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MIDEM: Musikmesse als Branchenspiegel Seite 6 MIDEM: Musikmesse als Branchenspiegel Seite 9 Bandvertrag: Wenige Regeln, weniger Streit Seite 14 SUISA INFO Mitgliederzeitschrift 2.11 Samim Winiger: Game Sound Design e mondo musicale virtuale pagina 4 Contratti d’ingaggio: L’artista deve versare un’indennità alla SUISA? pagina 8 Pirateria in rete: nessun problema per la cultura svizzera? Reazioni al rapporto del Consiglio federale pagina 15 SUISAinfo Rivista per i membri 1.12

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MIDEM: Musikmesse als BranchenspiegelSeite 6

MIDEM: Musikmesse als BranchenspiegelSeite 9

Bandvertrag: Wenige Regeln, weniger StreitSeite 14

SUISAINFOMitgliederzeitschrift 2.11

Samim Winiger:Game Sound Design e mondo musicale virtuale pagina 4

Contratti d’ingaggio:L’artista deve versare un’indennità alla SUISA? pagina 8

Pirateria in rete: nessun problema per la cultura svizzera?Reazioni al rapporto del Consiglio federale pagina 15

SUISAinfoRivista per i membri 1.12

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Contenuto

04 Mondo virtuale con Samim Winiger 14 Rubrica di David Klein

Riflettori puntati

04 «Diamo un volto alla musica» Samim Winiger & Game Sound Design

Membri

06 Necrologio Peter Zinsli Necrologio Hedy Graber-Salquin Membri scomparsi

07 Nuovi membri

Buono a sapersi

08 Contratto d’ingaggio: L’artista deve versare un’indennità alla SUISA?

10 Who is who per i membri Reparto «Documentazione internazionale»

12 Su cosa si fondano iCloud/iTunes Match

Gestione dei diritti online al di fuori dell’Europa

Azienda

13 Deciso il budget 2012 Rapporto del Consiglio d’amministrazione

Varie

14 Carte blanche di David Klein

15 Il rapporto del Consiglio federale in merito al postulato Savary divide gli animi

Prossimi appuntamenti / agenda

16 Scadenze 2012 Scadenze di conteggio, nuovo contratto

di gestione, Swiss Music Awards, agenda

Caporedattore: Manu Leuenberger (lem)Collaborazione redazionale: Hanspeter Eggenberger, David Klein, Marco Zanotta, Vincent Salvadé (vs), Andreas Wegelin (aw), Eva Hediger (hee), Fabian Niggemeier (fni), Sebastian Spring (sps), Martin Wüthrich (wü), Claudia Kempf (ck), Wolfgang Rudigier (wr)Design: www.crafft.ch Stampa: Mattenbach AG, Tiratura 12 000 copie

SUISA Bellariastrasse 82, Postfach 782, 8038 Zurigo, T. +41 44 485 66 66, F. +41 44 482 43 33

SUISA Av. du Grammont 11bis, 1007 Losanna, T. +41 21 614 32 32, F. +41 21 614 32 42

SUISA Centro San Carlo, Via Soldino 9, 6903 Lugano, T. +41 91 950 08 28, F. +41 91 950 08 29

www.suisa.ch, [email protected]

Foto: Günter Bolzern/MokMok by 2Beats (Samim Winiger/frontespizio), Jason Inman (Rykka aka Christina Maria), Jürg Isler(David Klein)

Edizione

1. 2012

07 Le new entry: Rykka, Baker e Pulver

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Editoriale

Stimati membri,

ci seguirete nelle «nuvole» nel 2012? «Cloud Computing», la disponibilità dei dati e delle applicazioni in una «nu­vola informatica» invisibile all’utente, è sulla bocca di tutti. La musica non fa eccezione: richiamare e ascoltare un brano musicale da una nuvola di dati cen­trale, può essere una valida alternativa allo scaricamento gratuito da fonti ille­gali. Anche l’offerta iCloud di Apple ha con iTunes Match una componente a pagamento. Questa consente di scambiare file musicali di diversa provenienza sul proprio computer con una banca dati centrale di Apple (per saperne di più vedi pag. 12). In alcuni commenti sarcastici si è potuto pertanto leggere che Apple consente in questo modo di riciclare dati illegali. Questo può in alcuni casi essere anche vero, ma nel frattempo Apple paga gli aventi diritto per que­sto servizio. In questo modo i danni causati dalla pirateria vengono almeno in parte attenuati. Questo non è un dettaglio insignificante in un’epoca in cui il Consiglio federale pare semplicemente ignorare il saccheggio della proprietà intellettuale in Internet. La SUISA vuole possibilmente concludere contratti con tutti gli offerenti on­line di musica, per proteggere i diritti dei suoi membri e quindi anche i vostri diritti. Si sono tuttavia alzate delle voci secondo cui i nuovi servizi non rendo­no a sufficienza per poter compensare gli autori in maniera adeguata e, se si considera ad esempio il compenso per lo streaming di un brano musicale, non hanno tutti i torti. Cionondimeno, commisurato al loro fatturato, i gestori on­line non pagano meno diritti d’autore di un organizzatore di concerti o di un’a­zienda discografica. Dobbiamo presumere che la pirateria abbassa attualmen­te anche questi fatturati. La sfida per la SUISA consiste nel trasmettere i contratti di licenza agli aventi diritto in modo intelligente. Questa problemati­ca non è nuova; per quanto riguarda la copia privata ad esempio, anche il valore di una riproduzione singola è minimo. Per questo motivo abbiamo sviluppato meccanismi di ripartizione che soddisfano l’insieme degli autori ed editori. In questi tempi perturbati dalla pirateria, ci impegniamo affinché le nuvole non annuncino temporali bensì schiarite per i creatori musicali.

Vincent Salvadé

«La SUISA vuole possibilmente concludere contratti con tutti gli offerenti online di musica.»

Foto: Martin Wüthrich

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«Diamo un volto alla musica»

Con lo sviluppo dell’audio per i videogiochi e la musica per le applicazioni multimediali è nato un nuovo genere compositivo. Samim Winiger,

produttore di musica elettronica, si è fatto largo con la sua azienda 2Beats nel mondo virtuale delle possibilità infinite e delle regole sconosciute.

«Per me multimedia non è una parolaccia, ma la forma d’arte più promettente del XXI secolo», afferma Samim Winiger. «Grazie a questa tecnologia, è iniziata un’epoca d’oro per i musicisti. Oggigiorno si ascolta tanta musica come non mai. Il mercato dei videogiochi è in continua crescita. E sul fronte della composizione di colonne sono­re moderne e creative esiste un grande vuo­to nell’industria dei giochi.Samim Winiger ha iniziato la propria car­riera come produttore di musica elettroni­ca. I suoi pezzi sono stati pubblicati sotto i nomi di Samim & Michal, Bearback, Fuckpony e infine semplicemente come Samim. Nel 2007 il suo brano «Heater» ha dominato le piste da ballo e scalato le clas­sifiche di tutta Europa. Nello stesso anno Winiger è diventato membro della SUISA.

