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Provincia di Pavia Variante del PTCP DOCUMENTO STRATEGICO Ambito territoriale n.2 LOMELLINA EST 11 ottobre 2012

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Provincia di Pavia

Variante del PTCP

DOCUMENTO STRATEGICO

Ambito territoriale n.2 – LOMELLINA EST

11 ottobre 2012

Provincia di Pavia. Variante del PTCP. Documento strategico ambito n. 2 – Lomellina Est _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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INTRODUZIONE – Guida alla lettura del documento

Il Documento preliminare presentato ai comuni nel mese di maggio 2012 prevede la costruzione

dei contenuti del PTCP attraverso un lavoro di confronto e cooperazione articolato nei sette

tavoli con i Comuni della Provincia. A tale fine per ciascun tavolo sono state predisposte due

schede, che costituiscono il primo passo verso la definizione di un Documento territoriale

d’ambito dove definire strategie e contenuti sui principali aspetti di area vasta.

Per ogni ambito sono state predisposte due schede di seguito riportate: la prima scheda

sintetizza la situazione presente ad oggi nell’ambito territoriale, mentre la seconda presenta

alcune prime proposte su obiettivi e azioni prioritarie.

Nella prima scheda sono stati raccolti gli elementi che caratterizzano l’ambito, sia in termini

positivi che in termini di problematicità. Seguendo un approccio cosiddetto di swot analysis,

ormai normalmente utilizzato nelle analisi economiche e territoriali, si è cercato di restituire in

modo completo, ma allo stesso tempo sintetico, in poche pagine, lo stato dell’ambito con

riferimento a Punti di forza, Criticità, Opportunità, Rischi sugli aspetti territoriali. Le prime due

categorie fanno riferimento a quanto già oggi esistente, mentre le ultime due si riferiscono a

situazioni potenziali, positive (opportunità) o negative (rischi), che si potranno manifestare nel

futuro. Per esempio, un impianto di trattamento rifiuti è posto nelle criticità se già esistente ed

operativo, o nei rischi se programmato ma non ancora costruito. Analogamente un parco (per

esempio un PLIS) è inserito nei punti di forza se esistente, ossia già approvato ed in fase di

attuazione, o nelle opportunità se proposto ma non ancora approvato.

Le schede sono state impostate in modo da risultare il più possibile sintetiche ed esplicative,

senza tuttavia perdere nella sintesi la ricchezza e varietà degli argomenti presenti in ciascun

ambito. Alcuni dei temi che potevano essere inseriti sia nelle criticità sia nei punti di forza, o

nelle opportunità e rischi, a seconda del punto di vista dal quale le si considera. Ad evitare di

apparire dispersivi e di rendere le schede pesanti e poco leggibili, in alcuni casi sono state

operate semplificazioni, per raggruppare gli argomenti. Ad esempio gli impianti per le energie

rinnovabili sono per semplicità tutti trattati nella parte delle criticità, anche se non è detto che

tutti gli impianti di questo tipo abbiano solo effetti negativi.

Le schede derivano da analisi e contributi conoscitivi che sono stati costruiti sulla base di:

• contributi derivanti dai singoli settori dell’amministrazione provinciale, coinvolti nel lavoro di

costruzione del Piano Territoriale di Coordinamento (Settore Lavori Pubblici, Agricoltura,

Difesa Idrogeologica e Protezione Civile, Tutela Ambientale, Sviluppo sociale ed

economico, Trasporti, Cultura – Turismo - Innovazione Tecnologica - Politiche della Scuola

- Giovani e Pari Opportunità, Faunistico Naturalistico, Sviluppo Sociale ed Economico, …);

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• analisi di piani e programmi sovraordinati (PTR, PSR, DSA, AQST, Possibilità offerte dalla

programmazione comunitaria PAC 2007-2013) e di settore;

• analisi del sistema socio-economico (principalmente documento D.A.I.S.S.I.L. prodotto nel

2008 dalla Provincia, Banche dati regionali e provinciali del commercio, dell’agricoltura, del

turismo e della cultura);

• rassegna stampa locale, soprattutto da La Provincia Pavese, da novembre 2011 a

settembre 2012, utilizzata per meglio comprendere la percezione dei temi da parte degli

attori sul territorio o in alcuni casi per individuare notizie o progetti che, anche se non

ancora noti nei percorsi istituzionali formali, possono comunque avere una rilevanza sugli

aspetti di area vasta di cui si occupa il PTCP.

Le valutazioni e le considerazioni che ne sono derivate sono state utilizzate per costruire un

quadro di sintesi del sistema provinciale, da usare come base di discussione, più che come dato

già definito. Si sottolinea in modo particolare quest’ultimo aspetto: lo scopo di queste schede è di

costituire una prima base di discussione. A tale proposito si evidenzia che nelle schede sono state

inserite informazioni derivanti anche da fonti non ufficiali, o non confermate, come possono essere

quelle dei quotidiani, o di documenti ancora in forma di bozza in elaborazione. Si è quindi data

priorità all’inclusione di tutte le informazioni utili alla discussione, anche se in qualche caso la

provincia o altre istituzioni non siano ancora state coinvolte formalmente.

Per esempio per gli impianti per le energie rinnovabili, nella parte dei rischi, sono stati inseriti gli

impianti che risultano attualmente in istruttoria presso gli uffici competenti della Provincia, come

peraltro riportati anche nelle schede sul sito web del Settore Ambiente della Provincia. Ma sono

state anche inserite ipotesi delle quali si discute sui quotidiani, ma dei quali non è ancora stata

presentata domanda in provincia, o dei quali il progetto stesso è ancora in corso di elaborazione o

solo di ideazione.

L’analisi swot si è strada facendo arricchita di numerosi contenuti, per cui, ai fini di una più

immediata leggibilità, questi sono stati raggruppati nei tre sistemi insediativo-produttivo, ambiente

paesaggio, infrastrutture mobilità.

Nella scheda sono state anche riportate le cooperazioni interistituzionali in corso, soprattutto le

unioni dei comuni, immaginate come potenziale opportunità per il futuro, considerando anche

l’attenzione che le norme stanno dedicando all’associazionismo comunale.

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Lo schema swot è il seguente, con un’indicazione di massima sulle tipologie principali di contenuti:

PUNTI DI FORZA Insediativo-produttivo

− Distretti tematici

− Marchi protetti e altri prodotti agroalimentari

− Aziende agricole biologiche

− Aziende agrituristiche

− Risorse e mete turistiche di rilievo

− Distretti del commercio

− Servizi: socio sanitari, istruzione secondo grado, musei, teatri

Ambiente paesaggio

− SIC, PLIS

− Elementi principali della rete ecologica regionale

− Tracciati guida paesaggistici

− Strade panoramiche Infrastrutture Mobilità

− Accessibilità stradale

− Linee su ferro e stazioni ferroviarie

− Piste ciclabili principali

CRITICITA’ Insediativo-produttivo

− Criticità per produttivo, agricoltura, ecc.

