lich erscheint und äußerlich oft eher an ei-nen dicken Wälzer als an eine Zeitschrifterinnert. Sie enthält überwiegend politischeund philosophische Essays und wurde insLeben gerufen mit dem Ziel, die politische

PER OLTRE IL 90 PERCENTO DEGLIITALIANI L’UNICA FONTE D’INFOR-MAZIONE QUOTIDIANA è rappresen-tata da una televisione che si trova quasiinteramente nelle mani del premier. A ciòsi aggiunge che il numero di quotidianipro capite venduti in Italia è il più bassofra tutti i paesi europei.

Sono numeri che fanno rabbrividire,particolarmente se raffrontati con le tesidi Paolo Flores d’Arcais – teorico politicoe filosofo nato nel 1944 a Cervignano delFriuli – contenute nel saggio Il sovrano eil dissidente. La democrazia presa sul se-rio pubblicato da Garzanti nel 2004. Nellesue analisi sulle condizioni basilari per ilfunzionamento di una democraziad’Arcais sottolinea che i cittadini, a cui unmonopolio mediatico del genere ha sot-tratto l’informazione, non hanno possibi-lità di scelta. La democrazia, fra le cui pre-messe elementari oltre al cibo, un tetto, lasalute e l’istruzione si annovera anche l’in-formazione, si svuota se non può basarsisu dei cittadini informati. Prendere sulserio la democrazia significa prendere sulserio l’individuo che ragiona con la pro-pria testa, anche se dissidente, che vieneassunto a fondamento della democraziastessa; il totalitarismo, invece, vede l’indi-viduo come una minaccia e il dissidentecome un traditore.

Oltre al populismo autoritario dell’oli-garchia Berlusconi, d’Arcais attacca anchel’attuale partitocrazia italiana nel suo in-sieme, un sistema partitico fine a se stes-so, e i parlamentari “realpolitici” dell’op-posizione. Fausto Bertinotti e Antonio diPietro, ad esempio, che per motivi diversisi erano candidati in concorrenza con lacoalizione di centrosinistra dell’Ulivo ehanno avuto pesanti responsabilità sullavittoria di Berlusconi. Ma le sue critichesono rivolte particolarmente a MassimoD’Alema che descrive come “prototipo diun’opposizione soft per il dialogo a tutti icosti”. A seguito della vittoria elettoraledell’Ulivo nel 1996, D’Alema ha fornitonuova legittimazione allo sconfittoBerlusconi. La sinistra, guidata dalla manodelicata di D’Alema, temeva una“demonizzazione” di Berlusconi, con ilrisultato di un’incarnazione a vittima che

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CONTRASTO 7

.........................................................................................................................................................Paolo Flores d'Arcais - Fortsetzung Paolo Flores d'Arcais - continuazione

..........................................................................

15

Linke im Sinne der notwendigen Wert-orientierung zu reformieren. Mit Autorenwie F. d’Arcais selbst sowie z.B. auch D. Fo,A. Camilleri, M. Cacciari oder A. Tabucchiwurde sie bald zum Sprachrohr der intel-lektuellen Opposition und zum Katalysa-tor der Empörung angesichts der Herr-schaft Berlusconis und des nur noch sichselbst stützenden Systems der linken Par-teien insgesamt sowie der Realpolitik derOpposition.Mit den eingangs zitierten besorgniserre-genden Zahlen kontrastieren die 25-30.000– in Ausnahmefällen sogar 100-150.000 –verkauften Exemplare von MicroMega. InAnbetracht ihrer meist elitären intellektuel-len Inhalte würde die Zeitschrift laut F.d’Arcais unter „normalen“ Bedingungen,d.h. in Staaten, in denen Regierungsgegnernicht aus dem Fernsehen verbannt und da-mit praktisch in ein Leben im Untergrundabgedrängt werden, eine Verkaufszahl vonlediglich 6-7.000 Exemplaren erzielen. DerChefredakteur betrachtet die erstaunlichhohen Absatzzahlen der Zeitschrift auch alsBeleg dafür, dass die Opposition ihre Arbeitnicht radikal genug macht. MicroMega wi-dersetzt sich also vehement der offensichtli-chen Geringschätzung moralischer Werteund gesellschaftlicher Tugenden durch Re-gierung und Opposition. Die von der Exe-kutive systematisch betriebene Politik derDesinformation (die F. d’Arcais mit demBegriff disinformazija mit den typischen Tech-niken der Ostblock-Desinformation gleich-setzt) forme eine öffentliche Meinung, die»unterwürfig, analphabetisch und unfähigzur Entrüstung« sei.Hauptberuflich lehrt und forscht F. d’Arcais,der über Adam Smith und Karl Marx pro-movierte, an der philosophischen Fakultätder Universität La Sapienza in Rom. Erschreibt zudem für verschiedene Zeitun-gen, darunter El Pais und die FrankfurterAllgemeine Zeitung.Im Mittelpunkt seines Interesses steht dieFrage nach der Politik und ihren Bedingun-gen. Er beruft sich auf Grundzüge der poli-tischen Theorie von Hannah Arendt, aufihre kritische Position gegenüber der mo-dernen Gesellschaft, in der die Aushöhlungdes Politischen, die Degeneration der Poli-tik zur Profession und die Vermischungvon Öffentlichem und Privatem zu einembedrohlichen Verlust an Individualität füh-ren, in der Politik sich auf ein Ritual redu-ziert, in dem das Schachern um PositionenVorrang vor dem Handeln hat. Dahintersteht keine romantische Version eines vonallen Notwendigkeiten befreiten Individu-ums, sondern der Versuch, die Möglich-keiten des Einzelnen, seine Freiheit und sei-nen Einfallsreichtum, in den verschiedenenmenschlichen Existenzweisen auszuma-chen. Laut F. d’Arcais spielt sich der authen-tische Konflikt der modernen westlichenGesellschaften ganz innerhalb der Werte

der liberalen Demokratie ab und zielt nichtetwa auf seine – utopische oder revolutio-näre – Überwindung.Entsprechend seiner Auffassung, dass De-mokratie nur gestaltet werden könne,wenn die Bürger sie selbst in die Hand neh-men und auch als Reaktion auf das zuneh-mende Desinteresse vieler Bürger an Poli-tik, initiierte der außerordentlich aktive undschaffenskräftige Paolo Flores d’Arcais zu-sammen mit dem Filmregisseur NanniMoretti die Bewegung der Girotondi. Hier-bei handelt es sich um Massenproteste ge-gen sowohl die Machenschaften der Regie-rung als auch gegen die Ohnmacht der Op-position. Bei den Girotondi trifft sich vor al-lem diejenige Linke, die sich von den Par-teien nicht repräsentiert fühlt und sich folg-lich nur von zivilgesellschaftlichen Bewe-gungen mobilisieren lässt. Diese wörtlichübersetzt „Ringelreihen“, das Umkreisenvon öffentlichen Gebäuden durch Tausen-de, Zehntausende Menschen finden seitdem Jahr 2002 regelmäßig in vielen Städ-ten Italiens statt. Bei dieser zivilgesell-schaftlichenP r o t e s t -form,i n

d e rs i c hdie Stimmedes Volkes manifestie-ren kann, sind folgerichtig Politiker der Op-position unerwünscht, obwohl durch dievon F. d’Arcais erhoffte Erneuerung deralten Linksparteien mehr Nähe zwischenden Bewegungen der Massenproteste undden Linksparteien geschaffen werden soll.Die Aktionen der Girotondi für Werte, diein der Verfassung garantiert sind und dochausgehöhlt werden, wie die Autonomie derJustiz und der Pluralismus der Medien, kön-nen und sollen eine Revitalisierung der De-mokratie bewirken, denn F. d’Arcais zeigtsich davon überzeugt: Un’altra Italia èpossibile.