Sviluppatori indie e grandi nomiOggi il suo lavoro si concentra soprattutto su 2Beats, l’azienda che ha fondato assieme a Marc Lauper. Il core business di 2Beats è lo sviluppo di videogiochi e applicazioni in­terattive di intrattenimento. Lauper dispo­ne del know­how grafico (design in 3D, ani­mazione). Altri collaboratori programmano e sviluppano i motori grafici, front end, si­stemi ed effetti.«La scena degli sviluppatori indie è compo­sta da tanti piccoli team», spiega Samim Winiger. Poi, come nell’industria della mu­sica, ci sono le major che ovviamente fanno le cose molto in grande. «Per i giochi im­

portanti vengono spesso prodotte colonne sonore orchestrali complesse», racconta Winiger. Anche con la collaborazione di musicisti premiati Oscar: Hans Zimmer ha composto la colonna sonora per il gioco «Modern Warfare 2». Michael Giacchino ha scritto la musica di «Call of Duty» e «Medal of Honor».

I giochi superano la musicaPer gli autori di colonne sonore come Zim­mer o Giacchino c’è di che leccarsi i baffi: cinque anni fa, per la prima volta in Germa­nia c’erano più soldi per i videogiochi che per la musica. Nel 2009 il fatturato mon­diale per i software dei giochi ha raggiunto i 13,1 miliardi di dollari. Lo scorso autunno, nel solo giorno di lancio il gioco «Modern Warfare 3» ha venduto oltre 6,5 milioni di copie, registrando un giro d’affari superiore a «Harry Potter e il Principe Mezzosangue» nel primo weekend di uscita.L’aumento dei budget di produzione per i giochi – che talvolta arrivano oltre il milio­ne di dollari – concorre al successo delle colonne sonore orchestrali adatte per il più vasto pubblico di massa. «Vogliono andare sul sicuro», si rammarica lo sviluppatore indie Winiger, «ma dal punto di vista crea­tivo si può fare di meglio, perché nel mon­do virtuale tutto è possibile.» Ad esempio, la musica di un gioco può essere interatti­va. Come nel caso di «MokMok», il gioco d’avventura sviluppato da 2Beats che ha re­centemente vinto il premio per la migliore

colonna sonora della Fondazione SUISA per la musica, grazie alla sua concezione musicale innovativa.«MokMok dà un volto alla musica», spiega Samim Winiger con entusiasmo. «I perso­naggi del gioco rappresentano strumenti o frammenti musicali, come una grancassa o un synth loop. Nello svolgimento del gioco, la grafica è collegata totalmente alla musi­ca. Mediante strumenti di composizione integrati è possibile modificare il suono e perciò anche il comportamento dei perso­naggi. I giocatori possono salvare le proprie creazioni e condividerle tramite internet con altri utenti, i quali hanno a loro volta la possibilità di continuare ad elaborare la musica. In questo modo, la colonna sonora diventa quindi un «user generated con­tent», ovvero viene generata interamente dai giocatori.»

Affinità con la musica cinematograficaLa musica di base e il tema principale di «MokMok» sono nati dalla penna di Wini­ger e del suo team. «Tenuto conto dei rumo­ri e degli effetti sonori, un videogioco ha bisogno dalle 60 alle 70 ore di materiale acustico», stima il produttore di origine svizzero­iraniana. I videogiochi e la musica informatica erano la sua passione fin da piccolo. «Agli inizi degli anni ‘90 la musica dei giochi era un mix di suoni acuti diffusi da casse da 20 KB», ricorda. Oggi il game sound design è materia di studio all’univer­sità e viene insegnato ad esempio nella

Riflettori puntati

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Spotlight

Scuola superiore delle arti di Zurigo (ZHdK) nell’indirizzo «game design».La musica cinematografica è molto affine al genere delle colonne sonore dei video­giochi, afferma Winiger. Le possibilità in­terattive, però, comportano altre sfide: «La musica deve evolvere e adeguarsi sistema­ticamente alle dinamiche di gioco che sono in continuo mutamento. Nella fase di con­cezione, si tratta di un processo interattivo in stretta collaborazione con i designer gra­fici.» L’orgoglio del compositore trova poco spazio in questo ambito: «Se il crescendo delicato creato in tante ore di lavoro non si addice alla situazione di gioco, vince sem­pre il motore grafico», rivela il trentaduen­ne ridendo.

Mondo musicale virtuale senza limitiContrariamente alla colonna sonora cine­matografica tradizionale, non esistono li­miti stilistici. «Il mondo dei videogiochi concede grande libertà d’azione per quanto concerne la sperimentazione e qualsiasi tipo di genere musicale», sostiene Samim Winger. Per questo motivo, il game sound design è per lui un campo di attività estre­mamente avvincente. Per accedere al setto­

re degli sviluppatori, Winger consiglia ai musicisti e compositori interessati di entra­re a far parte di uno dei tanti gruppi indi­pendenti.«Gli appassionati di videogiochi possono giocare tranquillamente fino a 100 ore allo stesso gioco, ascoltando ovviamente al con­tempo anche la rispettiva musica. I norma­li fruitori di musica non ascoltano mai un solo artista per così tanto tempo in tutta la loro vita», precisa Samim Winiger. Il pro­duttore invita gli artisti ad accantonare i ti­mori nei confronti di internet e dei mezzi multimediali. Oggi circolano in internet innumerevoli copie e remix di «Heater», il suo brano di maggior successo. Winiger li considera dimostrazioni di affetto da parte dei fan che inoltre mettono spontaneamen­te la loro rete nel suo servizio di marketing.

Anche la pratica della copia non autorizzata del software dei giochi è estremamente dif­fusa: «In Russia, Cina o Brasile le copie pi­rata sono aumentate fino a raggiungere il 90 %», afferma Winiger. Gli esponenti più ingegnosi dell’industria dei giochi reagi­scono con modelli «free to play», che con­sentono di utilizzare gratuitamente la ver­sione base del gioco. Dietro pagamento di piccoli importi sono disponibili aggiorna­menti o servizi premium che ampliano o accelerano le funzioni di gioco. Nel 2010 Zynga, azienda specializzata in giochi per Facebook, ha realizzato un fatturato di qua­si 600 milioni di dollari con questi micro pagamenti. «Questo modello commerciale potrebbe rappresentare anche il futuro del­la musica», dichiara Samim Winiger. Nuo­va epoca, nuove regole?