− Aree dismesse

− Servizi sovracomunali carenze

− Tendenze verso forme di conurbazioni, consumo di suolo

− Zone di concentrazione di centri commerciali Ambiente paesaggio

− Raccolta differenziata ed impianti per il trattamento dei rifiuti

− Impianti per energie rinnovabili

− Industrie classificate a rischio

− Altri impianti e situazioni di rischio e di forte inquinamento

− Aree di cava

− Rischio idrogeologico

− Geositi

− Aspetti di degrado ambientale e paesaggistico Infrastrutture Mobilità

− Situazioni di congestione nella viabilità

− Situazioni di impatto nell’attraversamento dei centri abitati

− Altre situazioni critiche su strade

− Impianti di logistica esistenti

− Carenze nelle stazioni o fermate di interscambio

− Carenze nei collegamenti ciclabili OPPORTUNITA’ Insediativo-produttivo

− Distretti

− Sistemi e progetti per il turismo

− Itinerari fruitivi Ambiente paesaggio

− PLIS proposti

− Opportunità PAC 2007-13 e nuova PAC 2014-20

− Studi idraulici e progetti di difesa idrogeologica

Infrastrutture Mobilità

− Interventi viabilistici programmati

− Interventi ferroviari programmati

− Percorsi ciclabili previsti Cooperazione interistituzionale

− Unioni di comuni esistenti

− Unioni o altre forme di associazionismo programmate

− GAL, Comunità montana, ecc.

RISCHI Insediativo-produttivo

− Programmazione interventi nei PGT

− Proposte per industrie impattanti

− Proposte per centri commerciali Ambiente paesaggio

− Siti di cava previsti

− Proposte per impianti per energie rinnovabili

− Proposte impianti per trattamento rifiuti

− Indicazioni del PTR su situazioni degrado Infrastrutture Mobilità

− Possibili situazioni di congestione locale a seguito della realizzazione di nuovi assi viabilistici

− Situazioni di congestione a seguito realizzazione insediamenti di rilevanti dimensioni

− Previsioni per impianti di logistica

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La seconda scheda parte da quanto emerge dalla prima e punta ad evidenziare obiettivi e azioni prioritarie

da mettere in campo, tenendo conto delle competenze del PTCP e della pianificazione comunale secondo le

norme sia nazionali sia della regione.

Gli obiettivi derivano in sostanza dalla declinazione alla scala locale, per ciascun ambito, degli obiettivi che

erano stati proposti al capitolo 4.2 del Documento preliminare consegnato ai comuni a maggio 2012. Le

azioni costituiscono primo elenco di proposte di priorità, e servono ad informare i contenuti del PTCP, ed

eventualmente dei PGT, sugli aspetti di area vasta. Tale seconda scheda è ancora in forma di bozza, e

necessita di essere integrata con le proposte che derivano dai comuni nei tavoli di confronto.

Rispetto a queste due schede, che costituiscono base di partenza per definire i contenuti del PTCP, nei

tavoli di cooperazione d’ambito si attendono contributi dai comuni, per esempio sui seguenti aspetti:

• correzioni e integrazioni alle informazioni contenute nella scheda 1, anche evidenziando quelle che nel

frattempo sono diventate superate od obsolete;

• modifica e completamento degli obiettivi e delle azioni prioritarie proposte, e soprattutto integrazione

con nuove proposte su aspetti che non sono considerati nella scheda 2;

• definizione della scala di priorità degli interventi da porre in campo, distinguendo tra quelli da realizzare

a breve, medio e lungo termine;

• suggerimenti su strumenti e modalità attuative, anche al di fuori di quelli che sono stati considerati nel

Documento preliminare per la variante del PTCP distribuito a maggio 2012;

• ogni altra proposta, anche insediativa o infrastrutturale, purché riguardi aspetti di area vasta, che il

singolo comune ritenga di portare all’attenzione del tavolo con gli altri comuni.

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Segue l’elenco delle fonti alle quali si è fatto riferimento per la definizione dei contenuti della prima scheda:

Sistema Insediativo – produttivo

• DAISSIL della Provincia di Pavia, studio sugli aspetti economici, 2008

• Piano di sviluppo socioeconomico Comunità Montana del 2007, e più recente documento proposta PISL Programma integrato di sviluppo locale del 2011

• Banche dati della Camera di Commercio: Distretti e Metadistretti - unioncamere http://www.lom.camcom.it

• Marchi Protetti dal sito della Direzione regionale Lombardia agricoltura e Unioncamere Lombardia - www.buonalombardia.it

• PTR Piano Territoriale Regionale della Lombardia, approvato nel 2010 e smi

• Portale SIT della Regione Lombardia, e Geoportale.

• PRS – programma regionale di sviluppo e DPEFR relativi ad ultimo esercizio regionale

• Accordo AQST della Provincia di Pavia, 2011

• Dati sul consumo di suolo da volume ERSAF 2011, e da Rapporti annuali sulla pianificazione territoriale redatti dalla Direzione territorio della Regione Lombardia

• PSL, programma di sviluppo locale del GAL Oltrepò Pavese

• Informazioni sul turismo da banche dati e carta del programma di sviluppo turistico del Po di Lombardia

• Progetto Integrato d’Area: “Fra il Ticino e l’EX-Po: storie di acqua e castelli in provincia di Pavia”

• Elenco distretti del commercio dal sito regionale: www.industria.regione.lombardia.it

• Elenco Agriturismi da sito regionale: https://dati.lombardia.it/agricoltura/agriturismi (Ultimo aggiornamento marzo 2012)

• Elenco aziende biologiche da sito regionale: https://dati.lombardia.it/agricoltura/operatoribiologici (Ultimo aggiornamento giugno 2012)

• Elenco vini DOCG, DOC, IGT, www.confederdoc.com

• Consorzio Tutela Vini Oltrepò pavese, relazione per la proposta di accreditamento, 2011

• Anagrafica scuole – da provincia di Pavia sito: http://www.paviascuola.it

• Musei e Ecomusei, da Direzione Generale Istruzione, Formazione, Cultura http://www.cultura.regione.lombardia.it

• Anagrafica servizi socio-sanitari: da portale ASL regione Lombardia - www.asl.pavia.it

• Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini Italiani, sul sito web www.federdoc.it

Ambiente-Paesaggio

• PTR, Documento di Piano, relazione, allegati e cartografie, approvato nel 2010 e smi

• PPR Piano paesaggistico regionale e progetto RER, Rete ecologica regionale, approvato 2010 e smi

• PTC Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino, approvato nel 2001, e programmi gestione delle riserve ove esistenti

• PTCP della Provincia di Pavia, vigente, approvato nel 2003. Elaborati in bozza per la variante di adeguamento alla LR 12/2005, pubblicati nell’ambito del percorso di VAS nel 2010

• Distretti agricoli: dal sito www.lavoro.regione.lombardia.it/Distretti agricoli accreditati giugno 2012

