Presentazione standard di PowerPoint · 2017-11-10 · PERICOLO CHIMICO: La proprietà intrinseca...

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INCIDENTI CHIMICI EDUARDO PONTICIELLO DIPARTIMENTO DI EMERGENZE AORN SANTOBONO PAUSILIPON NAPOLI

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INCIDENTI CHIMICI

EDUARDO PONTICIELLODIPARTIMENTO DI EMERGENZEAORN SANTOBONO PAUSILIPON

NAPOLI

PERICOLO CHIMICO: La proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi.

RISCHIO CHIMICO: La probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione di sostanze o preparati impiegati nei cicli di lavoro, che possono essere intrinsecamente pericolosi o risultare pericolosi in relazione alle condizioni di impiego.

Incidenti chimici

L’incidente chimico viene definito come un avvenimento connesso allo sviluppo incontrollato (es. perdita, incendio, esplosione) di un’attività industriale che comporti l’uso di una o più sostanze chimiche e che dia luogo a un rischio grave, immediato o differito, per l’uomo (all’interno o all’esterno dello stabilimento) e per l’ambiente.

[Murray, 1994; Govaerts-Lepicard, 1990; DPR n. 175, 1988].

Incidenti chimiciL’incidente chimico può essere talora conseguenza di fenomeni naturali, ma più

frequentemente è il risultato, involontario o deliberato, di attività umane. Esso avviene con maggiore probabilità durante i processi di lavorazione industriale, il

trasferimento tra contenitori o le fasi di trasporto[Murray, 1994].

Talvolta assume le dimensioni della catastrofe, coinvolgendo la popolazione residente in prossimità dell’impianto, e può avere un impatto ambientale di rilevante importanza

[Locatelli, 1991;Illing, 1993].

INCIDENTE RILEVANTE

un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verifichino durante l'attività di uno stabilimento soggetto al presente decreto e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o l'ambiente, all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI (D.lgs. 9 aprile2008, n. 81 art. 222):

1) agenti chimici classificati come sostanzepericolose ai sensi del Decreto Legislativo 3febbraio 1997, n. 52, e successivemodificazioni, nonché gli agenti checorrispondono ai criteri di classificazionecome sostanze pericolose di cui al predettoDecreto (sono escluse le sostanze pericolose

solo per l’ambiente).

2) agenti chimici classificati come preparatipericolosi ai sensi del Decreto Legislativo 14marzo 2003, n. 65, e successive modificazioni,nonché gli agenti che rispondono ai criteri diclassificazione come preparati pericolosi di cuial predetto Decreto (sono esclusi i preparati

pericolosi solo per l’ambiente).

3) agenti chimici che, pur non essendoclassificabili come pericolosi, in base ai numeri 1) e 2),possono comportare un rischio per la sicurezza e lasalute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cuisono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresigli agenti chimici cui è stato assegnato un

valore limite di esposizione

professionale.

SITI CHIMICI IN ITALIA

• 1984 - Metilisocianato - India - Bhopal - esplosione nello stabilimento della Union Carbide con dispersione di 40 tonnellate di Metilisocianato - 100.000 feriti, 2.000 morti a causa del disastro di Bhopal.

• 1985 - Clorofluorocarburi - Viene descritto per la prima volta sulla rivista Nature il buco dell'ozono

• 1987 - Cesio 137 - Brasile - Goiania. Alcuni venditori di ferro vecchio recuperano materiale radioattivo utilizzato per le radiografie da un ambulatorio da poco abbandonato ignorandone la pericolosità. 4 morti e centinaia di contaminati.

• 1988, 17 luglio - Dimetoato - Italia - Massa - Un'esplosione nella fabbrica di pesticidi Farmoplant produce una nube tossica.

• 1992 - Amianto. In Italia viene ufficialmente messo fuori legge l'utilizzo del minerale, fino a quel momento largamente usato nel fibrocemento ed altri manufatti, e responsabile di migliaia di casi di Asbestosi, e soprattutto mesoteliomi, vista la lunga latenza della malattia, tuttora in atto.