Testo: Manu Leuenberger

≥ 2Beats: 2beats.com

≥ Scuola superiore delle arti di Zurigo, indirizzo «game design»: gamedesign.zhdk.ch

«Per me multimedia non è una parolaccia, ma la

forma d’arte più promet-tente del XXI secolo.»

Samim Winiger

Foto: Günter Bolzern

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Membri

NECRoLoGIo

Peter Zinsli 15.6.1934 – 3.12.2011

Creatore instancabile, Peter Zinsli si è ge­stito le proprie chance nel mercato musica­le autonomamente sin dagli inizi. Il suo nome è diventato in tutto il mondo sinoni­mo della musica folcloristica svizzera, poi­ché è stato l’unico in questo settore ad esse­re riuscito a diventare una «persona importante». Curava i contatti in tutti gli strati sociali, aprendo così contemporanea­mente una porta alla musica folcloristica svizzera. La sua carriera debuttò alla fine degli anni ’50 quando la scena della musica ländler el­vetica, dopo la seconda guerra mondiale, iniziò a riprendere vigore. La radio, il setto­re discografico e la giovane TV si interessa­vano (finalmente) della musica ländler. Con le sue melodie orecchiabili ed il nuovo dialetto (forte Off Beat), la musica di Zinsli sembrava fatta apposta per un largo pubbli­co. Suonava con i suoi «amici ländler» in

Membri scomparsi (dal 1.8.2011)

Aebischer Peter, RamlinsburgAsaresi José Luis, Ginevra Ayer Guy-Philippe, GinevraBeglinger Roger, Zurigo Biefer Robert Jack, HäuslenenBlonstein Anne, BasileaChristen Herbert, DietlikonCiocca José, Losanna De Francesco Davide, MeyrinDessibourg René, SaxonDurschei Victor, DisentisDussuet Georges, GinevraFotsch Willy, Winkel Frey Max, Zurigo Gisolfi Antonio, FüllinsdorfGraber-Salquin Hedy, KriensHunger Helmut Willy, CastagnolaKroepfli Ernst, FaulenseeReichmuth Meinrad, RothenthurmRüegger Maria, BretzwilScolari Henri, LosannaSenn Iwan, Zurigo Veuthey Michel, SittenWalter Joe, DübendorfZinsli Peter, Tschiertschen

ogni angolo del paese in occasione di innu­merevoli manifestazioni, dalla piccola festa aziendale all’esibizione in un tendone da 5000 posti. Ogni anno usciva un nuovo di­sco che veniva accolto con fervore sia dai fan che dai musicisti. Per poter sostenere i molti impegni, dovette organizzare due «crew»: così, alla cappella «Peter Zinsli und sini Churer Ländlerfründa» fondata nel 1959, col passare del tempo si aggiunse anche la formazione «Peter Zinsli und sini Ländlerfründa» con musicisti dell’area me­tropolitana di Zurigo. In questo modo ha permesso a molti musicisti di entrare nel mondo della musica ländler e ha animato molti altri a fare musica. Si può pertanto affermare a ragione che Peter Zinsli non è stato solo una star ed il re della musica ländler, bensì anche un promotore della musica folcloristica. Ha inoltre inf luenzato in maniera determinante lo stile grigione­se noto oggigiorno e lo ha trasposto in una nuova epoca. Con 400 composizioni pro­prie, lascia una preziosa eredità alla musica folcloristica svizzera.

Hanspeter Eggenberger

Nota della redazione: Hanspeter Eggen-berger è autore del libro «Peter Zinsli, Volksmusikant, Bündner und Mensch» (edito da Stubete Verlagshaus AG).

Foto: Grüezi Music AG

NECRoLoGIo

Hedy Graber-Salquin 13.10.1928 – 7.1.2012

Negli anni ’40 Hedy Graber­Salquin subì l’inf luenza del grande pianista rumeno Dinu Lipatti. Studiò poi a Parigi composi­zione e direzione d’orchestra. Nel 1950 ot­

tenne come prima donna direttrice d’or­chestra nella storia il primo premio al Conservatorio di Parigi. Seguì una carriera internazionale come direttrice d’orchestra e pianista. Nel 1966 fondò un Festival «Schloss konzerte Schauensee» a Kriens dove vennero eseguite molte opere di com­positori svizzeri. Come compositrice creò canzoni, opere per pianoforte e organici strumentali di musica da camera. (aw)

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Membri

Bastian Baker aliasBastien KaltenbacherLo scorso autunno è uscito l’album di debutto di Bastian Baker «Tomorrow May Not Be Better», balzato direttamente al terzo po­sto della hitparade svizzera. Contemporaneamente alla pubblica­zione dell’album, il giovane romando è diventato membro della SUISA. «La SUISA è un’organizzazione seria che agevola molto la mia vita di musicista», dichiara Bastian Baker. Ha scritto la sua prima canzone in francese già da bambino. «Il primo brano in in­glese è contenuto nel mio album di debutto», racconta il ventenne con orgoglio. Il titolo in questione «Having Fun» è nato cinque anni fa. Da allora Bastian è rimasto fedele all’inglese e alla sua chi­tarra. Momentaneamente compone la colonna sonora ufficiale per il team svizzero del Davis Cup. Vuole raggiungere i propri obietti­vi passo dopo passo divertendosi: quest’anno progetta la sua prima tournée personale attraverso la Svizzera. «Tra febbraio e marzo darò 15 concerti. Non vedo l’ora!», annuncia. Dopodiché Bastian Baker lascerà la sua patria per un po’ di tempo. Nel 2012 il suo al­bum di debutto uscirà anche in Francia dove ha intenzione di dare alcuni concerti. Promette però di essere di ritorno in Svizzera pun­tuale per il periodo dei festival. La cosa che più lo fa star bene è dare molti concerti. «Il momento più bello è quando la gente canta con me le canzoni ed io non devo praticamente più cantare», si entusiasma il cantante. (hee)

Rykka alias Christina Maria

«In qualità di membro della SUISA sono parte della scena musicale svizzera e godo di straordinari vantaggi», affer­ma Christina Maria che ha la doppia cit­tadinanza svizzera e canadese. La can­tante/cantautrice ha già avuto modo di approfittare del vantaggio di un’adesio­ne alla SUISA: «In un colloquio un giu­

rista della SUISA mi ha spiegato le differenze tra il diritto musica­le svizzero e canadese», scrive la giovane musicista. Cresciuta in Canada, Christina Maria considera la Svizzera la sua seconda pa­tria. La scorsa estate la cantante e chitarrista ha girato la Svizzera in tournée ed è qui che ha composto anche i brani per il nuovo al­bum «Kodiak», brani registrati poi nello studio di registrazione di Vancouver. Christina Maria afferma di non aver mai rischiato tan­to musicalmente come in questo album «Kodiak» e lo considera pertanto il suo più grande successo. L’album uscirà nel 2012 sotto il suo nuovo nome d’arte Rykka. (hee)