• RSA – relazioni stato ambiente della Provincia di Pavia 2004 e 2009

• Rapporti di monitoraggio ARPA e ASL tratti dai relativi siti web

• Piano delle attività estrattive della Provincia di Pavia, vigente, approvato nel 2007

• Elenco degli impianti rifiuti esistenti tratti da PPGR Piano Provincia di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Pavia, vigente, approvato nel 2009, e rapporto dell’Osservatorio sui rifiuti del maggio 2012

• Piano d’indirizzo forestale della Provincia di Pavia, adottato nel 2012

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• Elenco degli impianti autorizzati e in istruttoria per: fotovoltaico, impianti a biogas, combustione, idroelettrico, sito web del Settore Ambiente della Provincia di Pavia, (agg. 31 maggio 2012)

• Sito web della Direzione ambiente della Regione per stabilimenti a rischio RIR - (Agg. giugno 2012) con riferimento ad art 6 e art 8 del d.lgs 334/1999

• Elenco dei siti delle aree protette SIC e ZPS (geoportale ) www.cartografia.regione.lombardia.it

• Elenco dei PLIS esistenti e proposti da (geoportale ) www.cartografia.regione.lombardia.it

• Tracciati guida paesaggistici da PTR Tav. B e Tav. E - www.territorio.regione.lombardia.it

• Strade panoramiche da PTR Tav. B e Tav. E - www.territorio.regione.lombardia.it

• Dati su rischi idrogeologici da Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, da portale territorio della Regione, da elaborati in bozza della variante di adeguamento del PTCP pubblicata ai fini VAS nel 2010

• Rete nazionale rurale 2007-2013 il portale dello sviluppo rurale, www.reterurale.it

• Comuni appartenenti alle Associazioni Nazionali delle Città di Identità (del riso, i borghi più belli d’Italia, borghi autentici, delle ciliegie, del vino) da sito di ANCI www.restipica.net

• Comuni appartenenti alla Associazione dei Paesi Arancioni curata dal TCI Touring Club Italiano, dal sito http://www.paesiarancioni.net/

• Elenco dei Geositi, da Allegato 14 della DGR 2880/2011 e da pubblicazione della Provincia di Pavia “I geositi della Provincia di Pavia”, a cura di L.Pellegrini e P.L. Vercesi, Pavia, 2005

• Studi di fattibilità di sistemazione idraulica, da Allegato 1 della DGR 2880/2011

• Massime intensità macrosismiche osservate nella Provincia di Pavia, da banca dati macrisisimici del GNDT, elaborati per il Dipartimento della Protezione Civile

• Principali tipologie di dissesto componenti il rischio per i comuni e altri dati su dissesti e su aree di rischio molto elevato, dal vigente PAI dell’Autorità di Bacino del Fiume Po

Infrastrutture-mobilità

• PTVE, Piano del traffico e della viabilità extraurbana, elaborati in bozza del 2011

• Dati su situazioni di criticità e su programmazione interventi da settore Viabilità della Provincia di Pavia

• Elenco delle stazioni ferroviarie dal portale di Trenord www.trenord.it , aggiornamento agosto 2012

Cooperazione interistituzionale

• Elenco delle unioni di comuni esistenti, da sito della Regione ww.regione.lombardia.it/cs e da sito ANCI www.unioni.anci.it

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Scheda 1

PUNTI DI FORZA Insediativo-produttivo

• Presenza nella Provincia di Pavia di tutti e tre i requisiti considerati fondamentali per l’insediamento di attività produttive: elevata accessibilità nazionale ed internazionale, buona qualità ambientale, risorse umane qualificate.

• Competenze ed elevata qualità dei prodotti nell’industria meccanica e delle calzature. Consolidata presenza dei prodotti sui mercati internazionali, anche se oggi in fase di contrazione.

• Consorzio A.S.T. - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano

• Meta distretti tematici (filiere produttive strategiche come da Dgr del 5/10/2001) Moda (Vigevano, Cassolnovo, Gambolò, Garlasco, Civalegna). Distretto industriale Vigevanese: Meccanico-calzaturiero (8 comuni: Borgo San Siro, Cassolnovo, Cilavegna, Gambolò, Garlasco, Gravellona Lomellina, Parona e Vigevano).

• Distretto agricolo “Po di Lombardia” (Agroalimentare di qualità): aggregazione tra cooperative agricole, consorzi agroalimentari, centri di ricerca, istituti di credito e associazioni.

• Marchi protetti: Salame d’oca di Mortara IGP, sono presenti tre allevamenti e tre aziende agricole. Marchio “De.co”, la denominazione comunale di origine, per la tutela di prodotti tradizionali delle aziende vigevanesi.

• Prodotti agroalimentari tradizionali che contribuiscono al Paniere Pavese. Altri prodotti come da apposito Atlante dei prodotti tipici di Ersaf – Regione Lombardia.

• Coltivazione di prodotti di qualità (riso, orticole, asparago di Cilavegna, fagiolo di Gambolò). Presenza di numerosi impianti di arboricoltura a ciclo breve.

• Aziende agricole biologiche (d.lgs. n. 220/1995 e dalla L.R. 5 dicembre 2008 n. 31, aggiornamento dello stato di fatto a luglio 2012) presenti nella provincia 298, nell’ambito 45.

• Attività agrituristiche, 229 intera provincia, nell’ambito sono presenti 36 attività agrituristiche, (6 ristorazione, 13 attività ricreative culturali, 4 fattorie didattiche, 8 offrono alloggio, 5 attività venatoria). Da segnalare in cascinale a Zinasco laboratorio artigiano per la lavorazione di lane di elevata qualità.

• Risorse e mete turistiche di rilievo (Vigevano, Mortara, Sforzesca con testimonianze Leonardesche, Santuario Madonna delle Bozzole, Sant’Albino, Scaldasole e altri); itinerario turistico religioso della via Francigena, numerose cascine di pregio e altri manufatti di testimonianza del mondo rurale; importanti aree naturalistiche (vedere elenco in ambiente paesaggio).

• Distretti del commercio presenti nel territorio provinciale 17 che coinvolgono 79 comuni, nell’ambito vi sono: Duc La dimora Sforzersca- Vigevano, Distretto della Lomellina Orientale - Sannazzaro de’ Burgondi (4 comuni), La via del riso – Gambolò (4 comuni).

• Servizi sanitari: Aziende Ospedaliere a Vigevano e Mortara. Distretto sanitario di Vigevano, nel quale rientrano 4 comuni di questo ambito: 2 servizi per la famiglia, 29 Strutture per infanzia e adolescenti, 1 Servizio per persone con dipendenze da sostanze, 6 Servizi/strutture riabilitative per persone con disabilità, 7 strutture per anziani. Distretto sanitario di Mortara, nel quale rientrano 4 comuni di questo ambito: 6 strutture per infanzia e adolescenti, 1 Servizio/struttura riabilitativa per persone con disabilità, 9 strutture per anziani. Distretto sanitario di Garlasco, nel quale rientrano 10 comuni di questo ambito: 1 servizio per la famiglia, 9 strutture per infanzia e adolescenti, 1 servizio per persone con dipendenze da sostanze, 1 servizio/struttura riabilitativa per persone con disabilità, 9 strutture per anziani.

