ANNO IV N.14 - Faita

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P E R I O D I C O D E L L A F A I T A F E D E R C A M P I N G Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Postale DL 353/2003 (conv. INL. 27/02/2004, nª 46) ART.1 comma 1 DCB ROMA • Luglio - Settembre 2010 SUN, IL MONDO DELL'OUTDOOR A RIMINI LA MOSTRA DEDICATA A TUTTO CIO' CHE SERVE PER VIVERE ALL'ARIA APERTA CASE MOBILI, I COSTI DI TRASPORTO RADDOPPIANO QUALE FUTURO PER I CAMPER? ANNO IV N. 14

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SUN, IL MONDODELL'OUTDOORA RIMINI LA MOSTRADEDICATA A TUTTOCIO' CHE SERVE PER VIVERE ALL'ARIA APERTA

CASE MOBILI, I COSTI DI TRASPORTORADDOPPIANO

QUALE FUTURO PER I CAMPER?

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CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE

CAMPING MANAGEMENT :SOMMARIO

Come sempre occorre che qualcuno ci svegliquando il nostro sonno si fa pesante. Per quelche riguarda l’economia turistica italiana la

sensazione è che non ci sia nessuno a tirare le tendeper risvegliare un comparto che dal sonno rischia, digiorno in giorno, di passare al coma. Lo spettacolo checi offrono le istituzioni non è certo incoraggiante edanzi per certe vicende, rischia di diventare imbaraz-zante. Mi riferisco in particolare alla ricorrente tragi-commedia della spazzatura che non si riesce a rimuo-vere e che non trova un posto dove essere collocata.Di posto invece ne occupa fin troppo sulle pagine dei

giornali e tra le news di tutti i mezzi di informazione,specie all’estero. Non è buona cosa né per le popola-zioni coinvolte né per gli imprenditori che fanno delturismo la loro ragione di impegno. Sarà infatti difficile rimuovere i cumuli dalle stradema sarà presto pressoché impossibile cancellarli dallamemoria di chi deve scegliere l’Italia come destina-zione delle proprie vacanze. Il problema non viene affrontato e si rischia di far re-cepire ai turisti, oltre alla sensazione di insipienza ed

5 «IL NOSTRO NON È TURISMO DI SERIE B»Di Pietro Licciardi

7 QUANDO LA COMPETENZASI METTE AL SERVIZIO DEL PROSSIMODi Amedeo Corsi

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12 SUN, IL MONDO DELL’OUTDOOR

QUALE FUTURO PER I CAMPER?Di Pietro Licciardi

25 LA CASA DAL DESIGN TUTTO ITALIANODi Filippo Gentile

29 COME DIFENDERSI DAL KILLER LEGIONELLA

32 UN PIANO PER RILANCIARE IL CAMPEGGIO

14 UNA FIERA PIENA DI SORPRESEDi Filippo Gentile

18 ALPITOUR PRESENTA LE SUE CASE MOBILI

19 CASE MOBILI, I COSTI DI TRASPORTO RADDOPPIANOdi Salvatore Vingiani

FAITA FEDERCAMPING

Via Properzio, 5

00193 Romatel. 06 32111043 - fax 06 3200830www. faita.it

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 363/2006 del 29/09/2006

Direttore responsabile:Salvatore Vingiani

Redazione:Nicolcarlo GenovesePietro LicciardiAndrea Spezzigu

Segreteria di redazione:Annamaria Meogrossi

Produzione e pubblicità:Contatto Comunicazione e Marketing s.r.l.L.go O. Zuccarini, 9 - 00149 Roma Tel. 06 55590898 - Fax 06 55179532cell. 3355774176

Progetto grafico:Emilio [email protected]

Impaginazione:Format Roma s.r.l.

Stampa:Arti Grafiche srl - Pomezia

Finito di stampareDicembre 2010

Maurizio Vianello

continua a pag.8

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Proseguono le interviste di Cam-ping Management ai presiden-ti regionali di FAITA Feder-

Camping. Su questo numero è la vol-ta della Valle d’Aosta, dove la fede-razione associa 46 camping. Nel 2009la domanda turistica di strutture al-l’aria aperta in questa regione ha re-gistrato, secondo gli ultimi dati Istat,109.154 arrivi e 411.806 presenze,per lo più di italiani (81,67%), men-tre la componente straniera ha unruolo secondario con appena il18,33%. Tuttavia mentre il trend de-gli stranieri è rimasto costante c’è sta-to un calo dei connazionali, che sem-pre nel 2009 hanno fatto registrare86.260 arrivi e 336.318 presenze, per-nottando in media 3,9 notti. Vi so-no stati invece 22.894 arrivi e 75.488presenze di stranieri, con un soggior-no medio di 3,3 notti.Alla guida della FAITA valdostana èJean Paul Voyat al quale chiediamo:

La Valle d’Aosta dovrebbe essereuna regione privilegiata per il turi-smo oper air, sia per la vostra vici-nanza geografica con il Nord Euro-pa, sia per la natura spettacolare ei paesaggi… Quale bilancio può fa-re per quanto riguarda il vostro set-tore?«La Valle d’Aosta con le sue risorsenaturalistiche, il ricco patrimonio sto-rico-culturale e l’articolato sistema diaree protette rappresenta senz’altrouna meta ideale per il turista plein air,alla ricerca della vacanza improntatasui valori ambientali e sociali. Biso-gna guardare avanti con cauto otti-mismo e cercare di investire maggior-mente sulle infrastrutture e sui servi-zi che il mercato ci richiede».

Come facciamo con tutti i presiden-ti regionali anche a lei chiediamoquali sono i rapporti tra l’associazio-ne e gli amministratori locali. C’èdisponibilità a recepire le istanze del-la categoria o anche da voi l’open airè considerato un turismo di serie B?«La nostra organizzazione opera a li-vello regionale, quindi, il nostro prin-cipale interlocutore è l’assessorato re-gionale al turismo con il quale intrat-teniamo ottimi rapporti di collabo-razione e di sinergia. Generalmente,però, il turismo open air è erronea-mente sottovalutato in termini eco-nomici. Non si tratta infatti di untarget con scarse capacità di spesa madi una tipologia di vacanza, di unmodo di vivere il tempo libero. A te-

stimonianza di ciò il numero semprepiù elevato di servizi che il pubblicochiede, la richiesta di standard qua-litativi elevati a fronte di una richie-sta più semplice, come ad esempioquella delle tende, che va diminuen-do e si sposta sui cosiddetti campeg-gi sociali. Si pensi anche al valore eai costi di gestione di camper e rou-lotte, che non sono certo accessibilia tutti. Per questi motivi il turismoopen air non è affatto di serie B, maè un’idea di vacanza».

Quali questioni state affrontando inquesto momento come FAITA re-gionale?«In riferimento a ciò che ho appenadetto, occorre lavorare su alcune nor-

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«IL NOSTRO NON È TURISMO DI SERIE B»

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INTERVISTA A JEAN PAUL VOYAT PRESIDENTE DELLA FAITA VALLE D’AOSTA

di Pietro Licciardi

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mative regionali che allo stato attua-le limitano lo sviluppo delle nostreimprese, innanzitutto su quella checoncerne l’utilizzo delle cosiddette”case mobili”, seppur nel rispetto dicriteri che definiscano caratteristi-che estetico strutturali sostenibili ecompatibili con le specificità ambien-tali del nostro contesto montano».

Molti proprietari di campeggi affer-mano che anche in questo settoreper “resistere” è necessario averesempre più competenze e di buonlivello. Cosa fa la FAITA regiona-le per soddisfare il bisogno di for-mazione e aggiornamento dei pro-pri iscritti?«Ogni anno vengono organizzati unaserie di corsi di formazione. Questicorsi si rivolgono indistintamente aglioperatori della ricettività alberghie-ra ed extra alberghiera e vengonorealizzati insieme all’AdaVA, Asso-ciazione degli albergatori Valle d’Ao-sta. I corsi trattano parecchi argo-menti che spaziano dagli aggiorna-menti sulle tendenze del mercato, almarketing, al web, alla gestione delpersonale fino al controllo dei costi.Un quadro ampio ma indispensabileper rispondere alla maggiore com-plessità di gestione delle imprese tu-ristiche figlia della globalizzazione at-tuale».

Quali altri servizi offrite agli asso-ciati?«Oltre alla già citata formazione in-tratteniamo rapporti con gli organiistituzionali e la pubblica ammini-strazione, con la stampa e gli organidi informazione, seguiamo la contrat-tazione di lavoro e le relative verten-ze, organizziamo attività culturali ericreative volte a favorire gli inter-scambi di esperienze e progetti nelsettore turistico, forniamo consulen-za in materia igienico-sanitaria e disicurezza sui luoghi di lavoro, fornia-mo servizi in convenzione quali con-sulenza del lavoro, fiscale e, attraver-so il Confidal, società cooperativa digaranzia fidi, operiamo per facilitarel’accesso al credito».

La vostra vicinanza a Paesi come

Francia e Svizzera crea qualche pro-blema sul piano della concorrenza?Quali sono le questioni di tipo legi-slativo, o fiscale che più vi penaliz-zano nei confronti dei vostri colle-ghi d’Oltralpe?«A livello di concorrenza turisticaoccorre mettersi in testa che, conl’evoluzione della tecnologia, siamoin un regime di concorrenza globale.Strumenti come internet d’altronde,se ben usati, danno le giuste carte peressere visibili nel mondo. In questosenso non bisogna vivere la concor-renza come un limite ma come unostimolo per la crescita e la coopera-zione tra più realtà simili. Certamen-te è indubbio che la gara deve gio-carsi sullo stesso terreno di giocomentre ciò non sempre avviene inquanto legislazioni fiscali e ammini-strative possono differire molto, an-che da regione a regione. In questa

maniera si crea una situazione al li-mite della correttezza».

Esponenti dell’attuale Governo, so-prattutto ad inizio legislatura, han-no dichiarato di aspettarsi molto dalturismo per migliorare la nostra bi-lancia commerciale e l’occupazione.E in effetti adesso abbiamo nuova-mente un Ministero per il turismo,segno di un effettivo interesse peril settore. Dal suo punto di vista eper quanto riguarda l’open air, do-po le dichiarazioni iniziali sono se-guiti dei fatti in tal senso? Si trovas-se a cena con il ministro Brambilladi cosa vorrebbe parlarle? «Da un lato introdurrei il tema del-l’ottimizzazione delle risorse, ce nesono poche e spesso si utilizzano ma-le, dall’altro vorrei confrontarmi conil ministro sulla necessità di rimuo-vere gli ostacoli allo sviluppo delleimprese»

E nel suo prossimo incontro con ilPresidente della Regione AugustoRollandin cosa chiederà per i cam-ping della Valle?«La Valle d’Aosta è una piccola regio-ne e il rapporto con le istituzioni è ab-bastanza diretto, questo facilita il dia-logo. Senza dubbio il tema sarebbequello del rilancio del nostro settorepartendo, ad esempio, dall’adegua-mento di alcune normative, su tuttequella delle già citate Case Mobili. n

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I l testo che segue rende con partico-lare efficacia come e quanto gli im-prenditori dell’open air abruzzesi ab-

biano reagito all’emergenza del terremo-to del 2009 a L’Aquila. A 17 mesi daquei terribili giorni lo proponiamo comeesempio non solo di dedizione ma anchedi efficienza e di organizzazione, a di-mostrazione dell’enorme potenziale dicompetenza e capacità degli operatoridel settore turistico italiano. Per motividi spazio il testo è stato ridotto in alcu-ne sue parti ce ne scusiamo con i letto-ri e con l’autore al quale va il nostro ap-prezzamento per le doti umane e l’im-pegno profuso. (n.d.r.)