V.O. Pulver

V.O. Pulver calca i palcoscenici e gli studi di registrazione da oltre vent’anni. Il fon­datore di GurD si è tuttavia associato alla SUISA solo recentemente: «Con la mia prima band avevo un contratto con un’e­tichetta discografica tedesca che mi ha iscritto alla Gema.» Il chitarrista e can­tante ritiene però che il contatto con la SUISA sia molto più personale e i conteggi più trasparenti. Per lui è importante sapere che la SUISA sorveglia i suoi diritti d’autore e gestisce e conteggia una parte dei suoi introiti. V.O. Pulver vanta un repertorio di oltre dieci album ed una storia di band lunga 17 anni. Il nuovo membro SUISA afferma con orgoglio che la sua conquista più bella è il fatto di essere attivo nel business musicale dal 1986 e non gli elogi della stampa specialistica o le numerose tournée europee. (hee)

Foto: Stéphane Etter (Baker), Inga Pulver (Pulver), Tatjana Rüegsegger (Rykka)

New eNtry alla SuiSa

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[email protected]

Contratto d’ingaggio: L’indennità SUISA va versata

dall’artista?

Salve servizio giuridico della SUISA,

abbiamo ricevuto un contratto d‘ingaggio da parte

di un club di concerti (allego copia) che prevede

che gli artisti debbano pagare di tasca propria le

indennità alla SUISA. Dobbiamo veramente versare

noi questi contributi? È lecito inserire una simile

clausola SUISA? Possiamo firmare un contratto di

questo tipo o come dobbiamo comportarci?

Grazie per il vostro consiglio.

Cordiali saluti, Susi & band

Buono a sapersi

Nel contratto d’ingaggio di concerto di un organizzatore si richiede che l’artista versi di tasca sua le indennità SUISA per la sua esibizione. È giuridicamente corretto?

Questo giorno entrerà negli annali della band come il giorno in cui Axel W. Road e i suoi compagni musicisti hanno lasciato la provincia alle spalle. Perché da oggi è cosa fatta: tra due mesi suoneranno nel leggendario Beat seat Club!La band ha finora suonato nei pub dei dintorni, in par­te più volte. Il guadagno era di circa 300 franchi di in­gaggio più vitto, accordo sancito con una semplice stretta di mano in loco. Susi Quadro afferma che il Beatseat Club è sicuramente più professionale in que­sto ambito. La bassista della band si occupa del Boo­king. Il Beatseat le ha spedito per la prima volta un contratto d’ingaggio scritto per un’esibizione.Ne ha fatto subito una stampa e l’ha portato, senza esa­minarlo nei dettagli, in sala prove. Al momento di ap­porre le firme, le salta all’occhio sotto il punto «ingag­gio e costi» una strana frase che recita: «L’organizza­ tore versa l’ingaggio pattuito per la manifestazione menzionata solo dopo aver ricevuto la conferma di pa­gamento dei contributi alla SUISA che sono a carico dell’artista.»«Qualcuno sa cosa significa esattamente questa fra­se?», chiede Susi ai presenti. Scuotono tutti la testa e così prende il suo Smartphone e inizia a digitare.

Testo: Fabian Niggemeier e Manu Leuenberger

Contratto d’ingaggio: L’artista deve versare un’indennità alla SUISA?

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An: susibooking@Reply: contratto d’ingaggio: L’indennità SUISA va versata dall’artista?

Cara Susi,

grazie per la tua richiesta alla quale possiamo rispondere nella seguente maniera:

Ci capita spesso di vedere simili clausole nei contratti di ingaggio. Mettiamo in chiaro innanzitutto che non è l’artista ad occuparsi dell’indennità sui diritti d’autore, bensì l’organizzatore. L’artista e l’organizzatore possono essere la stessa persona in funzioni diverse, ma nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti diversi.

La SUISA non invia mai la propria fattura all’artista. Evidentemente il vostro organizzatore conosce questa prassi e ha quindi scelto una scappatoia. Vi versa l’ingaggio solo dopo aver saldato con esso le indennità sui diritti d’autore. La liceità di un simile procedimento dipende a quale tipologia di contratto si attribuiscono le relative disposizioni del contratto d’ingaggio.

Se si fanno valere le disposizioni del mandato, la band è tenuta a prestare l’esibizione conformemente al contratto. In cambio riceve un onorario di mandato. Nella strutturazione dell’esibizione, vale a dire l’inizio, la durata, la scelta dei brani, ecc., la band o il musicista ha carta bianca. Una simile libertà è di regola concessa ad artisti grandi e noti, motivo per cui probabilmente solo in caso di simili Top Acts trovano applicazione le disposizioni di diritto di mandato. In questo caso le parti possono concordare liberamente chi debba versare l’indennità sui diritti d’autore. Come già accennato la SUISA spedirà la fattura sempre all’organizzatore, ma a pagarla può essere una qualsiasi altra persona. Dato che gruppi o musicisti famosi dispongono di regola di sufficiente «potere di contrattazione», nel contratto non si lasceranno certamente inserire una clausola del genere.

Le disposizioni del diritto del lavoro si applicano nel momento in cui l’artista è sottoposto a direttive. Non ha importanza se l’organizzatore utilizzi o meno questo

diritto. È ad esempio sufficiente che possa eventualmen-te cambiare in qualsiasi momento la durata del concerto o il suo inizio. I musicisti devono quindi integrarsi nell’organizzazione lavorativa dell’organizzatore. In cambio ricevono un compenso. Per i motivi appena esposti, soprattutto se si è un artista sconosciuto, si dovrà accettare un rapporto di lavoro.

Se nel vostro caso si applicano le disposizioni del diritto del lavoro, bisogna distinguere tra gli utensili/il materia-le di lavoro (art. 327 CO) e le spese per l’esecuzione del lavoro (art. 327a CO). Salvo accordo o uso contrario, il datore di lavoro deve fornire al lavoratore gli utensili e il materiale di cui ha bisogno per il lavoro. Nel business musicale è da considerarsi normale che i musicisti portino il loro materiale (strumenti e spartiti) e che per questo non debbano essere indennizzati.

Per le spese la situazione si presenta diversamente. È nullo ogni accordo, per il quale il lavoratore debba farsi carico interamente o in parte delle spese necessarie per l’esecuzione del proprio lavoro (art. 327a par. 3 CO). Per il musicista che si esibisce i diritti d’autore rappresenta-no una spesa necessaria, poiché senza autorizzazione del compositore non può utilizzare le canzoni e pertanto non le può eseguire dal vivo. Conseguentemente, la clausola contrattuale secondo cui l’indennità sui diritti d’autore viene detratta dal vostro ingaggio, è da considerarsi nulla dal punto di vista giuridico.