• Presenza di 11 Istituti superiori: nove a Vigevano (tre licei e cinque istituti tecnici e un istituto magistrale), due a Mortara (un istituto tecnico e uno professionale) e un C.F.P accreditato a Mortara.

• Centri sportivi di livello sovracomunale a Mortara e Vigevano.

• Teatri: Teatro Cagnoni e Auditorium Scuola G. Robecchi e Multisala cinematografica a Vigevano, Auditorium Città di Mortara, CinemaTeatro Angelicum e Teatro Comunale a Mortara, Teatro polifunzionale a Civalegna, Teatro Martinetti a Garlasco.

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• Museo Archeologico Lomellino di Gambolò, museo della Parrocchia di San Lorenzo a Mortara, Espoter - Esposizione Permanente sulle Tecnologie Energetiche a Sannazzaro De Burgondi, Raccolta archeologica a Scaldasole, Musei Civici "Luigi Barni", Pinacoteca civica, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano e Museo del Mulino di Mora Bassa a Vigevano.

• Ecomuseo del Paesaggio Lomellino, nella formula di museo diffuso costituito dalle emergenze naturali e dalle manifestazioni della cultura materiale ed immateriale. Il museo ha sede a Palazzo Strada a Ferrera Erbognone.

• Il Comune di Sannazzaro de’ Burgondi fa parte della Associazione nazionale delle Città del Riso, nell’ambito della rete Res Tipica promossa da ANCI.

Ambiente-paesaggio

• Presenza di matrice prevalente di stampo rurale, con significativi e diffusi elementi di pregio naturalistico, e del parco fluviale del Ticino.

• Aree protette e naturalistiche di pregio: Parco del Ticino (comuni di Zerbolò, Borgo San Siro, Gropello Cairoli, Villanova D’ardenghi, Garlasco, Gambolò,Vigevano, Cassolnovo)

• SIC: Basso Corso e sponde del Ticino, San Massimo, Boschetto di Scaldasole, Boschi del Vignolo, Garzaia della Cascina Portalupa.

• ZPS: Boschi del Ticino.

• Rete ecologica regionale: area Prioritaria per la Biodiversità AP25 “Fiume Po”, AP32 “Lomellina”, e AP31 “Valle del Ticino. Gangli primari: Ticino di Vigevano, Corridoio fluviale del Ticino e del Fiume Po, Corridoio della Lomellina Centrale.

• Tracciati guida paesaggistici: − Sentiero Europeo E1. Sentieri, strade campestri e forestali, argini. Lungo il Po fino a località Gerola,

con variante che dal ponte di Bereguardo –Cascina Venara, sul Ticino, raggiunge Pavia. − Via Francigena. Strade campestri, tratti di viabilità ordinaria. Attraversa la Lomellina (da Robbio), il

Pavese e parte del Basso Lodigiano (in connessione con Piacenza). − Sentiero del Po: proposta già attivata, in qualche tratto, per un collegamento ecologico multifunzionale

lungo l’argine maestro del Po, parte del sentiero Europeo E7.

• Strade panoramiche: SP3 strada del Ticino da Pavia a Zerbolò a Borgo S.Siro. Infrastrutture-mobilità

• Buona accessibilità alla viabilità autostradale tramite due caselli sulla A7, accesso alla A4 tramite casello di Novara.

• Buoni collegamenti ferroviari nord-sud con doppio binario verso Alessandria e Novara, e nodo ferroviario di Mortara con collegamenti secondari verso Pavia e verso il Piemonte.

• Interporto ferro-gomma di Mortara, lungo la linea Alessandria – Novara, ed eccellenti collegamenti con il resto della rete ferroviaria nazionale ed internazionale, e con i porti di Genova e di Savona.

• Stazioni ferroviarie: Nodo Ferroviario di Mortara, stazioni di Vigevano, Parona, Albonese, Villanova d’Ardenghi, Garlasco, Gambolò – Remondo, Sairana Zinasco, Zinasco nuovo, Pieve Albignola, Sannazzaro, Ferrera Lomellina.

• Alcune piste ciclabili per la fruizione del territorio, anche se da potenziare nel Parco del Ticino: da Bereguardo a Pavia ed al Po (Travacò Siccomario) tratto non ancora completamente percorribile – Alzaia del Naviglio di Bereguardo, da Castelletto di Abbiategrasso a Bereguardo sfruttando l’alzaia del naviglio omonimo.

CRITICITA’ Insediativo-produttivo

• Contrazione dell’industria manifatturiera e calzaturiera per competizione e crisi economica internazionale.

• Organizzazione tendenzialmente individuale delle imprese, con scarsa propensione a fare rete.

• Le specializzazioni agroalimentari non sono in generale inserite in un ragionamento di filiera, con strutture di ricerca a monte e marketing di prodotto a valle (anche verso i mercati esteri). Esistono tuttavia alcune aziende che fanno eccezione e che possono costituire riferimento virtuoso da diffondere.

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• Il disaccoppiamento degli aiuti comunitari rischia di portare ad una diminuzione della produzione di riso, a favore di altre colture più remunerative (cereali o oleaginose).

• La ricettività agrituristica è ancora circoscritta a casistiche limitate e stenta a trasformarsi in pratica diffusa sul territorio.

• Squilibrio tra le diverse forme di commercio, ed indebolimento esercizi al dettaglio, nei quartieri e nei centri storici. Presenza di numerosi centri commerciali tra Vigevano, Mortara e Parona.

• Presenza di aree dismesse nei comuni di Cilavegna, Garlasco.

• Carenze nei servizi sovracomunali, in relazione soprattutto ai servizi per le imprese.

• Elevato frazionamento delle aree produttive industriali ed artigianali esistenti, con siti di piccole dimensioni, alcune in situazione di conflitto con usi residenziali o a servizi.

• Tendenza verso forme insediative diffuse, poco compatte. Progressiva formazione di conurbazioni lineari lungo asse viario Mortara-Vigevano.

Ambiente-paesaggio

• Progressiva intensificazione delle pratiche agricole, incremento di forme di utilizzo degli spazi rurali diverse da quelle tradizionali, e diffusione degli impianti di produzione energetica, che oltre a risultare difficili da inserire nel contesto paesaggistico, contribuiscono in modo significativo a semplificare il mosaico eco sistemico e impoverire il patrimonio naturalistico.

• L’utilizzo agricolo richiede il consumo di rilevanti quantità di risorse idriche e determina effetti diffusi di inquinamento della rete irrigua e dei corsi d’acqua.