Primärliteratur:Die Linke und das Individuum. Ein politischesPamphlet, Berlin (Klaus Wagenbach Ver-lag), 1997.Libertärer Existentialismus. Zur Aktualität derTheorie von Hanna Arendt, Frankfurt/Main(Verlag Neue Kritik), 1997.Die Demokratie beim Wort nehmen. Der Sou-verän und der Dissident, Berlin (KlausWagenbach Verlag), 2004.

gli avrebbe potuto portare ulteriori voti.Negli anni Novanta, in certe fasi, la coali-zione di sinistra ha praticato la stessa poli-tica della giustizia come attualmenteBerlusconi. Ritrovandosi con diversi po-litici coinvolti nelle inchieste dei giudici ecomportandosi non diversamente dalladestra in un secondo momento, la sinistraha contribuito a sua volta a togliere credi-bilità ai responsabili delle azioni controla corruzione e il nepotismo. Nella sua cri-tica fondamentale alla “real-democrazia”d’Arcais polemizza dunque contro il deca-dimento degli ideali classici democraticinel loro complesso. L’appello all’homodemocraticus affinché diventi pensatoredissidente è immanente in pressoché ogniscritto di Flores d’Arcais come pure nellesue numerose altre attività. Ad esempionella rivista MicroMega del Gruppo Edi-toriale L’Espresso, da lui fondata nel 1986e di cui è direttore, che esce cinque o seivolte all’anno e che a prima vista ha piut-tosto l’aspetto di un libro. Vi si pubblica-no principalmente saggi di politica e di

filosofia e l’idea che ne sta allabase è quella di riformare la

sinistra nel senso di unnecessario riorien-

tamento dei valo-ri. Grazie ad auto-ri come d’Arcaisstesso, ma ancheFo, Camilleri,Cacciari e Tabuc-chi, la rivista è di-ventata rapida-

mente il megafonodell’opposizione in-

tellettuale e il cataliz-zatore della rabbia nei con-

fronti sia dell’egemonia Berlu-sconi sia del sistema partitico – fine a sestesso – della sinistra nel suo insieme,come pure della realpolitik dell’opposi-zione. Confrontate ai dati preoccupanticitati all’inizio, le 25-30.000 copie vendute– eccezionalmente persino 100-150.000 –di MicroMega stanno in netto contrasto.Considerati i suoi contenuti perlopiù in-tellettuali ed elitari, a parere di d’Arcais larivista raggiungerebbe una vendita di ap-pena 6-7.000 copie in condizioni “norma-li”, vale a dire in paesi in cui gli oppositoridel governo non vengono espulsi dalla TVe costretti praticamente a vivacchiare nellaclandestinità. Il direttore sostiene che il nu-mero sorprendentemente elevato di copievendute sarebbe ladimostrazione chel’opposizione noncompie il suo lavo-ro in modo suffi-cientemente radi-cale. MicroMega sioppone dunque

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8 CONTRASTO

K

9

Sven-Ulrich Mollenhauer

Italiano di Donatella Brioschi.....................................................................................................

Quando il posto di lavoro fa ammalare: una trappola psicologica nel vuoto legislativo

N

Mobbing

11

Wenn der Arbeitsplatz krank macht:Psychofalle im Rechtsvakuum

KOMMST DU AN DEINEM ARBEITS-PLATZ NICHT „AUF LINIE“? STEHSTdu dem Erfolg des Vorgesetzten im Wegoder sieht er das so? Kannst du dichnicht grenzenlos für die Arbeit einset-zen, weil es für dich momentan anderePrioritäten im Leben gibt? Hast dugleichzeitig Angst davor, den Arbeits-platz zu verlieren? Dann dürftest du ge-fährdet sein. Beliebte Opfer sind Quer-denker und Unangepasste – egal. FürHelfer und Betroffene ist wichtig zu wis-sen, dass es, völlig unabhängig von so-genannten „Charakterfehlern“, jedentreffen kann.

Die Liste der Mobbinghandlungenreicht vom Überschütten mit Aufgabenbis zum völligen Aufgabenentzug, vom„Schneiden“ eines Mitarbeiters bis zuseiner sexuellen Belästigung, vom öf-fentlichen, oft indirekten Herabwürdi-gen über Dauernörgeln bis zum Verfas-sen aus der Luft gegriffener Abmah-nungen. Besonders schikanös dabei: MitMobbern – grundsätzlich sind übrigensVorgesetzte die Täter oder, durch still-schweigende Duldung der mobbenden

NEL VOSTRO POSTO DI LAVORONON SIETE “ALLINEATI”? SIETEd’intralcio al successo del vostrodatore di lavoro o lui la pensa così?Non riuscite a dare tutto sul lavoroperché in quel momento le vostre prio-rità nella vita sono altre? Nel frattem-po avete paura di perdere il lavoro?Allora potreste essere in pericolo: levittime preferite sono, in egual misu-ra, sia quelle che pensano con la pro-pria testa sia quelle che non si sannoadattare. Per chi si trova coinvolto inprima persona e per chi gli viene inaiuto è importante sapere che, del tut-to indipendentemente dalle cosiddet-te difficoltà “caratteriali”, può capita-re a chiunque.

L’elenco delle strategie di mobbingva dal sovraccarico di lavoro alla tota-le esclusione dagli incarichi, dal “ta-glio” del lavoratore alle molestie ses-suali, dal discredito spesso indirettocon continue critiche, a lettere di ri-chiamo pretestuose e infondate. Par-ticolarmente vessatorio, a questo pro-posito, è che con i mobber (chi famobbing) – i principali fautori sono isuperiori o i colleghi con il loro con-

senso silen-zioso – non c’èniente da chia-rire. L’unicomotivo di ciòche accade è ildesiderio dibuttar fuoridall’azienda illavoratore mal-visto, con ognimezzo. Lesquallide criti-che sul com-portamento te-nuto al lavorocome «Lei te-

Kollegen, Mittäter – gibt es keinen „Kon-flikt“ aufzuklären. Einziger Hinter-grund des Geschehens ist der Wunsch,den missliebigen Mitarbeiter mit allenMitteln aus dem Betrieb zu drängen. Fa-denscheinige Kritik am Arbeits-verhalten wie »Sie telefoniert zu viel«,

»Er arbeitet zu langsam« oder, nach-dem das Opfer bereits nervös ge-

macht oder gar in die Krankheitgemobbt wurde, »Sie hält den

Stress bei uns eben nicht aus!«,dienen allein dem Zweck der

Verschleierung.Mobbing – für Arbeit-geber die einzige

Möglichkeit, inUngnade gefal-lene Mitarbeiterloszuwerden

und die Abfindung zu sparen? Da istleider etwas Wahres dran. Tatsächlichwerden die immensen Kosten, verur-sacht durch den Verlust von Arbeitslei-stung, durch Entgeltfortzahlungen imKrankheitsfall, Krankengeld, Media-tionsgespräche, Kuren und Therapien,Anwälte und Gericht, auf die Schulternvon Arbeitgeber, Arbeitnehmer und

Nicoletta Braschi in Mi piace lavorare

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CONTRASTO 9

Mobbing - continuazione..........................................................................................................................................................lefona troppo», «Lui lavora con len-tezza» o, dopo che la vittima è statainnervosita o si è già ammalata «Leinon sopporta lo stress che c’è qui»,sono già sufficienti a nascondere ilvero intento.

Il mobbing, per il datore di lavoro, èl’unica possibilità di liberarsi del lavo-ratore caduto in disgrazia risparmian-do l’indennità di liquidazione? Pur-troppo c’è del vero. In realtà gli enormicosti derivanti dalla perdita del rendi-mento sul lavoro, la retribuzione for-zata in caso di malattia, l’indennità dimalattia, i colloqui di mediazione, lecure e terapie, gli avvocati e il giudice,ricadono sulle spalle del datore di la-voro, del lavoratore e della cassa mu-tualistica.

Però il mobbing non “funziona” contutti. Le persone più ad alto rischio sonoquelle che attribuiscono a sé stesse la

colpa del peggioramento delle condi-zioni di lavoro. Molti, infatti, tendonoa porsi sulladifensiva o asviluppareaggressivitàinvece di cre-are per tem-po delle salu-tari barriereal mobber.L ’ a b b r u -timento peròè program-mato. Comin-cia con l’in-sonnia e lacostante as-senza dienergia, perpoi passaread ansie in-

controllabili, fino ad arrivare alle ma-lattie croniche e alla depressione.Senza l’aiuto esterno non si riesce avenirne fuori.