Finora non è ancora stato chiarito definitivamente in sede giudiziale, se le disposizioni del diritto del lavoro siano applicabili per un ingaggio unico. Per ingaggi ripetuti invece, i tribunali di appello dei Cantoni Argovia e Turgovia come anche il Tribunale federale hanno applicato le disposizioni del diritto del lavoro. Se volete appellarvi a questo è una questione del tutto diversa a cui non siamo in grado di rispondere.

Spero di esservi stato utile e auguro a te e alla band ogni successo.

Cordiali saluti.Fabian Niggemeierlic. iur., avvocato Servizio giuridico

Buono a sapersi

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Buono a sapersi

Who is who per i membri Reparto «Documentazione internazionale»

Una banca dati con oltre quattro milioni di dati inseriti, ricerche laboriose con soli frammenti di brani e un elenco telefonico mondiale degli autori: benvenuti nel reparto «Documentazione internazionale» della Suisa.

Ma come sa la SUISA ad esempio chi ha scritto un ti­tolo giamaicano suonato ad una radio locale bernese? Spesso tale informazione proviene dal reparto «Docu­mentazione internazionale» che appartiene al diparti­mento «Servizi membri e Ripartizione» ed è composto dai gruppi «Documentazione opere» e «IPI». I 20 im­piegati in pianta stabile del reparto sono quasi tutte donne e lavorano nella sede zurighese della SUISA. La responsabile di reparto Brigitte Küng e i capo gruppi Esther Herrmann e Dusko Krznar forniscono qui di seguito informazioni su compiti, retroscena e attività della «Documentazione internazionale».

SUISAinfo: Qual è il compito del reparto «Documentazione internazionale»?Brigitte Küng: Ci occupiamo di curare e aggiornare il repertorio internazionale nella banca dati delle opere SUISA. Questo significa: registriamo e mutiamo opere di autori in tutto il mondo che non sono membri della SUISA.

Per quale motivo vengono registrate opere internazionali?Non appena un’opera viene eseguita o trasmessa in Svizzera, agli autori ed editori spetta un’indennità. Ab­biamo bisogno delle informazioni sugli aventi diritto per poter conteggiare correttamente i compensi. La maggior parte della musica suonata in Svizzera provie­ne da compositori e parolieri che non sono membri del­la SUISA. Sulla base della nostra documentazione il

denaro viene trasferito alla società consorella straniera presso cui l’autore è iscritto.

Quanti input vi sono nella banca dati delle opere della SUISA?Complessivamente sono oltre quattro milioni le opere registrate. Attualmente vengono trasferite nel nostro nuovo sistema di banca dati chiamato SWIS. Molto tempo fa si era deciso di rilevare solo i brani effettiva­mente eseguiti o suonati in Svizzera, anche perché al­trimenti non sarebbe possibile far fronte all’enorme quantità di dati delle opere internazionali, tanto più che tutt’oggi è necessario elaborare molti dati manualmente.

SUISAinfo: In che modo vengono documentate le opere di autori che non sono membri della SUISA?Esther Herrmann: Di regola l’opera figura in una noti­fica di esecuzione o di concessione di licenza che, a seconda della provenienza, presenta una diversa quali­tà informativa. Nelle notifiche da parte di clienti sono infatti spesso indicati solo gli interpreti e non i compo­sitori. Anche errori di ortografia o scambi di nomi sono all’ordine del giorno. Cerchiamo poi di correggere e completare le indicazioni. A questo scopo utilizziamo le informazioni delle banche dati delle società conso­relle straniere oppure le dichiarazioni di sub­editori lo­cali. Talvolta disponiamo di informazioni talmente ca­renti da dover inserire singoli frammenti del titolo di una canzone al fine di rintracciare i possibili autori di un’opera e verificarli poi nelle fonti ufficiali.

Quanto tempo si impiega in media per la documenta­zione di un’opera?Con un occhio esperto nel campo, un caso «semplice» viene risolto nel giro di due o tre minuti. Può durare tuttavia anche 15 minuti e molto di più prima di trova­re l’autore di un’opera. Più grandi sono gli sforzi, mag­giore è anche la soddisfazione personale nel momento

Brigitte Küng, responsabile di reparto

Esther Herrmann, capo gruppo documentazione opere

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Buono a sapersi

Elenchi Inquiry internazionali e nazionali: www.suisa.ch/it/membri/autori/inquiry-list/

Per la password rivolgersi a:

per gli [email protected]

per gli [email protected]

in cui una ricerca ha buon esito. Gli autori meritano un compenso per il loro lavoro e lo ottengono solo se docu­mentiamo le opere in maniera completa e corretta. I collaboratori del nostro gruppo lavorano con grande impegno in questa direzione.

Cosa succede con le opere che non possono essere attribuite a nessun autore?Se, nonostante ricerche approfondite, gli aventi diritto non sono attribuibili in maniera inequivocabile ad un’o­pera, questa va a finire nella cosiddetta «Inquiry List». Tale elenco viene spedito ai fini del completamento alle nostre società consorelle. Se si tratta di autori che non sono affiliati a nessuna società, le opere della Inquiry List vengono pubblicate sul nostro sito. Se la documen­tazione di un’opera viene completata solo in ritardo, le indennità vengono compensate successivamente fino a cinque anni dopo l’utilizzazione dell’opera.

SUISAinfo: Cosa significa la sigla IPI?Dusko Krznar: IPI sta per Interested Party Information ed è per così dire una rubrica telefonica di autrici, au­tori ed editori di tutto il mondo. Non importa se com­positore, fotografo, scrittore o scultore, editore musica­le o di libri – chi si associa ad una società di tutela dei diritti d’autore, di regola viene registrato nella relativa banca dati e gli viene assegnato un numero IPI, indi­pendentemente dal fatto se l’iscrizione è stata effettua­ta in Brasile, Sudafrica, Giappone o Germania.

A cosa serve un numero IPI?I numeri servono ad identificare gli aventi diritto. Sot­to il numero IPI sono depositati i nomi degli autori e degli editori come anche le società a cui sono associati. Queste indicazioni sono l’anello di congiunzione tra l’opera e l’autore. Grazie al numero IPI si può garantire che l’indennità per l’utilizzazione di un’opera venga versata agli autori ed editori aventi diritto.

Qual è la particolarità dell’IPI?Il sistema IPI, che in passato si chiamava CAE, è stato sviluppato ed introdotto dalla SUISA 40 anni fa. Ben presto, società consorelle interessate iniziarono altresì ad utilizzare tale sistema. Oggi l’IPI viene sfruttato in maniera standard in tutto il mondo dalle società mem­bro delle organizzazioni mantello CISAC e BIEM, ge­nerando così introiti accessori di ca. 3 milioni di franci. Otteniamo un rimborso per l’utilizzo dell’IPI e delle prestazioni connesse offerte dalla SUISA. Per alcune società ci occupiamo qui a Zurigo anche del rilevamen­to dati.