• Presenza delle emissioni e degli impianti molto estesi della Raffineria ENI tra Sannazzaro e Ferrera Erbognone.

• Raccolta differenziata con percentuali basse rispetto rispetto a medie regionali (fatta eccezione per alcuni comuni).

• Impianti fotovoltaici autorizzati a terra 10, per complessivi 36 MWp, dei quali 25,6 MWp in impianto Sir Power srl in Comune di Dorno.

• Impianti a biogas autorizzati n 12, tutti inferiori un MWe di potenza.

• Impianto idroelettrico autorizzato a Sannazzaro De Burgondi e Ferrera Erbognone.

• Impianti di trattamento dei rifiuti: − Impianto per la termovalorizzazione della frazione secca e la stabilizzazione della frazione organica a

Parona. − Impianto di compostaggio della frazione organica e del verde a Zinasco. − Impianto di compostaggio della frazione verde a Ferrera Erbognone. − Impianti di combustione esistenti a Mortara, Mezzana Bigli. − Complessivi n 51 servizi/impianti di trattamento dei rifiuti speciali esistenti, dei quali 26 operativi in

procedura semplificata. − Piattaforma a Vigevano, Garlasco, Sannazzaro De Burgondi. − Aree attrezzate a Alagna, Cassolnovo, Dorno, Ferrera Erbognone, Gambolò, Mortara, Scaldasole,

Silvano Pietra, Tromello, Zerbolò, Zinasco.

• Discariche per rifiuti urbani e rifiuti speciali esaurite ed in fase di post-gestione: discarica Smar, sita in località Belcreda di Gambolò (ricontestualizzazione in corso con impatti previsti a medio-lungo termine).

• Impianto per la triturazione di rifiuti inerti edilizi ad Alagna, in prossimità della riserva Boschetto Scaldasole.

• Inquinamento da odori dovuti a pratica di smaltimento fanghi in terreni agricoli, impianti di Ferrera-Erbognone, Zinasco, Sannazzaro, Tromello, San Giorgio, oltre alle pressioni indotte su suolo, sottosuolo e falda acquifera.

• Presenza di 4 siti a rischio di incidente rilevante (di cui all’art. 8 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i), due a Ferrera, una a Mezzana Bigli, la raffineria di Sannazzaro.

• Superamenti limiti inquinamento atmosferico in molti comuni dell’ambito, critiche in particolare le aree intorno a Sannazzaro, Parona, Belcreda.

• Concentrazione di industrie nella zona di Parona, tra le quali una per la fusione di materiali ferrosi, una per la fusione e la lega di materiali non ferrosi, un impianto chimico per la produzione di idrocarburi ossigenati, e un impianto chimico per la produzione di gomme sintetiche.

• Rischio idrogeologico:

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− Fasce fluviali rischio idraulico del PAI per il Po e il Ticino, tendenziale degrado ed erosione degli argini del Po. Rischio esondazioni per aree molto ampie nei comuni lungo il Po a monte della confluenza con il Ticino.

− Comuni con classe di rischio molto elevato R4, per esondazione (Vigevano, Gambolò, Dorno, Garlasco, Groppello Cairoli). Complessivi 15 comuni con rischio elevato R3, per esondazione.

− Località con aree di rischio molto elevato per potenziale inondazione, PS267 e zona I del PAI: asta del Torrente Terdoppio a Tromello.

• Geositi: Alveo pluricursale del Ticino (Vigevano, Cassolnovo), Boschetto di Scaldasole, Fontanile di Fontana Fredda (Gravellona Lomellina), Meandri del Torrente Terdoppio (Dorno, Alagna, Garlasco), Peduncolo di Sommo.

• Area di cava sabbia e ghiaia: due a Sannazzaro De’ Burgondi, a Gravellona Lomellina, Dorno-Siziano, a Ferrera Erbognone, una a Zinasco-Pieve Albignola, Cervesina-Zinasco-Mezzana Bottarone, Bastida Pancarana-Sommo, Dorno-Pieve Albignola, Sommo–Cava Manara, Mezzana Bigli, Groppello Cairoli; giacimenti in Pieve Albignola - Zinasco, Ferrera Erbognone, Pieve Albignola - Dorno, Gravellona Lomellina, Mezzan Bigli.

• Aree degradate e/o compromesse paesaggisticamente a causa del sottoutilizzo o abbandono e dimissione, cave cessate a Ferrera Erbognone, Dorno-Zinasco,

• In alcune zone urbane e frazioni copertura non completa del servizio di fognatura e/o depurazione. Situazioni di criticità per la capacità ricettiva del sistema depurativo, scarichi nel Terdoppio e sistema idrico in generale.

• Graduale compromissione della continuità del sistema irriguo dei canali, soprattutto nelle zone periurbane, con conseguenti effetti sulle funzioni agricole.

• Progressivo impoverimento del paesaggio della pianura per agricoltura intensiva e per standardizzazione interventi edilizi.

• Indicazioni da PTR della Regione per aree e ambiti di degrado paesistico provocato da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche e usi urbani:

− Ambito di possibile “dilatazione” del “Sistema metropolitano lombardo:Vigevano verso Mortara e verso Gambolò

− Conurbazione lineare tra Vigevano e Mortara − Aree industriali – logistiche zona Ferrera Erbognone e Sannazzaro De’ Burgondi con fenomeni di

abbandono aree agricole.

• Sempre da PTR della Regione, degrado provocato da sottoutilizzo, abbandono e dismissione di cave abbandonate (fenomeno diffuso in tutto l’ambito), aree agricole sottoposte a fenomeni di abbandono (dim>10% -periodo di riferimento 1999-2004) sull’asse di conurbazione tra Vigevano e Mortara.

Infrastrutture-mobilità

• Congestioni traffico soprattutto nell’itinerario Mortara – Vigevano e verso Milano lungo ex SS494.

• Situazioni di difficoltà per il traffico: passaggi livello ferroviari a piano strada a Mortara ed in altri comuni; attraversamenti di centri abitati da parte di strade a traffico elevato (Albonese, Scaldasole, …).

• Accessibilità inadeguata (soprattutto viabilistica) verso stazioni alta velocità e aeroporti.

• Impianti di logistica di dimensioni significative a: Mortara, Vigevano, Villanova d’Ardenghi, Tromello, Cassolnovo.

• Carenza strutture di interscambio (parcheggi, piste ciclabili, funzioni di servizio, ecc.) alle stazioni ferroviarie.

• Greenway del Ticino, via Francigena e altri percorsi escursionistici: in alcuni tratti commistione in unica sede stretta tra pedoni/ciclisti con significativo e pericoloso traffico veicolare.

OPPORTUNITA’ Insediativo-produttivo

• Creazione di sinergie tra diverse filiere inerenti temi ambientali, enogastronomici, turismo, energia.

• Graduale copertura dei comuni che non sono ancora serviti da Adsl a banda larga (attraverso progetto regionale affidato a Telecom)

• Costituisce opportunità per potenziare il sistema turistico la vicinanza al bacino insediativo dell’area metropolitana e alla sede di Expo 2015.

