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    Feste PaganeDi Roberto fattore

    IntroduzioneLA MISURAZIONE DEL TEMPO E GLI ANTICHI CALENDARIDa epoche immemorabili lumanit sente il bisogno di calcolare, segnare e inqualche modo celebrare quella dimensione impalpabile che si chiama tempo eche col suo trascorrere inestricabilmente legata alla condizione stessadellesistenza di ogni cosa.I primi oggetti di pietra incisi da mano umana,risalenti a 300.000 anni fa, riportano tacche e scalfitture che, secondo moltistudiosi, dimostrerebbero una rudimentale registrazione delle fasi lunari. Laluna, attraverso le sue fasi (novilunio, primo quarto, plenilunio, ultimo quarto) infatti un formidabile strumento di misurazione del tempo: trascorrono circa 29giorni e mezzo tra un plenilunio e laltro. Unattenta registrazione dei plenilunipermetteva alle genti preistoriche di stabilire il momento della migrazione dellaselvaggina o della maturazione dei frutti del sottobosco. Per migliaia di anni

    quindi, le trib di cacciatori e di raccoglitori hanno calcolato il trascorrere deltempo in base alle lunazioni. Possiamo tranquillamente supporre che gli uominipreistorici avessero nomi particolari per ciascuna delle ricorrenti lune nelle variestagioni, a somiglianza di quanto hanno fatto fino ad epoche recenti moltepopolazioni rimaste allEt Paleolitica (o della antica pietra), quali ad esempio inativi Americani. Cos la luna di luglio era per i Dakota la luna in cui le ocheperdono le vecchie penne e per i Mandan la luna delle ciliegie.Ma forse chi cont le lune non fu il primo uomo ma la prima donna... Le parolemese1t, misura, mestruazione, derivano tutte da una radice comune cheindica la luna. Una perdita di sangue non collegata alla morte bens alla fertilit e

    quindi alla vita, doveva apparire come un evento sacro. Luna-donna-sangue-fertilit: questa fu probabilmente la prima costellazione di significati simbolicilegati al trascorrere del tempo.Successivamente, nellEt Neolitica (o della nuova pietra), con il passaggio adun tipo di civilt basata sullagricoltura e sullallevamento di bestiame, sisvilupparono complessi calendari luni-solari, solari e stagionali, i qualiregolavano le esigenze di culture sempre pi raffinate. Non era raro il caso dicivilt che utilizzavano contemporaneamente diversi tipi di calendario, come iMaya che avevano un anno sacro di 260 giorni accanto ad un calendario solaredi 365giorni.Larcheologia ci ha restituito numerosi calendari antichi, scolpiti o incisi su pietra,

    terracotta o metallo: tutti rivelano sorprendenti conoscenze astronomiche ematematiche in popolazioni che a lungo furono considerate poco pi cheselvagge. Cos la cultura celtica ci ha tramandato il cosiddetto calendario diColigny (Francia, 20 secolo d. C.), grazie al quale si scoperto che i Gallifacevano uso di un complesso sistema luni-solare di computo degli anni.Inoltre ormai assodato (anche a livello accademico grazie a studiDluridecennali condotti con lausilio di computer e di elaborate simulazionimatematiche) che molte colossali costruzioni dellantichit furono erette tenendoconto di precisi orientamenti astronomici, quali il sorgere di sole, luna e certestelle in determinati momenti dellanno. Cos furono costruite le piramidi egizie emaya, i nuraghi della Sardegna, i grandi monumenti megalitici di Stonehenge,

    Avebury e Newgrange, oltre a tutti i templi e i santuari del mondo antico.I calendari elaborati dalle antiche civilt regolavano ogni momento della vita;rituali religiosi, cerimonie civili, attivit economiche e culturali si tenevano in

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    date precise, determinate da sacerdoti-astronomi. La stessa fondazione di nuovecitt doveva avvenire in un giorno stabilito e non prima n dopo.Ora, a noi moderni pu sembrare eccessiva, quasi maniacale, questa attenzionedegli antichi verso tutti i fatti cosmici e stagionali. In fondo, per le sempliciesigenze di quelle epoche pre-industriali, sarebbe bastato molto di meno perdeterminare il momento in cui seminare il grano o condurre nei pascoli

    primaverili il bestiame. A cosa servivano ad esempio un calendario basato sulpianeta Venere o la conoscenza del ciclo metonico? (1)A cosa mai poteva servire il complicatissimo sistema calendariale dei Maya cheteneva conto persino di cicli di 64 milioni di anni?Il fatto che i calendari antichi non avevano solo una funzione utilitaristica,bens rispondevano a profonde esigenze spirituali, riflettenti una precisaconcezione sacrale del cosmo.

    (1)11 ciclo metonico, cos chiamato dallastronomo greco Metone (V0sec. a. C.) un ciclo luni-solare di 19 anni solari (pari esatta mente a

    235 lunazioni per un totale di 6940 giorni) trascorso il quale gli eventicelesti si ripetono nellidentica successione.

    Luomo antico, a differenza di quello moderno (la cui esistenza si svolge ormaitutta allinterno di un orizzonte materialistico e deterministico), si sentiva partecostitutiva delluniverso, visto come un tuttuno (universo per lappunto...), unatrama dellessere dove ogni filo era collegato agli altri per mezzo di legamisottilissimi eppure indistruttibili. La stessa divinit non era un ente separato dalcosmo ma allo stesso tempo creatrice e parte essenziale delluniverso. In questocosmo dove anche il pi piccolo granello di sabbia era unito misteriosamente a

    stelle e pianeti (una concezione simile tra laltro a quelle delle pi avanzateteorie scientifiche), lessere umano si considerava, pur con tutti i suoi limiti, uncollaboratore degli Dei nellimpegnativo compito di mantenere lordine cosmico,un Figlio della Terra e del Cielo stellato come recitano le antiche iscrizioniorfiche.Ogni momento di passaggio determinato dai moti celesti (il Cielo) e dal volgeredelle stagioni (la Terra) veniva a configurarsi come un momento sacro,caratterizzato da energie particolari, vibrazioni specifiche che risuonavanosecondo regole precise nel mondo minerale, vegetale ed animale, nonchovviamente in quel microcosmo che il complesso umano di corpo-anima-spirito.

    Cos questi momenti particolari, queste date dellanno, venivano celebrate conriti e feste che avevano lo scopo di permettere agli esseri umani di entrare incontatto con le forze cosmiche, pi percepibili allora che in qualsiasi altromomento. E allo stesso tempo gli umani avevano la possibilit di aiutare con leproprie energie queste forze affinch il mondo potesse continuare ad esistere inmodo conforme alle eterne leggi della Natura.I momenti critici dellanno venivano dunque ad assumere, secondo questeantiche concezioni, la natura di porte. Porte che periodicamente si aprivano sualtre dimensioni, consentendo a tutti un sia pur fugace contatto con le energiedivine, contatto che era altrimenti privilegio di pochi iniziati ed eroi mitici.Quelli che noi oggi denominiamo calendari, per le antiche civilt erano in realt

    complessi e raffinati codici rituali, elaborati al fine di costituire un collegamentocosmico con la Terra e il Cielo.Pur diversi luno dallaltro per motivi culturali e ambientali, condividevano in

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    varia misura una concezione comune: in essi il tempo non appariva come unasequenza lineare di fatti unici e casuali ma come un ciclo eterno di nascita-vita-morte-rinascita. Il cerchio era il simbolo che caratterizzava questa concezioneciclica (dal greco kyklos = cerchio) dello scorrere del tempo. E la parola latinaannus, anno, significa appunto circolo. La figura di un serpente circolare che simorde la coda, louroboros egizio, forse la rappresentazione iconografica pi

    diffusa della concezione ciclica del tempo.

    LA CONCEZIONE CICLICA DEL TEMPO

    Per gli antichi ogni cosa era inserita allinterno di un ciclo, ognuna con il proprioritmo e la propriaenergia particolare:dal ciclo lunare mensile a quello stagionale-annuale fino ai cicli maggiori delGrande Anno (2) e delle Grandi Ere.Secondo questultima dottrina, comune a moltissime civilt antiche, lumanit

    era passata da una mitica epoca di beatitudine e di armonia con il cosmo a eresempre pi degradate, fino al caos e alla dissoluzione. Questa era la dottrinagreca delle quattro ere (dellOro, dellArgento, del Bronzo e del Ferro),rispecchiante quella induista dei quattro Yuga (Krita, Treta, Dvapara e Kali).Anche i Nativi Americani narravano di un bisonte cosmico che si reggeva sullesue quattro zampe: ad ogni era ne perdeva una. Per inciso oggi ci troviamonellEra del Ferro o Kali Yuga (Et Oscura) e il bisonte a fatica si regge su unasola zampa...Ma in tutte queste visioni la fine di ogni ciclo non conduce ad una fine assolutabens ad un nuovo inizio, dove gli esseri ricominciano ad animare la trama di uncosmo rigenerato, diverso dal precedente eppure uguale ad esso. Quella che a

    noi pu sembrare una ripetizione ossessiva di gesti, azioni e cicli, per gli antichinon era altro che la conferma rassicurante delle eterne leggi del cosmo, leggiche fondono

    (2) I 25.920 anni circa determinati dalla precessione degli equinozi, cio dallento movimento della Terra intorno al proprio asse, il quale fa s che il puntovernale - lequinozio di primavera - si sposti molto lentamente a ritroso lungo ilcerchio zodiacale, sorgendo ogni 2.000 anni circa in un segno zodiacale diverso.

    in un armonia perfetta sia lordine che il caos, la luce e la tenebra, la vita e la

    morte. Gli antichi forse sarebbero rimasti sgomenti di fronte alla nostra modernaconcezione lineare di un tempo che sorge dal nulla e in una linea ascendente diprogresso termina ugualmente nel nulla, lasciando il posto a nebulosi regniultraterreni, paradisi, inferni o nirvana che siano. Per gli antichi ogni fine era uninizio e ogni inizio una fine, dove ogni cosa esistente era coinvolta, non solo alivello spirituale ma anche a livello materiale.Come recita il poema nordico Vluspa (I detti di colei che vede - la profetessa-):Ella vede sollevarsi / in unaltra era / la terra dal mare / di nuovo verdeggiante; / cadono le cascate / vola alta laquila / che sui monti / va a caccia di pesciLa Natura ricomincia cio in ogni cicIo il suo corso nel fluire delle acque e nellavita degli animali. Questa una verit che tutti possono constatare di personanello scorrere delle stagioni e nei cicli astronomici. A ogni inverno segue unaprimavera, a ogni luna vecchia segue una luna nuova. Per gli uomini e le donne

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    dei tempi antichi tutto ci non era un dogma di fede n unastratta teoriascientifica, ma era una realt concreta che creava e modellava le loro vite.La dottrina ciclica del tempo pu essere benissimo rappresentata da una ruota,la Ruota dellAnno che percorre il suo cammino lungo sentieri sempre diversieppure sempre uguali.Dalle concezioni pre-cristiane dellantica Europa emerge cos limmagine di una

    ruota a otto raggi, ciascuno dei quali corrisponde ad un momento critico dipassaggio, ad una festa sacra. Lesistenza di questo calendario stata a voltecriticata come una moderna ricostruzione, una fantasia poetica. Ma questecritiche non colgono due aspetti importanti:

    ciascuna delle otto feste ha dietro di s una storia antichissimadi tradizioni e di mitologie, come si evidenzier nei vari capitoli di questo libro,dedicati a ciascuna di esse; tutti i popoli hanno riformato e adattato continuamente i lorocalendari nel corso della storia, per adeguarli ai propri bisogni materiali espirituali: seppure non sempre e non tutte le popolazioni europee abbiamo

    celebrato tutte le otto feste sacre, seppure non a tutte le feste sia stataattribuita pari importanza nelle varie epoche, pur vero che i calendari antichisono in gran parte modellati su questo semplice, ottuplice schema.