Nei primi giorni del Marzo 2009, in-sieme a due carissimi amici e colle-ghi: Peppino e Bruno, andai pressola Prefettura dell’Aquila, Bruno do-veva consegnare un documento. So-stammo per pochi minuti davanti alpalazzo e con sgomento notammoche l’architrave con la scritta “Palaz-zo del Governo” era visibilmente le-sionata. Le scosse di terremoto deigiorni precedenti non erano state co-sì leggere come pensavamo. Mentreattraversavamo il centro storico, conle sue vie strettissime, pensai: «Se ar-riva la “botta” forte dove scappano?» Il 6 Aprile verso le 3,30 mi svegliaidi soprassalto: una scossa di terremo-to eccezionalmente potente e moltoprolungata stava facendo tremare illetto, eppure abito a cento metri dalmare, in una zona non sismica e dal

sottosuolo sabbioso; sentire qui unterremoto così distintamente signi-ficava che verso l’epicentro dovevaessere successa una tragedia. Accesila Tv per guardare il televideo manon c’erano ancora notizie. Facevafreddo e tornai a letto. Al telegior-nale delle 7 c’erano le prime imma-gini e il dramma si mostrò in tutta lasua grandezza: L’Aquila, il nostro ca-poluogo, era distrutta. Non appenasentii il giornalista parlare di un pos-sibile ricovero della popolazione pres-so le strutture ricettive della costachiamai subito al camping per far su-bito approntare i bungalows. Per tut-ta la mattina il telefono non finì maidi squillare: Carabinieri, Comune,tutti mi cercavano. Avrei dovutoaprire ai turisti verso la fine del me-

se ma assicurai che in pochi giornitutti i bungalows sarebbero statipronti per gli sfollati.Lunedì la prima scossa, martedì mat-tina cominciarono ad arrivare le pri-me famiglie e io feci una gaffe clamo-rosa: accompagnando un uomo conla moglie, visibilmente sconvolta, auno dei bungalow cominciai a con-trollare il gas, il climatizzatore e co-me facevo sempre con i miei clientiindicai il market, a circa 300 metri;lui, quasi piangendo, mi disse di averperso tutto: due case, due auto, l’au-to con la quale era arrivato era delladitta e la benzina era quasi in riser-va; doveva tornare a prendere il re-sto della famiglia all’Aquila ma in ta-sca aveva solo 50 euro. In un secon-do realizzai e dopo essermi dato del

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DIARIO DEI GIORNI DELL’EMERGENZADAL VILLAGE DUCA AMEDEO DI MARTINSICURO

di Amedeo Corsi

QUANDO LA COMPETENZASI METTE AL SERVIZIO DEL PROSSIMO

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fesso per l’infelice uscita dissi in dia-letto: «Cumpà alluchth quà e ‘ntmovh», “compare, rimani qua e nonti muovere”. A cento metri dal camping c’è il ri-storante Casa Bianca e dopo averparlato con il titolare concordai unprezzo per tre pasti al giorno, impe-gnandomi fino al martedì successi-vo; calcolando anche il mancato gua-dagno dei bungalow avrei speso almassimo 15 mila euro. Male che va-da avrei fatto del bene alla mia gen-te d’Abruzzo. Anche mia moglie erapreoccupata delle conseguenze eco-nomiche che avrebbe avuto per lanostra impresa il periodo di inattivi-tà e l’esborso di soldi in quei momen-ti di emergenza, ma cercai di rassicu-rarla: «Siccome so di essere un pec-catore escludo a priori di poter anda-re in Paradiso; considero questo uninvestimento per guadagnarmi alme-no il Purgatorio». Mercoledì – il mer-coledì santo, prima di Pasqua – arri-vò l’ondata degli sfollati e fui tempe-stato dall’unità di crisi del Comune,che intanto si era messa in funzione,con nuove richieste di sistemazione.Venerdì santo, subito dopo la proces-sione del Cristo morto, una scossa delquarto grado tornò a scuotere anchela costa. Ancora una volta il telefo-no tornò rovente, con decine di pa-renti e amici dei miei ospiti già ter-remotati che imploravano una casamobile. A ormai cinque giorni dal devastan-te terremoto i bisogni primari erano

stati assicurati: acqua calda, luce, ri-scaldamento… Era il momento di unprimo bilancio. Il primo ringrazia-mento andò alla locale Croce Verde,che effettuò tre o quattro viaggi algiorno con le ambulanze per conse-gnarmi coperte e vestiario; i bunga-lows erano climatizzati ma il freddoda queste parti è pungente soprattut-to la notte. Qualche famiglia conbambini mi aveva chiesto uno scal-dabagno elettrico ma il mio fornito-re, Attilio D’ambrosio detto ”Chiap-pì”, ne aveva solo uno nuovo ma al-meno tre funzionanti e riparati cheda tempo non erano mai stati ritira-ti. Uno sguardo d’intesa con l’amicoe scattò il “sequestro” in nome dellaProtezione Civile… Un altro graziealla Provvidenza, che mi mandò unasignora alla guida di una Fiat Pandastipata all’inverosimile di biancheriaintima. Mi chiese: «Quattro mesi faho chiuso il negozio, questa merce lepuò servire?». L’abbracciai e nell’eu-foria avei voluto baciarla, era proprioquello che ci serviva e infatti l’inti-mo sparì subito; troppa la gente arri-vata qui con i soli vestiti indossati almomento della “scossa” e senza unricambio!Alla vigilia di Pasqua trovai il tem-po per andare al Comune in cerca diinformazioni, là mi dissero di nonpreoccuparmi, che qualcuno avreb-be pagato. Intanto due funzionariedei servizi sociali mi scongiuraronodi tener duro e di fare anche l’impos-sibile; «Ma lo sto già facendo», rispo-

si, «per i miracoli abbiate ancora unpo’ di pazienza, sto frequentando unostage» In quei giorni tutti volevano essereutili. Nel camping sotto la tettoiadell’animazione avevo allestito unaspecie di supermarket della solidarie-tà dove era un continuo viavai digente che portava roba: vestiti, sapo-ni, scarpe… Impagabile l’aiuto rice-vuto dagli scout di Martinsicuro e inparticolare della famiglia De Monte,che organizzò la distribuzione degliaiuti a tempo pieno, di cui poteronousufruire anche le persone alloggia-te nei vicini Hotel Graziella e cam-ping Riva Nuova. Il giorno di Pasquamolte famiglie di Martinsicuro ospi-tarono a pranzo famiglie aquilane,anche se in molti declinarono l’invi-to essendosi chiusi nello sgomento eancora sotto shock.Il lunedì dell’Angelo fu il vescovo adire Messa; era passata una settima-na ma sembrava un mese tali e tan-ti furono gli eventi. Preso come tut-ti dalla frenesia dell’organizzazione edall’emergenza solo allora cominciaia realizzare quale dramma dovevanovivere quelle famiglie di scampati:parlavano tutti a monosillabi tenen-do gli occhi bassi, il morale a pezzi;nei bungalows un gran silenzio e spes-so anche la tv era spenta. La cosa piùagghiacciante era il silenzio anche làdove c’erano bambini; non c’era trac-cia di quella sana confusione che re-gna in una famiglia con figli, per dipiù “stipata” in alloggi piccoli: nes-

incapacità della nostra classe politico/amministrati-va anche il dubbio che il fenomeno sia endemico edubiquitario per l’intero territorio nazionale. Non è così ma il rischio che i nostri ospiti, specie stra-nieri, guardino altrove per cercare mare e sole è realee si fa sempre più prossimo. È necessario fare qualcosaper contrastare questa deriva e superare l’inerzia dellecosiddette “autorità preposte”. La Federazione ha pre-so l’iniziativa di rilanciare la modalità turistica open airin Italia ed in Europa con un progetto denominato “Ita-

lia, la terra del sole e dell’arte” per i dettagli del qualevi rimando alla lettura dell’articolo che su questo nu-mero lo descrive e ne indirizza obiettivi e strategie. So-no certo che indipendentemente dalla vostra adesio-ne ne apprezzerete l’intento di “fare la cosa giusta” pri-ma che ci si ritrovi tutti ad interrogarci su come sia po-tuto succedere che la nostra economia turistica si siapolverizzata e marginalizzata irrimediabilmente.

Wake up e stand up. Presto, please!

segue da pag.3

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sun pianto, nessun rimprovero, nes-suno schiamazzo di giochi. Neppureil fatto che la scuola aveva chiuso ibattenti in anticipo sembrava ralle-grare i bimbi del campeggio! Solo al-lora realizzai che il mio parco giochiera ancora chiuso; chiesi allora agliscout di organizzare un po’ di anima-zione per i più piccoli.Intanto continuavano ad arrivare gliaiuti. Un amico che lavora alla pre-stigiosa Cantina Illuminati di Con-troguerra mi dette una busta con ildenaro raccolto tra i dipendenti. Poi-ché mi ero accorto che le schede te-lefoniche e wi fi che stavo distribuen-do gratis agli ospiti stavano finendoraddoppiai il denaro consegnato ecorsi a comprare altre schede: comu-nicare per quella povera gente era unbisogno primario con parenti e ami-ci sparsi per tutta la regione e maga-ri qualche congiunto ancora aL’Aquila a curare quel poco che erarimasto o a cercare di salvare qualco-sa dalle macerie. Tra le mille cose da fare trovammoanche il tempo di organizzare una riu-nione urgente alla nostra sede dellaFAITA FederCamping, un incontrotempestoso dove volarono anche pa-role grosse tra chi come me, Katia(Eurocamping), Marco (CampingEuropa) e Bruno (Camping Lidid’Abruzzo) avevano aperto subito leproprie strutture e quelli che «mai epoi mai; solo se requisiti dal Prefet-to!». Molti erano d’accordo con noi,altri volevano sapere se ci sarebbestato chi pagava e quanto per dare

ospitalità agli sfollati, altri ancora fe-cero presente di avere già delle pre-notazioni. Ma gli aquilani sono gen-te nostra e noi dovevamo ospitarli aprescindere da ogni altra considera-zione. Purtroppo cose del genere ac-cadono anche nelle migliori famigliee noi non facevamo eccezione. Co-munque il nostro presidente si rifiu-tò di rappresentare l’associazione nelprimo incontro ufficiale con la Pro-tezione Civile, era troppo amareggia-to. L’onere toccò a me e all’amicoFerdinando Iustini, segretario regio-nale. Fu quello il primo incontro conlo Stato.Alla Protezione Civile trovammo unresponsabile visibilmente stressato egravato dall’enorme responsabilità didover far fronte ai bisogni di una in-

tera città riversatasi sulla costa: set-tantamila persone cui far avere cibo,vestiario, alloggi e ogni altra cosa dicui possa aver bisogno chi non ha piùniente. L’unica cosa che ci sentim-mo di chiedere fu l’assicurazione chele nostre strutture potessero essere li-berate man mano che sarebbero ar-rivati i primi turisti con la prenota-zione; non potevamo certo azzerarela nostra attività commerciale. Tornati a Martinsicuro i colleghi del-la FAITA mi chiesero subito le im-pressioni e non potei fare a meno didire che avevamo fatto bene a darela nostra disponibilità all’accoglien-za. Subito dopo prese forma il coor-dinamento delle associazioni, dovefummo rappresentati da FerdinandoIustini, il “magico Ferdi” , dato cheessendo bravissimo nel suo hobby diprestigiatore ha avuto modo di ci-mentarsi in alcuni numeri di veramagia, come quando è riuscito a farapparire dal nulla…delle case mobi-li. Iustini è stato una scelta azzecca-tissima, essendo riuscito a coniugarela difesa dei legittimi interessi degliassociati alla FAITA con la corret-tezza che bisogna avere quando si haa che fare con il denaro pubblico, perdi più in occasione di una calamità.Non ha mai difeso l’indifendibile, èstato sempre super partes beccandosi

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Ferdinando Iustini, segretario regionale dellaFaita Abbruzzo insieme al Capo del Dipartimentodella Protezione CivileGuido Bertolaso