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• Distretto interprovinciale (Lodi, Milano e Mantova oltre a Pavia) di filiera del riso, accreditamento in corso in Regione.

• Progetto percorso ciclabile Venezia-Torino lungo il Po, anche in previsione di Expo 2015.

• Progetto Integrato d’Area “Fra il Ticino e l’ExPo: storie di acqua e di castelli in provincia di Pavia”: Comune di Vigevano: interventi di restauro e valorizzazione del Castello e nel Museo del Tesoro del Duomo, percorsi nel parco del Ticino legati all'itinerario europeo E1, Percorso letterario Mastronardi, “La via del fiume”, percorso tra l’abitato di Zerbolò e la Cascina Venara.

• Nuove strutture alberghiere a Sannazzaro.

• Progetto, proposto dai comuni di Mezzana Bigli e Sannazzaro de’ Burgondi, per il Museo del Po “Il risveglio del fiume segreto”.

• Progetto della Provincia per itinerario turistico circuito della Lomellina, nei comuni di Groppello Cairoli, Garlasco, Borgo San Sito, Gambolò, Vigevano, Parona, Mortara.

• Sistema turistico "Po di Lombardia", che interessa le province di Mantova, Cremona, Lodi e Pavia, per mettere a sistema le risorse e promuovere un approccio più ampio, che coinvolga anche centri minori, territorio rurale e aree protette.

• Progetto “La Bachicoltura in Lomellina dal Passato al Futuro” - Università degli Studi di Pavia, Ecomuseo del paesaggio Lomellino. Progetto per la reintroduzione della coltura del baco da seta in Lomellina.

• Progetto di museo della civiltà contadina alla Cascina Eriberta nel Comune di Mezzana Bigli. Ambiente-paesaggio

• Fotovoltaico ed energie rinnovabili, ma compatibilmente con gli altri usi del territorio e con la tutela dei caratteri paesaggistici. Disponibilità di ampie coperture di capannoni e centri commerciali per la localizzazione dei pannelli.

• Piano di Sviluppo rurale 2007-2013, con riferimento in particolare a: − Misura 223 "Imboschimento di superfici non agricole" . − Misura 311 “Diversificazione verso attività non agricole”; Sottomisura B “Produzione di energia

rinnovabile” − Misura 111 " Formazione, Informazione e Diffusione della conoscenza" per la formazione agli operatori

del settore agricolo-forestale. − Misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori” (scadenza 14 dicembre2012).

• Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, con nuove opportunità per aziende agricole multi servizi.

• Attuazione delle indicazioni del PTR approvato nel 2010, attraverso il recepimento nella pianificazione provinciale e comunale. Comprende lo sviluppo del tema delle aree degradate.

• Proposta di PLIS lungo la riva sinistra del corso del Po (progetto Po-net) con promotori i Comuni di Pieve del Cairo, Mezzana Bigli, Sannazzaro de’ Burgondi, Pieve Albignola.

• Progetto per la fitodepurazione delle acque reflue fognarie in Comune di Mezzana Bigli con creazione di habitat naturale per abbattere gli inquinanti attraverso ciclo biologico, e per abbattimento ed assorbimento dei carichi inquinanti organici.

Infrastrutture-mobilità

• Posizionamento strategico rispetto a corridoi ferroviari nord-sud, lungo linea ferroviaria Alessandria – Mortara - Vigevano. Vicinanza alla stazione di Novara su direttrice alta velocità Milano – Torino.

• Previsto nella programmazione ferroviaria il raddoppio della linea Milano – Mortara (con eliminazione dei passaggi a livello), ed il potenziamento della Gronda ferroviaria merci sud Mortara-Pavia-Casalpusterlengo (o in alternativa sulla direttrice esistente Voghera-Piacenza).

• Potenziamento della SP ex SS 494 “Vigevanese” con nuovo ponte e variante ovest di Mortara.

• Completamento della circonvallazione di Vigevano con la realizzazione del IV lotto dei lavori.

• Ipotesi di nuovo casello sulla A7 lungo la Sp 193bis tra Pieve Albignola e Zinasco.

• Interventi in corso di realizzazione o programmati sulla viabilità: variante exSS211 Ovest di Mortara, riqualifica ex SS 412 tra Vigevano e Mortara, e variante SP 192 abitato di Gravellona Lomellina.

• Progetto di ciclovia di collegamento tra Pieve Albignola e Mezzana Bigli come parte del più ampio progetto per una ciclovia del Po.

• Percorsi ciclabili a scopi fruitivi da completare e rafforzare, proposte per Piano Regionale della Mobilità Ciclistica: via Francigena, Via delle Risaie (comuni al confine con Provincia di Novara, da Palestro a

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Vigevano), Percorso del Po (da Candia Lomellina a Pavia in sponda sinistra), Percorso del Ticino a Zerbolò.

Cooperazione interistituzionale

• Unioni di comuni esistenti: Ferrera Erbognone - Pieve Albignola - Valeggio

• GAL Lomellina, al quale aderiscono 29 comuni dell’ambito Est Lomellina, nonché comuni dell’ambito Ovest Lomellina.

RISCHI Insediativo-produttivo

• La previsione di ambiti di trasformazione nei nuovi PGT rappresenta un incremento significativo rispetto alla percentuale di urbanizzato esistente che è attualmente pari al 4,7% sul complesso dell’ambito.

• Possibile ulteriore processo di conurbazione tra Vigevano e Mortara come conseguenza del progetto Broni-Mortara.

• Proposte di ampliamento per alcuni dei centri commerciali tra Vigevano, Mortara e Parona. Ambiente-paesaggio

• Proposta autostrada Broni-Mortara in relazione agli impatti sul sistema rurale, sul paesaggio, sugli aspetti eco sistemici e sul sistema insediativo.

• Incremento domande per fotovoltaico e impianti a biomassa nelle aree agricole (Garlasco, Sommo)

• Proposte, notizie o istruttorie in corso per nuovi impianti: Impianti a biogas inferiori a 1MWe a Tromello, Garlasco, Sommo, Parona.

• Area ex-Cascina Cavalli a Vigevano, ipotesi di riutilizzo per localizzare impianto ad energia rinnovabile.

• Istruttorie in corso per due nuovi impianti fotovoltaici a Gambolò per complessivi 2,7 MWp.

• Proposte su discariche per il cemento-amianto nel territorio di Ferrera Erbognone, Gambolò.

• Progetto per impianto idroelettrico a Vigevano-Sforzesca; impianto autorizzato a Garlasco.

• Rifiuti urbani: autorizzato un impianto di compostaggio della frazione organica e della frazione verde, in comune di Ferrera Erbognone.

Infrastrutture-mobilità

• Possibile congestione su viabilità locale in corrispondenza accessi alla Broni-Mortara.