    La Ruota dellAnno un calendario sacro che unisce e fonde in s due separatieppure connessi cicli: il primo ciclo quello del mistico viaggio del Soleattraverso il cielo, che si snoda attraverso i due solstizi e i due equinozi,narrandoci la nascita, la giovinezza, la maturit e la vecchiaia dellastro.Il secondo ciclo quello stagionale, che ci mostra le vicissitudini delle divinitagrarie e pastorali attraverso il tema di semina-fioritura-maturazione-raccolto.Queste ultime feste sono chiamate col loro nome celtico perch i Celti ci hanno

    lasciato un ricco patrimonio mitico e folklorico su di esse anche se, comevedremo, le medesime date erano celebrate con diversi nomi presso altre civilteuropee e mediterranee.

    I due cicli sono in realt tra loro collegati e interdipendenti, poich le stagionidipendono dai moti del Sole e il Sole si manifesta attraverso i mutamentistagionali. Essi formano un insieme armonioso e coerente, suddividendo linteroanno in otto spicchi di uguale durata.Occorre ricordare per che lottuplice ruota non ha soloun significato esteriore,

    materiale, naturalistico, poich i momenti critici di passaggio nello scorrere deltempo hanno una risonanza anche a livello dellinteriorit umana. Risonanzapsicologica perch ogni fase del ciclo influisce indubbiamente sul nostro umore esul nostro comportamento (anche se purtroppo al giorno doggi raramente ce nerendiamo conto). E anche risonanza a livello spirituale, dal momento che le festesacre ci offrono la possibilit di riconnetterci alle energie divine del cosmo e dellaNatura, rispettando la funzione principale di tutti i calendari cos come eranostati ideati nellantichit.Per tutti questi motivi la Ruota dellAnno ha conservato tutta la sua validit nelcorso dei secoli, e ancora oggi il calendario sacro di tutti quei movimentispirituali che si rifanno alle religioni della Natura: Neo-Druidismo, Neo-

    Paganesimo, Wicca, Spiritualit della Dea e altri ancora. Inoltre il suo schema sottinteso ancora a moltissime celebrazioni folkloriche o cristiane, anche se di ciovviamente non sempre siamo consapevoli.

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    Quello che verr esaminato nelle pagine seguenti, per quanto sorprendentepossa essere per molti, non quindi un ricordo di un passato ormai remoto, ma ancora oggi una realt viva e operante. Di tutto ci si tenuto conto nellespo-sizione di ciascuna delle otto feste: infatti ai miti, al simboli-

    smo, alle espressioni storiche e folkloriche, si aggiungono anche alcuni semplicimodi di celebrare questi momenti di passaggio e anche vari suggerimenti sulcome entrare in sintonia con le loro differenti energie.Ci sembrato questo il modo migliore per conoscere le feste sacre: quello diviverle, attingendo per quanto ci possibile alle forze cosmiche e naturali che inesse si manifestano, spezzando almeno temporaneamente lorribile ritmoartificiale di produzione-consumo-tempo vuoto che ormai domina le nostre vite.Quindi non ci sembra esagerato affermare che questo libro non vuole presentarsicome un testo di archeologia o di storia del folklore bens come un piccolomanuale rivoluzionario. Chiediamo gentilmente a tutti i lettori di considerarlo

    sotto questo aspetto, che quello che ci sta pi a cuore.

    IMBOLCLA FESTA DELLA LUNA CRESCENTE

    La luce che nata al Solstizio di Inverno comincia a manifestarsi allinizio delmese di febbraio: le giornate si allungano poco alla volta e anche se la stagioneinvernale continua a mantenere la sua gelida morsa, ci accorgiamo che qualcosasta cambiando. Le genti antiche erano molto pi attente di noi ai mutamentistagionali, anche per motivi di sopravvivenza. Questo era il pi difficile periododellanno poich le riserve alimentari accumulate per linverno

    cominciavano a scarseggiare. Pertanto, i segni che annunciavano il ritornodella primavera erano accolti con uno stato danimo che oggi, al riparo dellenostre case riscaldate e ben fornite, facciamo fatica ad immaginare.

    Se sovrapponiamo la Ruota dellAnno al nostro moderno calendario, la primafesta che incontriamo cade l1 febbraio.

    Presso i Celti l1 febbraio era Imbolc (pronuncia Immolc) detta anche Oimelco Imbolg. Letimologia della parola controversa ma i significati rinviano tutti al

    senso profondo di questa festa. Infatti Imbolc pare derivare da Imb-folc, ciogrande pioggia e in molte localit dei paesi celtici questa data chiamataanche Festa della Pioggia:ci pu riferirsi ai mutamenti climatici della stagione ma anche allidea di unalustrazione che purifica dalle impurit invernali. Invece Oimelc significaIattazione delle pecore mentre Imbolg vorrebbe dire nel sacco inteso nelsenso di nel grembo con riferimento simbolico al risveglio della Natura nelgrembo della Madre Terra e con un riferimento pi materiale agli agnelli, nuovafonte di cibo e di ricchezza, che la previdenza della Natura e degli allevatoriavrebbe fatto nascere allinizio della buona stagione.

    Lallattamento degli agnelli garantiva un rifornimento provvidenziale diproteine. Il nuovo latte, il burro, il formaggio costituivano spesso la differenzatra la vita e la morte per bambini e anziani nei freddi giorni di febbraio.

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    Imbolc una delle quattro feste celtiche, dette feste del fuoco perchlaccensione rituale di fuochi e fal ne costituiscono una caratteristicaessenziale.In questa ricorrenza il fuoco per considerato sotto il suo aspetto diluce, questo infatti il periodo della luce crescente. Gli antichi Celti, consapevolidei sottili mutamenti di stagione come tutte le genti del passato, celebravano inmaniera adeguata questo tempo di risveglio della Natura. Non vi erano grandi

    celebrazioni tribali in questo buio e freddo periodo dellanno, tuttavia le donnedei villaggi si radunavano per celebrare insieme la Dea della Luce (le celebrazioniiniziavano la vigilia, perch per i Celti ogni giorno iniziava allimbrunire delgiorno precedente).NellEuropa celtica era infatti onorata Brigit (conosciuta anche come Brighid oBrigantia), dea del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e deiguaritori. Il suo nome deriva dalla radice breo (fuoco): il fuoco della fucina siuniva a quello dellispirazione artistica e dellenergia guaritrice. Brigit, figlia delGrande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, la conservatricedella tradizione, perch per gli antichi Celti la poesia era unarte sacra che tra-scendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito,personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni. La capacit dilavorare i metalli era ritenuta anche essa una professione magica e le figure difabbri semi-divini si stagliano nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee; lalchimia medievale fu lultima espressione tradizionale di questaconcezione sacra della metallurgia.Sotto legida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione, e di questosono testimonianza le numerose sorgenti di Brigit. Diffuse un po ovunquenelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerosetradizioni circa le loro qualit guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi chesorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a

    indicare le malattie da cui vogliono essere guariti.Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio strumento di divinazione e simboleggia limmagine dellAltro Mondo cui hannoaccesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio il centro ruotante del cosmo, ilvolgere della Ruota dellAnno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. Lacoppa il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.

    Cristianizzata come Santa Bridget o Bride, come viene chiamata familiarmentein gaelico, essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre adottiva di GesCristo e la sua festa si celebra appunto l1 febbraio, Giorno di Santa Bridget o LFhile Brfd.Riguardo questa santa, di cui tanto dubbia lesistenza storicaquanto certa la sua derivazione pagana, si diceva che avesse il potere di

    moltiplicare cibi e bevande per nutrire i poveri, potendo trasformare in birraperfino lacqua in cui si lavava!

    A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di Kildare, dove un fuocoin suo onore era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache.Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per unintera giornata di un ciclo di ventigiorni; quando giungeva il turno della diciannovesima suora ella dovevapronunciare la formula rituale Bridget proteggi il tuo fuoco. Questa la tuanotte. Il ventesimo giorno si diceva fosse la stessa Bridget a teneremiracolosamente acceso il fuoco. Il numero diciannove richiama il ciclo lunaremetonico che si ripete identico ogni diciannove anni solari.

    Inutile ricordare come questa usanza ricordasse il collegio delle Vestali chetenevano sempre acceso il sacro fuoco di vesta nellantica Roma, ma piprobabilmente la devozione delle suore di Kildare si ricollega alle Galliceniae, una

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    leggendaria sorellanza di druidesse che sorvegliavano gelosamente il loro recintosacro dallintrusione degli uomini e i cui riti furono mantenuti attraverso moltegenerazioni.

    Allo stesso modo, nel monastero di Kildare solo alle donne era concesso dientrare nel recinto dove bruciava il fuoco, che veniva tenuto acceso con mantici,come ricorda Geraldo di Cambria nel 120 secolo. Il fuoco bruci ininter-

    rottamente dal tempo della leggendaria fondazione del santuario, nel 60 secolofino al regno di Enrico VIII, quando la Riforma protestante pose fine a questadevozione pi pagana che cattolica.I riti di Brigit celebrati a Imbolc ci sono stati tramandati dal folklore scozzese eirlandese. Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit oBride) le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa efabbricano un immagine dellantica Dea, la vestono di bianco e pongono uncristallo sulla posizione del cuore. In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donnevestono un fascio di spighe di avena con abiti femminili e lo depongono in unacesta, il letto di Brid, con a fianco un bastone di forma fallica.Poi esse gridanotre volte Brid venuta, Brid benvenuta!, indi lasciano bruciare torce e

    candele vicino al letto tutta la notte. Se la mattina dopo trovano limpronta delbastone nelle ceneri del focolare, ne traggono un presagio di prosperit perlanno a venire. Il significato di questa usanza chiaro: le donne preparano unluogo per accogliere la Dea e invitano allo stesso tempo il potere fecondantemaschile a unirsi a lei. Anche nellisola di Man veniva compiuta una cerimoniasimile, chiamata Laal Breesley. NellInghilterra del Nord, terra dellanticaBrigantia, la ricorrenza veniva denominata Giorno delle Levatrici.