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anche qualche improperio ma ha sa-puto guadagnare a tutti noi la stimadelle autorità e fatto clamorosamen-te capire a tutti, anche agli ammini-stratori che ci hanno sempre consi-derato una sorta di “spacciatori” dicase su ruote, l’utilità delle case mo-bili e delle dependances, normate dal-la L.R. 16/03. Una grande rivincita!Grazie alla possibilità di poter usu-fruire di dependances non autorizzate(appartamenti privati) siamo riusci-ti a ospitare le famiglie aquilane e adonorare le prenotazioni dei nostriclienti. Intanto la dignità di legge re-gionale data alle convenzioni stipu-late con la Protezione Civile avevaspinto anche i più restii tra di noi amettere a disposizione le loro risorse Nella stesura della convenzione haavuto un ruolo decisivo il presiden-te di FAITA Abruzzo, Peppino Del-li Compagni, che anche nel pienodella stagione turistica ha trovato iltempo di partecipare a tutte le riu-nioni congiunte tra Protezione Civi-le ed Associazioni di Categoria.Intanto il mio Villaggio Duca Ame-deo era diventato una piccola città:il pediatra di Martinsicuro, dottorRosati, aveva cominciato a fare visi-te gratuite nella nostra infermeria,alla ripresa della scuola lo scuolabuscominciò a fare la spola col campeg-gio e organizzammo perfino un am-bulatorio veterinario per i cani, unaventina, che erano “sfollati” assiemeai loro padroni. Spesso siamo ancheandati sul giornale dato che aveva-mo ospitato l’anziana signora Olga,salvata da Ester, la sua badante stra-niera, durante il sisma e Patrizia, laprima sposa del dopo terremoto, chevedemmo uscire, bellissima, col suovestito bianco dal bungalow 49. Lavita continuava e col passare dellesettimane la gente ha ricominciatoa parlare, a sorridere e a scherzare. Il25 aprile abbiamo addirittura fattouna festa con il pranzo gratis a basedi pesce allestito dai marinai di Mar-tinsicuro capeggiati da Gilberto Scar-pantoni detto “Pariss”, servito su ta-voli forniti e apparecchiati dal Co-mune all’aperto, lungo tutti i viali amare della cittadina. Il momento piùtoccante è stato quando uno dei pe-

scatori più anziani ha detto al micro-fono di aver impiegato due giorni perpreparare con la moglie gli arancinialla siciliana ma aveva sentito di do-verlo fare perché entrambi erano so-pravvissuti del terribile terremoto chedevastò nel 1968 il Belice.Intanto la stagione si stava avvici-nando ma nonostante tutti noi ci fos-simo organizzati per poter accoglierecome sempre i nostri turisti capim-mo che era accaduto qualcosa, infat-ti non stavano arrivando le consue-te e-mail dei potenziali clienti in cer-ca di maggiori informazioni. Fui co-sì convocato ad una riunione urgen-te presso la nostra sede della FAITAdove con gli altri colleghi imprendi-tori ci rendemmo conto dell’errorecommesso dai media nazionali, i qua-li continuavano a parlare del “terre-moto in Abruzzo” e non “a L’Aqui-la” con la conseguenza che la granparte del pubblico non stava perce-pendo che la costa, dove sono lamaggior parte delle strutture turisti-che della regione, era pienamentefruibile e sicura. La nostra contromossa fu di cercaredi coinvolgere giornalisti abruzzesi,come Bruno Vespa e Osvaldo Bevi-lacqua per cercare di correggere ilmessaggio e per fortuna dopo qual-che giorno arrivò la richiesta di assi-stere una troupe di “Sereno Variabi-le”, la popolare trasmissione di Rai-due. Con l’aiuto dei pescatori, dellaGuardia Costiera di Giulianova e delComune di Martinsicuro riuscimmoa mettere in “scena” una bellissimarappresentazione delle nostre zoneper convincere i turisti che per loronulla era cambiato.Con l’approssimarsi dell’estate co-minciarono a partire i primi aquila-ni e ad arrivare i primi turisti, senzache si registrassero significativi pro-blemi di coesistenza. In particolarericordo la bella sorpresa di una cop-pia in partenza. La signora, dopo tan-ti anni di inutili tentativi era riusci-ta a concepire proprio in una dellenostre case mobili, il che ci fece me-ritare l’appellativo di Cicogna- Vil-lage. Dopo tanti sforzi e tanta faticaarrivano anche le soddisfazioni, co-me i complimenti della FAITA

Abruzzo e della FAITA Marche, chemi hanno indicato come esempio aicolleghi per essere riuscito a cavar-mela senza far spostare nessuno deimiei ospiti sfollati, per i quali ho sem-pre trovato appartamenti di qualitàcon Tv, lavatrice e ristoranti conven-zionati.Ormai l’emergenza è terminata e an-che l’estate 2010 è alle spalle. Conun po’ di disappunto devo dire chesoltanto due famiglie aquilane, mieospiti nelle drammatiche settimanedel dopo terremoto, sono passate asalutarmi. Pazienza, anche se credodi essermi guadagnato sul campo unpo’ di riconoscenza. Comunque il 30settembre scorso, a diciassette mesidal terribile sisma abbiamo festeggia-to con tutto lo staff la partenza del-l’ultimo nostro amico “sfollato”. Loabbiamo fatto in perfetto stile abruz-zese, cuocendo alla brace una ottimacarne di pecora. Da questa esperienza mi sento di trar-re alcune conclusioni e mi rivolgo inparticolare ai nostri politici, i qualidovrebbero cominciare a usare inquantità industriale quel buonsensoe quella concertazione con la baseimprenditoriale che tanti buoni ri-sultati hanno prodotto proprio neigiorni dell’emergenza abruzzese. L’Ita-lia, nonostante le sue eccellenze tu-ristiche e la miriade di piccole e me-die imprese per lo più a conduzionefamiliare, capaci di coccolare il turi-sta come in pochi altri posti avvie-ne, è passata in pochi anni al quartoo quinto posto nella graduatoria del-le mete di viaggio. Questo dovrebbefar riflettere. Per quanto mi riguardaistituirei un “reato turistico” con pe-ne severe per chi si rende responsa-bile di azioni che danneggiano que-sto importante comparto economi-co. I politici non possono illudersiche la nave del turismo italiano pos-sa continuare a navigare all’infinitoa vista e con la sola forza d’inerzia eneppure possono pensare di potersiarrogare il diritto di tracciare loro larotta, lasciano noi addetti ai lavoriin coperta ad aspettare impotenti ilnaufragio. Farci salire anche noi inplancia di comando sarebbe, appun-to, una questione di buon senso. n

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D al 14 al 16 ottobre si è svol-to a Rimini “Sun” il ventot-tesimo salone dell’esterno,

dove passione, ricerca e avanguardiaanche quest’anno si sono fuse, in-trecciate ed esaltate reciprocamen-te in questa grande vetrina di 90 mi-la mq interamente dedicata alla vi-ta all’aria aperta. Una immensa piaz-za dove si sono incontrati, messi inmostra, proposti e interagito archi-tetti, progettisti, arredatori, designer,contractor, buyer, rivenditori specia-lizzati, manager dell’accoglienza, touroperators, campeggi, istituzioni e as-sociazioni. La manifestazione è in-fatti una delle più importanti, se nonla principale, “piattaforma” per gliaffari e osservatorio specializzato ditutto ciò che si muove attorno al set-tore degli arredi per esterni, che inquesti ultimi anni ha dimostrato diessere in grande fermento, con laproposizione di soluzioni e materia-li sempre più all’avanguardia e sem-pre più innovativi. Un mercato, que-sto, che in Italia ha raggiunto il va-lore di vendita di 1.2 miliardi di Eu-ro (dato del 2008)Gli spazi aperti, dedicati al relax, altempo libero o allo sport sono del re-sto diventati parte sempre più inte-grante delle strutture, di cui erano inpassato semplice appendice o esten-sione “di ripiego”. Basti pensare alsuccesso che può avere oggi un loca-le pubblico o una struttura ricettivain grado di proporre alla clientelaaree verdi o semplicemente open airben arredate, confortevoli e integra-te con l’ambiente circostante o ca-paci di creare ambientazioni partico-lari e suggestive. Numerosa pertanto la presenza a“Sun 2010” di gestori e proprietari

di camping, e non solo per la “sezio-ne” a loro dedicata: camping show& village, con la sua selezione di no-vità in materia di case mobili, co-struzioni in legno, bungalow, prefab-bricati, accessori per esterni e inter-ni, attrezzature e ogni altro comple-mento per la vita all’aria aperta. Ne-gli oltre 4.000 mq di esposizionehanno anche potuto incontrare rap-presentanti di 13 tour operators (tracui Happy Camp, Gusto Camp,Club del Sole, Campiente, PalmiersOcean, Alpitour, Select Camp, Va-cansoleil Camping Holidays, Ko-smos, Camp2Relax) specializzati nelsettore del turismo all’aria aperta con

i quali hanno avuto la possibilità ditrattare offerte e pacchetti turisticiin isole arredate e rese discrete dal-la schermatura di siepi. Soprattutto nei tre giorni del saloneè stato possibile abbracciare in ununico colpo d’occhio le proposte el’evoluzione di tutto ciò che può ser-vire per mettere al passo la propriaimpresa con le più ardite richiestedella clientela, sempre più esigentee in cerca di novità. Solo in questoappuntamento riminese del resto èpossibile “entrare” nel mondo delgiardinaggio e della progettazione de-gli spazi verdi per “immergersi” pocodopo in quello degli insediamenti

SUN, IL MONDO DELL’OUTDOOR

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CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

A RIMINI DAL 14 AL 16 OTTOBRELA MOSTRA DEDICATA A TUTTO CIÒ CHE SERVE PER VIVERE ALL’ARIA APERTA

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balneari o spaziare nella ampissimagamma di piscine, vasche, mini-Spa,attrezzature impianti e prodotti peril benessere personale e collettivo, ine con l’acqua, in e outdoor; trovan-do magari anche qualche buona ideaper rinnovare o attrezzare l’area gio-chi del proprio camping con un pro-dotto destinato al divertimento pri-vato o collettivo, nei prati come neiparchi o nelle spiagge.Tutto questo grazie alla formula, pun-tualmente riproposta ogni anno, diriunire sotto i padiglioni della Fieradi Rimini diversi eventi, come la se-

sta edizione biennale di Tende & tec-nica, manifestazione già divenuta laseconda più importante al mondo,che propone novità e tendenze nel

campo dei tessuti per tendaggi e del-le tensostrutture, o Giosun, venticin-quesima edizione di un appuntamen-to per il mercato internazionale in-teramente dedicato al gioco, allo sva-go e all’apprendimento all’aria aper-ta. Oltre all’appuntamento intera-mente dedicato al campeggio, Cam-ping show & village, quest’anno si èanche svolta la seconda edizione di2WORK, salone tematico biennalededicato ai professionisti dei settorigiardinaggio, ferramenta e fai-da-te,ospitato da “Sun” negli anni pari.Altra caratteristica del Salone è di af-fiancare all’ offerta commerciale unambizioso progetto culturale: eventi emostre, corredati spesso da work-shop,convegni, case history, attraverso cuiapprofondire, scandagliare e dare in-dicazioni future sull’outdoor da unpunto di vista industriale, di costume,di mercato, di cultura, di tendenza, didirezione.Mostre-evento, installazioni emozio-nali e isole espositive hanno dato sug-gerimenti forti e linee guida sui trendin atto mentre i concept, realizzati colcontributo di partner prestigiosi e fir-me note del design, hanno permessoin più occasioni di passare alla fasedella “sperimentazione” artistica al-la realizzazione industriale. n

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NOVANTAMILA MQ DI ESPOSIZIONE IN 12 PADIGLIONI; 4.000 MQ INTERAMENTE DEDICATI AI CAMPING

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CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

UNA FIERA PIENA DI SORPRESE

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Ormai come consuetudine an-che l’edizione 2010 di Sun, ilsalone riminese dedicato al-

la vita all’aria aperta, ha riservato aigestori e proprietari di campeggi nu-merose e interessanti novità. Intan-to, girando tra gli stand della fiera, siè potuto notare come pure nel turi-smo en plein air si vadano affermandoi mezzi eco-compatibili: dalle bici agliscooter elettrici ma anche veicoli diservizio o più sportivi e adatti ai gio-vani, come i monopattini; tutti silen-ziosi, privi di emissioni e dalla lungaautonomia. La mag-gior parte di essi sonoalimentati dall’ener-gie solare, grazie apannelli fotovoltaiciposizionati su apposi-ti punti per lo stazio-namento dai quali sieffettua la ricarica del-le batterie. Facile in-tuire l’utilità di talimezzi in un camping,dato che grazie a que-sto tipo di veicoli è possibile spostar-si per esigenze di servizio in qualsiasiora del giorno e della notte senzaemettere rumore, oppure si possonomettere a disposizione dei clienti mez-zi di locomozione per brevi escursio-ni senza che questi si debbano assu-mere l’onere o il fastidio di doverseliportare da casa, magari sovraccarican-do la propria auto o il camper.Per quanto riguarda le curiosità che

abbiamo potuto osservare c’è sicura-mente il “Baccomat”, un originalissi-mo chiosco automatico per l’eroga-zione self service di bevande sfuse; ilprimo sistema omologato in Europacome precisa Stefano Calzavara rap-presentante della 050 Beverage Di-stribution che ha presentato a Rimi-ni il macchinario. L’apparecchio haquattro erogatori per il rifornimentodi vino sfuso e succhi di frutta refri-gerati e un controllo remoto informa-tizzato che consente un costante mo-nitoraggio e l’immediato intervento

dell’assistenza in casodi necessità; le istru-zioni e le informazionialla clientela sono vi-sualizzate su di un mo-nitor in tre lingue. Ilvantaggio di Bacco-mat, assicura Calzava-ra è «di poter dare unservizio qualificato, ga-rantito e rispondentea tutte le norme vi-genti ma soprattutto

riduce la quantità di rifiuti, poiché gliutilizzatori devono procurarsi un con-tenitore che utilizzeranno più e piùvolte, inoltre il chiosco assicura unabuona rendita». L’azienda comunqueoltre a fornire i box di vini e succhiselezionati dei migliori produttori for-nisce su richiesta anche contenitorida 1, 3 e 5 litri in Pet alimentare riu-tilizzabili. Dai servizi al cliente passiamo allo