Testo: Manu Leuenberger

Molti documenti, molto lavoro allo schermo: le collaboratrici del reparto «Documentazione internazionale» presso la SUISA Zurigo.

Dusko Krznar, capo gruppo IPI

Foto: Günter Bolzern

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Buono a sapersi

Su cosa si fondano iCloud/iTunes Match

Con iCloud, Apple offre una memoria virtuale che contiene un servizio soggetto a pagamento denominato iTunes Match. L’offerta Cloud-Computing di Apple è da poco disponibile per l’utilizzo in Svizzera.

Quando l’utente si abbona a iCloud, contenuti selezio­nati (e­mails, contatti e calendario) vengono memoriz­zati dal suo computer sull’iCloud e da lì sincronizzati sugli apparecchi esterni quali iPad, iPhone e iPod. Se l’utente acquista musica nell’iTunes­Store, le canzoni vengono «pushate» sui vari apparecchi.Accanto a questo servizio gratuito, Apple offre da di­cembre 2011 un servizio a pagamento denominato iTunes Match. Su iTunes Match la collezione di musica privata dell’utente viene analizzata e adattata alla banca dati ufficiale di iTunes.I brani che iTunes non riconosce vengono caricati dal­la collezione privata dell’utente sulla Cloud (unmatched content). Quelli che invece iTunes riconosce (e che sono quindi disponibili anche nell’iTunes­Store) sono direttamente a disposizione di tutti gli apparecchi col­legati alla Cloud con una risoluzione di 256 KBit/s per lo Streaming o il Download (matched content). Qui non ha alcuna importanza se si tratta di file importati da CD, acquisti da altri Downloadshops oppure addi­rittura file da fonti non autorizzate.

iTunes conteggia il servizio Cloud per una buona parte dei territori mediante le società di gestione. Così anche per la Svizzera dove è garantito un compenso per l’uti­lizzo (Streaming e riproduzione) del repertorio ammi­nistrato dalla SUISA.

Testo: Sebastian Spring

Contatto per chiarimenti:

[email protected]

Le società di gestione attive negli USA non si occupano della gestione dei diritti online dei nostri membri. Ne consegue che i gestori delle piattafor-me online regolano i diritti interessati direttamente con gli aventi diritto. In base al contratto di gestione della SUISA tuttavia, in linea di massima, alla stessa sono stati ceduti tutti i diritti in esclusiva.Viene da chiedersi se, considerando la suddetta situazione, nei paesi al di fuori dell’Europa, i

membri della SUISA possano disporre autonoma-mente dei diritti che non vengono gestiti dalle società di gestione nel relativo territorio. La Direzione della SUISA ha deciso in materia che per un territorio dove nessuna delle società ivi operanti gestisce i diritti online, gli aventi diritto sono autorizzati ad amministrare tali diritti autono-mamente o a cederli a terzi ai fini della gestione. (sps/aw)

Gestione dei diritti online al di fuori dell’Europa

iTunes Content Library

Matching / Purchase

Unmatched Content

User DeviceUserDatabase

Matched & Purchased Content

Panoramica offerta di Cloud-Computing

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Azienda

La consulenza e la decisione in merito al budget 2012 della SUISA sono stati gli argomenti principali trattati dal Consiglio nel mese di dicembre 2011.

A fronte di introiti pari a 136 milioni, il budget prevede costi di 26 milioni di fran­chi, di cui 18 milioni sono costi del perso­nale. Il Consiglio ha approvato un piano d’impiego con 176 impieghi a tempo pieno inclusi dieci apprendisti. Uno degli obietti­vi dei prossimi anni è ridurre gradualmen­te questo piano d’impiego, in particolare mediante un incremento del supporto in­formatico dei processi. Il Consiglio ha vara­to anche il budget dei salari per il 2012 che, con una variazione del +0,8 %, resta prati­camente stabile. La Direzione non ha con­cesso aumenti generali ai collaboratori, bensì solo in casi in cui questi fossero giu­stificabili in seguito all’assunzione di nuo­vi compiti o nella comparazione trasversale con altri collaboratori che ricoprono fun­zioni simili. Anche i compensi 2012 della Direzione non hanno subito variazioni.

Ristrutturazione dell’architettura informatica entro il 2016Nel quadro dell’approvazione del budget 2012, il Consiglio ha discusso e approvato la nuova strategia informatica della SUISA. Il principale obiettivo della strategia preve­de di convertire entro il 2016 l’architettura del sistema in una piattaforma singola (Windows). Il consolidamento intende ri­durre i dispendi tecnici per quanto riguar­da la manutenzione. Così facendo dovrebbe conf luire meno denaro nell’attività (Run) e rimanerne di più a disposizione per lo svi­luppo di nuovi progetti (Change). Fanno parte dei nuovi sviluppi in progetto anche servizi Web da allestire ex novo e da am­

pliare per i clienti e i membri nonché un accesso unitario a tutti i programmi per i collaboratori. I costi d’investimento si man­tengono per i prossimi tre anni pratica­mente sui livelli attuali. Grazie alla nuova strategia si intende ridurre i costi dell’in­formatica della SUISA a partire dal 2015 di circa un quinto.

Nuovo impianto di riscaldamento per l’edificio SUISA di Zurigo

L’edificio SUISA di Zurigo sito nella Bella­riastrasse 82 costituisce la parte maggiore dell’attivo fisso della società cooperativa. Nel bilancio al 31 dicembre 2010 l’immobi­le incide con circa 11,5 milioni di franchi. La gestione e la manutenzione del bene immo­bile servono alla conservazione del valore. Nell’ambito della fissazione del budget, il Consiglio ha deciso di sostituire l’impianto di riscaldamento nella sede di Zurigo. Al

Deciso il budget 2012Rapporto del Consiglio d’amministrazione

Foto: Martin Wüthrich

Decise nuove regole di ripartizione per la tariffa A SSR SRG:

A partire dal 2012, sono integrati nella tariffa A anche i compensi per le emissioni pubblicitarie alla televi-sione (finora tariffa W). Per questo motivo vengono adeguate le regole di ripartizione, attualmente approvate dal Consiglio, ma in attesa di autoriz-zazione da parte dell’IPI. Non appena questa sarà stata concessa, tramite il SUISAinfo vi informeremo dettaglia-tamente sulle ripercussioni delle modifiche.