    In Irlanda, si preparano con giunchi e rametti le cosiddette croci di Brigit, aquattro bracci uguali racchiusi in un cerchio, cio la figura della ruota solare (che simbolo appropriato per una divinit del fuoco e della luce); lo stesso giornovengono bruciate le croci preparate lanno prima e conservate fino ad allora.La

    fabbricazione delle croci di Brigit deriva forse da unantica usanza precristianacollegata alla preparazione dei semi di grano per la semina.

    Questi oggetti simbolici, confezionati con materiale vegetale, ci ricordano tralaltro che la luce ed il calore sono indispensabili alla vegetazione che si rinnovain continuazione, anno dopo anno. Le spighe di avena (o grano, orzo, ecc.) usateper fabbricare le bambole di Brigit, provengono dallultimo covone del raccoltodellanno precedente. Questo ultimo covone, in molte tradizioni europee chiamato la Madre del Grano (o dellOrzo , dellAvena, ecc.) e la bambolapropiziatoria confezionata con le sue spighe la Fanciulla del Grano (o dellOrzo,dellAvena, ecc.).Si credeva cio che lo spirito del cereale o la stessa Dea delGrano risiedesse nellultimo covone mietuto:

    come le spighe del vecchio raccolto sono il seme di quello successivo, cos lavecchia divinit dellautunno e dellinverno si trasformava nella giovane Deadella primavera, in quella infinita catena di immortalit che il ciclo di nascita,morte e rinascita. E Brigit rappresenta appunto la giovane Dea della primavera.

    Un antico codice irlandese, il Libro di Lisrnore, riporta una curiosa leggenda. Sinarra che a Roma i ragazzi usavano giocare ad un gioco da tavolo in cui unavecchia megera liberava un drago mentre dallaltra parte una giovane fanciullalasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago. La megera allora scagliavaun leone contro la fanciulla, la quale per provocava a sua volta una grandineche abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interrogato i ragazzi e aversaputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proib. La megera non altro che la Vecchia Dea dellInverno sconfitta dalla Giovane Dea dellaPrimavera. Essendo questa leggenda stata raccolta in un ambito culturaleceltico, si pu supporre che la Vecchia altri non era che la Cailleach a cui si

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    contrappone Brigit. Il riferimento allagnello un altro simbolo del periodo diImbolc, anche se i commentatori medievali lo considerarono lemblema di GesCristo.

    In realt la Vecchia Dea che si rinnova trasformandosi in Giovane Dea, coscome il Vecchio Grano diviene il nuovo raccolto. I Carmina Gadelica, una raccolta

    di miti, proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell800dal folklorista scozzese Alexander Carmichael, riportano la seguente filastrocca:

    La mattina del Giorno di BrideIl serpente uscir fuori dalla tanaNon molester il serpenteN il serpente molester me

    Il serpente appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture ilserpente o drago simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali dicrescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia

    dal suo sonno invernale e i contadini ne traevano il presagio della fine imminentedella cattiva stagione. Il serpente uno dei molti aspetti dellantica Dea dellaterra: la muta della sua pelle simboleggia il rinnovamento della Natura e anchela sua dualit Infatti in gaelico neamh (cielo) simile a naimh (veleno),provenendo entrambi dalla radice nem. La Vecchia Dea e la Giovane Dea sonola stessa persona! (nelle fiabe leroe che coraggiosamente bacia una vecchiamegera si ritrova di fronte una bellissima fanciulla...)

    In unaltra area culturale europea, nellantica Roma, i primi giorni di febbraioerano sacri alla dea Februa o a Giunone Februata. Februare in latino significapurificare, quindi febbraio il mese delle purificazioni (anche la febbre unmodo di purificarsi usato dal nostro corpo!).

    Processioni in onore di Februa percorrevano la citt con fiaccole accese, simbolodi luce e allo stesso tempo, di purificazione. Unaltra usanza, legata anche arituali di fertilit erano i Lupercali: i Luperci, sacerdoti di Fauno, correvano per lestrade vestiti solo con una pelle di capra e con una frusta (anche essa fabbricatacon strisce di pelle di capra) con la quale battevano le giovani spose perpropiziarne la fertilit (e quindi la capacit di partorire).

    La Chiesa, per combattere queste usanze, istitu processioni con candele, allequali a partire dall11 secolo aggiunse la benedizione delle candele per glialtari.Col nome di Candelora o Candlemas (nei paesi anglosassoni) nota lafesta cristiana del 2 febbraio, denominata Presentazione del Signore al tempio.Ma evidente che la nuova religione non ha potuto modificare il significatoautentico della festa, un significato che profondamente incarnato nella Naturae nello spirito umano. Il legame della festa con le candele, la purificazione elinfanzia, sopravvisse nellusanza medievale di condurre le donne in chiesa dopoil parto a portare candele accese.Lidea di una purificazione rituale in questo periodo rimasta forte nel folkloreeuropeo. Ad esempio le decorazioni vegetali natalizie vengono messe da parte ebruciate alla Candelora per evitare che i folletti che in esse si sono nascostiinfestino le case. Il concetto di purificazione presupposto di una nuova vita: sieliminano le impurit del passato per far posto alle cose nuove. Alcuni gruppineopagani europei festeggiano Imbolc accendendo candele che sporgono da unabacinella di acqua. Il significato quello della luce della nuova vita che emergedalle acque del grembo materno, le acque lustrali di Imbolc che lavano via lescorie invernali. Un antico detto celtico ricordava come fosse una buona cosa

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    lavarsi mani e viso a Imbolc!La pianta sacra di Imbolc il bucaneve. E il primo fiore dellanno a sbocciare e ilsuo colore bianco ricorda allo stesso tempo la purezza della Giovane Dea e illatte che nutre gli agnelli.

    CELEBRARE IMBOLCImbolc una festa dove si onorano il principio femminile della Natura elinfanzia, vista come inizio promettente di ogni cosa.E il periodo in cui una nuova corrente di vita inizia a scorrere nel mondo dellaNatura: noi dobbiamo lasciare definitivamente il passato e guardare al futurocon fiducia e ottimismo, con lo stesso sguardo di un bambino. Anche se questo il periodo dal clima pi freddo e pi crudele, guardandoci intorno possiamovedere che la Primavera sta cominciando; la linfa inizia a crescere nei rami deglialberi e appaiono i bucaneve. E tempo di prendere coraggio da questi piccolisegni di rigenerazione e riconoscere che su di essi si costruiranno tante cose nei

    mesi a venire. Questo il momento delle potenzialit, il potenziale dellaPrimavera e dei semi che si muovono nel terreno ma anche il potenziale dei semidi crescita e di creativit nelle nostre vite. Per preparare il sentiero alle nuoveenergie occorre per compiere un cammino di purificazione, abbandonando allenostre spalle le scorie del passato.

    Fisicamente opportuno praticare una dieta pi leggera, dopo che i banchettidelle feste invernali e la forzata sedentariet trascorsa al chiuso delle nostrecase, hanno appesantito il nostro fisico. Possiamo anche decidere di fare unabella pulizia in casa! E utile purificare la nostra casa e il nostro corpo con il fumodellincenso: vanno benissimo anche i bastoncini di incenso profumati che si

    trovano ovunque in commercio. Scegliamo pure laroma che ci piace di pi elasciamo che il fumo sottile pulisca i nostri corpi energetici.

    Psicologicamente il momento di purificare la nostra mente dai cattivipensieri e dai sentimenti inadeguati. Una bella pulizia mentale, che ci consentadi fare entrare in noi la luce della Natura rinnovata e di partecipare al risvegliodel cosmo dalla lunga notte invernale.

    Spiritualmente pu essere utile la celebrazione di piccoli rituali legati aisimboli della festa.

    Un rituale molto semplice pu essere quello di accendere una candela bianca(colore di purificazione) dicendo Accendo la fiamma di Brigit per illuminare ilcammino della mia vita. Si mediti per un po di tempo sui significati della festa:

    sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessit di abbandonare cose e aspettidella nostra vita che non ci piacciono pi, sulle nuove cose che vogliamo portarenelle nostre esistenze. Poi si porti la candela accesa nelle varie stanze dellanostra abitazione, facendo il giro degli ambienti in senso orario (magicamente la direzione propizia, che porta energia). Alla fine si spenga la candela dicendoSpengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me e si visualizzi la luce dellacandela che entra in noi.

    Se si vuole compiere qualcosa di pi tradizionale, gli uomini possono usciredopo limbrunire della vigilia di Imbolc, per andare a raccogliere un dono perBrigit (pietra, conchiglia, penna di uccello) da riportare in casa. Le donne invecepossono trascorrere la vigilia di Imbolc pulendo la casa e immaginando diramazzare via le energie morte dellinverno: la Vecchia dellInverno cacciatafuori dalluscio di casa con la scopa.Poi, sempre le donne, con rametti raccolti inprecedenza preparano un letto per Brigit dove depongono una bambola

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    ora si trova al di sopra dellequatore celeste, la zona astronomica chiamata nelleantiche cosmologie terra emersa e contrapposta alle acque inferiori, cio lazona al di sotto ditale fascia. La primavera, in queste concezioni druidiche celebrata con tre feste: Imbolc che ne rappresenta i primi movimenti, lEquinozioche ne la manifestazione visibile, e Beltane che la sua pienezza.

    Come inizio lEquinozio di Primavera segna appunto linizio del calendario

    zodiacale col segno dellAriete. Inoltre ogni era zodiacale viene chiamata colnome della costellazione in cui cade il punto equinoziale nel suo ciclo preces-sionale (circa 2000 anni per ogni segno zodiacale).

    LEquinozio primaverile rappresenta cos una sorta di capodanno. Nella Romaarcaica lanno cominciava a primavera, nel mese di marzo sacro appunto aMarte, padre dei due gemelli fondatori della citt. Anche in altri paesi delMediterraneo e del Vicino Oriente lanno iniziava con la primavera, quando il soletorna a splendere alto nel cielo e la terra si risveglia.

    E ogni anno a Roma, il 14 o 15 marzo, veniva portato in processione un uomocoperto di pelli di capra, colpito con lunghe verghe e chiamato Mamurio Veturio.Ritenuto il mitico fabbro che aveva costruito undici scudi a imitazione di quello

    sacro donato da Giove al re Numa Pompilio e per questo ritenuto colpevole disacrilegio, Mamurio era in realt la personificazione dellanno vecchio (Veturio davetusvecchio), il quale veniva scacciato alle Idi di Marzo per far posto al nuovo anno.