AL SUN SOLUZIONI E PROPOSTE DI OGNI GENERE PER LESTRUTTURE DELL’OPEN AIR

di Filippo Gentile

1) Il distributore Baccomat; 2) Marco Lari con l’amministratore delagato

della Div. Habitat del Gruppo Beneteau, Aymeric Duthoit;

3) Stand ILS; 4) Al centro Ferdinando Iustini General Manager

Genial Srl; 5)Stand VPF Case

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svago con Adventure Golf: piste diminigolf prefabbricate di alta quali-tà, semplice istallazione e bassi costidi manutenzione. Come assicura Fa-bio Corio, titolare di Minigolfmania,esclusivista di City Golf Group Ita-lia, uno di questi impianti rappresen-ta un investimento proficuo e di si-curo successo soprattutto grazie algrande effetto scenico dei diversi mo-duli, totalmente personalizzabili, iquali tra l’altro si adattano ad una in-finità di spazi. Ogni struttura open airpotrà avere il suo campo da golf: dalpercorso più semplice al vero e pro-prio green in miniatura, con diversigradi di difficoltà, per la felicità digrandi e piccini.Camminando per i 12 padiglioni oanche soltanto tra i 4000 metri qua-drati dedicati al campeggio di questaimponente manifestazione si ha ve-ramente l’impressione che ormaiun’epoca è definitivamente tramon-tata per lasciare il posto ad una nuo-va era dell’open air. A giudicare infat-ti dalle infinite soluzioni e proposte,alcune delle quali in grado di cambia-re da sole il volto di una struttura ri-cettiva, gli attuali camping sarannosempre più simili a villaggi se non averi e propri hotel; a cominciare dal-le proposte abitative in mostra al Sun.E non ci riferiamo soltanto alle otti-me case mobili della Shelbox, che alSun ha presentato la prestigiosa lineaLeaving, fiore all’occhiello della ca-sa. A questo proposito Giancarlo Bi-netti, direttore marketing dell’azien-da, conferma la novità che abbiamopotuto notare quest’anno in Fiera: an-che il mondo dei tour operators, perrispondere alle nuove richieste delmercato, ha iniziato ad offrire il cam-ping alla propria clientela. Per farloperò ha bisogno di garantire determi-nati standard di qualità e confort, daqui la scelta operata ad esempio daAlpitour di accordarsi direttamentecon i produttori per realizzare modu-li abitativi con determinate caratte-ristiche. Shellbox, come rivela anco-ra Binetti, è appunto il partner di unodei maggiori tour operators che ha in-serito nel proprio catalogo 2010 ilcamping come opzione di soggiorno.Tra i principali costruttori di case su

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• 4 SPRINGS • ALPIBOX • BUERSTNER • CASE MOBILI ML

(STAR YATCHING - IRM) • CASETTE DI LEGNO • CONDOR • CRIPPACAMPEGGIO • DI FINA MARIO • EASYBOX • EG VERANDE • ELLEHOUSE • HERGO CRT • ILS • JSJ CAMPING • PASVENS • PLUSHAUS • SHELBOX • SIB CASE MOBILI • TOUT GIARDIN • VPF • SUNROLLER • ZEROCIN QUANTA.

List of 2010 Tour Operators: • HAPPY CAMP FAMILY

HOLIDAYS • GUSTO CAMP • CLUB DEL SOLE • CAMPIENTE • PALMIERS OCEAN • ALPITOUR S.P.A. • SELECT CAMP • VACANSOLEIL

CAMPING HOLIDAYS • KOSMOS • CAMP2RELAX • JOBS 4 LEISURE

6) Stand Condor Legnami;

7) Peter DoornekampresponsabileKosmos Campingwijzer per l’Italia;

8) Spazio espositivo Adria e Sun Roller;

9) Giancarlo Binetti Direttore Marketingdi Shelbox;

10)A sinistra Andrea Serafini Direttore Commerciale Pasvens

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ruote abbiamo notato anche il grup-po francese Beneteau impresa del set-tore tra le prime in Europa e presen-te in Italia con il marchio IRM. L’am-ministratore delegato di IRM e O’-Hara e della divisione Beneteau ha-bitat, Aymeric Duthoit, - accompa-gnato da Jo Di Paola, direttore gene-rale marketing di IRM - ha motivatola presenza sua e dei suoi prodotti colfatto che il mercato italiano ha nelsettore delle case mobili ampi margi-ni di sviluppo e questo non può chesolleticare le ambizioni di una azien-da che ha fatto della soddisfazione delcliente e della personalizzazione del-le proprie unità mobili – sia dal pun-to stilistico che dei materiali – unodei propri cavalli di battaglia. E sullefiniture e sulla qualità punta anche laVPF, il cui responsabile commercia-le, Roberto Fasano, sottolinea comequesta azienda curi nei minimi parti-colari le finiture, tanto che neppureosservando da vicino i suoi moduliabitativi è possibile capire che si trat-ta di case mobili. Ogni modulo, lar-go 2,55 o 3,00 metri, sviluppa una su-perficie fino a 25 metri quadrati cir-ca, con la possibilità di assemblare piùmoduli. «Questo ci ha permesso direalizzare varie soluzioni», prosegueFasano che sottolinea anche come lecase mobili di VPF, abbiano caratte-ristiche analoghe alle roulotte per al-tezza, lunghezza, larghezza e peso, tan-to che in origine sono omologate perla circolazione su strada, perciò sonomunite di carrello, targa e carta di cir-colazione.Sempre per il settore case mobiliAdria Sunroller, come sottolinea ilsuo rappresentante al Sun, MichielWillem Prohn, ha fatto uno sforzo im-portante proprio nell’ottica di dareslancio ad un’iniziativa fieristica chemancava. Tuttavia Prohn non esita afare un appunto sulla manifestazione,dove ha notato la presenza in qual-che stand di materiale usato: «Leaziende spendono tanti soldi per pre-sentare i loro prodotti nuovi e quin-di consiglio alla Fiera di vietare la pre-senza di case mobili di seconda ma-no. Queste unità depauperano l’ini-ziativa e creano confusione nei visi-tatori che trovano case mobili dello

stesso marchio su più stand e pensa-no magari di averlo già visitato». Perquanto riguarda invece l’aziendaAdria ha presentato le sue gammetotalmente rinnovate, con nove va-lide proposte tutte con pareti venti-late e tamponate con il prezioso Ca-nexel. Adria inoltre fornisce un pac-chetto di isolamento per poter utiliz-zare le proprie case a temperature fi-no a meno 20 gradi centigradi. Unisolamento che naturalmente funzio-na benissimo anche in estate. Anchela gamma Sun Roller, con 14 model-li, è stata totalmente rivisitata aumen-tandone la qualità e con un nuovodesign interno che ha avuto moltosuccesso.Per rimanere nel campo delle unitàabitative degne di nota anche le ten-de realizzate dalla Crippa; una solu-zione innovativa che, sottolinea Pao-la Samuelli, «potrà contribuire al ri-lancio di questo tradizionale modo divivere il campeggio grazie alle nuovesoluzioni che propongono una tendacompleta di tutti i confort che le con-

sentono la giusta privacy e sicurezzamantenendo intatto il fascino dellavecchia tenda da campeggio» Proprioquello che abbiamo potuto sperimen-tare visitando la Lodgetent a sei po-sti montata nello spazio espositivo. Al centro di uno dei padiglioni inol-tre un’altra geniale realizzazione: ilbar mobile su ruote della Condor le-gnami, azienda con un’esperienza plu-riennale nell’ambito della lavorazio-ne del legno. Ci illustra le caratteri-stiche del chiosco Dario Latini, tito-lare dell’azienda: «L’idea di realizzareun modulo di questo genere su ruoteci è venuta per andare in contro alleesigenze di chi vuole allestire una ele-gante e accogliente area di ristoro do-ve non è possibile edificare. Il chio-sco infatti una volta aperto ha intor-no al bancone un’ampia veranda do-ve trovano posto otto tavolini. Tral’altro è dotato di una rampa con sci-volo per facilitare a tutti l’accesso»Quella dell’accessibilità è una dellecaratteristiche dell’azienda, che oltreal chiosco mobile e ad una ampia

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TUTTO IL MONDO DEL CAMPING IN UN SUN

L’idea di inserire in una kermes-se dedicata alla vita all’aria aper-ta come il Sun di Rimini anche

una mostra-mercato dedicata al mon-do dei campeggi si è alla fine dimostra-ta vincente, a giudicare dal successodi espositori e pubblico di addetti ai la-vori. Il merito di ciò va senz’altro aMondo del campeggio, associazionenon profit nata da un gruppo di im-prenditori che operano nel settore del-la fornitura di beni e servizi per cam-ping e villaggi turistici. Come dice ilpresidente Fabio Porinelli il settoreaveva bisogno di un luogo dove potervedere riunite sotto un unico tetto lemigliori proposte per i campeggi e perla vita all’aria aperta.

E Rimini a quanto pare vi ha datoquesta occasione…

«In effetti qui abbiamo trovato un am-biente estremamente favorevole. Lamanifestazione raccoglie aziende checurano nei dettagli aspetti strategiciper qualsiasi camping: dalla cura delverde all’arredo degli spazi aperti, daicomplementi per la spiaggia ai giochiall’aria aperta. Portare qui propostemirate per il nostro settore di affariera un po’ la ciliegina sulla torta»

Soprattutto perché trascorrere quiuna giornata fa risparmiare un sac-co di tempo, non è cosi?«Esattamente, ed è qui il “segreto” delnostro successo. Con un unico colpod’occhio si individuano le novità, letendenze del mercato, si trovano lemigliori proposte e magari si riesce an-che a far fruttare gli investimenti ap-pena fatti in migliorie e ammoderna-