Il primo aiuto deve partire da noistessi. Nel frattempo in molte grandicittà sono nati uffici di consulenza –Internet in questo è una vera minierad’informazioni – si tratta di associa-zioni anti-mobbing, gruppi diautodifesa o consulenti professionalicon cui si rivela decisivo stabilire unrapporto di fiducia. Ad Amburgo vi èad esempio l’associazione Klima e.V.(tel. +49 40 55 00 99 24 – www.klimaev.de)che organizza regolari incontri digruppo, consulenze individuali e me-diazione. Altri indirizzi validi sono ilgruppo di autodifesa No mobbing (tel.+49 40 601 61 17) e la Mobbing-zentrale(tel. +49 40 21 98 32 89 – www.mobbing-zentrale.com). Al riequilibrio psicolo-gico deve seguire la sicurezza dal pun-to di vista legale, aspetto particolar-mente spinoso. Per questo motivo grup-pi e professionisti cooperano con avvo-cati specializzati nel settore i quali, neisingoli casi particolari, chiariscono seper esempio la vertenza contro il datoredi lavoro, con relativo risarcimento deidanni morali e materiali, abbia dellepossibilità di successo.

Purtroppo, invece, la maggior partedelle rappresentanze dei lavoratori, isindacati e i “normali” esperti del di-ritto del lavoro sembra che abbianoancora bisogno di approfondire la pro-pria preparazione in questo complica-to terreno legale, le carenze sono anco-ra molte, ma si spera in un migliora-mento perché prima o poi, nel corsodella vita lavorativa, milioni di perso-ne sono esposte al mobbing.

- Mi chiedo se non abbiamo fattouna sciocchezza, ragazzi...- Dovevate bloccarli, Senatore.

- NON MI CHIAMARESENATORE, IMBECILLE!E TOGLITI DAI PIEDI!

- Mi sento così stanco... davvero tanto stanco...

Talvolta le reazioni dei superiori possono...

... avere conseguenze davvero inaspettate

In Europa e in America diversi registi si sono occupati del tema, adesempio Fabrice Cazeneuve che nel 1998 ha girato per la TV il filmMonsieur Mobbing. In Germania, alla fine del 2002, suscitò parec-chie discussioni il pluripremiato film per la TV Die Hoffnung stirbtzuletzt, sul mobbing in un distretto di polizia, come pure il film ame-ricano Rivelazioni (1994) interpretato da Michael Douglas. In ItaliaMi piace lavorare della regista Francesca Comencini (2003) rac-conta la storia di Anna, una madre sola (Nicoletta Braschi) oggettodi discriminazioni da parte dei superiori e dei colleghi. Ma alla finesi organizza con l’aiuto...CONTRASTO presenterà Mi piace lavorare il prossimo 25 agostonell’ambito del CineForum italiano.E per finire, un’ultima raccomandazione: il libro italiano di Alessan-dro e Renato Gilioli Cattivi capi, cattivi colleghi, Mondadori, 2001.

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10 CONTRASTO

A N Christine Gräbe

Italiano di Lorenzo Termite................................................................................

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Recensione: antologia sui giovani scrittori tedeschi emergenti

Berlin Babylon

ALS IN DEN NEUNZIGER JAHREN INBERLIN GEPLANT, ABGERISSEN UNDneu gebaut wurde, als die Berliner Skylinenur noch aus Kränen bestand und dieeinzige feste Größe die Veränderung war,drehte Hubertus Siegert seinen Film BerlinBabylon. Am Potsdamer Platz undanderswo interviewte er Politiker, Archi-tekten und Berliner, zeigte eine ruheloseund zugleich melancholische Stadt amWendepunkt, in der alles möglich schien.Die Musik zum Film: die EinstürzendenNeubauten.

»Berlin schmeckt nach Zukunft, unddafür nimmt man den Dreck und die Kältein Kauf.« (Carl Zuckmeier) Erst recht,seitdem die geteilte Stadt wieder einswurde, offenbart sich diese Feststellung alsdas präzise und treffende Porträt der Stadtin Bewegung. In dieser Hinsicht bis ist siesich bis heute treu geblieben.

Die Stadt ist in Bewegung, noch immereine große Baustelle, noch immer dreckig.Und nirgendwo in Deutschland liest mansich in den Stadtmagazinen durch so vieleSeiten Veranstaltungshinweise, nirgendsgibt es so viel Kultur, Cafés, Theater,Galerien, Lesungen, Partys – so viel Lebenwie in Berlin. Das zieht vor allem dieKreativen an. Nirgends findet man so vieleInitiativen, Neueröffnungen, Firmenideenund Visionen wie hier. Übrigens auchnirgends so viele Arbeitslose.

Dennoch: Berlin ist wieder zum Mittel-punkt des politischen als des intellektuellenLebens geworden. Und so finden dort auchdie jungen deutschen Literaten zusammen,schreiben über ihre Stadt, treffen sich imKaffee Burger und erregen Aufsehen inKlagenfurt. Die jungen Verlage ziehenbereits nach und siedeln in Berlin an. Invielerlei Hinsicht ist die Berliner Litera-turszene die Literaturszene Deutschlands.

Berlin Babylon heißt auch die Anthologievon Erzählungen und Texten der jungen

»Berlin schmeckt nach Zukunft« – ItalienischeAnthologie junger deutscher Literatur

Le pagine di letteratura

Berliner Literaten, die im letzten Jahr initalienischer Übersetzung bei Mondadorierschienen sind. Beeindruckend ist dieAuswahl, die dort zusammengetragenwurde, Texte von Tanja Dückers und JuliaFrank, Jakob Hein und Falko Hennig, JudithHerman und Wladimir Kaminer, KarstenKrampitz und André Kubiczek, Sven Lagerund Tilmann Rammstedt, Malin Schwerdt-feger und Tobias Herre alias Tube, DavidWagner, Maike Wetzel und FeridunZaimoglu.

Ausgewählt wurden Texte von Berlinernund über Berlin, die in ihrer Gesamtheitnicht nur die Baustelle Berlin greifbarmachen, sondern zugleich viel deutschenZeitgeist offenbaren und ganz nebenbeieinen wunderbaren und übergreifenden

QUANDO NELLA BERLINO DEGLIANNI NOVANTA DAPPERTUTTO SIprogettava, demoliva e ricostruiva, laskyline della città era ancora rappresentatasolo da un mare di gru e l’unica dimensionepercepibile era il mutamento delle cose, ilregista Hubertus Siegert girava le ripresedel suo film Berlin Babylon. Nella Potsda-mer Platz e un po’ dovunque intervistavapolitici, architetti e berlinesi mostrando unacittà senza pace e allo stesso tempo malinco-nica nel momento della sua svolta, quel mo-mento in cui tutto sembra possibile. E comecolonna sonora: il gruppo berlinese Ein-stürzenden Neubauten.

«Berlino ha il sapore del futuro ed è perquesto che si accetta lo sporco e il freddo»(Carl Zuckmeier). Fu solo quando la città siritrovò riunificata, dopo la lunga divisione,

che questa affermazione si rive-lò un ritratto preciso e risponden-te della città che cambia. Un ri-tratto in cui la città ancora oggi siriconosce e a cui è rimasta fedele.

La città è in movimento, è sem-pre un enorme cantiere ed è tut-tora sporca. Eppure in nessun al-tra parte della Germania, sfo-gliando le riviste locali, si pos-sono ricevere tanti stimoli cul-turali come qui o trovare cosi tan-ti caffè, teatri, gallerie, conferen-ze, party, tanta vita come a Ber-lino. Ciò attira in primo luogo icreativi che, come in nessun al-tro posto, promuovono iniziati-ve, inaugurazioni e raccolgonoidee e visioni per nuove attività,tutto ciò a dispetto dell’alto nu-mero di disoccupati.

In ogni modo Berlino è dinuovo al centro della vita siapolitica che intellettuale e perquesto vi si incontrano anche i

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CONTRASTO 11

Berlin Babylon - Fortsetzung -.........................................................................................................................................................Berlin Babylon - continuazione -

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Überblick über junge Literatur inDeutschland geben. So steht Judith Her-manns Erzählung Sommerhaus, später gleichneben den Texten Wladimir Kaminers, JuliaFranks Moabit-Erzählung Für Sie und FürIhn neben einem Auszug aus André Ku-biczeks Berliner Adoleszenzroman JungeTalente. Eine sorgfältige Auswahl, eine, diesich sehen lassen kann und die dieHerausgeberin Laura Scuriatti als Kennerinauszeichnet.