    AllEquinozio di Primavera, in molte tradizioni ricorreva addirittura la nascitadel mondo, come nel mithraismo, lantica religione persiana. Il mito narra cheMithra sacrific il toro cosmico, da cui nacquero tutte le piante e tutti gli animali,e poi suggell la sua amicizia con il Sole offrendogli la carne del toro in unbanchetto sacrificale.

    Ma le antiche tradizioni ci offrono tutta una serie di miti legati alla primavera,che hanno alloro centro lidea di un sacrificio a cui succede una creazione-

    rinascita-nascita. Esiste un preciso riferimento cosmico alla base di questemitologie: il sole che incrocia e supera la linea dellequatore celeste passando danord a sud.Sembra che al tempo dellequinozio nel segno dei Gemelli (6000 -4000 a.C. circa) la pi notevole figura astronomica del cielo meridionale, laCroce del Sud, fosse visibile nei cieli della Mesopotamia. I Babilonesi fecero dellacroce il simbolo delladempimento, quasi ad indicare che il mito del dio dellannosi conclude al termine di un ciclo con il dio stesso appeso ad una croce....

    Un mito che mostra bene lidea di un sacrificio e di una successiva rinascita quello frigio di Attis e Cibele. Attis, bellissimo giovane nato dal sangue della deaCibele e da questa amato, voleva abbandonarla per sposare una donna mortale.Cibele Io fece impazzire ed egli si evir morendo dissanguato. Dal suo sangue

    nacquero viole mammole, e gli dei, non potendolo resuscitare, Io trasformaronoin un pino sempreverde (raffigurazione dell Albero Cosmico). Secondo i filosofineoplatonici questa storia cruda simboleggiava lamore della Provvidenza(Cibele) per la causa generatrice (Attis) di ogni cosa. La discesa della causageneratrice termina al livello pi basso, il mondo della materia, quando laProvvidenza interrompe la folle corsa

    Adone era in realt il dio assiro-babilonese Tammuz, a cui i fedeli sirivolgevano chiamandolo Adon (Signore). Egli, dimorava sei mesi allanno negliinferi, come il sole quando si trova al di sotto dellequatore celeste (autunno einverno). Si festeggiava a primavera la sua risalita alla luce quando siricongiungeva alla dea Ishtar, lequivalente dellAfrodite greca. Allo stesso modo

    nei Misteri Eleusini si festeggiava Persefone he ritorna nel mondo dopo avertrascorso sei mesi nel regno dei morti. Proprio nel mese di Anthesterion (mesedei fiori, febbraio-marzo circa) si celebravano ad Atene i Piccoli Misteri Eleusini.

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    La Pasqua la versione cristiana del tema dellaccoppiamento sacrificale: ladiscesa di Cristo agli Inferi per salvare le anime dei giusti da Adamo in poi.Gliinferi, nella visione delle tarde religioni pagane non erano altro che il miscono-sciuto aspetto femminile della divinit, la Dea in cui il Dio sacrificato si immergeper rinascere, ma i nomi di varie dee degli inferi (la nordica Hel, la cananeaSheol) sono passati in seguito ad indicare luoghi ultraterreni di punizione

    eterna...Nel mese successivo allEquinozio si festeggiavano in Atene le Grandi Dionisein onore di Dioniso, dio morto e resuscitato. La processione compiuta percelebrano portava per le strade simulacri di falli, simbolo della fertilit nel suoaspetto maschile.

    Tutti questi miti mostrano lunione di un simbolismo cosmico, celeste, legatoal cammino del sole nel cielo, e un simbolismo terrestre, legato al risveglio dellaNatura. Ci riecheggia il sottostante tema del matrimonio fra una divinitmaschile, celeste o solare, ed una femminile, legata alla terra o alla luna.versolindeterminato, il mondo frammentato e caotico della materia, per richiamarla as. La mutilazione di Attis era il ritorno alla madre primordiale, il ridiventare

    simili ad essa, androgini, per risorgere nellUno.A Roma le feste in onore di Attisiniziavano il 15 marzo, con penitenze e digiuni. Il 22 marzo iniziavano i Tristia, lecommemorazioni per la passione e morte di Attis, durante le quali avvenivano leautoevirazioni dei suoi adoratori che volevano diventarne sacerdoti, i cosiddettiGalli. Il 25 marzo erano gli Hilaria, durante i quali si celebrava la resurrezione diAttis, il suo ritorno alla Grande Madre, allapparire del sole che aveva appenasuperato lequatore celeste. Si diceva che la tomba si apriva e che il dio si levavatra i morti. I sacerdoti, toccando con un balsamo le labbra degli adoratori,annunciavano che anche essi come Attis avrebbero trionfato sulla morte. Tuttiquesti riti avevano luogo sul posto dove ora sorge la basilica di San Pietro.DopolEquinozio, si svolgevano nel mondo ellenico le Adone, le feste della

    resurrezione di Adone. Bellissimo giovane amato dalla dea Afrodite, venne uccisoda un cinghiale (forse il dio Ares ingelosito). Collegati ai riti in suo onore erano igiardini di Adone, vasi in cui si seminavano cereali e ortaggi che germo-gliavano rapidamente al sole primaverile e venivano poi gettati in mare o nellesorgenti per propiziare il rinnovamento della Natura. Tale usanza sopravvissuta nelle celebrazioni della Pasqua cristiana: ancora oggi in moltelocalit dItalia si prepara nello stesso modo il cosiddetto grano del sepolcro.

    La primavera era infatti la stagione per accoppiamenti rituali meno cruenti diquello di Attis: gli hieros gamos, le nozze sacre in cui il Dio e la Dea(personificati spesso da un sacerdote e da una sacerdotessa) si accoppiano per

    propiziare la fertilit. Il Dio Sole inizia a far sentire la sua giovinezza e adaccoppiarsi con la giovane Dea della Terra.Come festa solare, appartengono allEquinozio i temi del fuoco e della luce.

    Luce e fertilit sono sopravvissuti nel folklore europeo, in cui rimasta latradizione di accendere i fuochi di Pasqua sulle cime di alte colline: pi a lungorestano accesi, pi sar fruttifera la terra.

    I miti primaverili della fertilit sono presenti infatti anche nel Nord Europa.Laparola Est, la direzione a cui collegato l'Equinozio primaverile, deriva da Eostre(o Ostara, la stella dellest cio Venere) la dea sassone della fertilitassimilabile a Venere, Afrodite e Ishtar. Eostre ha dato il suo nome anche allaPasqua nella lingua inglese: Easter per lappunto. A Eostre era sacra la lepre,

    simbolo di fertilit, il cui comportamento in mano si dice assomigli a quello diuna congrega di streghe danzanti (la famosa lepre marzolina di Alice nel paesedelle meraviglie...). Questo totem animale della dea fu infatti in seguito

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    considerato lo spirito familiare delle streghe, ma in realt era un animale sacroin molte tradizioni.Gli antichi Britanni associavano le lepri alle divinit della lunae della caccia: ucciderle e mangiare la loro carne era tab. Fino a tempi recentila lepre non veniva mangiata nella regione del Kerry, dal momento che si dicevache mangiare una lepre equivaleva a mangiare la propria nonna! I Celti abo-livano temporaneamente il tab allequinozio primaverile o a Beltane: si trattava

    di un pasto rituale in cui il corpo dell animale totemico veniva consumato perpartecipare della sua fertilit. I Celti inoltre consideravano la lepre un animaledivinatorio e dal modo in cui correva traevano presagi. Anche gli Anglo-Sassoniveneravano la lepre e una caratteristica delle feste primaverili in onore di Eostreera appunto una caccia rituale a questo animale. Nel folklore delle IsoleBritanniche ancora esistono sopravvivenze di questi rituali. Cos ad esempio laContesa del Pasticcio di Lepre nel villaggio di Hallaton, dove un grande pasticciodi carne di lepre viene conteso dagli abitanti del villaggio, (sebbene in tempirecenti esso venga tranquillamente servito nei piatti dal vicario).Fino alla finedel700, vicino Leicester aveva luogoogni Luned di Pasqua una caccia alla leprenelle colline circostanti.Si dice che i disegni sulla superficie della luna piena

    raffigurino una lepre, ricordo questo dellassociazione dellanimale con divinitlunari. Questa raffigurazione della lepre nella luna appare nelle tradizionicinesi, europee, africane e indiane.Nella tradizione buddista le leggende narranodi come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nelfuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse limmagine dellanimale sullaluna. Questa leggenda riecheggia tradizioni ancora pi antiche del Buddismo: inCina la lepre lunare ha un pestello ed un mortaio con cui prepara un elisir diimmortalit e figure di lepri e conigli vengono costruite in occasioni delle festelunari. La lepre considerata un animale Yin che viene dal Polo Nord recando ilsaluto della Dea della Luna. Amuleti di giada verde raffiguranti la lepre sonocostruiti e regalati per augurare la buona fortuna.

    Nelle tradizioni dei Nativi Americani la Grande Lepre leroe dellalba, ilsalvatore, creatore e trasformatore, padrone dei venti e fratello della neve. E ilGrande Imbroglione, simbolo della mente veloce che supera in astuzia la forzafisica. Gli Indiani Algonchini adoravano la Grande Lepre che si diceva avessecreato la Terra.

    Per gli antichi Egizi la lepre era un animale lunare ma anche collegato allalba,allest.Osiride risorto simboleggiato dalla lepre in quanto divinit solare, comepure Thoth, Ermes e Mercurio quali divinit messaggere, dal momento che lest il luogo da cui provengono gli dei portatori di luce.

    Nellantica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinit lunari

    accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne. Anche la DeaFreya aveva come inservienti delle lepri e la stessa Dea Eostre era raffiguratacon una testa di lepre.

    Nel folklore europeo la lepre stata associata allo spirito del grano, siccomeha labitudine di nascondersi nei campi di grano fino alla mietitura, tanto chelultimo covone veniva chiamato, tra gli altri nomi, la lepre. Ma la lepre statacollegata anche alla fertilit e alla sessualit vigorosa, essendo una generatriceveloce e prolifica. I Greci la consideravano sacra ad Afrodite e a suo figlio Eros.Filostrato diceva che il sacrificio pi adatto per Afrodite era la lepre in quantoessa possiede il suo dono di fecondit in un grado superlativo.Come molti animali sacri dellantichit, anche la lepre sub nel Medio Evo un

    processo di demonizzazione e venne ritenuta animale di cattivo auspicio, in cuile streghe si trasformavano. Si pensava che una lepre bianca fosse presagio dimorte e abbondarono le storie di ferite inflitte a lepri, ferite rinvenute il giorno

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    dopo su qualche donna.In Cornovaglia si raccontava che le ragazze morte dopoessere state abbandonate dai loro innamorati si trasformavano in lepri biancheper perseguitare i loro amanti infedeli!