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gamma di realizzazioni in legno perl’edilizia costruisce verande su misu-ra per case mobili con scalette e ram-pe inclinate.Sempre sul piano dei servizi per mi-gliorare il confort del campeggio, e ilgradimento della clientela, la Pasvensdi Bologna ha presentato le sue mac-chine per il lavaggio della biancheriae gli essiccatori, che oltre ad una lun-ga durata assicurano facilità di uso,grande capienza, economicità di eser-cizio. A ciò si aggiungono, condizio-ni particolarmente vantaggiose per igestori e proprietari di camping, aiquali sono proposte diverse formulecommerciali: dal comodato d’uso a

varie forme di noleggio. Come illu-stra il direttore commerciale, AndreaSerafini, «il camping può dotarsi diuna efficiente lavanderia con mac-chine professionali senza dover soste-nere gravosi investimenti iniziali».Altro convincente argomento riguar-da l’esistenza e la qualificata consu-lenza che la Pasvens mette a disposi-zione delle strutture che hanno in-tenzione di allestire una lavanderiaself-service.Infine il Sun di Rimini, oltre ad esse-re una qualificata vetrina sulle novi-tà che riguardano la vita all’aria aper-ta, per gli operatori dell’open air è an-che una occasione per fare affari gra-

zie alla formula proposta dagli orga-nizzatori, che oltre alle aziende pro-duttrici dà ampio spazio anche ai touroperators italiani e stranieri. Alla Fie-ra riminese era così presente anche laGenial, società che si occupa princi-palmente di progettazione, sviluppoe gestione di sistemi e servizi di co-municazione integrata in portali in-ternet per campeggi e villaggi turisti-ci, ha presentato la propria guida te-lematica www.camping.it con il pro-prio ampio ventaglio di opportunitàdi promozione offerte ai titolari del-le strutture del turismo all’aria aper-ta. Come ha sottolineato il titolareFerdinando Iustini «il Sun è sicura-mente una manifestazione ben riusci-ta e un punto di incontro tra i pro-prietari dei campeggi e i produttori.Non potevamo perciò mancare con inostri siti, i portali turistici e soprat-tutto il virtual tour. Tutti i virtual tourrealizzati dalla Genial con le tecni-che più avanzate, da gennaio 2011 sa-ranno pubblicati su camping.it dan-do un valore aggiunto in termini dipromozione che solo un portale ad al-tissimo traffico può garantire». Tra le aziende straniere abbiamo in-vece visitato lo stand della KosmosCampingwijzer leader olandese delleguide specializzate il cui responsabileper l’Italia Peter Doornekamp affer-ma che i suoi compatrioti scelgonosempre più i camping italiani e com-pito della sua società, oltre che pro-muovere le vostre strutture della Pe-nisola è anche di garantire la qualitàdei servizi offerti. Insomma, come dire che i campingitaliani sono continuamente sotto os-servazione e non possono permetter-si “distrazioni” se vogliono continua-re a competere su di un mercato in-ternazionale agguerrito e sempre allaricerca di nuove proposte. Per questo motivo può risultare vin-cente anche affidarsi alla cure dellaJobs Leasure, organizzazione europeache seleziona e propone alle struttu-re ricettive oper air giovani animato-ri formati e in grado di vivacizzare emovimentare in diverse lingue i sog-giorni dei campeggiatori; ulteriore enon ultima curiosità di questa edizio-ne 2010 del Sun. n

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menti incontrando tra questi stessistand i maggiori tour operators o pro-moters dell’open air .»

Ma il vantaggio non è solo per i ge-stori e proprietari di camping…«C’è un grosso vantaggio anche perle altre aziende, che qui possono in-contrare direttamente icamping cui proporre pro-dotti e servizi senza unestenuante “porta a por-ta” e mostrando ai direttiinteressati le ultime novi-tà. Anzi, facendole tocca-re con mano, direi»

E i numeri oltretutto sem-brano proprio darvi ragio-ne«Nel 2009 erano presen-ti 18 aziende, diventate 36quest’anno. Anche l’inte-resse dei visitatori è cresciuto quasiesponenzialmente perché da 350 del2009 sono stati circa 900 i gestori e

proprietari di campeggi che hanno vi-sitato i padiglioni D7 e B7 della Fie-ra»

E tra una edizione e l’altra del Sunche succede?«Nostro scopo è tenere aggiornato ilsettore sulle novità che riguardano

l’allestimento e ilfunzionamento dellestrutture ricettive al-l’aria aperta. Leaziende aderenti por-tano a Rimini le loroultime novità ma l’at-tività non può certolimitarsi a questo pe-riodi dell’anno. Perquesto abbiamo unsito www.mondodel-campeggio.com, cheè a disposizione ditutti gli operatori:

una vetrina sempre aggiornata su tut-to quello che può servire e interessa-re a un moderno camping»

Fabio Porinelli

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Il Sun, salone dedicato alla vita al-l’aria aperta che si è svolto a Ri-mini dal 14 al 16 ottobre, si con-

ferma non solo una vetrina delle piùrecenti novità ma anche una occa-sione per sperimentare formule inno-vative di collaborazione tra tour ope-rators e campeggi. Ci riferiamo in par-ticolare ad Alpitour, noto marchionell’organizzazione dei viaggi, che nelcatalogo 2010 “Compagnia della Na-tura” ha sperimentato un inattesosuccesso proponendo soggiorni incampeggi dotati di case mobili per-sonalizzate e “garantite” dallo stessotour operator. L’operazione sarà replicata il prossi-

mo anno e vedrà ancora impegnatedue tra le più importanti aziende co-struttrici di mobil home che realizze-ranno i moduli secondo le specificheAlpitour: dotazioni standard che as-sicurano un grande comfort ai propriospiti, dimensioni più ampie dei let-ti, la sala da bagno completa di la-vandino, doccia, wc e bidet, frigori-fero da 230 litri con scomparto free-zer separato, forno a microonde, Tv15” e veranda in legno attrezzata contavolo e sedie. Gli interni richiama-no i colori del mare, creando un am-biente fresco e brioso, scaldato daitoni dolci dei legni tipici delle im-barcazioni artigianali.

Sono previste quattro tipologie di ca-sa mobile personalizzata: Ametista,Giada, Maddalena, Sabato.Ametista è il modello che ha riscon-trato maggior successo nella stagione2010. Le dimensioni sono di 8,30x3metri per un massimo di quattro adul-ti e un bambino. Comprende una zo-na living-cucina, una stanza da lettomatrimoniale, davvero spaziosa, ed unaseconda stanza con due letti singoli. Giada ha dimensioni più generose:8,30x4 e può ospitare un massimo disei adulti e un bambino in tre came-re, in più ha un ampio salone per unaserata tra amici oppure per una pau-sa relax.Maddalena è il modello ideale per lefamiglie, si compone di ampio sog-giorno-cucina, due grandi camere daletto e bagno. La veranda integratapermette di sfruttare gli spazi della ca-sa al meglio. Le sue dimensioni sono7,30x5 o può ospitare un massimo diquattro adulti e un bambino. Infine Sabato, la proposta Alpitourche si distingue per design, comfort emateriali. Le dimensioni sono di8,60x3 per un massimo di quattroadulti e un bambino. Comprende ungrande salotto-cucina ed una veran-da integrata alla zona living, conun’ampia finestra. La presenza di por-te scorrevoli tra le camera da letto ela zona living consente una migliorrazionalizzazione degli spazi.Come illustrato nell’ambito della ma-nifestazione riminese i campeggi cheistalleranno i moduli col “marchio”Alpitour saranno pertanto inseritinel prossimo catalogo estivo del touroperator, che in questo modo si assi-cura la possibilità di garantire allapropria clientela una vacanza all’al-tezza dei propri standard. n

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

ALPITOUR PRESENTA LE SUE CASE MOBILI

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IN CATALOGO LA VACANZA OPEN AIR NELLE HOMEPERSONALIZZATE E GARANTITE

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Circa due anni fa è stata ema-nata una circolare del Mini-stero dei trasporti con la qua-

le si regolava tra l’altro il trasportosu strada dei «carichi speciali». Que-sta Circolare in buona sostanza im-pedisce la trasportabilità di due casemobili su un unico mezzo. È eviden-te come queste nuove disposizioniapplicate al trasporto delle case mo-

bili costituiscano un ulteriore osta-colo alla ripresa del settore del turi-smo open air. Fino ad oggi infatti que-ste strutture, sempre più richieste dal-la clientela in ragione della loro ver-satilità e del confort che garantisco-no, potevano essere trasportate sustrada nel numero di due per ciascunviaggio. Le nuove disposizioni inve-ce stabiliscono che i cosiddetti «ca-

richi eccezionali» non possano piùeccedere le dimensioni del mezzo ditrasporto per tre decimi, come era in-vece prima possibile. La conseguen-za immediata è che oggi le case mo-bili delle dimensioni di 4x8 metrinon potranno più essere caricate incoppia sul medesimo mezzo.A parte il fatto che, a quanto ci con-sta, non si sono mai verificati né in-cidenti né particolari disagi per il traf-fico in conseguenza del trasporto didue unità di case mobili su un solocamion, il provvedimento penalizzafortemente il settore dell’open air per-ché oltre a raddoppiare il costo deltrasporto, incidendo sui costi di in-stallazione, allunga in maniera non

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UNA IMPROVVIDA NORMA PROIBISCE IL TRASPORTOSIMULTANEO DI DUE UNITÀ SULLO STESSO CAMION

di Salvatore Vingiani

I COSIDDETTI «CARICHI ECCEZIONALI» NON POSSANO PIÙ ECCEDERE LE DIMENSIONI DEL MEZZO DI TRASPORTO PER TRE DECIMI, COME ERA POSSIBILE FARE IN PRECEDENZA.

CASE MOBILI,I COSTI DI TRASPORTO RADDOPPIANO

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calcolabile i tempi di consegna diqueste strutture. Dal punto di vistadella circolazione stradale poi nonc’è alcun vantaggio, mentre al con-trario vi sarà un raddoppio dei mez-zi circolanti con case mobili al segui-to sulla già intasata rete stradale e au-tostradale. Quel che maggiormentesconcerta FAITA FederCamping ,imprenditori, costruttori e autotra-sportatori è che la nuova norma nonincide in termini positivi sulla sicu-rezza della circolazione, inoltre nel-la stragrande maggioranza degli altripaesi comunitari questa normativanon è vigente.Evidentemente il ministero ha inte-so in questo bizzarro modo dare il suointempestivo ed inopportuno contri-buto al rilancio del nostro settore.FAITA-FederCamping si impegneràper la modifica del provvedimentonella convinzione che esso riduca imargini di redditività delle impresee soprattutto renda più difficoltosa lacollocazione delle case mobili all’in-terno dei campeggi. Per comprendere meglio la portata

del problema bisogna considerare chesolo negli ultimi cinque anni sonostati installati nelle strutture ricetti-ve dell’open air non meno di 2000case mobili con una copertura delladomanda ancora largamente insuffi-ciente. Secondo le stime più attendibili in-fatti circa un terzo delle case mobiliattualmente installate devono esse-re sostituite ed il parco attualmentedisponibile è del 40% al di sotto del-la richiesta di mercato.

Se infine si considera che per esigen-ze finanziarie e di gestione aziendalele imprese installano le nuove strut-ture in primavera si comprende chela nuova disposizione ingolfa ancheil mercato dell’autotrasporto che do-vrà con maggiore spesa e minore pro-fitto far fronte, a parità di capacità,al doppio delle richieste. Insommararamente con una sola norma si èriusciti a scombinare così tanto il no-stro settore, quello della costruzionee quello del trasporto. n

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LA FAITA SI IMPEGNERÀ PER LA MODIFICADEL PROVVEDIMENTO NELLA CONVINZIONE CHE ESSO RIDUCA I MARGINI DI REDDITIVITÀ DELLE IMPRESE E SOPRATTUTTO RENDA PIÙ DIFFICOLTOSA LA COLLOCAZIONE DELLE CASEMOBILI ALL’INTERNO DEI CAMPEGGI.