Nur bei der Covergestaltung hat sich derVerlag geirrt – das Titelbild nämlich hat sogar nichts Berlinerisches an sich: Backsteine!Ein Kasten mit grünen Flaschen und rotenDeckeln! Das ist ein Hamburger Balkon,der da zu sehen ist, inklusive Bismarck-Mineralwasser, die Sorte mit wenig Kohlen-säure. Das allerdings ist kaum ein Grunddafür, dass das Buch völlig zu Unrecht sowenig Aufsehen erregt hat. Alle, die berlin-begeistert sind, Interesse an der deutschenLiteratur haben und auf die Übersetzungins Italienische angewiesen sind, sollten sichdiesen wunderbaren Band ins Regal stellen.Und lesen!

giovani letterati tedeschi che scrivono dellaloro città, si incontrano al caffè Burger e su-scitano interesse anche al premio letterarioKlagenfurt. Le giovani case editrici si stan-no trasferendo nella capitale dove sottomolti punti di vista il palcoscenico lettera-rio berlinese è diventato quello del paese.

Anche un’antologia di racconti e testi deigiovani autori tedeschi si intitola BerlinBabylon, la cui traduzione italiana è statacurata l’anno scorso da Mondadori. Note-vole è la selezione dei testi, vi si annovera-no Tanja Dückers e Julia Frank, Jakob Heine Falko Hennig, Judith Herman e WladimirKaminer, Karsten Krampitz e André Kubic-zek, Sven Lager e Tilmann Rammstedt,Malin Schwerdtfeger e Tobias Herre (dettoTube), David Wagner, Maike Wetzel eFeridun Zaimoglu.

Sono state scelte opere di scrittori berlinesie che riguardano Berlino, testi che restitui-scono nel loro complesso non solo la dimen-sione di Berlino come cantiere, bensì met-tono contemporaneamente in evidenza lospirito del tempo tedesco offrendo per giun-ta una stupefacente e panoramica comples-

siva sulla giovane letteratura tedesca. Si puòtrovare così il racconto Casa estiva, più tar-di di Judith Hermann accanto a testi diWladimir Kaminer, il racconto di Julia FrankMaschile e femminile, e passi estratti dal li-bro Junge Talente di André Kubiczek, sul-l’adolescenza a Berlino. Un’accurata e mol-to apprezzabile selezione, dunque, che met-te in evidenza la competenza di LauraScuriatti che ne è stata la curatrice.

Solo sulla copertina va rilevato un erroredella casa editrice: nella foto si vedono deitipici mattoni cotti, che con Berlino hannopoco a che fare, e una cassetta d’acqua mine-rale con bottiglie verdi e tappi rossi. Ma que-sto è un terrazzo di Amburgo, inclusa la lo-cale acqua Bismarck, quella leggermente friz-zante! Ad ogni buon conto, questa non puòessere certo la spiegazione della poca atten-zione che ha ingiustamente suscitato l’anto-logia. Tutti i patiti di Berlino, chi coltivainteresse per la letteratura tedesca e coloroche hanno spesso a che fare con traduzioniin italiano dovrebbero avere sui propri scaf-fali questo meraviglioso volume. E natural-mente anche leggerlo.

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Krankenkassen verteilt.Freilich „klappt“ Mobbing nicht

bei jedem. Am stärksten gefährdetsind Personen, die die Schuld fürdie Verschlechterung des Arbeits-verhältnisses bei sich selber su-chen. Viele Betroffene neigendazu, in die Defensive zu geratenoder Aggressionen zu entwickeln,anstatt den Mobbern frühzeitig ge-sunde Grenzen zu setzen. DasElend ist dann vorprogrammiert.Es beginnt mit Schlaflosigkeit, Er-schöpfung als Dauerzustand,reicht über unkontrollierbare Äng-ste bis hin zu chronischen Krank-heiten und Depressionen. OhneHilfe von Außen ist hier keinHappy End zu erzielen.

Erste Hilfe muss individuell ge-funden werden. Beratungsstellengibt es mittlerweile in vielen Groß-städten, das Internet ist hierfür einewahre Fundgrube. Anti-Mobbing-Vereine, Selbsthilfegrppen oderprofessionelle Berater – entschei-dend ist die Vertrauensbasis. InHamburg hilft zum Beispiel derVerein Klima e.V. (Tel. 040/55 0099 24; www.klimaev.de) mit regel-

mäßigen Gruppentreffen, Einzel-beratungen und Mediation. Wei-tere erprobte Adressen sind dieSelbsthilfegruppe No mobbing (Tel.040/60 16 117; www.nomobbing.de)und die Mobbing-Zentrale (Tel.040/21 98 32 89; www.mobbing-zentrale.com). Der psychischenStabilisierung muss die Siche-rung der rechtlichen Lage folgen,die besonders heikel ist. Deshalbkooperieren Gruppen und Profismit auf Mobbingfragen speziali-sierten Anwälten, die im Einzel-fall klären, ob zum Beispiel eineKlage auf Schmerzensgeld gegenden Arbeitgeber Aussicht auf Er-folg hat.

Die Mehrheit der Betriebsräte,Gewerkschaften und „normalen“Arbeitsrechtler scheinen auf die-sem heiklen Rechtsgebiet, das ver-hältnismäßig viele Untiefen auf-weist, noch Fortbildungsbedarf zuhaben. In dieser Hinsicht kannman nur auf eine Verbesserunghoffen, denn im Laufe ihres Ar-beitslebens sind Millionen vonArbeitnehmern irgendwannMobbing ausgesetzt.

Mobbing - Fortsetzung v. S. 8 -

In Europa und Amerika haben sich ei-nige Filmemacher mit diesem Themabeschäftigt. So machte 1998 in Frank-reich der Fernsehfilm Monsieur Mobbingdes Regisseurs Fabrice Cazeneuve Fu-rore. In Deutschland regte vor allem dervielfach ausgezeichnete Fernsehfilm DieHoffnung stirbt zuletzt Ende 2002 überMobbing in einem Polizeirevier zu Dis-kussionen an. Ein Film aus Amerika, dersich mit dem Thema Mobbing beschäf-tigt, ist Enthüllung (1994) mit MichaelDouglas. In dem italienischen Film Mipiace lavorare von Francesca Comencini(2003) sieht sich die alleinerziehendeAnna (Nicoletta Braschi) diskriminie-renden Handlungen von Vorgesetztenund Kollegen ausgesetzt. Doch sie or-ganisiert sich Hilfe...CONTRASTO wird Mi piace lavorareim Rahmen des CineForums in Hamburgam kommenden 25. August zeigen.Und zum Schluß noch ein Tip: Das ita-lienische Buch Cattivi capi, cattivicolleghi von Alessandro und RenatoGilioli, Mondadori, 2001.

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12 CONTRASTO

D

CONTRASTO

13 13

Hans Willand

Italiano di Barbara Muraca

C..................................................................................................................