    Ma limmagine della lepre fortunatamente ha incontrato un destino menolugubre: la lepre di Eostre che deponeva luovo della nuova vita per annunciarela rinascita dellanno diventata lodierno coniglio di Pasqua che porta in dono le

    uova, altro simbolo di fertilit. Al giorno doggi la ricorrenza della Pasqua ciripropone ogni anno il tradizionale consumo e dono di uova, da quelle dicioccolato con la sorpresa a quelle naturali decorate a mano (che raggiungonolivelli artistici nei pysanky dellUcraina) alle numerose ricette tipiche di frittatee dolci. Ma che cosa rappresenta luovo e perch gioca un ruolo cos importantenelle tradizioni pasquali? In realt lattuale uovo di Pasqua ha origini pre-cristiane, essendo un antichissimo simbolo di vita, di creazione e di rinascita.

    Come simbolo di iniziazione luovo simboleggia il due-volte- nato, la suadeposizione essendo una prima nascita e la schiusa la seconda.

    La nascita del mondo da un uovo cosmico unidea universalmente diffusa, enon a caso veniva celebrata presso molte civilt alla festa equinoziale di

    primavera, quando la Natura risorge e le ore di luce iniziano a prevalere suquelle notturne.In numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germedi vita, il primo essere ad emergere dal Caos. Non sinonimo di confusione odistruzione, bens di condizione primordiale che contiene la potenzialit di tuttele cose esistenti, il Caos la forza vitale generatrice di tutto ci che esiste. E 1 Uovo delmondo covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole. Luovo il principioda cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ci che prima era soloallo stato potenziale. Nellalchimia luovo il vaso mistico in cui si compie latrasmutazione, un modello della creazione in scala ridotta.

    Un mito dellIndia narra che nella notte dei tempi tutto era immerso nelle

    tenebre e sepolto in un sonno profondo. LAssoluto volle creare il cosmo dallapropria sostanza:cos cre le acque e vi depose a galleggiare un uovo splendente il quale general proprio interno Brahma il Creatore, che divise poi luovo stesso in due parti,formando la terra e il cielo. In Cina era il tuorlo delluovo a rappresentare il cielomentre lalbume era la terra.

    In altre tradizioni il tuorlo il dio Sole e il guscio la Dea:luovo del mondo deposto da una Dea veniva infatti dischiuso dal calore del Sole,come si detto. In molte leggende egizie, lOca del Nilo, la Grande Dea,deponeva un uovo da cui nasceva Ra, il Sole. Un mito orfico greco narra che inprincipio esisteva la Notte, la dea uccello dalle nere ali la quale, fecondata dal

    Vento del Nord, depose un uovo dargento nel grembo delloscurit. Luovo era laLuna e da esso balz Eros, il dio della vita dalle ali dorate che port alla lucelintero cosmo.

    Ma in Grecia esisteva un mito pi antico: Eurinome, Dea di Tutte le Cose, cioil Caos primigenio, per scaldarsi si mise a danzare nuda sulle onde delle acqueprimordiali e poi strofin tra le proprie mani il Vento del Nord. Da tale gestonacque un serpente, Ofione, che si accoppi con la grande Dea. Eurinome peraccoppiarsi con Ofione si tramut in colomba e dopo lamplesso depose luovouniversale. Anche gli antichi popoli medio-orientali, come babilonesi e sumeri,credevano alla mitica colomba che sorvolava le acque primordiali del Caos. Unacolomba.., non suggerisce nulla questimmagine? E la colomba in questi stessimiti viene associata ad un animale che tradizioni pi tarde avrebberoconsiderato con orrore. Infatti loriginale uovo primordiale era un uovo diserpente.

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    Nel mondo celtico i Druidi chiamavano luovo cosmico uovo del serpente ecustodivano talismani fatti a sua immagine, forse ricci di mare fossili, che sidiceva possedessero qualit miracolose.

    Una leggenda egizia narra come Kneph, il serpente primordiale produsseluovo cosmico dalla propria bocca. Sempre lorfismo greco, quella straordinariafucina di miti, considerando luovo il mistero della vita e della creazione, Io

    raffigur spesso circondato dallOuroboros, il mitico serpente circolare che simorde la coda, quasi a rappresentare il tempo ciclico nel suo eterno ritorno. Mail serpente disteso il tempo lineare della storia, e cos anche luovo con lapropria forma simboleggia contemporaneamente il tempo cosmico, circolare eciclico, e quello storico e lineare. Del resto il serpente rappresenta in moltetradizioni la rinascita, come luovo...

    Osservando da vicino i simboli ci si accorge come essi in realt si rispecchinoluno nellaltro, si generino luno dallaltro in un gioco infinito e universale. Enato prima luovo o la gallina? O il serpente? O la colomba? Domande cherivelano tutti i limiti della nostra logica razionale e meccanicistica...

    La pianta sacra dellEquinozio di Primavera il trifoglio. Pianta simbolo

    dellIrlanda, della quale si dice che San Patrizio, evangelizzatore dellisola se neusasse per spiegare la Trinit cristiana (incidentalmente la festa di San Patrizioricorre il 17 marzo, in prossimit dellequinozio). In realt si tratta di unatradizione tarda risalente al 180 secolo e il trifoglio non era altro che la triskele,la ruota solare a quattro bracci, mentre la variet a quattro foglie rappresentavala croce celtica, la ruota solare, il cerchio nagico delle quattro direzioni: tuttisimboli molto pi antichi del Cristianesimo.

    CELEBRARE LEQUINOZIO DI PRIMAVERA

    LEquinozio di Primavera il momento del risveglio della Natura, in cui simanifesta pienamente il seme di luce germogliato a Imbolc.Fisicamente tempo di uscire allaria aperta, di fare movimento, di andare per

    prati e per boschi. Gli equinozi sono un periodo di equilibrio e al tempo stesso diinstabilit, di nervosismo. Giovano molto quindi le cure disintossicanti ericostituenti, specie se effettuate con metodi naturali (Fiori di Bach, ecc..). Lanostra irrequietezza inoltre facilmente superabile con una maggiore attivitfisica: tra laltro tempo di iniziare a lavorare sulla terra per tutte le colture chein breve tempo fioriranno e fruttificheranno.Se abbiamo un orto o un giardinopossiamo dedicare ad essi un po del nostro tempo, altrimenti possiamo piantareo seminare qualche piantina in un vaso per sistemarla in casa.Psicologicamente

    tempo di iniziare nuovi progetti, magari le cose che abbiamo sognato oimmaginato durante linverno: un nuovo hobby, uno sport o una qualche attivitfisica. E infatti tempo di mettere in pratica le lezioni che abbiamo imparato dallenostre riflessioni invernali, dalle profonde visioni interiori e dalla espansionedella coscienza, tempo di portare quella conoscenza nel mondo esterno, uscendodalla introversione invernale.Per manifestare in maniera ancor pi concreta imutamenti di questo momento di passaggio potremmo compiere qualche piccolorito propiziatorio.Siccome luovo un simbolo primario di Ostara e della rinascita(sia del Dio della Vegetazione, sia dellanno) possiamo quindi usarlo perrappresentare questa rinascita, come pure la nostra rinascita interiore in questoperiodo dellanno, quando il clima si riscalda e i nostri orizzonti si espandono.

    Luovo riflette il nostro potenziale interiore, gi nato a Imbolc ma in attesa dellasua schiusa. Cos possiamo dipingere (con colori non tossici!) il guscio di uovasode da consumare nel nostro pranzo equinoziale o da regalare agli amici. Anche

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    se non siamo artisti possiamo decorarle con semplici disegni, ispirati alsimbolismo stagionale: il sole, il trifoglio, il coniglio e i fiori di primavera. Luovosta a simboleggiare le nostre speranze spirituali nel ciclo annuale, quindidipingendo le uova possiamo formulare i nostri desideri per i prossimi mesi.Percelebrare la giovinezza dellanno e la nostra crescita interiore possiamo anchepiantare dei semi, dopo averli presentati al Sole e alla Terra e aver chiesto la

    loro benedizione.Se si desidera compiere qualcosa di pi complesso, si pucelebrare un piccolo rito allaperto, in un prato o nel proprio giardino. Su unagrossa pietra o un grosso ceppo di legno si accendano candele gialle (coloredella luce e del sole) e/o verdi (la nuova crescita della vegetazione). Si salutinole potenze divine nel loro aspetto di giovinezza:Benvenuto Giovane Dio Sole,(oppure Giovane Dio della Vegetazione, se si vuole mettere laccento suicambiamenti della Natura) e Benvenuta Giovane Dea della Terra. Ovviamentesi possono pronunciare formule di saluto pi elaborate... Se lo si desidera, si puavere un piatto di semi o di piantine (da piantare nel nostro giardino o daregalare ai nostri amici) sui quali si visualizza discendere la benedizione delleforze cosmiche. Possiamo pensare ai semi e alle piantine come ai nostri nuovi

    progetti da concretizzare, cos quando li pianteremo legheremo le nostre azioniai grandi cicli cosmici e stagionali armonizzandole con la Natura. Meditiamo sulmistero della rinascita della Natura e sentiamo la fresca energia degli inizi chepervade il nostro corpo.Si pu bere vino (o succhi di frutta) e mangiare dolci,ricordando di lasciare qualche goccia e qualche briciola da versare sulla terra,come nostra offerta di ringraziamento.