• Altre situazioni di difficoltà per il traffico: attraversamenti del Terdoppio sulla direttrice di collegamento Vigevano-Mortara-Novara.

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Scheda 2

ASPETTI PRIORITARI PRIME PROPOSTE PER STRATEGIE ED AZIONI

Creazione di condizioni favorevoli per insediamento di aziende high tech e biotecnologie

• Valorizzazione dei tre assi alla base dell’attrattività territoriale ai fini dell’insediamento di nuove imprese: accessibilità, qualità della vita, formazione. Inserimento a tale fine di obiettivi e indirizzi nella normativa di attuazione del PTCP.

• Definizione di regole di perequazione territoriale per la redistribuzione di effetti positivi e negativi connessi con la realizzazione degli insediamenti produttivi di interesse sovracomunale.

Ampliamento delle risorse turistiche includendo borghi, testimonianze rurali, e altre risorse paesaggistiche, ambientali e culturali, fino a comprendere il complesso del territorio rurale.

• Evento Expo come occasione per lanciare un programma sistematico di valorizzazione turistica del territorio, impegnando tutti gli enti in una visione di insieme per la realizzazione degli interventi. Passaggio da un turismo limitato ai luoghi più noti ad una fruizione territoriale più diffusa e capillare, dove paesaggio rurale, prodotti enogastronomici, e servizi forniti dalle aziende agricole possano svolgere un ruolo fondamentale.

• Sviluppo percorsi tematici e percorsi a mobilità dolce, anche in collegamento con la mobilità lenta lungo il Po già realizzata o prevista nel Sistema Territoriale Po di Lombardia. Sviluppo intermodalità treno-bici nelle stazioni e fermate ferroviarie.

• Potenziamento offerta ricettiva, anche attraverso la sperimentazione di forme innovative diffuse sul territorio (del tipo “albergo diffuso” nei borghi o con il coinvolgimento di strutture agrituristiche, ecc.).

• Adozione nella pianificazione degli enti locali di strategie e criteri volti a salvaguardare non solo i beni storico-culturali e artistici di maggiore rilievo, ma anche quelli minori e il contesto rurale e naturalistico in cui si trovano collocati, ai fini della qualificazione paesaggistica e naturalistica.

• Assegnare priorità nella pianificazione alla tutela e valorizzazione delle risorse turistiche (anche attraverso la definizione di percorsi tematici e di mobilità lenta), e allo sviluppo delle strutture di supporto necessarie (punti informativi, percorsi ciclabili e pedonali, parcheggi, stazioni, servizi, ecc.).

• Definizione di forme di cooperazione tra enti per la valorizzazione e promozione dei prodotti (marchi, club di prodotto, ecc.)

Individuazione ambiti agricoli di interesse strategico ed aree agricole, salvaguardia delle aziende agricole e delle colture di pregio.

• Individuazione ambiti agricoli di interesse strategico nei PTCP, differenziati nelle tutele con riferimento a valori produttivi agricoli, paesaggistici e naturalistici, e con riferimento alle specificità delle zone di pianura e di collina-montagna.

• Rinvio ai PGT per l’individuazione delle aree agricole, in particolare nelle zone periurbane, al fine di meglio tenere conto delle interazioni tra agricoltura e esigenze insediative.

• Adozione di criteri di sostenibilità e regole flessibili per valutare eventuali future proposte di modifica degli ambiti. Differenziare tra modifiche marginali e significative, prevedendo percorsi di valutazione semplificati per il primo caso.

• Inserimento nel PTCP di criteri paesaggistici di supporto, da utilizzare nei PGT per l’eventuale adozione di limiti più restrittivi rispetto a quelli contenuti nel Titolo III della LR 12/2005.

Diversificazione multifunzionale delle attività agricole

• Valorizzazione del paesaggio rurale e delle possibilità fruitive delle risorse naturalistiche.

• Integrazione tra attività delle aziende agricole e strategie di sviluppo turistico (cascine didattiche, ricettivo, attività sportive ed escursionistiche, manutenzione paesaggio e percorsi, enogastronomia, vendita diretta prodotti, ecc.)

• Promuovere azioni locali tese alla valorizzazione, al recupero o alla riproposizione degli elementi propri del paesaggio rurale tradizionale della pianura lombarda: macchie boschive, filari e alberate, rogge e relativa vegetazione ripariale, marcite a scopo didattico, altre colture tipiche di pianura, ecc.

Regolazione del consumo di suolo, anche a seguito indirizzi dati nei

• Individuazione obiettivi per il progressivo contenimento del consumo di suolo, e per favorire l’adozione di forme insediative più compatte.

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ASPETTI PRIORITARI PRIME PROPOSTE PER STRATEGIE ED AZIONI

recenti documenti regionali • Individuazione aree critiche per livello di consumo di suolo, per le quali prevedere indirizzi e strategie di area vasta, da concertare tra i comuni interessati.

• Criteri qualitativi per utilizzo del suolo, priorità al riuso delle aree dismesse, degradate, o riorganizzazione di quelle già urbanizzate. Recupero di zone permeabili nella trasformazione di aree dismesse o già urbanizzate.

• Regole di perequazione territoriale per la discussione delle proposte con effetti sovracomunali in tavoli che coinvolgano più comuni.

• Compensazioni ecologiche e paesaggistiche collegate con la realizzazione di interventi insediativi, per attuazione rete ecologica e per valorizzazione territorio rurale come risorsa per il turismo.

Nuove attività produttive in siti di rilevanza sovracomunale

• Sviluppo di indirizzi nel PTCP e criteri per localizzazione dei poli insediativi di interesse sovracomunale, e per la dotazione di adeguate misure di contenimento degli impatti.

• Criteri di perequazione di supporto e incentivazione alla localizzazione dei fabbisogni locali nei poli insediamenti produttivi di interesse sovracomunale.

• Definizione di criteri per aree produttive ecologicamente attrezzate, e per la previsione di un’ampia dotazione di servizi per le imprese.

• Criteri per favorire la rilocalizzazione nei nuovi siti delle attività artigianali attualmente in siti non più idonei per incompatibilità con funzioni al contorno (residenziale, servizi alla persona, ecc.).

• Criteri e condizioni per l’ampliamento dei siti esistenti, limitatamente alle esigenze delle aziende produttive già localizzate sul territorio.

Regolazione insediamenti di logistica • Criteri per localizzazione in funzione dell’accessibilità alla rete viaria primaria, e preferenzialmente in corrispondenza di aree produttive sovracomunali.

• Priorità alla realizzazione di aree logistiche intermodali con la ferrovia, e strutture logistiche comprendenti anche attività di trasformazione, ecc.

• Criteri per dimensionamento degli impianti in rapporto al contesto insediativo, infrastrutturale e paesaggistico in cui si colloca.

• Criteri per la valutazione della qualità del progetto e indicazioni per mitigazioni e compensazioni.