• 1994 - Rifiuti - Italia. Inizia a manifestarsi la crisi dei rifiuti in Campania,

• 2000, 30 gennaio - Cianuro - Romania - Baia Mare - 100.000 m³ di acqua e fanghi ricchi di cianuro si riversano dalla miniera aurifera di Baia mare (Romania) e inquinano i fiumi Somes, Tibisco e Danubio.

• 2001 - NH4NO3 - Francia - Tolosa - Esplosione da nitrato d'ammonio alla AZF, 31 morti e 2442 feriti.

• 2007 - Rifiuti tossici - Italia - Pescara. Mercurio, piombo e composti clorurati sono i principali contaminanti rilevati. Bussi sul Tirino è al centro di un'area, nel bacino idrografico della Val Pescara, interessata da una decennale attività di occultamento di rifiuti tossici, si stima di 250.000 tonnellate solo nel primo rilevamento. Lunga serie di intossicati principalmente sul luogo di lavoro. Indagini e commissariamento della zona, contigua al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in corso. Le recenti scoperte di nuovi siti candidano la zona al primato di discarica abusiva di rifiuti tossici, maggiore d'Italia.

• 2009 - Rifiuti tossici e radioattivi - Italia. Viene scoperto il Relitto di Cetraro, una nave affondata nel Mar Tirreno dalla 'ndrangheta carica di rifiuti tossici e radioattivi.

• 2010 - Fanghi tossici - Ungheria - Akia. Una grande quantità di fanghi tossici fuoriescono da una ventina e inquinando gravemente i fiumi Torna, Marcal e Ràba che confluiscono nel Danubio.una fabbrica di alluminio contaminando una vasta area uccidendo 7 persone, intossicandone

INCIDENTI CHIMICI NEL SETTORE DEI RIFIUTI

in Italia…

• 2008 - esplosione all’impianto Agrideco Srl – Scarlino (GR): 1 morto e un ferito grave (ustionato)

• 2008 - incendio all’impianto Systema Ambiente Srl – Nova Milanese (MI)

• 2010 esplosione nel centro EURECO – Paderno Dugnano (MI): 4 morti e 3 feriti

• 2012 esplosioni seguite da fiamme presso lo stabilimento La.Fu.Met Srl –Villastellone (TO)

• 2014 rilascio di nube tossica nell’impianto di trattamento di Adria (RO): 3 morti e 1 ferito grave

• 2015 esplosione nell’impianto di smaltimento rifiuti speciali di Spilimbergo (PN): 1 morto ed 1 ferito

INALAZIONE

VIE DI ESPOSIZIONE

INGESTIONE

CONTATTO CUTANEO

Azione patogena delle sostanze tossiche

Azione generale o sistemica:

• Gas anossizanti

• Gas narcotici ( vernici, solventi, alcool, etere, prodotti clorati come tricloetilene o idrocarburi ) dalla sonnolenza al coma

• Gas citotossici dal sangue ai tessuti con alterazioni anche irreversibili

AZIONE LOCALE : AZIONE CAUSTICA O IRRITANTE A CARICO DI CUTE E MUCOSE (ANCHE DI OCCHI E APP.RESPIRATORIO

Forme cliniche e fattori di gravità

1. FORME MINORI caratterizzate da:

• Disturbi oculari con bruciore e lacrimazione

• Sensazione di gola riarsa senza disturgi della ventilazione

• Sensazione di malessere e vertigini leggere

2. FORME INTERMEDIE caratterizzate da:

• Turbe ventilatorie con dispnea importante e tachipnea

• Sensazione di malessere generale con vertigini, cefalea, vomito, torpore, sonnolenza, adinamia

3. FORME MAGGIORI dominate dall’esistenza di:insufficienza respiratoria, rilasciamento degli sfinteri e collasso cardio-vascolare