    B ELTANE

    LA FESTA DELLA FERTILITLa fine della met oscura dellanno e linizio dellestate ha costituito da sempreun momento di passaggio, in cui la rigenerazione della vita vegetale anche laresurrezione della vita cosmica, un ritorno al tempo mitico degli inizi.Nellatradizione celtica le due feste maggiori erano quelle che segnavanorispettivamente linizio dellestate e linizio dellinverno. Come molte altrepopolazioni pastorali, gli antichi Celti avevano infatti due sole stagioni, nonquattro: la met oscura e la met luminosa dellanno. Nel Nord Europa inoltre,gli effetti della primavera cominciano a sentirsi solo allinizio di maggio. Le

    successive suddivisioni dellanno furono introdotte pi tardi dagli agricoltori.Gliantichi Celti celebravano il l~ maggio la festa di Beltane (pron. Beltein) nomeanglicizzato che corrisponde al gaelico irlandese Bealtaine (pron. Bioltinna) e algaelico scozzese Bealtuin (pron. Bialten) In Scozia Bealtuin il Giorno diMaggio, May Day, mentre in Irlanda Bealtaine il nome dellintero mese dimaggio. Beltane significa i fuochi di Bel, i quali venivano accesi in onore di Bel(Beh, Balor o Belenos sono altri nomi con la quale conosciuto in varie areeceltiche).Bel il Luminoso, dio di luce e di fuoco. Non una divinit solare,perch per i Celti il sole era unentit femminile,tuttavia presentante alcuniattributi solari. Una controparte celtica di Apollo, tanto per tracciare un parallelo

    con altri ambiti culturali. Il sole in molte tradizioni antiche era un simbolo delladivinit, non la divinit stessa.Se questo pu sembrare un concetto strano, bastipensare al Cristianesimo dove non viene adorato lagnello ma tuttavia questo

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    animale simbolo di Ges Cristo. Le quattro feste celtiche hanno in fondo uncarattere stagionale e ctonio pi che solare e celeste, a differenza delle festesolstiziali ed equinoziali. Per questo molti studiosi hanno interpretato Bel comelequivalente del gallico Cernunnos e del britannico Heme, due divinit maschilidella fertilit, signori dei boschi e degli animali, come indicano le loro corna nelleraffigurazioni che ci sono pervenute. Essi sono la controparte nordica di Pan e il

    loro culto, celebrato nei boschi e nelle campagne, sopravvisse a lungo nel MedioEvo, tanto che pu aver contribuito a creare limmagine delle streghe adoratricidel demonio. Agli occhi degli ecclesiastici che cosa altro poteva essere unentitanimalesca munita di corna, e i cui fedeli celebravano riti orgiastici?Simbolicamente Cernunnos e Bel possono essere due aspetti del Dio Padre chefeconda la Dea Madre, aspetti rappresentati dai due temi che dominano la festadi Beltane: fertilit e fuoco.Il fuoco in questa festa rappresenta appunto il caloredella passione che genera la vita. I fuochi di Bel erano accesi sulle colline percelebrare il ritorno della vita e della fertilit nel mondo. Ogni dan o tribaccendeva ritualmente grandi fuochi per mezzo di scintille sprigionate da una

    selce. In Scozia, negli Highlands centrali, i fuochi di Beltane erano accesi tramiteil cosiddetto needfire, il fuoco della necessit ofuoco della miseria: si usavaallo scopo una.tavola di quercia forata ed un palo, pure di quercia che venivafatto ruotare velocemente per mezzo di una corda. La tradizione fissava in trevolte tre o tre volte nove il numero di coloro che dovevano far girare questostrumento.In Galles, nella Valle di Glamorgan, nove uomini rimuovevano dalleloro persone tutti gli oggetti di metallo e andavano nei boschi a raccogliere novediversi tipi di legna; poi, in un buco scavato nel terreno veniva deposta la legnaraccolta che era accesa ritualmente con due pezzi di legno(anche qui di quercia)sfregati insieme per provocare scintille. I nove diversi tipi di legna erano

    probabilmente i nove legni sacri dei Druidi. Essi erano forse sorbo selvatico,quercia, salice, nocciolo, betulla, biancospino, melo, pino, vite - o rovo - (altrielenchi danno al posto delle ultime tre piante il sambuco, il tasso e il vischio - oginepro). Il numero nove nella tradizione celtica il numero che indica lacompletezza, quindi simbolico del cosmo.Tuttavia le accensioni rituali di fuochi siritrovano anche al di fuori del mondo celtico: ad esempio in varie regionieuropee i fuochi solstiziali erano accesi mediante una ruota fatta girare intornoad un piolo fisso, mentre riti simili erano osservati nellIndia vedica e a Roma perriaccendere il fuoco di Vesta. Lo sfregamento di legnetti, il tab circa luso dimetalli, lutilizzo di selci, ci rinvia forse a epoche remotissime, antecedenti

    qualsiasi civilt storica e testimonia lantichit di queste tradizioni.Il fuoco sacroera simbolo del fuoco celeste, del calore primordiale che produsse la creazione eche si ripresentava a ogni ritorno della primavera. E significativo luso di legnodi quercia, infatti la quercia lalbero attribuito alla met luminosa dellanno cheproprio a Beltane celebra il suo trionfo. NellIrlanda pagana nessuno potevaaccendere un fuoco di Beltane finch lArd Ri (Grande Re) non avesse acceso ilprimo fuoco rituale sulla collina di Tara, il centro mistico e politico dellanticaIrlanda. San Patrizio sfid questa usanza per distruggere le usanze pagane eSan David fece una cosa simile in Galles.I fuochi di Beltane venivano spessoaccesi in coppia, e tra i due fuochi veniva fatto passare il bestiame, per propi-

    ziare latte abbondante, fertilit e buona salute per tutto lanno, prima di esserecondotto ai pascoli estivi. Ci poteva essere una spiegazione razionale perquesta pratica dato che il calore poteva uccidere i batteri e i microbi accumulatisi

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    sulla pelle degli animali nelle sporche stalle invernali, ma il significato principaleera comunque quello di una purificazione rituale tramite il fuoco, una vera epropria pulizia di primavera. Il fuoco distrugge i poteri ostili, purifica laria efavorisce la fertilit di tutti gli esseri viventi. Incidentalmente, un detto gaelicoche dice essere preso tra due fuochi di Beltane sta ancora oggi a indicare il tro-varsi in un dilemma. Anche le persone e gli oggetti venivano fatti passare

    attraverso i due fuochi. La gente danzava attorno ai fal: si danzavano danzecon alti salti quali la Danza del Cervo e la Danza del Salmone Saltante, ricordi diantiche danze di caccia e pesca. Molte donne danzavano in cerchio su bastoni dilegno in una frenetica danza di fertilit, per promuovere la crescita dei nuoviraccolti (i bastoni divennero poi manici di scopa ma la loro forma fallicasuggerisce sempre il tipo di energia che veniva evocata).

    Quando le fiamme dei fal iniziavano ad abbassarsi le persone saltavano suifuochi, usanza ancora praticata in Scozia e in Irlanda per propiziarsi la fortuna.Cos giovani e ragazze saltano per trovare lanima gemella, i viaggiatori per

    garantirsi viaggi sicuri, le spose per ottenere figli e perfino le donne gravide perassicurarsi un parto facile! Infine, le ceneri dei fuochi venivano (e ancora oggi incerte localit vengono) sparse sulla terra per garantire la fecondit dei campi.Dopo le danze e i salti spesso le giovani coppie si appartavano col favoredelloscurit continuando a modo loro le celebrazioni Infatti Beltane era unafesta di fertilit nella quale la Madre terra e il Grande Dio dei boschi siaccoppiavano. Per la gente comune era una festa orgiastica.Per tutta la notte del30 aprile (come si detto i Celti facevano cominciare i giorni dal crepuscolo delgiorno precedente) si susseguivano in unatmosfera orgiastica banchetti e danzeche terminavano con lavvento della nuova vita. Su questa notte vegliava laGrande Dea della fecondit, che dominava allo stesso tempo il destino dei semi equello dei morti e che perci era la Dea della Morte in Vita. Si entrava incomunicazione con il mondo infero e con i defunti. Il grande studioso MirceaEliade giustamente assimil i semi ai morti, che aspettano di tornare in vitasotto una nuova forma e perci si accostano ai viventi nei momenti in cui latensione vitale raggiunge il culmine, cio nelle feste di fertilit, quando sonoevocate le forze generatrici della Natura. I morti necessitano dellesuberanzaorganica dei vivi, cos come i viventi necessitano dellaiuto dei morti per fargerminare i semi dei nuovi raccolti (dopotutto, Beltane si erge diametralmente inopposizione allaltra porta dellanno Samhain, festa dei morti !). I bambinigenerati in questa notte si credeva fossero i morti ritornati in vita e Beltane

    veniva definita anche la Festa della Generazione dei Bambini.In questo periodo, vero e proprio momento caotico di passaggio, le leggi

    della realt ordinaria sono quasi sospese e si aprono le porte dei regniultraterreni come il sidhe, il regno fatato dei Celti. A differenza dei defuntiumani, gli esseri fata-ti non sempre sono benevoli: in questo periodo le fateappaiono agli umani e chiunque si addormenta sotto un biancospino (alberofatato) rischia di essere portato via da loro. Molte leggende associate a questefeste riguardano spesso gli incantamenti dellAltro Mondo. Un mito legato aBeltane quello gallese di Lludd. Ogni vigilia di Beltane il regno di Lludd soffrivaa causa di uno spaventoso grido che provocava la sterilit nei campi, negli esseriumani e negli animali, facendo morire giovani e anziani e togliendo la forza agliadulti. Lludd scopr che la causa di questo incantesimo era il combattimento fra ildrago di Britannia e un drago straniero. Egli li cattur e li rinchiuse.ignificativamente Lludd figlio di Beh...

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    La notte del 30 aprile fu demonizzata per questi motivi dal Cristianesimo chene fece una notte di convegni di spiriti e di streghe, da cacciarsi perintercessione di Santa Valpurga, monaca inglese dellVIli secolo e badessa delmonastero tedesco di Heidenheim.In Germania questa appunto laWalpurgisnacht o Notte di Santa Valpurga.

    Ma anche nel folklore pagano europeo si prendevano precauzioni contro le

    fate e gli spiriti malvagi. Era (e spesso ancora ) tab sposarsi a maggio perchera il mese delle Nozze Sacre del Dio e della Dea, e in Inghilterra non sicomprano scope nuove di maggio perch esse spazzerebbero via la buonafortuna.

    La festa celtica di Beltane divenne la festa medievale di Calendimaggio.Linizio della bella stagione era celebrato con tornei dove il vincitore,personificazione del Dio vittorioso sulle tenebre invernali, otteneva il diritto disposare la damigella per cui si era battuto. In molte localit europee divenneusanza formare comitive di giovani che giravano per i villaggi cantando stornellie augurando la buona fortuna (il cantar maggio di molte localit toscane).Rami e fiori venivano portati dai boschi la mattina di Beltane per decorare porte

    e finestre o per fabbricare ghirlande che i giovani portavano in giro per le stradecantando e chiedendo cibo e dolci in cambio. Infatti una caratteristica deifesteggiamenti di Beltane la celebrazione della vegetazione, cos una usanzaceltica era quella di appendere una ghirlanda primaverile (simbolo della grandeDea) a un tronco privo di rami (simbolo fallico del Dio selvaggio).