Griechische Philosophie der Freude vom Vesuv

Luciano De CrescenzoLa filosofia degli antichi

Greci alle falde del Vesuvio

DER SCHRIFTSTELLER LUCIANO DECRESCENZO AUS NEAPEL HAT MITseinen Büchern die Philosophie der altenGriechen, speziell die der Vorsokratikerund die Epikurs, für den Alltag heutigerMenschen wieder zum Leben erweckt. Sei-ne Bücher mit diesem eh schwierig er-scheinenden Thema „Philosophie“, zumaleinem solchen aus einersehr fernen Zeit (vorüber 2.000 Jahren), sindBestseller gewordenund nach über zwanzigJahren immer noch aufdem Büchermarkt. Hierwird eine uralte Philoso-phie für den modernen,ganz irdisch-menschli-chen Alltag aktualisiertund verlebendigt.Dabei entwindet er diePhilosophie den akade-mischen Zirkeln, welcheüber sie mit speziellenFachsprachen verfügen.Solch eine Philosophieversteht niemand außer-halb dieser Zirkel, undlaut De Crescenzo soll sieauch niemand sonst verstehen, um die Un-nahbarkeit und Überlegenheit dieser „hö-heren Sphären“ zu garantieren. Er zeigt hin-gegen: Philosophie kann verständlich undsogar unterhaltsam sein. Sie macht uns dieArt unseres Denkens verständlich, die wireben nicht mehr verstehen, weil wir seitunerdenklichen Zeiten daran gewöhnt sind.Philosophie durchbricht gerade gewöhnli-ches Denken, weil sie eben Denken im Sin-ne von Nachdenken ist, während Denkenaus Gewohnheit eigentlich gar kein Den-ken mehr ist.De Crescenzo öffnet den menschlichenAlltag für philosophisches Nachdenkenund behauptet, dass die Denkungs- undLebensart innerhalb einer bestimmtenRegion des heutigen Italiens seit antikerZeit von griechischer Philosophie geprägtist. Ja, wenn man die Lebensart als Kriteri-um nimmt, so sind die Bewohner Unter-italiens gar keine Italiener, sondern Grie-chen (in der Antike war Unteritalien zeit-weise griechische Kolonie). In Oberitalien

hingegen leben die Römer, Etrusker, Mit-teleuropäer, »alles Leute, die ganz anderssind als wir und mit denen man oft nurschwer auskommen kann.« De Crescenzohat mit seinem Buch Also sprach Bellavistaund mit seinem gleichnamigen Film, derseinerzeit den 1. Preis auf dem internatio-nalen Filmfestival in Vevey gewann, ein

detailreiches Porträtneapolitanischer Denk-ungs- und Lebensart ge-zeichnet.Neapel ist Teil eines rie-sigen Mittelmeerlandes,das aus Sonne und Ge-selligkeit gemacht ist.Die mit diesem „Grie-chenland“ verbundeneLebensart lässt sich ambesten mit dem griechi-schen Wort „agorazein“(auf den Markt gehenund hören, was es Neu-es gibt) umschreiben. Esbedeutet auch, so langein der Sonne herum-trödeln, »bis man Teil ei-nes menschlichen Mag-mas aus Gesten, Blicken

und Geräuschen geworden ist.« Diese Ge-wohnheit des Umherwandelns in südlichenGefilden ist eine wichtige Quelle für die Ent-stehung und Entwicklung der griechischenPhilosophie – seit die Athener der Antikenichts Produktives taten, sondern spazie-ren gingen und über Gott und die Weltschwatzten.So streitet auch heute noch der pensionier-te Gymnasiallehrer Professor GennaroBellavista mit seinen Mitbürgern in Neapelfür die griechische Philosophie und derenBedeutung für ihren Alltag. Er wird in dieGeschichte der griechischen Philosophieaufgenommen, weil sein Denken direkt andie Kosmogonie des Empedokles und dieEthik Epikurs anknüpft. Nach Bellavista istdas ganze Universum den zentripetalenund zentrifugalen Anstößen der Liebe undder Freiheit unterworfen (Empedokles: Lie-be und Hass). Protonen und Elektronenwerden sowohl ungeheuer stark vonein-ander angezogen als auch gleichzeitig

CON I SUOI DIVERSI LIBRI LO SCRIT-TORE NAPOLETANO LUCIANO DECrescenzo è riuscito a rievocare l’inte-resse dell’uomo moderno per la filoso-fia degli antichi Greci, in particolare peri Presocratici e per Epicuro. I suoi libri,che si occupano di un tema a prima vistacosì difficile come la “filosofia”, tantopiù se si tratta di quella risalente a oltre2.000 anni fa, da oltre vent’anni sono pre-senti in libreria e sono entrati fra i bestseller. De Crescenzo è riuscito nell’in-tento di rendere un’antichissima filoso-fia attuale e viva per la vita quotidianamoderna così terrena e umana.

Nel sottrarre la filosofia ai ristretticircoli accademici che ne dispongono co-stringendola in una lingua inaccessibilealla comprensione dei più – la quale pe-raltro secondo l’autore napoletano taledeve rimanere a garanzia della superio-rità e inarrivabilità delle “alte sfere” –De Crescenzo riesce a dimostrare che in-vece la filosofia può essere comprensi-bile e addirittura divertente. Proprio lafilosofia ci aiuta a capire il nostro mododi pensare che non siamo più in grado dicomprendere in quanto da tempo im-memorabile si è trasformato in consue-tudine. Ed è la filosofia ad interrompereil nostro pensare comune proprio per-ché essa è pensiero nel senso peculiaredi una meta-riflessione, mentre il pen-siero della consuetudine in realtà non ènemmeno pensiero in senso stretto.

Con i suoi testi De Crescenzo apre ilnostro quotidiano alla riflessione filo-sofica ed è convinto che il modo di pen-sare e di vivere di una particolare regio-ne italiana abbia subito nei secoli l’in-flusso diretto della filosofia greca. Seconsideriamo il loro modo di vivere, gliabitanti dell’antica Italia del sud non era-no affatto italiani, bensì greci (nell’anti-chità infatti l’Italia del sud è stata per uncerto periodo una colonia greca). Nelnord invece vivevano etruschi, romani emitteleuropei, «tutta gente molto diver-sa da noi e con cui è molto difficile ave-re a che fare». Il film tratto dal libro Cosìparlò Bellavista, che ha vinto il primopremio al Festival internazionale di

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CONTRASTO 13

De Crescenzo - continuazione -.........................................................................De Crescenzo - Fortsetzung -

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ebenso stark auseinander getrieben. Die-ser Konflikt, der in der Materie angelegtist, besteht auch im Inneren des Menschen:großes Liebesbedürfnis einerseits – star-kes Bedürfnis nach Privatsphäre anderer-seits, hin- und hergerissen sein zwischenEinsamkeit und Zudringlichkeit. Man kanndie Individuen einteilen in »Menschen derLiebe« und »Menschen der Freiheit«, jenachdem, welcher der beiden Impulsebeim Einzelnen überwiegt. Bellavista lei-tet daraus auch eine entsprechende Ein-teilung der Völker ab: »Die Engländer, Er-finder des Begriffes „priva-cy“, sind natürlich ein Volkder Freiheit, während dieNeapolitaner mit ihrem„anema e core“ ganz klar einVolk der Liebe sind!«Einer der wichtigsten Schü-ler Epikurs, Philodemosvon Gadara, erklärt Profes-sor Bellavista in seinerGesprächsrunde, gründeteim ersten Jahrhundertv.Chr. in Herkulaneum beiNeapel eine bedeutendeepikureische Schule, in derer das neapolitanische Volkdie Wertschätzung der Freu-den und die Verachtung derMacht lehrte. »Stimmtschon, Professore, dass derNeapolitaner von jeher, wie soll ich sa-gen, philosophisch war.« Zu den natürli-chen und notwendigen Freuden gehörenEssen, Trinken, Schlafen und Freund-schaft. Dabei ist Freundschaft, die Liebe,die wir unserem Nächsten entgegenbrin-gen, die Nahrung des Geistes. Um dienatürlichen und notwendigen Freudengenießen zu können, braucht man Zeit.»Epikur, der große Epikur, der Aposteldes angemessenen Einsatzes von Ar-beitseifer sagte, die höchste Tugend istdie Mäßigung, das Maß! Und Neapel istder Ort, an dem alle Dinge bis zu einemgewissen Punkt getan werden. Die Pro-duktivität kann ebenso schädlich sein wiedie Trägheit.«Die Macht aber ist die eitle Freude in Rein-kultur, nicht natürlich und nicht notwen-dig. Führungskraft sein oder einen Diaman-ten am Finger tragen, »dies sind Dinge, dieein gesunder Mensch, auch wenn man sieihm gratis anbieten würde, aus Achtungvor seiner eigenen Person immer ableh-nen müsste.«Der Unterschied, De Crescenzo muss ihnkennen. Zwanzig Jahre arbeitete er als Ma-nager des Elektrokonzerns IBM. Seit sieben-undzwanzig Jahren schreibt er Bücher.

Primärliteratur:Also sprach Bellavista, Diogenes VerlagGeschichte der griechischen Philosophie.Die Vorsokratiker, Diogenes Verlag

Vevey, rispecchia in modo dettagliato lavita e il pensiero napoletano.

