Stonehenge, un tempio primitivo · 2019. 7. 18. · di luce: i megaliti si integrano...

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DOCUMENTI T. CHIAMBERLANDO, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 On line p. 30, vol. 1 L’imponente complesso di Stonehenge fu tempio per il culto dei morti, come testimoniano i resti di tombe nei pressi, ma anche tempio per l’adorazione di una divinità solare e un osservatorio astronomico. Stonehenge, un tempio primitivo L’edificazione del tempio di Stonehenge (= pie- tre sospese) iniziò verso il 3500 a.C. ad opera dei pastori seminomadi che allevavano il be- stiame nella zona di Woodhenge. La prima costruzione era composta da un pri- mo elemento circolare con fossato e 56 buche. Queste buche erano disposte ad anello intorno alla circonferenza. Molto verosimilmente circa 200 anni più tardi, altri costruttori collegarono il primo agglomerato al fiume servendosi di un viale di argini paralleli. Ottanta massi di turchese delle Prescelly Mountains vennero prelevati e trasportati per 320 Km utilizzando per il trasporto zattere fat- te scivolare sui corsi d’acqua. Le costruzioni fatte col turchese furono demolite e sostituite con pietre gigantesche che ancora oggi possono essere viste. Le pietre di turchese furono poste all’interno dei megaliti. Altre pietre di questo tipo avrebbero dovuto essere collocate al di fuori del cerchio principale, ma il progetto non ebbe seguito. Verso il 2000 a.C. le ultime modifiche toccarono di nuovo le pietre di turchese che furono smantellate e collo- cate ove si trovano ora. L’altare di arenaria verde fu collocato di fronte ad uno dei triliti. I costruttori usando la pietra di turchese e l’arenaria verde avevano voluto indicare che questo non era un semplice luogo dove la gente era solita ritrovarsi, ma che a tutto l’insieme bisognava attribuire molta importanza. Le 56 buche ad esempio contenevano sepolture e quindi ponevano il sito direttamente collegato con il culto dei defunti. In un giorno particolare, il sole di mezza estate pone i resti degli antenati in piena luce, tanto da far sembrare le buche offerte al sole dispensatore di vita. Le stesse buche però potevano essere considerate come entrate dirette al regno dei morti. Geral Hawkins, servendosi del suo computer, scoprì che la costruzione megalitica poteva essere un sofistica- to osservatorio astrologico. In realtà le popolazioni che avevano costruito questo complicato insieme megalitico, avavano bisogno di stabilire un calendario e di osservare il movimento degli astri. Sir Frederick Hoyle, grande studioso del sito, commenta l’importanza del tempio di Stonehenge: “Se la reli- gione della gente di Stonehenge era dedicata al culto del sole e della luna come divinità, cioè come un dio o una dea, una rappresentazione divina dell’uomo e della donna, le eclissi del Sole e della Luna dovevano essere eventi di grande importanza”. (M.R. Poggio, L’arco del cielo – La scoperta del sacro, vol. 1 A , Paravia, Torino 2000, pp. 16-17) 1 Unità 1 Indagini antiche, misteri di sempre

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On line p. 30, vol. 1

L’imponente complesso di Stonehenge fu tempio per il culto dei morti, come testimoniano i resti di tombe nei pressi, ma anche tempio per l’adorazione di una divinità solare e un osservatorio astronomico.

Stonehenge, un tempio primitivoL’edificazione del tempio di Stonehenge (= pie-tre sospese) iniziò verso il 3500 a.C. ad opera dei pastori seminomadi che allevavano il be-stiame nella zona di Woodhenge.La prima costruzione era composta da un pri-mo elemento circolare con fossato e 56 buche. Queste buche erano disposte ad anello intorno alla circonferenza. Molto verosimilmente circa 200 anni più tardi, altri costruttori collegarono il primo agglomerato al fiume servendosi di un viale di argini paralleli.Ottanta massi di turchese delle Prescelly Mountains vennero prelevati e trasportati per 320 Km utilizzando per il trasporto zattere fat-te scivolare sui corsi d’acqua.

Le costruzioni fatte col turchese furono demolite e sostituite con pietre gigantesche che ancora oggi possono essere viste. Le pietre di turchese furono poste all’interno dei megaliti. Altre pietre di questo tipo avrebbero dovuto essere collocate al di fuori del cerchio principale, ma il progetto non ebbe seguito.Verso il 2000 a.C. le ultime modifiche toccarono di nuovo le pietre di turchese che furono smantellate e collo-cate ove si trovano ora. L’altare di arenaria verde fu collocato di fronte ad uno dei triliti. I costruttori usando la pietra di turchese e l’arenaria verde avevano voluto indicare che questo non era un semplice luogo dove la gente era solita ritrovarsi, ma che a tutto l’insieme bisognava attribuire molta importanza.Le 56 buche ad esempio contenevano sepolture e quindi ponevano il sito direttamente collegato con il culto dei defunti. In un giorno particolare, il sole di mezza estate pone i resti degli antenati in piena luce, tanto da far sembrare le buche offerte al sole dispensatore di vita. Le stesse buche però potevano essere considerate come entrate dirette al regno dei morti. Geral Hawkins, servendosi del suo computer, scoprì che la costruzione megalitica poteva essere un sofistica-to osservatorio astrologico.In realtà le popolazioni che avevano costruito questo complicato insieme megalitico, avavano bisogno di stabilire un calendario e di osservare il movimento degli astri.Sir Frederick Hoyle, grande studioso del sito, commenta l’importanza del tempio di Stonehenge: “Se la reli-gione della gente di Stonehenge era dedicata al culto del sole e della luna come divinità, cioè come un dio o una dea, una rappresentazione divina dell’uomo e della donna, le eclissi del Sole e della Luna dovevano essere eventi di grande importanza”.