    In Inghilterra il simbolo della festa di maggio o May Eve (vigilia di maggio)divenne lalbero o palo piantato nelle piazze dei villaggi e adornato di nastrimulticolori. Il palo di maggio non altro che lAlbero Cosmico, lAxis Mundi checollega i tre regni cosmici (celeste, terreno e infero). Gli sciamani usano lalberocosmico per ascendere fino al mondo Superiore o discendere a quello Inferiore,come gli sciamani siberiani che usavano ritualmente un palo di betulla a sette

    pioli. In Galles la danza attorno al palo di maggio era chiamata danza dellabetulla.Tutto ci che vivente si manifesta con un simbolo vegetale, e la vita che

    risorge celebra il suo trionfo intorno al palo delle danze, simboleggiata daidanzatori che, afferrato ciascuno lestremit di uno dei nastri muovevano indirezioni opposte (gli uomini in un senso e le donne in un altro), finendo conlintrecciare i nastri intorno al palo e con le coppie abbracciate: la danza dellavita che muovendo in cerchi e spirali unisce tutti gli opposti, danza di morte e dirinascita. Ma a Beltane il palo di maggio ha anche un ovvio significato fallico, ilpotere fecondante della divinit maschile immerso nel grembo della Madre Terrae sormontato spesso dalla ghirlanda femminile della Dea. A Cerne Abbas nel

    Dorset, Inghilterra, c la figura antica del Gigante di Gesso, forse il Dio Padreceltico Dagda, con la dava e il fallo eretto. Fino a epoche recenti il palo di mag-gio era eretto sopra questa figura rappresentata su una collina gessosa e ledonne che volevano un bambino visitavano il luogo trascorrendo anche la nottesul fallo del gigante. Si pu facilmente comprendere perch i Puritani proibisseronel 1641 i pali di maggio, ripristinati solo successivamente con la restaurazionemonarchica! A Beltane si eleggevano tra i giovani anche il Re e la Regina dimaggio, rappresentati in terra delle antiche divinit, che regnavano per tutta lafesta portando in processione i sacri rami (i Maggi) nei boschi e che spessogovernavano anche le altre feste e danze dellanno. La Regina simboleggia lagiovane Dea dei Fiori e la nuova crescita e il Re rappresenta il Dio della

    Vegetazione e della morte dellinverno, divinit personificata nel folklore comeJack-in-the-Green, cio Jack il Verde. E il Verde Giorgio del folklore primaveriledellEuropa dellEst ma anche luomo vegetale scolpito nei pilastri e nelle travi

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    delle cattedrali gotiche e romaniche (i boschi sacri della nuova religione...).Infine tutte le coppie si appartavano di nuovo nei campi e nei boschi, con lascusa di portare il Maggio o raccogliere fiori, e questo provoc nel corso deisecoli dure reazioni da parte delle autorit ecclesiastiche! Un chierico scozzesescrisse e a fatica una ragazza torna a casa vergine. Pi tardi lo scrittoreRudyard Kipling scriver nella sua poesia A Tree Song:

    Oh, non dite al prete della nostra promessa che la chiamerebbe peccatoMa noi siamo stati fiori nei boschi tutta la notte

    Le leggende relative a Robin Hood, Lady Marian e Little John hanno giocato unruolo importante nel folklore britannico della Vigilia di Maggio: pare che questefigure, lungi dallavere una realt storica siano simboli dei culti di fertilitsopravvissuti in epoca medievale. I cognomi inglesi Robinson, Johnson, Hodsonderivano da antenati a cui vennero dati tali soprannomi (Figlio di Robin, ecc.)in quanto figli di questi matrimoni boscherecci.

    Queste usanze possono sembrare a qualcuno volgari, tuttavia la fertilit e la

    continuazione della stirpe erano cose di primaria importanza: i figli erano unaricchezza e una benedizione, anche se illegittimi.Ma la festa di Beltane era caratterizzata anche da altre usanze. Ad esempio

    analogamente al solstizio destate, in molte localit europee si riteneva questoperiodo propizio alle sorgenti miracolose e si compivano riti e pellegrinaggi allesacre sorgenti. Cos la rugiada raccolta allalba del primo maggio eraparticolarmente potente e si usava come liquido calmante per gli occhi o comelozione di bellezza.

    Un altro rituale folklorico quello, tuttora esistente nelle Isole Britanniche, delcavalluccio di legno, Hobby Horse o Oss come viene chiamato. Appena prima di

    mezzanotte i Maggiaioli del villaggio di Padstow si recano alla locanda dove lOss conservato e cantano un canto augurale al proprietario della locanda e a suamoglie. LOss fatto di un cerchio ricoperto di pelli, con un palo munito di unamandibola di legno che si apre e si chiude. Il tutto viene indossato da undanzatore che gira per le strade accompagnato da musici che suonano untamburo e una fisarmonica: ogni volta che la musica cessa esso si accascia persollevarsi dopo un po. LQss (che si ritiene abbia forti poteri di fertilit) vieneimbrattato di grasso scuro cos che qualsiasi ragazza catturata da esso ne venivasegnata. LOss moriva a mezzanotte per rinascere lanno successivo.

    Tipici delle feste di Beltane sono anche le danze o le corse nei labirinti. Spiralie labirinti sono simboli antichissimi, che si vedono incisi e scolpiti in molti

    monumenti sepolcrali preistorici. La famosa triplice spirale di Newgrangepotrebbe simboleggiare la natura ciclica di morte e rinascita. Molte usanze pitarde, espresse dai labirinti tagliati nel prato o costruiti con siepi possono avereavuto un significato di fertilit, ove le danze rituali attraverso i labirinti stavano aindicare la rinascita della vita a primavera. La stessa danza intorno al palo dimaggio ha un andamento a spirale.

    Il periodo del primo maggio era un momento sacro anche in altre tradizionipagane europee. Nellantica Roma il 1 maggio era la festa di Flora, protettricedelle piante in fiore. Le sue feste impudiche e gioiose come quelle di Beltane,comprendevano cacce ineruente ad animali mansueti, offerti in premio allecortigiane vincitrici di scherzose gare di corse e combattimenti. Durante i Floralia

    ci si vestiva con abiti multicolori ad imitazione dei fiori. La notte del primomaggio era sacra a Bona Dea, ai cui misteri non erano ammessi gli uomini, men-tre il giorno dopo si celebrava Maia, sposa di Vulcano che dava il nome al mese.

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    Bona Dea era forse Fauna, signora delle selve probabilmente collegata adAngitia, dea dei Marsi, e come questa patrona dei serpenti. Il serpente, occorrericordare, un altro simbolo della vita che si rinnova e rappresenta anche ilpotere fecondante del Dio (lesclusione degli uomini significava forse questo:lunica energia maschile ammessa era quella del Dio e nessun mortale potevasoppiantarla).Cos da un capo allaltro dEuropa e per tutta lantichit eil Medio

    Evo, un simbolismo comune dominava questo periodo dellanno: giochi e festeche celebrano il ritorno della primavera e della fertilit.Pianta sacra di Beltane il biancospino, la cui fioritura rappresentava per i Celti linizio della festa. Epianta della Dea, come la quercia lalbero del Dio. Si dice infatti che il suoprofumo ricordi quello della sessualit femminile. Inoltre anche una piantalegata allAltro Mondo, associata alle fate. Piante di biancospino che cresconosolitarie su una collina o vicino ad una sorgente sono ritenute segnali del regnodelle fate. Gli esseri fatati abitano nelle piante di biancospino. Il tab sullaraccolta di questa pianta viene sospeso a Beltane, quando pu essere raccoltoper la festa o per essere portato in casa (analogamente al tab sulla caccia allalepre in primavera). Cos la rugiada raccolta dai rami di biancospino a Beltane

    benefica e indicata per le ragazze che vogliano conservare la loro bellezza.CELEBRARE BELTANEBeltane un momento in cui le energie della luce e della vita si manifestano

    nel loro aspetto pi gioioso e trionfale.Questo un tempo in cui celebriamo ilritorno dellestate e della fertilit, periodo di scampagnate e feste allaperto. Eun periodo dellanno in cui di solito ci sentiamo fisicamente bene, in cui i nostribioritmi si sono adattati alle accresciute ore di luce e ci siamo lasciati alle spalle imomenti critici della fine dellinverno e dellinizio della primavera.Quindi ilmomento adatto per operare, per condurre a realizzazione le cose che ci siamoprefissati di compiere. Anche psicologicamente i nostri pensieri si volgono alle-

    sterno, per fare e operare. Questa estroversione stagionale fa s che questa siaunepoca propizia ai nuovi amori e alle nuove amicizie, come anche alrafforzamento delle relazioni gi esistenti.E il momento di passare pi tempocon gli altri. E anche tempo di stimolare la nostra creativit e la nostra fertilitinteriore.Possiamo celebrare questa festa in vari modi. Seguendo le tradizionipossiamo piantare un palo di maggio in un prato e danzare con i nostri amici.Oppure possiamo mettere ghirlande di fiori attorno ad un albero. Unaltratradizionale attivit di Beltane attaccare nastri rossi (colore della passione) acespugli di biancospino per propiziare amore, fortuna o guarigione.Si possonoaccendere due piccoli fuochi e passare in mezzo ad essi per purificarci, sentendola loro energia riempire i nostri corpi quando attraversiamo il loro spazio.

    Se vogliamo si pu celebrare questa data in un modo pi rituale. La vigilia delprimo maggio accendiamo un piccolo fuoco allaperto o (se desideriamo restarein casa o non abbiamo la possibilit di trovare uno spazio adatto) una candelarossa dicendo: Signore del Bosco porta i tuoi doni di fecondit perch la terra sidesti dal suo sonno. Poi si accende un secondo fuoco a sinistra del primo (o unacandela color verde) dicendo: Bella Signora della Terra, gioisci. Il Grande Cervoviene a cercare la sua sposa perch lestate arrivata. Poi passiamo in mezzoai due fuochi per tre volte, salutando lestate che arrivata e gridando Bel!. Simedita per un attimo sui misteri della fertilit, con riferimento sia al fiorire dellaNatura, sia alla nostra fertilit interiore. Possiamo infine consumare ritualmentevino e dolci (lasciandone sempre una parte per la Madre Terra e le sue

    creature). Questo un rituale che sarebbe preferibile celebrare con altrepersone o ancor meglio, col proprio partner. In questultimo caso il rito puterminare nel modo in cui terminavano i festeggiamenti intorno ai fuochi di

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    Beltane o al palo di Maggio: con un bel matrimonio silvestre nel nome di RobinHood e di Lady Marian (non necessario procreare un figlio di maggio!! !)...

    Capitolo IV

    SOLSTIZIO

    DESTATEIL TRIONFO DELLA LUCE

    Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che il giorno pilungo dellanno, ma che allo stesso tempo, rappresenta linizio del suo declino.Infatti, dopo il Solstizio dEstate, le giornate iniziano lentamente ma inesora-bilmente ad accorciarsi fino al solstizio dinverno, in quella che la fasecalante dellanno. Solstizio deriva dal latino sol stat, il sole si ferma, e,infatti, pare quasi che il sole indugi un po in questa posizione prima diriprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massimadeclinazione positiva rispetto allequatore celeste, per poi riprendere il camminoinverso: inizia lestate astronomica.