Principali manifestazioni cliniche

1. Alterazioni locali o loco regionali

• Disturbi minori ( irritazione di volto, mani, occhi e gola )

• Disturbi intermedi ( bruciore e lacrimazione degli occhi, tosse difficoltà respiratoria con sensazione di soffocamento )

• Disturbi maggiori ( tachipnea, respiro superficiale, polipnea, cianosi, presenza di ingombro tracheo-bronchiale, insufficienza respiratoria con conseguente alterazione della coscienza )

• Disturbi gravissimi ( vero e proprio scompenso di tutto l’organismo con morte in pochi minuti )

Principali manifestazioni cliniche

2. Alterazioni generali ( stadi di evoluzione clinica )

• Turbe della coscienza e del comportamento ( o quadro di eccitazione e di agitazione, che può evolvere verso l’aggressività o quadro di depressione con torpore sonnolenza e coma )

• Alterazioni della motricità e dell’equilibrio ( astenia con difficoltà della deambulazione, vertigini ed alterazioni dell’equilibrio )

• Alterazioni digestive ( nausea e vomito; attenzione se in soggetto in coma )

• Alterazioni respiratorie ( legate alla ostruzione delle vie aeree per caduta della lingua, perdita dei riflessi di protezione in caso di vomito o lesione dei centri bulbari. Comincia con tachipnea verso insufficienza respiratoria ed arresto )

DIAGNOSI

Formulata in funzione degli effetti loco-regionali o sistemici

Intossicazione da inalazione di sostanze causticheSi fonda sulla comparsa improvvisa e collettiva di disturbi oculari e di turbe

ventilatorie di tipo irritativo ( concomitante fenomeno fisico come esplosione o incendio. Valutare eventuali odori )

Intossicazione da inalazione di sostanze a tossicità generale

Si base in caso di intossicazione di massa caratterizzate da:

malessere, turbe dell’equilibrio, sensazione di ebbrezza turbe comportamentali;

nausea, vomito,cefalea, alterazione della coscienza;

coma “ab initio” con o senza convulsioni; turbe ventilatorie

Attività e interventi in caso di incidente chimico.

Attività e interventi nelle prime fasi dell’incidente (minuti / ore dall’evento) • adottare e fornire tutti i presidi per la protezione nei primi soccorritori

• acquisire in modo preciso e tempestivo: i dati circostanziali relativi all’incidente (dinamica,estensione,collocazionetopografica, sostanze coinvolte, ecc.) e alla sintomatologia presentata dagli intossicati.

• comunicare tali dati alla centrale dedicata ai controlli tossicologici

• triage degli intossicati

• trattamento specifico degli intossicati nelle aree di triage e nei locali definitivi di cura

• definizione dei criteri da adottare per le eventuali misure di evacuazione

• organizzazione del monitoraggio ambientale e biologico

Attività e interventi nelle fasi successive dell’incidente (giorni dall’evento)• applicazione di modelli previsionali sull’impatto a medio o lungo termine delle sostanze

tossiche in causa per quanto concerne la salute dell’uomo e la qualità dell’ambiente

• pianificazione del follow-up per i pazienti intossicati

Impariamo dai nostri…errori???

1964 - diossine - Italia - Taranto - Entra in funzione il primo altoforno del siderurgico costruito dall' Italsider a Taranto, dal quale fuoriuscirà una quantità di diossine superiore a quella fuoriuscita a Seveso in 50 anni di attività; questo provocò e provaca tutt'ora, oltre che innumerevoli casi tumorali nella città, in particolare nel quartiere Tamburi, l'avvelenamento del bestiame e delle Cozze, provocando la rovina degli allevatori e dei miticoltori

1976, 10 luglio - Diossina - Italia - Seveso -Nello stabilimento della ICMESA (Givaudan) esplode un reattore, disperdendo nell'ambiente TCDDtetracloro-p-dibenzodiossina. Seimila residenti esposti ai danni a causa del disastro di Seveso.