Napoli è parte integrante di una re-gione mediterranea molto estesa, carat-terizzata dal sole e dalla socievolezza.Questo modus vivendi strettamentecorrelato alla “Grecia” ben si può rende-re con il termine greco agorazein (anda-re al mercato a sentire un po’ cosa c’è dinuovo). Significa inoltre restarsene ingiro sotto il sole «finché non si è diven-tati parte di un magma umano fatto digesti, sguardi e suoni diversi». La filo-

sofia greca è nata e si è sviluppata pro-prio da questa consuetudine del vaga-bondare qua e là, tipica della gente delsud, almeno da quando gli Ateniesi diallora, invece di dedicarsi ad attività pro-duttive, se ne andavano a spasso a di-squisire sull’universo tutto.

Ancora oggi l’insegnante di liceo inpensione, professor Gennaro Bellavistasi batte insieme con i suoi concittadinidi Napoli per l’importanza della filoso-fia greca per la loro vita quotidiana.Bellavista viene considerato come parteintegrante della storia della filosofiagreca proprio perché il suo pensiero siricollega direttamente alla cosmogoniadi Empedocle e all’etica di Epicuro. Se-condo lui tutto l’universo è in balìa del-le forze centripete e centrifughe di Amo-re e Libertà (quelle che Empedocle chia-mava Amore eOdio). Tanto si at-traggono con inten-sissima forza pro-toni ed elettroniquanto nella stessamisura si respingo-no. Questo stessoconflitto che attra-versa la materia haluogo anche nel-l’intimo dell’uomo:da un lato un gran-de bisogno di amo-

re, dall’altro un altrettanto grande biso-gno di una sfera privata, un continuo elacerante oscillare tra solitudine e inti-mità. È possibile suddividere i diversiindividui in “uomini dell’amore” e “uo-mini della libertà”, a seconda di qualedei due impulsi si manifesti con più for-za nel singolo. Da ciò, Bellavista deduceanche una suddivisione tra popoli: «Gliinglesi, quelli che hanno inventato il con-cetto di privacy, sono naturalmente unpopolo della libertà, mentre i napoleta-ni tutti “anima e core” sono un popolodell’amore».

Uno dei seguaci più importanti diEpicuro, Filodemo di Gadara – così spie-ga il professore nei suoi dialoghi – fon-dò nel primo secolo avanti Cristo un’im-portante scuola epicurea a Ercolano e in-segnò ai napoletani il valore della gioiae il disprezzo del potere. «Professore, èproprio vero che il napoletano di allora– come dire – era veramente un filoso-fo!». Parte integrante delle gioie dellavita sono il mangiare, il bere il dormiree l’amicizia. L’amicizia e l’amore che sen-tiamo per il prossimo sono in modo par-ticolare il nutrimento dello spirito. Perpoter godere delle gioie naturali e ne-cessarie bisogna però avere tempo.«Epicuro, il grande Epicuro, apostolodell’impegno modesto nel lavoro, dice-va che la virtù più grande è la modera-zione, la misura! E Napoli è il luogo incui ogni cosa viene fatta solo fino a uncerto punto. La produttività può esseretanto dannosa quanto la pigrizia».

Il potere invece è la gioia autoreferen-ziale della cultura pura, non è né natura-le né necessaria. Essere dirigente o ma-nager o portare un diamante al dito«sono cose che, anche se offerte gratis,una persona sana dovrebbe sempre ri-fiutare per rispetto di sé».

E la differenza De Crescenzo la cono-sce bene: per vent’anni ha lavorato comemanager all’IBM. Da ventisette, invece,scrive libri.

Bibliografia essenziale:Così parlò Bellavista, Mondadori EditoreStoria della Filosofia Greca. I presocra-tici, Mondadori Editore.

Luciano De Crescenzo - Itri, 2003

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14 CONTRASTO

Dacia Maraini - Fortsetzung v. S. 3..........................................................................

ich habe dort zwar eine Reihe Bücher pu-bliziert, aber die Einstellung gegenüberallem Nicht-Englischen ist argwöhnisch,während Deutschland so viele italienischeSchriftsteller veröffentlicht hat, es ist wirk-lich ein offener Markt, nicht nur für Wa-ren, sondern auch für Ideen, für Gedan-ken. Für mich ist das ein positiver Aspekt.Nur um ein Beispiel zu nennen: ich kenneviele Leute in Deutschland, die meineTheaterstücke aufgeführt haben. Es gibtalso schon ein Verhältnis von gegenseiti-ger Kenntnis. Ich bedaure nur, keinDeutsch zu können, ich habe nie geschafftes zu lernen. Ich kann Französisch, Eng-lisch und ein bisschen Spanisch ... ich habemich einfach nicht beson-ders drum bemüht.

Die italienische und diedeutsche Frau im Vergleich.Von Italien aus gesehen,welches sind die Unterschie-de, die ins Auge fallen?

Ich würde sagen, dass diedeutschen Frauen im allge-meinen sehr emanzipiertsind. In der Art sich zu klei-den, im Umgang spürt man,dass sie gleichberechtigtersind. Während ich dagegenbei uns abscheulich finde,dass jede Frau sich als Ob-jekt der Verführung insSpiel bringen muss, dasFlirten mit den Beinen, dieman zeigt, die Busen, in dieman Einblick hat, also dies ganze Sich-kleiden um zu verführen, nicht nur typischfür die Showbranche – und da kann ich esverstehen –, sondern auch für Intellektuel-le, weil es fast eine Regel geworden ist. ImFernsehen sieht man Frauen, die von Me-dizin reden, vom Gesetz, die Beine halbentblößt, mit Ausschnitten, als ob sie zumTanzen gingen. Es ist etwas lächerlich, esist eine sehr italienische Art, mit der mandie Idee angenommen hat, dass die Frauenvor allem mit dem Körper sprechen. Mirscheint es in Deutschland anders zu sein.

Dasselbe gilt für die Zeitschriften. Bisbeim Espresso eine Frau Chefredakteurinwurde, waren auf der Titelseite immernackte Frauen.

Ja, das stimmt. Vor Jahren während ei-ner Ausstellung über die Titelseiten desEspresso habe ich gezählt, dass von 52Ausgaben 48 nackte Frauen hatten, unab-hängig vom Titelthema. Ich finde, dassdamit falsch erzogen wird, man nimmtden Mädchen das Vertrauen, sie haben fal-sche Bezugsmuster, nämlich, dass eine Fraumit den Beinen sprechen muss, mit demBusen, aber nicht mit dem Kopf. Das spie-gelt nicht die Realität, es ist beleidigend,weil es mittlerweile auf jedem Gebiet gutausgebildete Frauen gibt. Leider gibt dasFernsehen ein schlechtes Beispiel und

beeinflusst die Jugendlichen, die zumSchönheitschirurgen gehen, sich den Kör-per herrichten lassen, um den Schauspie-lerinnen zu gleichen.

Welches ist Ihr Bild vom Deutschlandvon gestern und von heute, und vor allem,wie sehen Sie Deutschland nach dem Fallder Mauer?

Die Mauer musste fallen, sie war ein zumonströses Bauwerk. Natürlich hat sie hi-storische Wurzeln, es war zudem eine Tei-lung, die auch Wunden hinterlassen hat.Natürlich weiß ich, dass es immer noch Pro-bleme zwischen Ost und West gibt, aber eswar notwendig, dass die Mauer fiel.

Welches sind Ihre bevorzugten Autorenim deutschsprachigen Raum?

Ich mag sehr Thomas Bernhard, Inge-borg Bachmann, Peter Handke oder Chri-

sta Wolf, die in Italien sehr geschätzt wird;vom Monolog Kassandra wurden vieleTheaterversionen gemacht.

Und von den jungen italienischen Auto-ren, welche würden Sie den Deutschen emp-fehlen?

Im Augenblick Ich habe keine Angst vonAmmaniti, wonach ein sehr gelungenerFilm gedreht worden ist. Auch aus mei-nem Buch Marianna Ucria ist ein Filmentstanden. Die Umsetzung des Romansist dem Regisseur Faenza sehr gut gelun-gen. Simona Vinci ist eine sehr gute Auto-rin. Zur Zeit lese ich Il volo degli orsi(Einaudi) von Santangelo, der mir gut ge-schrieben scheint, dann ist da Maria PaceOttieri, die ja vielleicht nicht so jung ist,es ist die Tochter des Autors OttieroOttieri, der zur Generation von Pasolinigehört. Sie hat einen sehr schönen Romanüber Afrika geschrieben [Quando sei natonon puoi più nasconderti, aus dem der letz-te Film von M. T. Giordana im Festivalvon Cannes war], und auch ihr letztes Buchlohnt sich.