    E tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la misticaforza che unisce cielo e terra ora pi forte. Questa elementare verit, eraconosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che leley lines, le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestreaumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenticome menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali delsistema energetico terrestre. I cristalli possono essere potentemente caricati alsolstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grandequantit di quarzo, questo

    cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico.Non a caso lacerimonia del Solstizio dEstate la festa pi elaborata e pi famosa compiutadai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge(nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel1988 dalle autorit britanniche per motivi di ordine pubblico).

    Li Neo-DruidiSmO chiama il Solstizio dEstate Alban Heruin, Luce della riva.Infatti, la festa al centro dellanno, al suo volgere, cos come la spiaggia illuogo dincontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioniantiche la terra era la zona astronomica al di sopra dellequatore celeste e Iacqua quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto dincontro come sullariva del mare.

    Nellantica Grecia i due solstizi erano chiamati porte:Porta degli uomini lestivo (Borea perch il sole a nord dellequatore celeste)e porta degli dei linvernale (Noto perch il sole a sud dellequatore celeste).Per la prima porta si entrava nel mondo materiale della creazione mentre per laseconda si entrava nel regno divino e soprannaturale. Tempo di passaggio dunque il Solstizio, che si colloca fuori dallo spazio-tempo quel confine chesepara la crescita dal declino, la manifestazione dalla non-manifestazione. Esso una sorta di capodanno. Midsummer, mezza-estate, lo chiamano nei paesianglosassoni, e Shakespeare nel suo Sogno di una notte di mezza estate ne haraffigurato laspetto magico, dove sogno e realt si fondono. Questa atmosferadi tempo fuori dal tempo rende il Solstizio un momento propizio per ~ presagi ele pratiche divinatorie, sia nel folklore popolare, sia nelle tradizioni magichecerimoniali e colte.

    Pur se cristianizzata come festa di San Giovanni (24 giugno) la notte di

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    mezza estate ha conservato tutte le sue valenze magiche.In tutta Europa sitraevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili persapere se si sposeranno ed eventualmente acquisire indizi sullidentit del futurosposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle si individuava, tramite leforme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavanola chiara duovo versata nellacqua o le fave sbucciate.

    In Galles per trovare la propria anima gemella si camminava intorno ad unachiesa nove volte e si metteva alla fine di ogni giro un coltello nella serratura delportone, dicendo: Qui c il coltello, dove il fodero? Il simbolismo evidente...

    Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio,favorisce tutto ci che riguarda lamore e la fertilit. Mazzetti di erbe collocatisotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primopiano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni.

    Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui fal solstiziali, piante chedanno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana.Eracomune credenza che moltissime piante in questepoca avessero poteri quasi

    miracolosi.Il vischio una pianta solstiziale molto importante nella tradizioneceltica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidiraccogliessero questa pianta con un falcetto doro, strumento che univa la formalunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio dEstate assumono unaspetto dorato, il famoso Ramo dOro dei miti. Il sambuco tagliato la vigilia delSolstizio, sanguina nelle leggende britanniche. Il seme di felce permetteva ditrovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, alpari del seme, in quanto la felce una pianta pteridofita, cio che si riproducetramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori. In tutti i paesieuropei si raccoglievano erbe ritenendole impregnate di miracolose virt: laverbena portava prosperit, mentre lartemisia sacra ad Artemide sorella di

    Apollo, proteggeva dal malocchio. Si riteneva in particolare che lenergia solaresi raccogliesse in fiori come la calendula o liperico, la miracolosa erba di SanGiovanni.Proprio tutte queste virt pi magiche che terapeutiche attribuite alle piante,spiegano labbondare di leggende riguardanti coloro che pi di ogni altra personaconoscevano le erbe magiche: le streghe. Lusanza antica di certe donne direcarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nudenei campi per propiziare il raccolto, spesso compiendo danze cavalcando bastonio manici di scopa. Anche questa usanza pu essere allorigine di tanti raccontisulle streghe. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchierenella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-

    germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose inonore della dea Fortuna nellantica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno.In onore di Fortuna tutta la popolazione, ricchi e poveri, liberi e schiavi,accorreva ai templi, banchettava e danzava. Fortuna la Dea della casualitassoluta, del caos benefico e rigeneratore.La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio dInverno fanno delSolstizio estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodocaotico in cuiil cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli socialie capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo idue elementi primordiali del fuoco e dellacqua, contrapposti ma pur semprecomplementari, simboleggiando il primo i poteri della divinit maschile e la

    seconda quelli della divinit femminile o, se si preferisce il sole e la luna.Nellastrologia babilonese il Solstizio dEstate era simboleggiato dal matrimoniodi sole e luna, in cui i due astri spargono le loro energie sul mondo.

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    Lacqua del Solstizio appunto direttamente collegata alla luna e al segno delCancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale composto da duesegni spirali-formi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale,forse indicanti le due met dellanno che ora si incontrano. Nelle celebrazionisolstiziali lacqua rappresentata dalla rugiada o guazza di San Giovanni, cuisono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o

    addirittura propiziare la fertilit. Non era raro che molte giovani donne sibagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni...Il fuoco viene simboleggiato dai fal accesi un po ovunque in Europanella notte solstiziale o di San Giovanni, fuochi che sono strettamente collegati aquelli del Solstizio dInverno o ai fuochi di primavera. Quale il loro significato?Secondo una teoria sono simboli solari e accenderli significa rafforzare lenergiadellastro che dora in avanti va declinando. Unaltra interpretazione esalta il lorovalore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Nonbisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di passaggio, coscome gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, cos

    anche le entit malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo. Inmolti luoghi si diceva che coloro che avevano il coraggio di rimanere nel cimiterola vigilia di Mezza Estate potevano avere la visione di quelli che sarebbero mortinel corso dellanno! Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni unadelle tre notti degli spiriti insieme alle vigilie di Calendimaggio e diHalloweeenlSamhain. Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedonolaccensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruoteinfuocate gettate lungo i pendii.A somiglianza dei fuochi di Beltane (festa di cuiin fondo il Solstizio la controparte celeste, astronomica) si danza intorno ai fale si salta sulle fiamme quando queste si abbassano. Il fumo dei fuochi venivausato per purificare il bestiame, mentre le ceneri erano sparse sui campi per

    propiziarne la fertilit. In Scandinavia il fal del Solstizio era il fuoco di Baldur.Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni eprobabilmente nellantichit si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte.Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebratoda alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tradue opposte divinit, il Re della Quercia e il Re dellAgrifoglio, dove il primorappresenta il Dio dellanno crescente (cio della met dellanno in cui la lucesolare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dellannocalante (la met dellanno in cui la notte prevale sul giorno). Se in inverno era ilRe dellAgrifoglio a soccombere, al Solstizio dEstate era il Re della Quercia adover cedere di fronte allavversario. E questo spiegherebbe perch i fuochi

    solstiziali erano alimentati con legno di quercia... La quercia fiorisce intorno alSolstizio e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante. La morte estivadel Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo divischio o crocifisso su una croce a T. Il poeta e studioso di miti Robert Gravesdisse che luomo il quale personificava il Dio era sacrificato in questi modi, ma ilDio stesso ascendeva al cielo, fino alle stelle circumpolari e precisamente finoalla Corona Borealis (costellazione chiamata nelle leggende celtiche CaerArianrhod, Castello della Dea Arianrhod - ruota dargento -), dove attendeva larinascita.

    Al Solstizio dEstate vengono a interagire e ad intersecarsi i due cicli dellaRuota dellAnno: quello primordiale dei cacciatori-raccoglitori che narra lo

    scambio stagionale di potere tra due figure gemelle, e il ciclo solare solstiziale-equinoziale.

    Lidea di due divinit o di due re che combattono eternamente tra loro appare

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    in molte culture. Basti pensare ad Apollo che uccide il serpente Pitone a Delfi, aldio babilonese Marduk che abbatte Tiamat o a Zeus che lotta contro Tifone. Ilserpente era nella remota antichit una divinit o il simbolo di varie divinit,forse la raffigurazione del dio dellanno calante. Ci pu avere generato pi tardii miti degli eroi che uccidono draghi. Ma se nelle mitologie pi antiche il signoreabbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e loscurit regnassero in

    equilibrio tra loro, in tutti questi miti pi tardi, probabilmente per influenza deiculti solari legati alla regalit, la vittoria dei personaggi luminosi sempredefinitiva e senza appello.

    Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figurafemminile che rappresenta la Dea, la quale non soccombe ma costituisce unperno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita. Infatti, anche seora la terra esuberante nella sua fertilit, pur sempre uno zenith transitorioin cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e allinsediamento delsuo oscuro ma necessario gemello. Nei miti solstiziali la Grande Dea appareanche come Ape Regina a manifestare i due aspetti, quello luminoso e quello

    tenebroso. La Dea Cibele era raffigurata come Ape Regina perch i suoi sacerdotisi castravano per diventare i suoi sposi, come il fuco castrato dallape reginadurante laccoppiamento. Si diceva che al solstizio destate Cibele avesseimprigionato il suo amante Attis nellerica, perch i fiori di erica sono un fioreprediletto alle api. Ma lape anche un animale solare, perch viaggia tra i fioriseguendo la posizione del sole e produce il miele il quale ha lo stesso colore delsole. I Celti consideravano le api dei messaggeri che viaggiavano sui sentieridella luce solare fino ai regni degli spiriti, creature associate alla conoscenza delfuturo e allispirazione divina. Ma per molti popoli erano anche simbolo dirinascita, in quanto si riteneva che esse nascessero dai corpi di animali morti.IlSolstizio dEstate rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle

    Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lospirito dellorzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad operadella falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine macon momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo ildio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo farinascere.

    Tra i popoli nordici il Solstizio dEstate era chiamato anche Litha, dal nomedella dea sassone del grano affine a Demetra e a Cerere.

    La pianta sacra del solstizio destate liperico. Liperico raccolto amezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radiciraccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. Liperico era appeso sulle

    porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome grecohyperikon significa appunto proteggere o sconfiggere unapparizione. Inoltresi diceva che le donne ansiose di concepire dovevano andare nude nel lorogiardino la vigilia di San Giovanni e raccogliere liperico.

    CELEBRARE IL SOLSTIZIO DESTATE

    I poteri del Dio Sole sono allo zenith e anche se i giorni pi caldi devonoancora venire, lestate ormai con noi. Si vuole trascorrere quanto pi tempopossibile al sole e allaria aperta. Si gioisce nel pieno flusso dellabbondanza, nel-

    lapogeo di luce