Direttiva Seveso III

Finalità: stabilire norme per la prevenzione di incidenti rilevanti che potrebbero venire causati da determinate attività industriali e limitarne le conseguenze per la salute umana e per l'ambiente

Dopo l'incidente di una fabbrica di fertilizzanti a Tolosa che ha causato uno sversamento di nitrato d'ammonio nell'ambiente circostante e lo scoppio di un'azienda di materiale pirotecnico nei Paesi Bassi si è vista l'esigenza di attuare delle modifiche alla Seveso II, SEVESO IIIL'Italia l'ha recepita nel proprio ordinamento giuridico con il decreto legislativo n°105 del 26 giugno 2015.[4]

SEVESO III

• In questa normativa si sono introdotti nuovi limiti per le aziende che detengono nitrato di ammonio, materiale pirotecnico e per le aziende minerarie, oltre all'abbassamento dei valori limite per le sostanze tossiche e l'innalzamento dei limiti per le sostanze ritenute cancerogene.

• Individuare i rischi di incidente rilevante;• Integrare il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) di cui al D.Lgs.81/08;• Provvedere all'informazione, formazione e addestramento come previsto dal

D.M.16/03/98.• Redigere e riesaminare ogni 2 anni il documento di Politica di prevenzione degli

incidenti rilevanti• Attuare il SGS (Sistema di Gestione della Sicurezza) di• Trasmettere il RdS (Rapporto di sicurezza) all'autorità competente;• Riesaminare il rapporto di sicurezza: a) ogni 5 anni; b) ad ogni modifica che costituisca

aggravio del preesistente livello di rischio; c) ogni volta che intervengano nuove conoscenze tecniche in materia di sicurezza;

• La normativa che disciplina ilcontenuto delle etichette è cambiata.

• Già a partire dal dicembre 2010 le“vecchie” etichette hannocominciato ad essere modificate.

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COM’É CAMBIATA LA LEGGE ?

La Comunità Europea ha emanato il Regolamento (CE) N.

1272/2008 del 16 dicembre 2008 (relativo alla classificazione,

all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele)

chiamato CLP (Classification Labelling Packaging) in cui le

informazioni che devono apparire sull’etichetta vengono

modificate per uniformarsi al sistema di comunicazione dei

pericoli globali GHS (Global Harmonized System) valido in tutti i

paesi del mondo.

• Nel corso dei prossimi mesi e anni compariranno sulleconfezioni e sui contenitori dei prodotti chimici delle nuoveetichette.

• Questo cambiamento sarà progressivo nel tempo perpermettere alle aziende di applicare il nuovo Regolamento edi smaltire i prodotti già etichettati secondo il vecchioordinamento per cui si potranno vedere ancora vecchie enuove etichette fino al 2017.

• Il vantaggio è che i nuovi pittogrammi sono riconosciuti a livello mondiale e non più solo europeo, ciò facilita la comunicazione.

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1) Nome completo del prodotto in varielingue;

2) Nominativo e recapito della dittaproduttrice;

3) Formula molecolare, massa molecolare edensità;

4) Concentrazione delle impurezze presenti;

INFORMAZIONI RIPORTATE SULL’ETICHETTA:

5) Pittogrammi per il riconoscimento immediato delrischio;

6) Frasi di rischio R e frasi di sicurezza S (sostituiteda indicazioni di rischio H e consigli di prudenza P);

7) Indicazioni della concentrazione (se si tratta diuna soluzione);

8) Quantitativo del contenuto.

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VECCHI NUOVI

VECCHIE ETICHETTE

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NUOVE ETICHETTE

VECCHIA NORMATIVA:• FRASI R

FRASI DI RISCHIO• FRASI S

FRASI DI SICUREZZA

NUOVA NORMATIVA:• H (= hazard)

INDICAZIONI DI PERICOLO• P (= precautionary)

CONSIGLI DI PRUDENZA• EUH:

ulteriori informazioni di pericolo.