Ich habe den Eindruck, dass in der mo-dernen italienischen Literatur die Kraftnachlässt, dass man nach Effekten hascht.

Also, das Engagement ist zurückgegan-gen, zumindest bis vor kurzem. Die An-teilnahme war ein Konzept der 70er. Die

Autoren sind ein wenig in sich selbst ein-geschlossen, und es gibt viel Narzissmus,viel Selbstbetrachtung, viel Nabelschau.Nehmen wir zum Beispiel Domenico Star-none, einen guten Schriftsteller. In seinenersten Büchern hat er eine Stellungnahmeüber die Beziehungen zur Schule abgelie-fert, darüber, wie Italien sie gestaltet. Essind schöne Bücher, erheiternd, es gibt Iro-nie. In letzter Zeit ist er daran gegangen,über seine Ängste zu schreiben, von einerStellungnahme zur italienischen Gesell-schaft ist er bei etwas Versponnenem ge-landet, in einer in diesem Sinne abge-schlossenen Welt. Sein letztes Buch heißtLa vita und ist verzweifelt. Via gemitodagegen ist schön, es handelt von einemetwas verrückten, frustrierten Vater.

Wenn Sie ein Buch anfangen und es gefälltIhnen nicht, was tun Sie?Brechen Sie ab?

Ja, ich bin einverstandenmit Pennac und mit einemder Punkte, die in seinem„Recht der Leser“ zitiertwerden: Erste Regel, wennein Buch dir nicht gefällt,lass es. Es gibt keine Pflichtes zu beenden. Das heißtnicht, dass dieses Buch da-mit abgeurteilt wird. Ichweiß, was mir gefällt; wennes mich nicht wirklich in-teressiert, mache ich nichtweiter.

Sie haben bei so vielen Le-sungen in Europa und inder Welt mitgemacht. Gibtes ein Publikum, das Sie als

besonders zugetan in Erinnerung haben?Ich muss sagen, dass ich mich fast im-

mer einem aufmerksamen, interessiertenPublikum gegenüber sehe. Sogar in denSchulen. Neulich bin ich in einer Schulegewesen, es war infernalisch laut, aberdann sind alle ruhig gewesen und habenintelligente Fragen gestellt. Die Jugendli-chen stellen mehr Zwischenfragen als dieErwachsenen und sind nicht so schwer zugreifen, wie man sie beschreibt. Mirscheint, dass es diesbezüglich viele Ge-meinplätze gibt.

Das bedeutet also: Das Publikum liestdoch?

Es liest wenig. Prozentual liest man imeuropäischen Vergleich in Italien weni-ger als in anderen Ländern.

Wenn Sie ein Buch beenden, werden Siesich wohl erleichtert fühlen. Brauchen Sieviel Zeit zum Schreiben?

Sicher arbeite ich sehr viel an einemBuch herum, es gibt viele Korrekturen,man überarbeitet es oft. Für einen norma-len Roman brauche ich drei Jahre, fürmeinen letzten Colomba, einen etwas län-geren, habe ich vier gebraucht, weil er hi-storisch gesehen umfassender ist. Ich binsehr anspruchsvoll.

Also auch in der Phase vor der Druckle-15

Leonardo Boschetti - Dacia Maraini - Prof. Heinz Willi Wittschier

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CONTRASTO 15

IMPRESSUM: CONTRASTO – Periodico quadrimestrale indipendente / unabhängige viermonatliche Zeitung – www.contrasto.de – [email protected] / Editore: CONTRASTO e. V. – Deutsch-Italienischer Verein – c/o Kulturladen, Lange Reihe 111 – 20099 Hamburg +49 40 666428 / 4399785

Chefredakteur / Direttore (responsabile): Claudio Paroli – Bankverbindung / Banca: HASPA (BLZ 20050550) Konto Nr. 1230125666 Artikel und Übers. / Articoli e traduz.: Donatella Brioschi, Dirk Boks, Christine Gräbe, Regine Hartung, Sven-Ulrich Mollenhauer, Paolo Moriconi,

Barbara Muraca, Gabriele Pommerenke, Lorenzo Termite, Hans Willand – Art-design: Claudia Martelli – Layout: Claudio Paroli

..........................................................................................................Flores d'Arcais - continuazione da pag. 7

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CONTRASTO

CONTRASTO

con veemenza al disprezzo dei valori mo-rali da parte di governo e opposizione. Lasistematica politica di disinformazione per-petrata dall’esecutivo (d’Arcais si serve deltermine disinformazija, lo stesso usato perle tecniche usate un tempo nei paesi delblocco comunista) creerebbe un’opinionepubblica «sottomessa, analfabeta e incapa-ce di indignarsi».

Flores d’Arcais, laureatosi con tesi suAdam Smith e Karl Marx, insegnante ericercatore alla facoltà di filosofia dell’Uni-versità La Sapienza di Roma, scrive pe-riodicamente per diversi giornali fra cuiEl Pais e la Frankfurter AllgemeineZeitung. Punto focale dei suoi interessi è“la questione politica” e le condizioni incui è immersa. D’arcais si appella ai fon-damenti della teoria politica di HannahArendt, alle sue posizioni critiche nei con-fronti della società moderna in cui losvuotamento del politico, la degenerazio-

ne della politica a professione e l’interfe-renza fra pubblico e privato portano a unapericolosa perdita di individualità ove lapolitica si riduce a un rituale in cui la spar-tizione delle cariche ha priorità sull’ado-perarsi per qualcosa. Dietro tali posizioninon si cela una versione romantica dellaliberazione dell’indi-viduo da ogni neces-sità, bensì il tentativodi rappresentare lepossibilità di ognuno,la propria libertà e ric-chezza d’intenti neidiversi modi esisten-ziali umani. A pareredi Flores d’Arcais il

vero conflittonella modernaciviltà occiden-tale si svolge in-teramente al-l’interno deivalori della de-mocrazia libe-rale e non pun-ta al suo superamento, utopistico o rivo-luzionario che sia.

Partendo dalla sua opinione che la de-mocrazia possa essere realizzata solo se icittadini la gestiscono in prima persona ereagendo inoltre al crescente disinteressedella gente nei confronti della politica,Paolo Flores d’Arcais, grazie al suo straor-dinario attivismo e alla sua forza creativa,è stato iniziatore del Movimento deiGirotondi insieme al regista NanniMoretti. In queste proteste di massa, siacontro le azioni di governo sia contro l’im-potenza dell’opposizione, s’incontra so-prattutto gente di sinistra che non si senterappresenta dai partiti e viene pertanto mo-bilitata solo da movimenti di piazza. Si giraletteralmente intorno, dal 2002 sono deci-ne di migliaia di manifestanti che accer-chiano periodicamente gli edifici pubblicidi numerose città italiane. Questa forma diprotesta civile, in cui si manifesta la vocedel popolo, non desidera pertanto la pre-senza di politici dell’opposizione, sebbeneil rinnovamento dei vecchi partiti di sini-stra auspicato da d’Arcais dovrebbe farliriavvicinare ai movimenti di massa. Le ma-nifestazioni dei Girotondi per quei valorigarantiti dalla Costituzione che vengonotuttavia snaturati, come l’autonomia deigiudici e il pluralismo dei media, possonoe devono generare una rivitalizzazione del-la democrazia, poiché di una cosa PaoloFlores d’Arcais si mostra convinto: «Un’al-tra Italia è possibile».

Bibliografia essenziale:Etica senza fede, Einaudi,1992.Hannah Ahrendt, esistenza e libertà,Donzelli, 1995.Il sovrano e il dissidente. La democraziapresa sul serio, Garzanti 2004.

Paolo Flores d'Arcais

gung gibt es viel Arbeit?Normalerweise mache ich drei Korrek-

turen, aber es können auch dann noch Feh-ler vorkommen. Der Albtraum desSchriftstellers sind die Wiederholungen,man überliest sie. Sogar bei Flaubert, derschon zwanghaft war, hat man Wiederho-lungen festgestellt.