Il Consiglio nazionale sostiene l’iniziati-va parlamentare Leutenegger-Oberhol-zer che chiede una regolamentazione legislativa dei salari della Direzione della SUISA. Il Consiglio respinge questo intervento nella politica salariale

Non è necessario un intervento della Confederazione nella politica salariale della SUISA:

della cooperativa privata. Ritiene di essere nella posizione di poter stabilire autonomamente i salari della Direzione. L’ultima parola spetta inoltre ai soci che approvano il conto annuo in sede di assemblea generale.

posto della tanica di petrolio che dovrebbe essere risanata, verrà installato un impian­to di riscaldamento a gas. Il volume d’inve­stimento ammonta a circa Fr. 400’000.–. Il prezzo per il consumo per kWh dei sistemi di riscaldamento a gas è, paragonato ai ri­scaldamenti a petrolio e in particolare gra­zie ai costi di manutenzione di regola più bassi, tendenzialmente più economico.

Testo: Andreas Wegelin e Marco Zanotta

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Tramite la musica viviamo cose che non riusciamo a vivere al di fuori del mondo dei suoni. Ogni essere umano, indipen­dentemente dalla razza, dalle convinzioni religiose o dalla cultura, riesce ad identi­ficarsi con un determinato orientamento musicale. È dimostrato anche l’immedia­to legame tra la musica e la capacità di apprendere del cervello. Gli esseri umani hanno sempre espresso le loro emozioni tramite la musica, dai primi suoni musi­cheggianti dell’uomo delle caverne al blues degli schiavi di colore d’America, dal jazz alla musica classica e al pop fino agli inizi del rap e dell’hip­hop.Ci troviamo tuttavia in un’epoca nella quale la percezione musicale del cosid­detto «Mainstream» viene inf luenzata dal regno del terrore senza cultura né le­vatura della radio di formato delle emit­tenti TV private. I talent show come «DSDS» o «X­Factor» contribuiscono al continuo abbruttimento e all’abbandono culturale della nostra società. Questi show sono i porno del settore musicale, poiché i giovani confondono quanto sen­tono con la musica nello stesso modo in cui a causa dell’ondata di porno in Inter­net confondono il porno con il sesso o addirittura con l’amore.Da molto tempo oramai, da forma arti­stica quale era, la musica è degenerata a merce di massa artigianale che in base a criteri pervertiti viene mercanteggiata ad un pubblico in balia dei media e che nella nostra vita ha lo stesso valore dei rumori quotidiani della strada. La musi­ca alla radio e alla TV deve soddisfare de­terminati criteri melodici, armonici e ritmici e le canzoni non devono durare più di 4 minuti; in caso contrario non vengono suonate.

CARTE BLANCHE

Musica: merce di massa

Foto: Jürg Isler

Varie

È come se una galleria d’arte esponesse solo opere di un diametro di 10 su 10 cm e di color rosso oppure se una casa edi­trice pubblicasse esclusivamente libri che non hanno più di 50 pagine. È diffi­cile immaginare quel che in un caso del genere perderemmo a opere artistiche e letterarie! A prescindere dalle macchina­zioni dietro le quinte delle emittenti ra­dio e TV (si veda i brogli di IFPI Svizzera in merito agli accordi presi con DRS 3 «Hitparade»).Ma com’è possibile che i giovani si evol­vano dal punto di vista culturale, se alla radio e alla TV viene loro propinata sem­pre la solita minestra orientata al guada­gno? Invano è anche il tentativo di inse­gnare ai figli a una certa età di mangiare frutta e verdura, quando da piccoli li si è abituati solo a Fast Food e dolci!Nei videoclip di diversi pezzi hip­hop, si vedono donne a quattro zampe al guin­zaglio come cani che vengono strattona­te di qua e di là e definite come «troie» e «bitches» (puttane). Le istruzioni quan­do e quanto spesso schiaffeggiare le pro­prie puttane, viene fornita direttamente nelle «canzoni». Questo atteggiamento dispregiativo dell’essere umano e pro­fondamente misogino diventa espres­

sione della «cultura giovanile», per poter spillare soldi a non finire ai giovani sen­za orientamento e succubi dei media e che prendono a modello tossicomani di crack (Eminem), spacciatori di droga (50 Cent), razzisti (Bushido) e protagoni­sti di porno (Snoop Dogg) emulando il loro stile di vita.Vogliamo veramente lasciare la forma­zione culturale delle generazioni future a coloro che si sono resi colpevoli della to­tale commercializzazione e del deprezza­mento dell’ex forma artistica «musica»?

Testo: David Klein

David Klein (www.davidklein.tv) ha tra l’altro composto la ballata «In Love for a while» con cui Anna Rossinelli ha raggiunto per la Svizzera all’Eurovision Song Contest 2011 a Düsseldorf il girone finale dei 25 migliori contributi.

Il contenuto di questo articolo è l’opinione personale dell’autore e non riflette necessariamente l’opinione della redazione o della SUISA.

David Klein Musicista,

compositore, produttore

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Varie

Un’ampia alleanza di organizzazioni, tra cui la SUISA, chiede ora un piano d’azione contro la pirateria, che, sulla base di dati svizzeri attuali, dovrebbe portare all’ado­zione di provvedimenti concreti quali ad esempio il blocco di offerte illegali in rete.Il rapporto di Berna non è stato accolto con favore dai creatori della cultura. Le reazioni di alcuni membri della SUISA, di cui ne stampiamo tre a titolo rappresentativo, sono indicative del malumore che vige. E voi, cosa ne pensate? Spediteci una e­mail a [email protected].

Andy Prinz, compositore,produttore e editore

«Mi oppongo con vigo­re a questo rapporto che in primis non si basa su ricerche appro­fondite e che inoltre si riferisce ad un’indagi­

ne straniera obsoleta. La legge svizzera par­la chiaramente: Io, in qualità di autore, sono il solo a poter decidere cosa succede della mia opera. Il presente rapporto equi­vale ad una sorta di espropriazione. Non è possibile che un comportamento venga di fatto legalizzato, anche se questo viola delle vigenti regole legislative e morali. Mi di­sturba inoltre che si faccia dei compositori e degli interpreti un unico fascio. Come compositore non riesco infatti a compensa­

una frazione delle entrate. Qui dovrebbe essere ceduta ai creativi una fetta più gran­de della torta. La sola soluzione probabil­mente funzionante e applicabile a livello mondiale è una f latrate. Questa può essere riscossa secondo diverse modalità; l’opzio­ne più facile sarebbe probabilmente trami­te l’accesso Internet. Il mio più grande de­siderio sarebbe una f latrate culturale da riscuotere tramite le imposte. La cultura dovrebbe essere accessibile a tutti.»

Ben Mühlethaler, compositore/cantautore (Aura Dione, Remady e.a.)

«Quando ho letto que­sto rapporto ingiusto del Consiglio federale mi è venuto quasi un colpo. Per me è una questione di principio;

si tratta della considerazione del nostro la­voro e dell’arte. Perché dovrebbe essere legale e poco importante se la nostra pro­prietà viene sgraffignata (o sfruttata gratu­itamente) o meno? Se alla Migros rubassi una mela (o ne assaggiassi una gratuita­mente), sarei nei guai. Se qualcuno «risuc­chia» centinaia di ore della nostra creazio­ne, questo non dovrebbe fregare niente a nessuno e in base al Consiglio federale non avrebbe alcuna ripercussione? Ho la sensa­zione che il Consiglio federale sia giunto alle conclusioni di questo rapporto durante le pause caffè.»