(M.R. Poggio, L’arco del cielo – La scoperta del sacro, vol. 1 A , Paravia, Torino 2000, pp. 16-17)

1Unità 1 Indagini antiche, misteri di sempre

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Lavora sul documento Descrivi e documentati.

• Descrivi con parole tue il complesso megalitico di Stonehenge, mettendo in eviden-za gli aspetti legati al culto dei morti e del sole.

• Cerca notizie su uno dei più celebri megaliti, mettendo in evidenza le caratteristi-che, il ruolo religioso, gli elementi simbolici.

Materiali dell’arte dei megaliti non sono solo le grandi pietre, ma anche lo spazio, il cielo, le nuvole, gli effetti di luce: i megaliti si integrano nell’ambiente naturale, quasi rendendo lode alla sua bellezza, e all’autore e all’essenza di questa bellezza.Due recenti ipotesi vedono in Stonehenge, rispettivamente, un luogo ritenuto di guarigione, meta di pelle-grinaggi, e un grande complesso funebre. Si ritiene, infatti, che Stonehenge fosse solo il sito più importante di un enorme complesso funebre fatto di costruzioni in legno e pietra.

Le fasi di costruzione del complesso1. La prima costruzione, nel Neolitico (3000 a.C.), era un grande terrapieno con un fossato, tuttora visibile.2. Poi si costruì un cerchio di pali di legno (2900-2400 a.C.) orientati in corrispondenza di linee di osserva-

zione del sole e della luna.3. Infine il più noto cerchio di pietre blu orientato verso il sorgere del sole al solstizio d’estate e il suo tra-

montare al solstizio d’inverno (risistemato diverse volte tra il 2600 e il 1600 a.C.).

Le pietreAl centro c’è il portico monumentale di pietre di sarsen, pietre calcaree di 25 tonnellate ciascuna prelevate dalla cava di Marlborough Downs a circa 30 km da Stonehenge.

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Nella religione egizia, secondo i miti del Libro dei Morti, Osiride, prima della pesatura dell’anima a confronto con una piuma per attestare la rettitudine del defunto, doveva proclamare la propria purezza di fronte alle due Maat, dee della Verità e della Giustizia. La formula è presentata nel documento seguente.

L’anima pura di fronte alle due MaatSalute a te, o grande Dio, signore delle Due Maat! Io vengo a te, o mio signore,essendo stato condotto a contemplare la tua bellezza.Io sono venuto a te, ti ho portato la giustizia, ho re-spinto per te l’iniquità […]non ho maltrattato le bestie, […]non ho tollerato di vedere il male,non ho bestemmiato dio,non ho impoverito il misero, […]non ho danneggiato un servo presso il suo padrone, non ho fatto piangere,non ho ucciso,non ho dato ordine di assassinio, […]non ho aggiunto al peso della bilancia. […]Io sono puro, io sono puro, io sono puro, io sono puro. Non c’è persona a cui io abbia fatto del male.Io vivo di Maat.Ho dato pane all’affamato, acqua all’assetato, vesti all’ignudo, una barca a chi non ne aveva.Ho fatto offerte agli dei e offerte funerarie ai defunti.Salvatemi dunque, proteggetemi dunque.Non fate rapporto contro di me alla presenza del gran-de dio.

(Dal Libro dei Morti, citato in P. Massara, P. Minotti,Verso la stella, vol. 1, Marietti, Milano 2004, p. 53)

Verità e della Giustizia. La formula è presentata nel documento seguente.

La dea Maat, particolare da un bassorilievodella xix dinastia (Firenze, Museo Archeologico).

Lavora sul documento Leggi il documento, rispondi alle domande e poi confrontati con i tuoi compagni.

• Nel Libro dei Morti egizio, quali “aspetti positivi” riscontri nel rapporto tra compor-tamenti terreni e vita ultraterrena, nel “processo dell’anima”, nell’importanza data all’Aldilà?

• I requisiti che l’anima deve avere per essere pura sono validi oggi come ieri? Quali, in particolare? Sottolinea nel documento tre requisiti che ti sembrano maggiormen-te significativi e spiega i motivi della scelta.

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