Salvaguardia commercio al dettaglio e regolazione centri commerciali

• Criteri per la localizzazione e la qualità progettuale, per l’accessibilità, di grandi e medie strutture.

• Medie strutture da considerare come occasione/locomotiva per la riqualificazione di quartieri e il rilancio del commercio al dettaglio.

• Definizione di interventi compensativi per il consolidamento dei centri commerciali naturali nei quartieri e nei centri storici.

• Collegamento con le strategie per il rilancio turistico del territorio.

Recupero delle aree dismesse di dimensioni significative

• Criteri per valutare la qualità progettuale e gli effetti ambientali e di traffico per gli interventi proposti.

• Indicazioni sulle funzioni sovracomunali che sono carenti sul territorio e da prevedere in via preferenziale nelle aree dismesse che occupano posizioni strategiche.

Riequilibrio e potenziamento del sistema dei servizi di rilevanza sovracomunale

• Individuazione dei centri urbani con caratteristiche di polo attrattore per i servizi, indicazioni su dotazioni necessarie per gli utenti esterni, e definizione delle tipologie di servizi compatibili.

• Individuazione delle situazioni di squilibrio tra domanda ed offerta sui servizi rari e sovracomunali. Indicazioni su carenze e inefficienze per futuro sviluppo di un apposito piano di settore quadro sui servizi di rilevanza sovracomunale.

• Individuazione carenze e interventi necessari per i servizi a supporto delle imprese (anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali locali).

• Indirizzi specifici sui temi dell’housing sociale.

Accessibilità alle stazioni ferroviarie • Potenziamento ruolo di interscambio modale delle stazioni ferroviarie.

• Mantenimento accessibilità viabilistica anche da comuni confinanti.

• Collegamenti ciclabili con centro urbano, principali servizi e quartieri residenziali.

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ASPETTI PRIORITARI PRIME PROPOSTE PER STRATEGIE ED AZIONI

• Favorire usi e servizi a supporto della funzione intermodale nelle aree intorno alle stazioni e fermate.

Sviluppo sistemi ciclabili locali e collegamenti interurbani

• Promozione di percorsi di fruizione paesaggistica che mettano in rete centri e nuclei storici minori, architetture religiose e rurali, anche in relazione alla realizzazione di nuovi itinerari ciclabili e al recupero di manufatti rurali in abbandono

• Collegamenti a rete tra principali servizi e stazioni/fermate del trasporto pubblico, anche tra abitati limitrofi collocati in differenti territori comunali.

Attuazione delle rete ecologica regionale ed incremento delle aree boscate

• Indicazioni per un migliore inserimento paesaggistico ed ecologico della fascia periurbana adiacente ai margini degli abitati.

• Criteri per contenere l’effetto di frammentazione dovuto alle infrastrutture lineari (su aspetti ecologici e agricoli) e per l’inserimento paesaggistico dei tracciati e dei manufatti.

• Criteri per una maggiore continuità tra spazi rurali e naturalistici esterni all’abitato e aree verdi interne al tessuto edificato.

• Criteri per l’adozione di modalità di compensazione ecologica preventiva connessi con le nuove previsioni insediative (aree boscate, ma anche fasce tampone, filari, siepi ed altri elementi paesaggistici).

• Indicazioni per il rafforzamento dei corridoi ecologici previsti dalla RER (rete ecologica regionale), e per la valorizzazione delle potenzialità ecosistemiche degli spazi rurali. Indicazioni per la salvaguardia dei varchi inedificati localizzati su corridoi ecologici.

Contenimento del consumo di risorse non rinnovabili

• Criteri ed indicazioni per il contenimento dei consumi di acqua potabile, e per il risparmio energetico, su patrimonio edilizio esistente e programmato.

• Differenziazione e graduazione degli interventi in funzioni degli impatti sul territorio e il grado di coerenza con gli obiettivi ed i criteri di sostenibilità previsti nel PTCP e/o nella pianificazione comunale.

• Criteri per contenere l’effetto di impermeabilizzazione dei suoli urbani, e adozione di soluzioni di laminazione per gli eventi meteorici di maggiore intensità.

Regolamentazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili

• Criteri di compatibilità nelle localizzazioni dei siti

• Collocazione di impianti fotovoltaici in via prioritaria su coperture di capannoni e centri commerciali, e restrizioni alla localizzazione nel territorio agricolo. Indicazioni per lo smantellamento a fine ciclo.

• Criteri per compatibilità ambientale e territoriale di impianti a biomassa, sulla base dell’evoluzione in corso delle linee guida della Regione.

Interventi per rischio idrogeologico nella fascia del Po e del Ticino, e degli affluenti Terdoppio, Erbognone

• Completamento di quanto previsto dalle norme regionali in merito al primo livello di approfondimento sugli aspetti idrogeologici: recepimento fasce e normativa PAI, aggiornamento inventari sui dissesti, indicazioni per i comuni su adeguamento alla normativa sismica e microzonizzazione sismica, coordinamento con programmi della protezione civile.

• Avvio e sviluppo del percorso di intese, come previsto da art 57 del d.lgs 112/1998, con Regione Lombardia e Autorità di Bacino del Fiume Po, anche per fasi che portino a successive integrazioni al PTCP, al fine di approfondire gli aspetti particolarmente critici, quali per esempio:

− Studi su fasce di esondazione e rischio idraulico per corsi d’acqua non ancora compresi nel PAI

− Studi di fattibilità per l’individuazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua

− Completamento studi su quadro conoscitivo e monitoraggio fenomeni franosi, sviluppo carte di pericolosità, individuazione interventi per la messa in sicurezza, indicazioni sulle vocazioni territoriali

− Indicazioni per il recepimento delle fasce e delle prescrizioni del PAI alla scala di maggiore dettaglio della pianificazione comunale. Condizioni d’uso nelle aree a rischio idrogeologico elevato e molto elevato.

Superamento frequente dei limiti per l’inquinamento atmosferico

• Realizzazione di interscambi efficienti tra le diverse modalità di trasporto, dotati di parcheggi, strutture e servizi, e collegamenti ciclabili con i principali servizi urbani.

• Realizzazione interventi di qualificazione delle sedi stradali e varianti al fine

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ASPETTI PRIORITARI PRIME PROPOSTE PER STRATEGIE ED AZIONI

di evitare i passaggi all’interno dei centri abitati.

• Estensione a rete delle piste ciclabili, anche tra abitati limitrofi in comuni confinanti, collegando stazione e fermate del trasporto pubblico e servizi.

• Contenimento realizzazione di nuovi impianti con emissioni significative in atmosfera. Bilanciare le nuove emissioni attraverso la realizzazione di cogenerazione e teleriscaldamento in sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti.

Rafforzare le forme associative e di cooperazione tra comuni

• Eventuale utilizzo del documento strategico d’ambito come occasione per definire strategie e modalità per la gestione delle funzioni fondamentali degli enti locali, anche rispetto agli obblighi di unioni o convenzionamento previsti dalle recenti normative.