Gibt es ein Buch, das Sie nicht mehrschreiben würden?

Jedes meiner Bücher gehört zu einerunterschiedlichen Epoche, ich würde sa-gen, es sind alles Bücher gewesen, die eineeigene Zwangsläufigkeit hatten.

Welche Beziehung haben Sie zu denÜbersetzern und den Übersetzungen IhrerBücher?

Für das Englische arbeite ich mit demÜbersetzer oft zusammen. Beim Deut-schen muss ich mich in die Hand geben,sowie bei den anderen Sprachen. DenÜbersetzer wählt der Verleger aus. Ichmag es, wenn der Übersetzer mir Fragenstellt oder um Rat fragt. Ein guter Über-setzer macht das. Während andere nichtnachfragen, und das ist kein gutes Zeichen.Manchmal gibt es unklare Passagen, undich fordere sie auf mir zu schreiben. Ichhabe lieber denselben Übersetzer, aber dasgeht nicht immer. Leider lässt sich dieÜbersetzung nicht kontrollieren.

Um einen Schriftsteller von Grund aufzu kennen, glauben Sie, dass es notwendigist, alle seine Werke zu lesen, eins nach demanderen, oder kann man ungeordnet daslesen, was einem gerade gefällt?

Ich habe es mit den Klassikern gemacht.Als ich mich in Balzac verliebt habe, habeich alle seine 32 Romane gelesen, sowiebei Henri James. Wenn mir ein Autor ge-fällt, lese ich alles von ihm. Natürlich kannich das nicht mit den jungen Autoren ma-chen, weil man die Veröffentlichung desneusten Buches abwarten muss.

Eine letzte Frage: nachdem Sie die ganzeWelt bereist haben, haben Sie vielleicht eineStadt oder ein Land gefunden, wo Sie ger-ne leben würden?

Ich habe keine spezielle Stadt, und Rom,wo ich wohne, wenn ich von meinen Rei-sen zurückkomme, mag ich sehr. Abermein Refugium ist ein Häuschen in denAbruzzen, wo ich die Gelassenheit undKonzentration wiederfinden kann, umüber meine neuen Vorhaben nachzuden-ken und wo ich das lesen kann, was ichwirklich mag.

Wir danken Dacia Maraini für das sym-pathische und interessante Gespräch undwünschen ihr weiterhin viel Erfolg für ihreBücher.

Dacia Maraini - Fortsetzung v. S. 14..........................................................................

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16 CONTRASTO

- Aufgespießt -

Claudio Paroli

Deutsch von Gabi Pommerenke......................................

Lange Reihe 111 - 20099 Hamburg - (040) 28 05 48 62

Das Café ist von Montag bis Freitag 1700-2200 geöffnet

iCineForum italiano

Ogni ultimo giovedì delmese alle ore 19.30

22° ciclo - 22. Zyklus

23.06.: Buongiorno, notte25.08.: Mi piace lavorare29.09.: L'aria serena dell'ovest

Kulturladen St.Georg, Lange Reihe 111, Hamburg - Ingresso: 3,-

CulturForumCONTRASTOnel Kulturladen St. Georg: giovedì 15.09.05, ore 19.30

Ingresso - Eintritt: 3,-

CONTRASTOWir treffen uns regelmäßig einmal im Monat in lockerer Runde imKulturladen St. Georg, Lange Reihe 111 in Hamburg, zum Reden,Kennenlernen und Pläne schmieden. Alle Interessierten und Freunde sindherzlich eingeladen. Also, jeden ersten Montag im Monat um 2000 Uhr.

Noi di “CONTRASTO” ci incontriamo regolarmente una volta almese nel Kulturladen St. Georg, Lange Reihe 111 – Hamburg, perchiacchierare, conoscerci e pianificare le nostre (e vostre) iniziative.Venite a trovarci! Ogni primo lunedì del mese alle ore 2000.

Totem 2Letture suoni lezioni

una perfomance di Alessandro Bariccopresentazione video a cura di Christine Gräbe

al termine dibattito con il pubblico

In Deutschland führt dieEntscheidung von Bund-eskanzler Schröder, mög-

lichst bald Bundestags-neuwahlen herbeizuführen,zu allerlei Spekulationen.

Sein Entschluss, der politi-schen Anstand und Korrekt-heit demonstriert, verdientspontane Anerkennung, vorallem im Vergleich zum Ver-halten eines bestimmten aus-ländischen Kollegen, der sich– nach einem ebenfalls desas-trösen Wahlergebnis, das ihmden Verlust fast aller Regionenbrachte – daran ein Beispielnehmen sollte. Politischen An-stand, weil es nicht akzeptabelist, ein Amt im Bewusstseinvon Allmächtigkeit um jedenPreis zu behalten, Korrektheit,weil den Wählern, deren Mei-nung sich in Anbetracht derEreignisse glücklicherweiseändert, die Entscheidung dar-über zusteht, wer die Verant-wortung für das eigene Landübernehmen soll.

Obwohl die Opposition vonSchröders Entscheidung aufdem falschen Fuß erwischtwurde, benannte sie äußerstzügig ihren Kanzlerkandida-ten. Fast alle Beobachter sindsich nun darüber einig, dass dieCDU/CSU die relative Mehr-heit erzielen wird. Für die SPDund die Grünen sieht esschlecht aus, sie können imGrunde nur noch auf ein ex-trem schlechtes Abschneidender FDP hoffen. Etwas Unvor-hergesehenes, von dem aberschon seit einiger Zeit gemun-kelt wurde und das sich alswahlentscheidend erweisenkönnte, verkompliziert die Si-tuation zusätzlich. Nach sei-nem Austritt aus der SPD be-absichtigt der ehemalige Par-teivorsitzende und Finanzmi-nister, Oskar Lafontaine, sichzusammen mit den ehemali-gen Kommunisten der PDS ineiner neuen Partei zur Wahl zustellen. Die Demokratische Lin-ke, ein Zusammenschluss von

WASG und PDS, eine „Über-partei“, die zwei politische See-len vereint, so wie Bündnis 90/die Grünen nach der deutschenWiedervereinigung, könnteüberraschende Resultate er-langen, vorausgesetzt sie mo-bilisiert nicht nur die schwä-cheren Bevölkerungsschichtenund die chronischen Nicht-Wähler, die keine gravieren-den Unterschiede zwischenden gleichermaßen nie ver-wirklichten Versprechungenvon SPD und CDU/CSU er-kennen können, sondern auchdie linken Grünen, die von sie-ben Jahren der Unterwürfig-keit enttäuscht sind.

Es verbleibt nur wenig Zeit,um der neuen Partei Konturenund ein Programm zu geben,aber es scheint zu gelingen:Welch seltener Beweis von po-litischer Intelligenz in der eu-ropäischen Linken! Spielen wiralso denkbare Wahlergebnis-se durch, Wahllotto: CDU/CSU 43%, FDP 6%, SPD 35%,Grüne 7%, DemokratischeLinke 9%. Was für eine Regie-rung ginge aus diesen Zahlenhervor? Welche Entscheidungträfe Schröder angesichts von49% für das rechte und 51% fürdas linke Lager? Zöge er einegroße Koalition mit der CDU/CSU vor, um die Verhinder-ungspolitik des Bundesrates,der mindestens noch bis 2007von CDU/CSU dominiertwird, zu beenden? Mit einersolchen Entscheidung würdeer jedoch gleichzeitig dasEnde der Politik... und der SPDbewirken.

Möglicherweise hat Schrö-ders Machiavellismus auch die-ses Szenario berücksichtigt, ei-nes ist jedoch sicher: In derdeutschen Linken herrscht seitgeraumer Zeit ein Bedürfnisnach Erneuerung, zumal dieGrünen gleichermaßen Hoff-nung wie Enttäuschung ver-körperten. Wie müsste nunaber eine neue Hoffnung aus-sehen, die Bürger, die sich vonniemandem mehr repräsen-tiert fühlen, zur Beteiligung ander Wahl bewegen könnte?Erlauben Makroökonomieund Globalisierung noch Ent-scheidungen, die den „politi-schen Mainstream“ ausklam-mern? Unsere Hoffnung bleibtunerschütterlich.