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

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L’Associazione produttori cam-per (Apc), aderente all’Anfia(Associazione nazionale filie-

ra industria automobilistica), è natanel 1977 per tutelare e promuoveregli interessi della categoria, ma nelcorso degli anni ha cominciato ad oc-cuparsi anche della promozione e del-la tutela del turismo itinerante, at-traverso azioni di marketing territo-riale e la sensibilizzazione degli entilocali, istituzioni e operatori turisti-ci sui temi che stanno più a cuore agliappassionati del turismo on the road.Attualmente l’associazione compren-de 39 aziende nazionali ed estere cheoperano sul mercato italiano produ-cendo autocaravan o camper, com-ponentistica – dagli chassis ai rimor-chi, ai ganci da traino - e accessoriper i veicoli e il campeggio. Il fattu-rato annuo di queste aziende è di cir-ca 700 milioni di euro e soddisfanoil 75% della domanda nazionale diautocaravan occupando più di 5.000addetti. Presidente dell’ Apc-Anfia è LucaBianchi, che in questo momento de-ve affrontare i problemi che deriva-no da un momento di sofferenza delcomparto. Secondo i dati d’immatri-colazione elaborati dalla Europeancaravan federation e da Anfia in am-bito europeo nel 2009 le immatrico-lazioni di autocaravan si sono con-tratte del 20,5% rispetto al 2008,mentre sul mercato italiano il calo èstato del 31,1%. Tali decrementi, seb-bene in misura più contenuta, colpi-scono anche i caravan; il segmentoinfatti, sempre confrontando il 2009con il 2008, perde in Europa il16,3%, e in Italia il 20,4%. Negli ul-timi mesi i principali mercati euro-pei sembrano stabilizzarsi; addirittu-

ra, in alcuni casi, mostrano qualchesegnale di ripresa, mentre in Italia,secondo una prima stima di Anfia, ilmercato delle autocaravan nel primosemestre 2010 ha visto un’ulteriore

contrazione delle immatricolazionidi camper: meno 7,6% rispetto allostesso periodo 2009, mentre il com-parto caravan ha evidenziato un ca-lo del 13,3%. Dopo il boom registra-to dal 1998 al 2007 in Europa il mer-cato è ora tornato allo stesso nume-ro di immatricolazioni di 10 anni fa.La previsione, secondo Bianchi è dichiudere il 2010 a quota 7.500-8.000immatricolazioni di autocaravan, conun decremento compreso tra il 46 eil 50% rispetto al 2007, anno recordper le immatricolazioni di camper nelnostro Paese e, più in generale, pertutti i segmenti dell’automotive ita-liano. Il presidente di Apc tuttavia èabbastanza ottimista e pensa che ilsuo settore supererà questi anni diturbolenze e di transizione, attraver-so una profonda mutazione del tes-suto industriale, il che consentirà ditornare a competere e a crescere.Tanto più che il trend degli ultimidieci anni, emerso da una ricerca delCiset, mostra che il movimento do-mestico di turismo itinerante è au-mentato in media del 4% all’anno.E questo nonostante gli aumenti del-la benzina e dei pedaggi autostrada-li. Inoltre sottolinea Bianchi la «“cri-si” a cui stiamo assistendo ha colpi-to in particolar modo il mercato delnuovo, mentre il mercato dell’usatoè rimasto molto vivace: questo indi-catore, insieme ad altre considerazio-ni, ci fa ragionevolmente sperare che

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

QUALE FUTUROPER I CAMPER?

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NONOSTANTE LA CRISIL’OTTIMISMO DEL PRESIDENTE DI APC ANFIA LUCA BIANCHI.

LA PREVISIONE È DI CHIUDERE IL 2010 A QUOTA 7.500-8.000IMMATRICOLAZIONI DI AUTOCARAVAN,CON UN CALO DEL 46 - 50% RISPETTO AL 2007

di Pietro Licciardi

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la attuale fase sia congiunturale e nonstrutturale». Altri segnali positiviprovengono dalle fiere di settore na-zionali e europee, dove c’è stato unnotevole aumento del numero di vi-sitatori nell’ultimo anno. Rimane ilfatto che in tutti i principali merca-ti europei, come sottolinea il presi-dente di Apc, il “camperista medio”è una persona o una coppia che haraggiunto l’età della pensione. «Vie-ne quindi spontaneo chiedersi se nonsiamo di fronte ad un “problema” cul-turale piuttosto che economico ocongiunturale», conclude Bianchi.Rimane il fatto che 253 mila campercircolanti in Italia e più di 1,3 milio-ni nel resto dell’Europa rappresenta-no ancora un bel mercato. Quali so-no le tendenze che si stanno affer-mando tra i clienti. Come cambie-ranno i mezzi che i costruttori met-teranno in produzione? «I camperi-sti sono sempre più attenti alla sicu-rezza e al comfort a bordo», rispondeLuca Bianchi, che prosegue: «I di-spositivi informativi e multimedialinon sono più percepiti come optio-nal, ma come indispensabili nella mi-sura in cui aiutano a viaggiare me-glio. Nel prossimo futuro inoltre leaziende produttrici continueranno adedicare un’attenzione particolareagli hobby e alle passioni dei propriclienti, personalizzando le dotazionia bordo per rispondere ai differentiprofili di clientela: dagli amanti dellusso, agli sportivi, passando attra-verso una razionalizzazione degli spa-zi sul veicolo».Anche i camping hanno dovuto ade-guarsi di fronte all’evoluzione deimezzi, sempre più grandi e sempre piùsofisticati. A quali altri cambiamen-ti dovranno prepararsi gli imprendi-tori del settore? «Confesso che mipiacerebbe molto saperlo», dice conun sorriso Bianchi, «renderebbe ilnostro lavoro molto più semplice! Aldi là delle battute, in realtà la cre-scente personalizzazione della do-manda e i periodi di turbolenze met-tono sempre di più le aziende sia pro-duttrici sia turistiche di fronte allanecessità di rispondere in tempo rea-le ai nuovi bisogni dell’utenza, sen-za rimandi, pena l’uscita dal merca-

to. Ho idea che il cambiamento saràun elemento che ci accompagnerà alungo negli scenari di business e conil quale dovremo abituarci a convi-vere, elaborando nuove risposte emettendo a punto proposte, che na-scono da una più attenta lettura dicome si stanno trasformando i com-

portamenti di viaggio e di sosta deinostra utenti. Non penso ci saranno“rivoluzioni” nel nostro settore, maun continuo affinamento di soluzio-ni per clientela sempre più sofistica-ta ed esigente».Una questione delicata che creaqualche attrito tra gli imprenditori

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

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OGNI ANNO MIGLIAIA DI CAMPERISTI ITALIANI DECIDONO DI FARE LE LORO VACANZE ALL’ESTERO PERCHÉ TROVANO NEI CAMPINGUN’ACCOGLIENZA MIGLIORE E UN MIGLIORE RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO.

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dell’open air e l’Apc-Anfia è la bat-taglia che questa sta sostenendo perconvincere i Comuni ad aumentareil numero delle aree per la libera so-sta dei camper, chiediamo quindi aLuca Bianchi se, a suo parere, esistela possibilità di una soluzione chemetta d’accordo camping, ammini-strazioni locali e appassionati dellavacanza on the road. «Mi sembra lastoria lo insegni: resistere ad un “fe-nomeno” sociale e, più in generale,al corso degli eventi è destinato alfallimento», risponde il nostro presi-dente, secondo il quale chi viaggiain libertà e vuole poter costruire lapropria vacanza come un abito di sar-toria: «Penso quindi sia corretto da-re la possibilità di scegliere comeviaggiare e dove fermarsi. Agli accor-di e ai protocolli preferisco le colla-borazioni fattive correlate a progettispecifici che, in seguito ad una fasedi test e di assestamento, vengonopoi adottati come modelli a livellonazionale».«Si potrebbe ad esempio prendere

spunto dai campeggi francesi», pro-pone Bianchi, «che al loro internoprevedono un buon numero di piaz-zole destinate alla sosta breve con laformula 24-48-72 ore: un vantaggio,questo, che rimane valido tutto l’an-no, in alta e in bassa stagione. In que-sto modo sarebbe garantita sia unabuona affluenza nei camping, sia ilrispetto della specificità dei campe-risti che sono, non dimentichiamo-lo, turisti itineranti».«Come costruttori non possiamo esi-merci dall’obbligo di cercare di ren-dere il nostro Paese sempre più acco-gliente per i nostri utenti», dice an-cora il presidente di Apc-Anfia, «el’accoglienza passa sia attraverso lestrutture pubbliche e territoriali, siaattraverso gli operatori privati». Aquesto proposito Bianchi chiede aigestori di camping di «essere apertia una tipologia mista di accoglienzacampeggiatori/camperisti, di esserepronti a fornire risposte flessibili eformule di accoglienza integrate conil territorio, per andare incontro ad

una crescente fluidità e al nomadi-smo che si sta affermando negli stilidi consumo e quindi di viaggio deiconsumatori». «Ciò detto, sono convinto che pro-prietari e gestori dei campeggi, sia-no imprenditori capaci di fare auto-nomamente le proprie valutazioni dicarattere strategico per lo sviluppodel proprio business e sino ad orahanno dimostrato di sapere leggeree ben interpretare le richieste dellaloro clientela», conclude il presiden-te di Apc, secondi il quale una”emergenza” che riguarda l’interocomparto turistico italiano è elevareil livello qualitativo dell’accoglienzadato che ogni anno migliaia di cam-peristi italiani decidono di fare le lo-ro vacanze all’estero perché trovanonei camping un’accoglienza miglio-re e un migliore rapporto qualità-prezzo. «E questi “turisti in fuga” rap-presentano un potenziale enormeche, tutti insieme, dobbiamo convin-cere a ritornare nel nostro meravi-glioso paese». n

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H16è un’azienda di casemobili che ha deci-samente puntato sul

design per imporre la propria presen-za sul mercato senza ovviamente ri-nunciare al confort e alla qualità econ in più anche una particolare ef-ficienza energetica. A Michael Prohn, direttore commer-ciale ma anche un veterano delle ca-se mobili, chiediamo cosa lo ha spin-to ad introdurre sul mercato interna-zionale e italiano, sul quale già ab-bondano moduli abitativi di diversedimensioni e dalle soluzioni costrut-tive anche avanzate, un prodotto co-

me quello proposto dalla sua azienda.«Da tempo desideravo sviluppare unnuovo progetto basato su una miaconvinzione e cioè creare l’atelier del-la casa mobile», risponde, «e quandoho incontrato Cesare Bevilacqua, pre-sidente di H16, Enrico Berton, ed ildirettore generale Alessandro Rado,un giovane manager che ha interpre-tato in modo innovativo il mondodelle case mobili introducendo la di-mensione del design, ho capito cheerano le persone giuste con cui crea-re questa nuova realtà»

Così non ha esitato a collaborare

condividendo la sua vasta esperien-za. Ma, in breve, in cosa consistequesto nuovo progetto?«Il prodotto italiano si differenzia nelmondo per il design e la creatività,tanto da diventare modello di riferi-mento nei rispettivi mercati. Questoè lo stile che vuole perseguire H16,un’azienda fondata da professionistiche hanno scelto di unire il loroknow-how a quello di importanti de-signer per creare case mobili e modu-lari che riuniscano in sé tutti i valo-ri dell’estetica e della funzionalità.Progetti pensati e realizzati per inter-pretare al meglio le esigenze di ogni

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

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di Filippo Gentile

H16 È L’AZIENDA CHE HA PUNTATO SULLA BELLEZZAE LA DURATA NEL TEMPO DELLE SUE CASE MOBILI

LA CASA DAL DESIGNTUTTO ITALIANO

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cliente che viene coinvolto dalla pro-gettazione alla realizzazione finale. Ilrisultato diventa così ottimale».

Ma questo non è quello che già cer-cano di fare anche i vostri concor-renti?«Non ho ancora riscontrato questecaratteristiche vincenti nei competi-tors, dove spesso secondo me vieneaffinata l’arte del copiare i prodottistranieri, senza proporre progetti in-novativi. Ma anche le case prodotteall’estero non cambiano molto: i mo-delli sono simili tra loro tanto che,tolto il marchio, è veramente diffici-le individuare chi sia il produttore,mentre il made in Italy, come una Fer-rari o una Ducati, è immediatamen-te riconoscibile. Quello che cerchia-mo di fare è quindi di dare al nostroprodotto una identità forte ed un gla-mour speciale, per creare nei campeg-gi dei nostri clienti angoli di paradi-so, che assecondino i desideri dei tu-risti, almeno per il breve periodo diuna vacanza»

Design, architetti famosi, creativi-tà... ma la qualità?«La qualità è uno dei valori che ca-ratterizza i progetti H16: case mobi-li tecnologiche garantite nel tempo,il cui pregio risiede nella scelta deimateriali, delle lavorazioni e nellacura del dettaglio. Qualità è sinoni-mo di comfort, i cui ingredienti so-no un ottimo isolamento acustico,infissi pregiati, letti comodi e dallegrandi dimensioni,cucine tecnolo-giche ed attrez-zate, bagni ac-coglienti comequelli della pro-pria casa. H16utilizza una tec-nologia moder-na ed innovati-va che si basatotalmente sucomponentiprefabbricate li-gnee, prodottein Germania edAustria, luoghida cui proven-

gono anche i nostri pannelli struttu-rali in X-LAM: pannelli in legnomassiccio a strati incrociati. É una tecnologia talmente robustache permetterebbe di costruire le no-stre case anche su diversi piani so-vrapposti e con caratteristiche anti-sismiche. Ogni nostro progetto vie-ne rigorosamente analizzato in Au-stria per il calcolo della resistenzastrutturale e solo dopo questa verifi-ca viene mandato in produzione.Nulla perciò è lasciato al caso».