Testo: Martin Wüthrich

Il rapporto del Consiglio federale in merito al postulato Savary divide gli animiIl massiccio scaricamento gratuito di musica, film o giochi in Internet non ha alcuna influenza sulla creazione culturale nazionale, è quanto comunicato dal Consiglio federale il 30 novembre 2011 nella sua risposta al postulato «La Svizzera ha bisogno di una legge contro lo scaricamento illegale di musica da Internet?». Non esiste tuttavia uno studio rappresentativo per la Svizzera.

re le entrate che vengono a mancare né con il merchandising né con dei biglietti di con­certo.»

Andreas Ryser, compositore (Filewile)

«Il rapporto del Consi­glio federale non inf lu­isce sulle vendite. Le entrate che vengono meno sono sanzioni pecuniarie e d’indenni­

tà dei downloader contro cui è stata pro­mossa un’azione legale, che vengono divise tra avvocati e industria. E questo, del resto, non è un trattamento di consumatori co­struttivo e funzionante a lungo termine. La motivazione del Consiglio federale è una completa idiozia e dimostra con quanta su­perficialità e senza un’adeguata ricerca sia stata data una valutazione dell’attuale si­tuazione. I compensi non sono aumentati, né vi sono maggiori opportunità per esibir­si o vengono venduti più articoli merchan­dising di una volta. Legale o illegale, questa è una vecchia storia. Voler impedire lo svi­luppo tecnologico a suon di leggi è un’im­presa impossibile. Quel che invece dovreb­be dar da pensare alla politica sono le multinazionali che guadagnano milioni con la messa a disposizione di Content o la vendita di hardware con cui ascoltarli. I cre­atori dei contenuti ricevono tuttavia solo

Foto: Brigitte Lustenberger (A. Ryser), zVg

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Prossimi appuntamenti / Agenda

2.3.2012Swiss Music Awards, Zurigo

22.3.2012m4music, Losanna

23. – 24.3.2012m4music, Zurigo

19. – 22.4.2012jazzahead!, Brema

23.6.2012Asssemblea generale SUISA, Berna

17. – 21.10.2012Womex, Thessaloniki

Come già comunicato nella scorsa edizione del SUISAinfo, la rielaborazione dei con­tratti di gestione è conclusa. A partire da aprile 2012 inizieremo con la spedizione dei nuovi contratti. Tutti i membri riceve­ranno per posta un nuovo contratto. Le no­vità sono descritte in dettaglio nella lettera d’accompagnamento. La spedizione dei cir­ca 30’000 contratti si effettuerà in maniera scaglionata per riuscire a far fronte al di­spendio amministrativo con le risorse esi­

stenti. Pertanto, non tutti i membri riceve­ranno contemporaneamente il nuovo contratto. L’attività di spedizione si protrar­rà per più mesi.Vi preghiamo di aiutarci a contenere i costi di spedizione. Vi preghiamo di rispedirci il contratto firmato subito dopo averlo ricevu-to. Così, nell’interesse di tutti i membri, ci eviterete inutili costi di sollecito. Grazie sin d’ora per la vostra collaborazione! (ck)

Nuovo contratto di gestione: invio a partire da aprile I conteggi 2012

Fine aprileConteggi supplementari 2012, 1° conteggio

Metà maggioDiritti di riproduzione 2012, 1° conteg-gio: Movimenti musicali, supporti sonori e audiovisivi, utilizzazioni online (tariffe PA, PI, PN, VI, VM, VN)

Fine maggioDall’estero: Diritti di esecuzione e di emissione 2012, 1° conteggio; Diritti di riproduzione 2012, 1° conteggio

Metà giugno Conteggio principale 2012: Diritti di esecuzione, diritti di emissione e diritti R/TV (SSR 1° conteggio)

Fine giugnoRilascio centrale di licenze 2012, 1° conteggio

Inizi luglioPrevidenza a favore degli editori, conteggio principale 2012 incluso

Metà luglioPrevidenza a favore degli autori – rendite

Fine settembre- Diritti di esecuzione supporti

audiovisivi 2012 (tariffe T, Y)- Conteggi supplementari 2012,

2° conteggio

Metà ottobreDiritti di riproduzione 2012, 2° conteg- gio: Movimenti musicali, supporti sonori e audiovisivi, utilizzazioni online (tariffe PA, PI, PN, VI, VM, VN)

Fine ottobre - Indennità sui supporti vergini

(TC4) 2012- Parti sub-editori reti via cavo 2012- Conteggio Diritti di ri-registrazione

2012

Fine novembre- Dall’estero: Diritti di esecuzione e di

emissione 2012, 2° conteggio; Diritti di riproduzione 2012, 2° conteggio

- Rilascio centrale di licenze 2012, 2° conteggio

Metà dicembreDiritti di emissione e diritti R/TV SSR film incluso 2012, 2° conteggio

La SUISA sostiene in qualità di Supporting Partner la 5a edizione degli Swiss Music Awards. Sei dei dieci riconoscimenti vanno a creatori musicali nazionali e pertanto a membri della SUISA. Il Premio nazionale per la musica pop/rock, divenuto nel frat­tempo il più importante del genere, verrà conferito il 2 marzo 2012 a Zurigo e tra­smesso dal vivo su SF 2. (wü)

≥ Per ulteriori informazioni e il link sul voto del pubblico consultate il sito www.suisa.ch/fr/swissmusicawards

La SUISA sostiene gli Swiss Music Awards 2012

Le scadenze per le indennità dall’estero sono ora fissate a fine maggio e fine no­vembre 2012. A differenza degli anni pas­sati, sui conteggi estero figureranno ora i diritti di esecuzione/emissione insieme ai diritti di riproduzione. Grazie a questo rag­gruppamento, il dispendio amministrativo in occasione della spedizione si riduce. Le nuove scadenze sono ora meglio armoniz­zate con le scadenze di conteggio delle so­cietà consorelle estere. A causa delle so­

Scadenze ottimizzate per i conteggi dall’estero

vrapposizioni temporali, molti conteggi, soprattutto per quanto riguarda le società consorelle estere più «grandi», finora pote­vano essere elaborati solo con un ritardo di sei mesi. Grazie ai tempi di trattamento ot­timizzati, queste indennità potranno esse­re conteggiate molto più rapidamente di prima ai membri della SUISA. Troverete qui a fianco tutte le altre scadenze di con­teggio del 2012. (wr/lem)

Scadenze

2012