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Centro di Competenza Presidenza del Consiglio dei MinistriDIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Con riferimento a: Supplemento ordinario n.39 alla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 11 marzo 2004 Estratto dell'allegato al Decreto n.252 del 26 febbraio 2005

• L' Università di Pavia, Unità Operativa di Tossicologia Medica, Sezione di Tossicologia Clinica e Reumatologia,Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Medica è stata individuata come centro di competenza.

Compiti e funzioni:• Supporto tecnico scientifico alle istituzioni pubbliche e private e al Dipartimento per i settori di tossicologia

medica e della tossicovigilanza anche nella gestione tossicologica di incidenti chimici. Attività volte all' individuazione di:procedure efficaci per l'attivazione e per l'intervento specialistico del centro antiveleni nella cogestione sanitaria dell'emergenza conseguente ad un incidente rilevante, a supporto degli operatori sanitari presenti sul luogo dell'evento, al fine di integrare, di volta in volta, l'impiego delle procedure generali di base con quello di procedure specifiche dipendenti dalle caratteristiche del singolo evento che coinvolge una o più sostanze pericolose definite dal D. Lgs. 334/99;procedure operative standard di base applicabili al sistema di soccorso territoriale 118 per ridurre il rischio di contaminazione del personale stesso durante le fasi di soccorso (ivi compresa la fase di decontaminazione degli esposti), basate su:

• miglioramento dell'informazione sui rischi da sostanze chimiche (effetti irritanti,caustici/corrosivi,tossici sistemici,reazione delle sostanze chimiche);

• adozione di adeguati mezzi di protezione personale e programmazione dell'addestramento al loro impiego;• impiego di procedure di base per la decontaminazione dei soggetti esposti.

TERAPIE LOCALI

DECONTAMINAZIONEDa effettuarsi in caso di sostanze caustiche e/o dotate di potere di

penetrazione attraverso la pelle, nonché per i tossici persistenti

Si deve effettuare immediato lavaggio sotto acqua corrente per rimuovere caustici cutanei e/o oculari con eventuale svestizione del paziente dopo adeguata protezione termica

Instillazione oculare e bendaggi

Vengono realizzati con i sistemi abituali

TERAPIA GENERALEComprende una serie di misure finalizzate a mantenere o a ristabilire una

ventilazione normale

Disostruzione e protezione delle vie aereeSono obbligatorie per tutti i pazienti che presentano turbe della coscienza e

devono essere precocissime

Intubazione trachealeIn ogni paziente con alterazioni della coscienza persistente e che richiedano

una ventilazione assistita

Ossigenazione normobaricaAssolutamente sistematica per ogni paziente anche con disturgi lievi: in

maschera, tenda, cappetta, con sonda nasale

Ossigenazione iperbaricaIn tutte le intossicazioni da monossido di carbonio, in centri specializzati

Ventilazione artificialeE’ indicata per ogni paziente in coma, insufficienza

respiratoria per ipoventilazione o per edema lesionale.

Con O2 o aria-ossigeno con ventilazione manuale o con ventilatori meccanici, se il caso con sedazione.

Usare cartucce filtranti in caso di persistenza del gas nell’ambiente

Incannulamento di una venaDeve essere una azione sistematica, utilizzare sol.

Glucosata al 5%, con attenzione ad evitare sovraccarichi.

Farmaci diversi ma sempre dopo rianimazione sintomatica precoceDiazepam come anticonvulsivante, Desametazone come antiedemigeno,Antidoti: Atropina organofosforici ed alcuni gas bellici, Ciano Kit: Acido cianidrico,Blu di metilene prodotti metaemoglobinizzanti

Altri elementi di terapiaPosizionamento di sonda naso-gastrica per svuotamento

gastricoCateterismo della vescica per il controllo della diuresi