Considerato che usate tanto legnopensiamo che le vostre case sianoanche eco-compatibili.«Certamente il legno è l’elementochiave che garantisce l’isolamento ecostituisce il rivestimento esterno;ciò conferisce caratteristiche struttu-rali in grado di raggiungere, se richie-sto, la classe energetica A. Nei mo-bili ed anche negli altri prodotti dirifinitura cerchiamo di usare mate-riali nobili e riciclabili. Essere mo-derni e propositivi vuol dire ancheessere sensibili alle necessità di unfuturo sostenibile. Oggi il campeggioè associato alla vita all’aria aperta eal verde pertanto non si può che pen-sare eco-friendly.»

Fate anche prefabbricati?«H16 si propone ai campeggi comeazienda completa: il sistema costrut-tivo è totalmente diverso dallaproduzione in

linea delle case mobili tradizionali,e permette di costruire qualsiasi ti-po di prefabbricato necessario alcampeggio, dalla reception, al risto-rante al market o a gruppi di servizi,tutti assemblabili in loco. Uno dei nostri punti di forza è perl’appunto l’assemblaggio delle casemobili all’interno del campeggioqualora vadano posizionate in postidove a traino o con gru non è possi-bile arrivare. Il tutto sotto il control-lo di un team di progettisti attenti adare il massimo risalto anche allacontestualizzazione, importante perla valorizzazione di ogni soluzioneabitativa».

Invece che ci dice dei costi?«Anche qui H16 ha una propostache non è in alcun modo paragona-bile a quella della concorrenza. Se-condo noi chi più spende meno spen-de e il costo superiore rispetto allamedia dei competitors è totalmentegiustificato da almeno tre aspetti fon-damentali. La durata: le case mobi-li H16 sono costruite con criteri equi-valenti alla costruzione in muraturae al contrario di un prodotto tradi-zionale che dura in media dieci an-ni, la nostra casa ha un’aspettativa divita molto più lunga e ad ogni sta-gione che passa fa incassare oltre 15mila euro in più delle altre. In cin-que anni permetterà di incassare

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

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75mila euro in più ed in dieci annilascio a voi la risposta». I prezzi diaffitto: le case H16 vengono affitta-te a prezzi molto più alti delle altre enonostante questo sono le case mo-bili più richieste nei campeggi dei no-stri clienti, anche nei periodi di bas-sa stagione, quando il cliente spessonon prenota e sceglie direttamentesul posto. A parità di costo giornalie-ro infatti l’ospite preferisce solitamen-te l’oggetto più bello e confortevoleche garantisce un soggiorno di qua-lità e che spesso porta a prolungareil periodo di permanenza in campeg-gio. Il valore nel tempo: H16 propo-ne praticamente un vero bungalowsu ruote che si ammortizza fiscalmen-te in sette anni come una casa mobi-le, ma in realtà mantiene sempre ele-

vato il proprio valore perché in gra-do di realizzare ottimi redditi nel tem-po. Lo stesso sistema costruttivo per-mette inoltre di rinnovare il prodot-to, pur dopo molte stagioni, per man-tenerlo sempre nuovo. In Francia, inproposito, stanno studiando una tas-sa sullo smaltimento delle case mo-bili usate destinate alla demolizioneperché senza mercato ed anche inItalia si sta delineando una prospet-tiva simile».

A proposito di mercato, cosa c’è se-condo lei dietro l’angolo?«Campeggi e villaggi, nonostante latravagliata crisi economica italianaed internazionale, non hanno subitorallentamenti, proprio perché rappre-sentano un modo di fare vacanza che

piace a tutte le d’età e che attual-mente è stato scoperto anche da untarget socialmente più elevato. Biso-gna quindi approfittare di questo mo-mento e soddisfare al meglio le aspet-tative dei clienti, facendo diventaretrendy, come dicono i giovani, la va-canza all’aria aperta. L’unico proble-ma che rimane è farlo capire a poli-tici e amministratori pubblici, cheattualmente ignorano gli aspetti im-portanti del settore. A Luglio la Cas-sazione ha annullato la legge n. 99 ead Agosto è stato emanato un rego-lamento capestro riguardo ai traspor-ti eccezionali, che comporta carichisingoli sui camion, raddoppiando iltraffico, l’inquinamento, i consumidi carburante e soprattutto raddop-piando i costi che devono sostenerei campeggi per l’acquisto delle casemobili. Nonostante tutto, sono piùche ottimista perché non c’è futuroper i campeggi senza case mobili.Quello che manca, a mio avviso, è lasinergia fra i produttori e la FAITA:sostengo con convinzione l’impor-tanza di una collaborazione tra ope-ratori del settore per creare un dialo-go più proficuo con amministratoripubblici e legislatori, nel comune in-teresse del sistema turistico del no-stro Paese». n

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Nel luglio del 1976 negli StatiUniti, al Bellevue StratfordHotel di Philadelphia, si ten-

ne la cinquantottesima convention del-l’American Legion a cui parteciparo-no 4400 ex-combattenti. In quell’oc-casione 221 persone si ammalaronocon un quadro clinico configurato dagrave polmonite febbrile e 34 perso-ne morirono per insufficienza respira-toria. Quella strana patologia fu chia-mata “la malattia dei legionari”. Lasorgente dell’infezione fu nell’impian-to di condizionamento centralizzatodell’hotel che ospitava la convention.Ma le legionelle, che sono microrga-nismi aerobi mobili, possono esserefacilmente isolati da acque provenien-ti da fiumi, laghi, sorgenti termali atemperature comprese tra i 5,7 e i 63gradi centritigradi e a pH compresi tra5,4 e 8,1. La loro moltiplicazione sem-bra essere favorita da temperaturecomprese tra 20 e 50 gradi, dal rista-gno delle acque e dalla formazione disedimento, dalla presenza di biofilma livello delle superfici interne di tu-bature o serbatoi, dalla presenza di so-stanze biodegradabili derivate da pa-reti in gomma o in silicone, e dalla du-rezza dell’acqua. Da questa sommariadescrizione è evidente come impian-ti di condizionamento, appunto, maanche saune, piscine, serbatoi idrici,sale doccia di impianti sportivi; ovve-ro la maggior parte delle attrezzaturepresenti in qualsiasi hotel, villaggio eormai anche in quasi tutti i camping,possono essere luoghi di coltura e rap-presentare un potenziale veicolo di in-fezione. La malattia si manifesta per inalazio-ne di microscopiche gocce d’acquacontaminate; quelle di piccole dimen-sioni sono più pericolose poiché, se

inferiori a cinque micron, raggiungo-no le basse vie respiratorie e risultanopiù esposti al rischio di contrarre ilbatterio maschi di età superiore ai cin-quant’anni con l’abitudine al fumo al-l’alcool e ai frequenti viaggi. L’infezio-ne da legionelle può dar luogo a duedistinti quadri clinici. In un caso (Feb-bre di Pontiac) dopo un periodo di in-cubazione di 24-48 ore, si manifestain forma acuta, senza interessamentopolmonare, simil-influenzale e si ri-solve in 2-5 giorni. Si annuncia con:malessere generale, mialgie e cefalea,seguiti rapidamente da febbre, a vol-te con tosse e gola arrossata. Possonoessere presenti diarrea, nausea e lievisintomi neurologici come vertigini ofotofobia. Nel secondo caso (Malat-tia dei legionari) dopo un periodo diincubazione variabile da 2 a 10 gior-ni (in media 5-6 giorni), si manifesta

con interessamento polmonare clini-camente di discreta o notevole gravi-tà. Il quadro polmonare ha esordiobrusco con malessere, cefalea, febbree osteoartralgie, tosse lieve che si ac-centua con il comparire dei sintomirespiratori. Auscultando il torace sinota la presenza di rantoli crepitantie a volte possono essere presenti sin-tomi gastrointestinali, neurologici ecardiaci; alterazioni dello stato men-tale sono comuni. Da quanto esposto risulta chiaro co-me occorra prestare la massima atten-zione alla prevenzione con una atten-ta manutenzione degli impianti e del-le situazioni a rischio. A questo pro-posito la Conferenza Stato Regioni del5 ottobre 2006 ha emanato le nuovelinee guida per la definizione di pro-tocolli tecnici di manutenzione sugliimpianti di climatizzazione. Questodocumento sottolinea l’obbligatorie-tà, facendone esplicito riferimento,alla pulizia, alla disinfezione dei ca-nali di condizionamento ed alla fre-quenza degli interventi previsti.A pagina 10 leggiamo: «A questoproposito devono essere effettuateispezioni tecniche e manutentive re-golari insieme a frequenti controlliigienici da parte di personale specia-lizzato, all’uopo incaricato»; «il pri-mo controllo deve avvenire conte-

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

COME DIFENDERSIDAL KILLERLEGIONELLA

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NORME E PRECAUZIONI PER SCONFIGGERE IL PERICOLOSOBATTERIO CHE SI ANNIDA DEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E NEI DEPOSITI IDRICI

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stualmente all’attivazione dell’impian-to al fine di accertare che lo stesso siastato posto in opera pulito e, se ne-cessario, sanificato (assenza di detri-ti e polvere di cantiere, ecc.). I siste-mi impiantistici devono essere con-trollati regolarmente e devono esse-re puliti, se necessario, da personalequalificato; un sistema può esseremantenuto pulito solo quando tuttele superfici del sistema (in particola-re dei condotti d’aria) non presenta-no accumuli di articolato ritenuti nonaccettabili».A pagina 15 (par. 2.2.7): «Le condot-te d’aria devono essere periodicamen-te ispezionate sia sul lato esterno siasul lato interno, nei punti d’ispezionedefiniti dal progettista e/o nei puntisuggeriti dalla ENV 12097 in corri-spondenza dei vari componenti (si-lenziatori, serrande di regolazione, ser-rande tagliafuoco, ecc.); le ispezionisuddette devono essere comunquenon inferiori a due per tratti di lun-ghezza fino a 60m, o essere stabilite infunzione del sistema di pulizia che si

intende adottare( se già definito in se-de di progetto). Le condutture flessi-bili devono essere sostituite se sonodiventate sede di depositi di materia-le contaminante. Anche i silenziato-ri devono essere controllati periodi-camente e ogni danneggiamento im-mediatamente riparato»Come indicato nelle Linee Guida Mi-nisteriali del 4 aprile 2000 per l’ab-battimento e il contenimento dellaLegionella all’interno di impianti idri-ci esistono invece una serie di misuredistinte in:vmisure a breve termine: bonifiche

delle reti, trattamenti di iperclora-zione, shock termici, ecc;

v misure a lungo termine: installa-zione di sistemi di dosaggio in con-tinuo di biossido di cloro, clorazio-ne continua, ecc.

In ogni caso il fatto che la presenzadi Legionella interessi moltissimi im-pianti tecnici, non deve portare asottovalutare l’importanza di tuttauna serie di fattori collaterali che nefavoriscono l’insediamento e lo svi-

luppo o che riducono l’efficacia del-le disinfezioni.I principali tra questi fattori sono:v le incrostazioni ed i depositi che fa-

voriscono l’insediamento di colo-nie batteriche e le proteggono dal-l’azione dei disinfettanti;

v le corrosioni che, oltre gli effetti so-pra citati, mandano in soluzione io-ni di ferro, che favoriscono la cre-scita dei batteri;

v la presenza di biofilm, nel quale i bat-teri trovano nutrimento e riparo;

v la presenza di organismi viventi, co-me amebe e altri protozoi, che pos-sono ospitare i batteri e sono par-ticolarmente resistenti ai disinfet-tanti;

v la temperatura che favorisce le cre-scite batteriche;

v le sostanze organiche che l’acquacontiene.

Rimandiamo al box pubblicato inquesta pagina per l’elenco completodelle disposizioni in materia di puli-zia, sanificazione degli impianti e pre-venzione della Legionella. n

v Accordo Stato Regioni del 5 maggio 2000 «LineeGuida per la prevenzione ed il controllo della legio-nellosi»

v Accordo Stato Regioni del 5 ottobre 2006 «LineeGuida per la definizione di protocolli tecnici di ma-nutenzione predittiva sugli impianti di climatizza-zione»

v GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMA-GNA Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Ro-magna - N. 147 del 22-8-2008 «Linee Guida Re-gionali per la sorveglianza ed il controllo della Le-gionellosi»

v D. Lgs. 3 agosto 2009 n°106 “Disposizioni integra-ti ve e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008– Testo Unico in materia di tutela della salute e del-la sicurezza nei luoghi di lavoro (ex D.Lgs 81/08)igie-ne e sicurezza del lavoro

v Regione Piemonte: “Raccomandazioni per la sorve-glianza, la prevenzione ed il controllo delle polmo-niti da Legionella nelle strutture sanitarie pubbli-che e private” del 2008

v L.R. PUGLIA n° 10/07 del 16/04/07 Art. 34

v L. R. LOMBARDIA n° 33 del 30/12/2009, Nuo-vo Testo Unico delle leggi regionali in materia diPubblica Sanità

v L.R. PUGLIA n° 45/08 del 23/12/2008, (ha raffor-zato la precedente L.R. includendo anche tutte le strut-ture Turistico/Ricettive ed indicando quali riferimen-ti per le attività di sanificazione quelli riportati nelleLinee Guida Ministeriali su menzionate)

v Regione Lombardia Decreto N° 1751 del24/02/2009 “Linee Guida Prevenzione e controllodella Legionellosi in Lombardia

v Decreto del Presidente della Giunta Regionale Li-guria del 16/04/2003, n°8:

v Regolamento di attuazione della legge regionale 2 lu-glio 2002 n°24(disciplina per la costruzione,installa-zione,manutenzione e pulizia impianti aeraulici)

v Linee Guida Ministeriali «recanti indicazioni sullaLegionellosi per i gestori di strutture turistico-ricet-tive e termali» del 13/01/2005 Linee Guida Mini-steriali “per la tutela e la promozione della salutenegli ambienti confinati”del 27 settembre 2001

v Legge Regionale Basilicata n.17 del 29/06/2009

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ATTIVITÀ DI VIDEO-ISPEZIONE, PULIZIA E SANIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI AERAULICI ED IDRICI FINALIZZATI ALLA PREVENZIONE DELLA LEGIONELLA. RIFERIMENTI NORMATIVI

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MAKE T.A. è una importan-te e collaudata azienda dimarketing italiana, guidata

dal talento di Luciano Lupi e corro-borata dall’estro e dalla capacità ope-rativa di uno staff di collaboratori edipendenti di prim’ordine . Nei gior-ni scorsi MAKE T.A ha messo a pun-to un ambizioso piano di marketinge promozione del comparto open airitaliano nel 2011, che è stato appro-vato e condiviso da FAITA Feder-Camping e che sarà presentato diret-tamente agli imprenditori in una se-rie di incontri (alcuni hanno già avu-to luogo). La premessa dalla quale ilpiano muove è che la crisi sistemicadel turismo nazionale possa e debbaessere affrontata soprattutto dalle im-prese attraverso azioni mirate di mar-keting avanzato rivolte tanto agliospiti delle strutture, quanto ai refe-renti delle aziende fornitrici dei cam-peggi. Il progetto denominato “Italia,la Terra del Sole e dell’Arte - Italy,the Land of Sun and Art” - muove dal-la regola fondamentale di marketingsecondo la quale per vendere un pro-dotto serve un rapporto qualità-prez-zo migliore di quello della concorren-za per le qualità intrinseche (plus) delprodotto (tipico delle economie avan-zate) o per il prezzo (tipico dei paesiemergenti).Per molti versi l’Italia è a metà delguado e questa condizione si applicaanche al mercato del turismo. Tutta-via il nostro Paese ha le potenzialitàper essere leader mondiale del setto-

re e mantenere questa leadership inal-terata nel tempo perché possiede ol-tre il 60% dei beni artistici, storici eculturali del mondo, bellezze natura-li incomparabili, altre risorse, quali lacucina, la moda, i prodotti di eccel-lenza. Purtroppo i beni che possediamo dasoli non bastano a garantirci il prima-to cui ambiamo e così, tra inefficien-ze ed improvvisazione, dalla prima po-sizione degli anni Settanta del seco-lo scorso l’Italia è scivolata al quintoposto per arrivi ed al quarto per in-troiti nel mercato mondiale del turi-smo. Secondo il progetto i motivi deldeclino risiedono nella poca atten-zione della politica che determina unafarraginosa operatività, fiscalità piùelevata che negli altri paesi, carenzestrutturali, problemi ambientali, pa-trimoniali e territoriali. Altre causeriferibili direttamente alle imprese ri-guardano le carenze d’iniziativa ed in-vestimento e soprattutto una scarsao inopportuna strategia e capacità dimarketing. Sempre secondo il proget-to le cose vanno un po’ meglio per ilturismo nei campeggi grazie ad unaserie di ammortizzatori quali: a) il prezzo, inferiore a quello degli al-

tri segmenti del turismo; b) il miglioramento della qualità del-

l’accommodation (case mobili ecamper);

c) la crescente scelta dell’aria apertacome formula di vita, anche fami-liare.

In questo settore, il turismo italiano

gode di una migliore posizione dimercato e risulta secondo per nume-ro di posti letto e movimento diclienti soltanto a quello francese.Tuttavia, il potenziale di mercato ri-mane largamente al disopra dei risul-tati raggiunti. Considerato che in Europa (EU 27 -dati Eurostat 2008) si registrano26.000 campeggi, con 10.2 milioni diposti letto per 354 milioni di notti,dati pressoché stabili sin dal 2000, pa-ri al 15.4% del totale notti turistiche,si comprende come la potenzialità delsettore campeggi sia a tutt’oggi ine-spressa. Le statistiche evidenziano co-me l’Italia pur totalizzando il 18.4%dell’intero mercato open air europeoconsegua tuttavia soltanto il 17.5%del totale delle notti turistiche instrutture open air, mentre paesi comela Francia arrivano al 33%.Sul versante delle motivazioni diviaggio, secondo gli studi più recen-ti nuovi trend si affacciano nel mer-cato generale del turismo quali: va-canze più brevi ma più frequenti, sog-giorni in destinazioni vicine, spessoraggiungibili con mezzi propri, ricor-so al last minute, richiesta di pacchet-ti all inclusive, specie per il segmentofamiglie con bambini .Il progetto individua diversi bersaglidella propria azione, in particolare iltarget internazionale costituito dagliospiti provenienti dai cosiddetti topseven: Germania, Paesi Bassi, Svizze-ra, Austria, Danimarca, Francia, GranBretagna. Per quel che attiene gliospiti domestici, il progetto mira in-nanzitutto a raggiungere i campeggia-tori italiani che attualmente fannovacanza all’estero per scelta o perchétrovano prezzi più convenienti, perconvincerli che la destinazione do-

CAMPING MANAGEMENT :NOTIZIE FAITA

UN PIANO PER RILANCIARE IL CAMPEGGIO

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IL PROGETTO DI MARKETINGELABORATO PER FAITAFEDERCAMPING DA MAKE T.A

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mestica è la migliore. Infine sarannoraggiunti i referenti del settore busi-ness, con riferimento alle aziende dibeni strumentali ad uso interno deicampeggi (B2B) e di beni di consu-mo destinati alla clientela (B2C).L’obiettivo è quello di acquisire risor-se economiche attraverso condizionidi acquisto più convenienti per i cam-peggi e contributi economici a FAI-TA FederCamping per migliorare iservizi che offre alle associazioni re-gionali ed alle imprese.Il progetto lavorerà sull’immagine at-traverso la realizzazione e diffusionedel logo/marchio “Italia, la Terra delSole e dell’Arte” - Italy, the Land ofSun and Art - per sottolineare il par-ticolare appeal della Penisola per unavacanza in campeggio. Il logo/mar-chio sarà sia in italiano che in ingle-se, a seconda del target, e contrasse-gnerà le strutture che aderiranno alprogetto con segnaletica, materialepromozionale e d’informazione. Ai campeggi che aderiranno al pro-getto verrà offerto un kit per contras-segnare i principali luoghi interni del-le strutture, il personale addetto (bad-ge) ed i materiali promozionali e d’in-

formazione (sito, carta intestata, de-pliant, brochure, ecc).Completeranno il progetto azioni dicomunicazione verso imedia: una conferen-za stampa di lancio,comunicati stampaperiodici di aggiorna-mento, la creazione diun sito web dedicatoed il richiamo dell’ini-ziativa sui principalisiti web di settore.Uno strumento deltutto innovativo especifico di comunica-zione sarà costituitodal magazine on line Natural mind®,un mezzo di comunicazione nuovo,moderno, che raggiunge il campeg-giatore a casa sua e coinvolge tutta lafamiglia. Natural mind®, è un ma-gazine mensile sfogliabile online, in-viato gratis per e-mail ad un numerocrescente di campeggiatori italiani estranieri - si stima che la distribuzio-ne passerà dalle oltre 50.000 unità delnovembre del corrente anno a circa1 milione a fine 2011 - con l’obietti-vo di diffondere notizie, cultura ed

immagine sul turismo nei campeggi edi fidelizzare il target e coinvolgerlonel fare proseliti presso amici e paren-ti. Per aderire al progetto le aziende-campeggio dovranno far parte dellarete di Natural mind® che garanti-rà loro pubblicità gratis sui 12 nume-ri del 2011 e l’invio gratis del maga-zine a tutti i clienti del campeggio chehanno e-mail. Per ottenere ciò, ilcampeggio dovrà fornire l’accesso alproprio file clienti attraverso copia opassword per consentire a MAKE T.Adi spedire il magazine con e-mail per-sonalizzata a nome del campeggiostesso. È anche in programma una fidelitycard “Italy, Sun&Art” che verrà rila-sciata ai turisti nazionali ed esteri at-traverso Natural mind® e che offri-rà sconti/facilitazioni su campeggi, au-tostrade, carburante, voli, treni, mu-sei, monumenti, ristoranti, ecc. Infine, un ruolo primario nell’ambi-to del progetto sarà dedicato alle par-tnership commerciali, già avviate conl’iniziativa “Amici di FAITA”. Gliobiettivi della partnership sono: con-dizioni d’acquisto vantaggiose per gliassociati FAITA FederCamping, mi-

gliore e più aggiornatainformazione su prodot-ti e servizi, sinergia nelprogetto di costruireimmagine e conoscen-za del mercato open air.Altre partnership com-merciali saranno avvia-te con tour operators edagenzie di viaggio attra-verso lo sviluppo di unpiano di promozionedei tour operators edagenzie di viaggio este-

ri, in particolare dei mercati incomingchiave: Germania, Paesi Bassi, Scan-dinavia, Francia, Austria, Svizzera,attraverso contatti diretti, attività pro-mozionali, fam trip ed altre azioni. n

Per ulteriori informazioni si potràcontattare la segreteria nazionale del-la Federazione o direttamente MAKE T.A. in Via Casale San Nicola 53 - 00123 Roma, Tel: 06.30895766; Fax 06.30891747; email: [email protected].

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UN MERCATO CONCENTRATO...

CAMPEGGIPOSTI LETTO NOTTI

MILIONI % MILIONI % DEI CAMPEGGI

% TOT NOTTITURISTICHE

1 Francia 3,7 36,2 98,8 27,9 32,82 Italia 1,4 13,4 65,2 18,4 17,53 UK 1,1 10,7 61,4 17,4 23,44 Germania 0,8 8,2 23,0 6,5 7,15 Spagna 0,8 7,5 31,1 8,8 8,36 Olanda 0,7 7,2 18,8 5,3 22,37 Altri 1,7 16,8 55,3 15,7 13,4TOTALE 10,2 100,0 353,6 100,0 15,4

ARRIVI E PRESENZE PER RESIDENZA DEI CLIENTI

RESIDENZAARRIVI PRESENZE

MLN % MLN % MEDIA GG

Italiani 4,3 53 36,5 58 8,5Stranieri 3,8 47 26,5 42 7,0TOTALE 8,1 100 63 10 7,9

PRESENZE PER RESIDENZA STRANIERI

RESIDENZA PRESENZE

MLN %

Germania 11,1 42,0Paesi Bassi 5,2 19,8Svizzera 1,5 5,6Austria 1,5 5,6Danimarca 1,4 5,3Francia 1,2 4,5UK 1,0 3,6Altri 3,6 13,6TOTALE 26,5 100,0

Fonte: "Italy, the Land of Art and Sun"

TURISMO OPEN AIR NEI CAMPEGGI

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